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PRIMO PIANO<br />
<strong>La</strong> scelta meno peggiore<br />
UBALDO SGAMBELLONE Berlusconi, Monti, Fini e<br />
Bersani. Li ritieni “tutti “<br />
<strong>La</strong> “più migliore” non si e stessi”, perchè tu lavo-<br />
può <strong>di</strong>re.<br />
ri, loro no. Sanno solo<br />
È una frase che suona tassare i tuoi sacrifici e<br />
male quando si pronun- farti vivere a stento, in<br />
cia, ma che alcuni, inge- un territorio <strong>di</strong> merda,<br />
nuamente, continuano a abbandonato a se stesso.<br />
<strong>di</strong>re.<br />
E allora svolgi il tuo<br />
<strong>La</strong> “più migliore” si rife- mestiere con tutti, il<br />
risce alla scelta meno lavoro lo offri a tutti,<br />
peggiore che si possa perchè ti hanno insegna-<br />
compiere.<br />
to che trattare bene i<br />
“Meno peggiore” si può clienti è la miglior pub-<br />
<strong>di</strong>re e non suona malissiblicità, è la miglior<br />
mo quando si pronuncia. opportunità <strong>di</strong> incre-<br />
Il confine della lingua mentare il tuo lavoro,<br />
parlata mi vieta <strong>di</strong> <strong>di</strong>re raschi dove è possibile,<br />
che la mia scelta è la per farti la giornata.<br />
“più migliore”, ma è Ma poi basta un attimo.<br />
paradossale come il con- Una sciochezza e il certrario<br />
possa pronunciarchio sociale in cui bevi<br />
lo quasi tranquillamente. una birra, perchè hai pur<br />
Non si capisce il perchè, sempre quei cazzi <strong>di</strong><br />
ma si sa che bisogna vent’anni, ti fotografa<br />
stare attenti nel parlare. nei saluti dei tuoi clienti,<br />
Nel nostro territorio, ti incastra in un contesto<br />
ancora <strong>di</strong> più.<br />
in cui si scivola in un<br />
Qui dove il pensiero <strong>di</strong> secondo dalla professio-<br />
un lavoro è un miraggio, ne e dal dovere al bazzi-<br />
<strong>di</strong> un lavoro con una laucare e al favoreggiamenrea<br />
un’allucinazione. to <strong>di</strong> su<strong>di</strong>ci nullafacenti,<br />
Qui dove il lavoro te lo che il sudore non sanno<br />
crei da quando sei ado- neanche cosa sia.<br />
lescente e ti sporchi le Su<strong>di</strong>ci che portano la<br />
mani e dormi poco e loro turbolenta amicizia<br />
su<strong>di</strong> tanto, “nda i ti nella tua fatica e ti chie-<br />
guar<strong>di</strong>”.<br />
dono <strong>di</strong> farla valere.<br />
Su<strong>di</strong> tanto e dormi poco Un pizzo, una mazzetta,<br />
ed il <strong>di</strong>sinteresse per la sotto forma <strong>di</strong> regolare<br />
cosa pubblica <strong>di</strong>viene rapporto lavorativo.<br />
fisiologico, <strong>di</strong>viene inuti- Il racket che si chiede a<br />
le per la propria in<strong>di</strong>vi- se stessi, mentre non<br />
dualità che sa che biso- dormi, su<strong>di</strong> e la paura<br />
gna lavorare per fare segna i battiti del tuo<br />
una famiglia, per mante- cuore.<br />
nerla.<br />
E qual è, a questo<br />
Non te ne frega molto punto, la scelta più<br />
della democrazia assolu- migliore? Ops! Meno<br />
ta e della biopolitica peggiore, scusate...<br />
della moltituti<strong>di</strong>ne.<br />
Non te ne frega <strong>di</strong><br />
Datemi un confine.<br />
Del resto se la 'ndrangheta sia <strong>di</strong>ventata<br />
l'organizzazione più forte del mondo un<br />
po' <strong>di</strong> intelligenza, anche se negativa, le<br />
dovrebbe appartenere.<br />
Eppure gli adepti del silenzio, quali i<br />
criminali sono o dovrebbero essere, si<br />
lasciano andare a una logorrea esiziale.<br />
”<br />
<strong>La</strong> Locride<br />
criminale<br />
dal barbiere<br />
Parlo <strong>di</strong> intercettazioni oggi. Il fenomeno delle<br />
confessioni al microfono mi attrae dal punto <strong>di</strong> vista<br />
sociologico, del costume anche. È una Calabria<br />
sorprendente quella che esce fuori dalle<br />
intercettazioni. E già che le registrazioni ambientali<br />
costituiscono da oltre un ventennio un caposaldo<br />
del nuovo modello normativo criminale.<br />
PASCAL CHARMOT<br />
«Ti voglio bene», «ti amo», «ti o<strong>di</strong>o».<br />
Difficile che a un levantino escano <strong>di</strong><br />
bocca verità <strong>di</strong>rette. In Calabria ciò che<br />
si pensa o si vuole è sempre una verità<br />
me<strong>di</strong>ata, estratta per induzione. E' una<br />
questione culturale, forse anche genetica.<br />
Per capirli i calabresi bisogna stu<strong>di</strong>arne<br />
i gesti, gli atteggiamenti, soppesarne<br />
le parole. Figurarsi comprendere i calabresi<br />
che per sovrappiù sono mafiosi.<br />
Un’impresa titanica. Negherebbero che<br />
il mare è salato, anzi prima se ne convincerebbero<br />
per non tra<strong>di</strong>rsi nemmeno<br />
col pensiero. Parlo <strong>di</strong> intercettazioni<br />
oggi, non dal punto <strong>di</strong> vista giuri<strong>di</strong>co né<br />
da quello tecnico, ci sono fior fiori <strong>di</strong><br />
addetti con le competenze per farlo. Il<br />
fenomeno delle confessioni al microfono<br />
mi attrae dal punto <strong>di</strong> vista sociologico,<br />
del costume anche. Mi <strong>di</strong>letto a leggere<br />
i brogliacci della polizia giu<strong>di</strong>ziaria<br />
che contengono i resoconti delle captazioni<br />
u<strong>di</strong>tive e sorreggono migliaia <strong>di</strong><br />
or<strong>di</strong>nanze <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a cautelare. E' una<br />
Calabria sorprendente quella che esce<br />
fuori dalle intercettazioni. E si che le<br />
DOMENICA 22 LUGLIO 2012 LA RIVIERA 08