Erbe e Ricette del Castello Rosa
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Una piccola digressione sull’istruzione.<br />
…“<strong>del</strong> resto se nella Bassa Lombardia si manifestano fra i contadini <strong>del</strong>le<br />
differenze naturali di sviluppo, eguali dappertutto ne sono i mezzi per dirigerlo<br />
ed esercitarlo, mezzi però che ottengono scarsissimi frutti in ogni luogo.<br />
Esistono è vero nei comuni le scuole elementari minori, aperte tanto per i<br />
maschi quanto per le femmine, con obbligo dei parenti di mandare i loro figli<br />
sotto pena di multa; ma questa multa, inflitta dallo stesso regolamento nelle<br />
scuole, non si può mandare ad effetto. Per lo più, appena il fanciullo <strong>del</strong><br />
contadino raggiunge l’età <strong>del</strong>lo sviluppo esso torna necessario alla sussistenza<br />
<strong>del</strong>la sua famiglia. Il padre gli ripete il detto <strong>del</strong> savio “da giovinetto apprendi<br />
quelle cose che ti gioveranno nell’età avanzata” e lo mette a padrone per<br />
guadagnarsi qualche cosa in quei lavori, in cui è suscettibile la tenera età sua.<br />
D’altra parte, anche per quelli che le frequentano, queste scuole sono un vera<br />
illusione.<br />
I comuni, o piuttosto i possidenti, che ne sostengono le spese, cercano ogni<br />
mezzo per risparmiarle, i maestri sono così poco retribuiti, che non ne possono<br />
accettare l’incarico se non persone occupate già altrimenti, oppure uomini<br />
senz’ombra di istruzione. Questi e sono frequenti, non lasciano alcuna<br />
impressione nei giovani scolari, se non quella <strong>del</strong> dispregio pel maestro e per la<br />
scuola.<br />
Nei piccoli comuni per due terzi <strong>del</strong>l’anno sono deserte.. Nessun altro mezzo di<br />
istruzione popolare esiste nella campagna”…<br />
La proprietà fondiaria era molto accentrata e c’era un forte squilibrio tra<br />
proprietari e contadini. Il contratto tipico era una forma di mezzadria, un po’<br />
particolare. Le colture arboree prevedevano, nel 700, la divisione <strong>del</strong> prodotto<br />
due terzi al proprietario e un terzo al conduttore, mentre per le produzioni ortive,<br />
la divisione era a metà. Questo in teoria, in pratica se la produzione<br />
principale era l’olivo il proprietario aveva due terzi <strong>del</strong> prodotto e un terzo a<br />
colui che conferiva il lavoro.<br />
A partire dalla metà <strong>del</strong>l’800 si assiste alla frammentazione <strong>del</strong>la proprietà.<br />
Una causa è senz’altro giuridica, con l’abolizione <strong>del</strong> fedecommesso, l’obbligo<br />
di mantenere la proprietà inalterata al primo figlio maschio, porta alla<br />
frammentazione. La grossa proprietà non riesce più a convogliare sulla proprietà<br />
fondiaria quegli investimenti che erano necessari. Una foto <strong>del</strong> 1865 ci<br />
dice che in tutta la fascia collinare ci sia l’olivo, dal punto di vista<br />
<strong>del</strong>l’antropizzazione le case non sono molto aumentate.<br />
La proprietà fondiaria è in stato comatoso, gli alberi sono estremamente mal<br />
tenuti, questo ci porta a dire che il reddito ormai non arriva più dalla terra ma<br />
da altre fonti. Sarebbe inimmaginabile una realtà colturale di questo tipo<br />
quando lo scopo è quello di produrre.<br />
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