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Premessa - ANPI Versilia

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combattimento nei pressi di San Terenzo Monti il 24 aprile. Poi i reparti della “Buffalo” continuarono l’avanzata su La<br />

Spezia, Genova e lungo la Riviera Ligure.<br />

La sera dell’8 aprile, del territorio versiliese restavano in mano nemica solo Arni e alcune località dello Stazzemese, in<br />

cui erano dislocati i reparti del battaglione “Intra” della Divisione Monterosa, schierata sul fronte della Garfagnana, che<br />

rimase sostanzialmente tranquillo fino al 15 aprile, nonostante un incremento del fuoco dell’artiglieria e dell’aviazione<br />

alleata per impedire lo spostamento di truppe nel settore apuoversiliese, dove erano in corso i combattimenti. Il giorno<br />

16 iniziarono i movimenti delle truppe americane e reparti del 370, fatti affluire dalla zona costiera, occuparono<br />

Fiattone, poi, il giorno successivo, gli alpini dell ”Intra” fecero saltare un tratto della via d’Arni e abbandonarono<br />

Campagrina. Il 19 aprile le prime pattuglie del II/370 arrivarono alle Cervaiole e ad Arni, liberando anche gli ultimi<br />

lembi di terra versiliese. Il 20 aprile gli Alleati giunsero a Castelnuovo ed il 22, con l’occupazione del Passo dei<br />

Carpinelli, anche la Garfagnana fu completamente liberata dalla dominazione nazifascista.<br />

Partigiani e Alleati sulla Linea Gotica<br />

Durante la Campagna d’Italia, in particolare risalendo la Toscana, gli Alleati si erano resi conto dell’importanza del<br />

ruolo svolto dalla Resistenza e dopo la Liberazione di Firenze, in vista dell’attacco alla Linea Gotica, si convinsero<br />

dell’opportunità di impiegare al loro fianco dei gruppi partigiani, per la loro perfetta conoscenza del territorio e della<br />

dislocazione delle difese tedesche. Il coordinamento della loro attività spettava ai servizi d’informazione alleati,<br />

l’inglese Special Operations Executive (SOE) 31 e l’americano Office of Strategic Services (OSS), che aveva istituito,<br />

nel settore della Quinta Armata, il 5th Army Detachement, da cui dipendeva il IV Corps Detachement con competenza<br />

nel settore tenuto dal IV Corpo d’Armata 32 .<br />

Dopo la Liberazione, in <strong>Versilia</strong> continuarono ad agire al fianco degli Alleati alcuni reparti della “Bandelloni” e la<br />

formazione Canova”, ribattezzata “Tigre”, poi rilevata, alla fine d’ottobre, da una compagnia di partigiani costituita a<br />

Forte dei Marmi dopo l’arrivo di una missione del Gruppo Patrioti Apuani, guidata da Gino Briglia (“Sergio”), che<br />

aveva passato le linee il 10 ottobre. “Sergio” era stato incaricato dal comandante Pietro Del Giudice 33 di chiedere agli<br />

Alleati di continuare l’avanzata almeno fino a Carrara, per evitare altre sofferenze e disagi alla popolazione apuana,<br />

stremata dalla fame, dalle malattie e da privazioni d’ogni genere.<br />

La richiesta non fu accolta, ma il comando americano si rese conto di avere di fronte un interlocutore affidabile e<br />

uomini che potevano fornire un valido apporto ai reparti in prima linea e assicurare un costante collegamento con le<br />

formazioni partigiane Apuane, operanti nell’immediate vicinanze della Linea Gotica. Così fu autorizzata la costituzione<br />

della compagnia “Fulgor”, cui seguirono la “Falco” e la “Ferox”, con il comando rispettivamente a Forte dei Marmi,<br />

Seravezza e Stazzema, che insieme formarono la “F3”, forte di circa 200 uomini.<br />

I partigiani furono impiegati in una quotidiana azione di pattugliamento per individuare le postazioni nemiche ed i<br />

campi minati, sostenendo frequenti scontri contro reparti tedeschi e fascisti della Divisione “Monterosa, dislocati tra il<br />

m. Altissimo e la Pania. La” Bandelloni” svolse tali compiti tra Ruosina - sede del comando - Terrinca, Pian di Lago e<br />

Mosceta, la “F3” tra la costa e Seravezza, poi lungo tutta la linea del fronte, dopo la smobilitazione della “Bandelloni”,<br />

avvenuta il 14 febbraio 1945 34 .<br />

Un aspetto molto importante dell’attività partigiana sulla Linea Gotica fu la regolamentazione del passaggio del fronte<br />

da parte dei civili, che, sempre più numerosi, tentavano di raggiungere la <strong>Versilia</strong> liberata attraverso le colline di<br />

31<br />

Dopo lo sbarco in Sicilia lo SOE creò uno speciale reparto per tenere i contatti con la Resistenza italiana, lo Special Force Number<br />

1 (SF 1)<br />

32<br />

L’OSS/IV Corps Detachement, al comando del capitano, poi maggiore, Stephen Rossetti, fu costituito il 16 ottobre 1944 con il<br />

compito di coordinare l’attività dei partigiani nel settore del fronte tenuto dalla 92 Divisione di Fanteria “Buffalo”, dalla FEB e della<br />

107 Divisione di Fanteria. Il distaccamento era suddiviso in quattro unità operative: 1) ten. Michael Formichelli con quattro uomini<br />

nella zona di Viareggio, presso la banda partigiana “Tigre”( l’ufficiale fu poi trasferito in Garfagnana) -2) cap.Robert Rozvar con tre<br />

uomini a Bagni di Lucca, presso la banda partigiana “Pippo”- 3) ten. Alvise Seidner con quattro uomini a San Marcello, presso il<br />

distaccamento di “Pippo”,comandato da “Franco”- 4) ten.Gerald Sabatino con sei uomini a Lizzano Belvedere, presso la banda<br />

partigiana di “Armando”. L’OSS/IV Corps Detachement A, dai primi di novembre al 13 marzo ’45, fu guidato dal cap. James<br />

Manzani, quindi dal magg. Frank T. Blanas, aggregato al reparto il 30 dicembre. Dopo la costituzione del gruppo partigiano “F3”<br />

furono assegnati alla compagnia “Fulgor” i sergenti Alexander J. Pizzi e Wilson Berta, alla “Falco” il sergente Domenic Rossow ,<br />

alla “Ferox” il soldato Emmanuel Pietromartire, che si avvalevano anche dei soldati Sam Campagna, Bruno Fasinich, e James<br />

Sicuranza, militari di origine italiana o, comunque, che parlavano bene l’italiano. Faceva da interprete al magg. Blanas Guido Ricca,<br />

ufficiale del SIM, mentre il partigiano Floris Ammannati (“Sandro”) era incaricato di tenere il collegamento fra le tre compagnie .<br />

Sull’attività dell’OSS sulla Linea Gotica cfr. G. Petracchi, “Intelligence americana e partigiani sulla Linea Gotica. I documenti<br />

segreti dell’OSS”, Bastoni, Foggia, 1992<br />

33<br />

Pietro Del Giudice, nato a Montignoso nel 1914, frate domenicano presso il convento di San Marco a Firenze, fu tra i primi e più<br />

attivi organizzatori della Resistenza a Massa e Montignoso. Nominato comandante del “Gruppo Patrioti Apuani, dopo la tragica<br />

vicenda di Forno, fu una delle più prestigiose figure della Resistenza Apuana. Ridotto allo stato laicale dal Papa, su sua richiesta<br />

perorata dal Vescovo di Pontremoli, divenne il primo prefetto della Provincia di Massa Carrara dopo la Liberazione. E’ deceduto<br />

nel 2000.<br />

34 Diversi partigiani della “Bandelloni” si arruolarono nei Gruppi di Combattimento del ricostituito Esercito Italiano, combattendo<br />

sul fronte di Bologna al fianco degli Alleati.

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