l'università - Jesi e la sua valle

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in copertina:
foto di Augusto Giglietti
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JESI E LA SUA VALLE - quindicinale d’informazione Direttore responsabile Dino
Mogianesi, Direttore Rolando Romagnoli, Caporedattore Marina Marini, Segretaria di
redazione Samanta Vecci, Fotografia Augusto Giglietti, Pubblicità Marco Focante,
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amministrazione e pubblicità via Petrucci 11 Jesi (An) - www.jesielasuavalle.it -
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Amministrazione: presidente Marcello Focante, vice presidente Rolando Romagnoli; consiglieri:
Elisabetta Carletti, Marina Marini, Dino Mogianesi
sommario
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FUORISERA
EDITORIALE:
PENSIERI FELINI 3.BLOG
di dino mogianesi
TUTTO IN DUE MESI
di rolando romagnoli
SUL RISORGIMENTO E SU
QUALCHE ALTRA “BAGATELLA”
di giancarlo vecci
TANTE SPINE, NEMMENO UNA
ROSA
di flavio donati
PARCHEGGIARE SOTTOTERRA
di paolo termentini
L’UNIVERSITÀ NON SI TOCCA!
di dino mogianesi
CANTA CHE... TI PASSA!
di paola cocola
PROFESSIONE FUMETTISTA
di giovanni filosa
RICORDANDO IL MAESTRO
di emanuela corsetti
MONSUB JESI: L’ECCELLENZA
DELL’APNEA DINAMICA
di fabrizio romagnoli

FUORISERA FLASH
Sabato 9 aprile
• A Senigallia (Mamamia) CAPAREZZA IN CONCERTO; ore 22.30.
Info: 071/6610017
Lunedì 11 aprile
• A Jesi (Sala del Lampadario - Circolo Cittadino) CONCERTI DE-
GLI ALLIEVI Rassegna musicale Scuola G.B. Pergolesi. Sofia Taini
e Silvia Moretti al piano con il Coro delle voci bianche composto da
36 piccoli allievi. Ingresso libero; ore 21.15. Info: 0731/205856,
www.scuolapergolesi.it
• A Monsano (Chiesa Santa Maria Fuor di Monsano) LETTURE
DANTESCHE a cura del professor Alfio Albani. Ingresso libero; ore
21.30. Info: www.monsanocult.eu, info@monsanocult.eu
Giovedì 14 aprile
• A Jesi (Sala del Lampadario - Circolo Cittadino) CONCERTI DE-
GLI ALLIEVI Rassegna musicale Scuola G.B.Pergolesi. Alice Cardinali
e Alessandro Santoni al pianoforte con il Trio e Quartetto di
Flauti composti da Letizia Trillini, Federico Spagnoletta, Susanna
Felcher, Valentina Pianelli e Valeria Durastanti. Ingresso libero; ore
21.15. Info: 0731/205856, www.scuolapergolesi.it
Venerdì 15 aprile
• A Cingoli (Teatro Farnese) TOSCA RUSTICANA drammaturgia
musicale in un atto di Gianni Gualdoni, con Massimo Wertmuller;
ore 21. Info: 0733/602667
• A Senigallia (Gratis Club) Rassegna Sotto le stelle jazz RAM-
BERTO CIAMMARUGHI (piano) e FABIO ZEPPETELLA (chitarra
classica) DUO eseguiranno sia brani composti dai musicisti, sia
brani famosi presi dalla storia del jazz e dalla musica di ogni tempo.
Ingresso gratuito; ore 21.45
Sabato 16 aprile
• A Jesi (Teatro Pergolesi) CONCERTO BAROCCO musiche di G. F.
Haendel, J. S. Bach, F. J. Haydn, W. A. Mozart, soprano Gemma Bertagnolli,
direttore Marco Mencoboni. Ore 21. Info: 0731/202944
• A San Marcello (Teatro P. Ferrari) CAMERE DA LETTO Compagnia
Teatranti di frodo. Lo spettacolo, una versione italiana di
Bedroom Farce, uno dei più celebri testi del londinese Alan
Ayckbourn, offre uno spaccato di vita quotidiana della middle class
inglese, movimentato da colpi di scena e visite impreviste, ore 21.15
Info: 347/1567349, www.teatroluce.it
• A Cingoli (Chiesa di San Domenico)
Rassegna Contro Canto QUINTORIGO
IN CONCERTO (esclusiva regionale).
L'innovativa band italiana presenta il
nuovo “English Garden”, cd in lingua inglese, dove ospitano la cantante-attrice
Juliette Lewis, una delle icone rock del momento.
Ingresso libero; ore 21.30. Info: 339/6733590
• A Senigallia (Mamamia) MODENA CITY RAMBLERS; ore 22.30
Info: 071/6610017
Domenica 17 aprile
• A Macerata (Stadio Helvia Recina) allo stadio per un sorriso PAR-
TITA DEL CUORE NAZIONALE CANTANTI che inizia i festeggiamenti
del suo trentennale scendendo in campo per un grande spettacolo
di sport e solidarietà con la squadra Macerata All Stars. I
fondi raccolti verranno destinati alla ricerca sul diabete in età pediatrica;
ore 14.30. Info: 0733/2561
Lunedì 18 aprile
• A Jesi (Sala del Lampadario - Circolo Cittadino) CONCERTI DE-
GLI ALLIEVI Rassegna musicale Scuola G.B. Pergolesi. Roberto
Bramati (violino), Monica Mengoni (violino) e Saverio Santoni (pianoforte)
con l’Orchestra da Camera G. Bigi. Ingresso libero; ore
21.15. Info: 0731/205856, www.scuolapergolesi.it
• Ad Ancona (Teatro Sperimentale) RUMORS farsa in due atti di
Neil Simon, regia Giacomo Lilliù; ore 21. Info: 071/52525
Martedì 19 aprile
• A Macerata (Teatro Lauro Rossi) I PUGNI IN TA-
SCA. Spettacolo con Ambra Angiolini e Pier Giorgio
Bellocchio, ore 21. Anche mercoledì 20, ore 21. Info:
0721/800750, 0733/230735
• A Civitanova (Teatro Rossini) TIROMANCINO IN
CONCERTO; ore 21. Info: 0733/812936
Venerdì 22 aprile
• A Monsano (Chiesa Santa Maria Fuor di Monsano) LETTURE
DANTESCHE a cura del professor Alfio Albani. Ingresso libero; ore
21.30. Info: www.monsanocult.eu, info@monsanocult.eu
Giovedì 28 aprile
• A Jesi (Sala del Lampadario - Circolo Cittadino) CONCERTI
DEGLI ALLIEVI Rassegna musicale Scuola G.B. Pergolesi. Lorenzo
Pierucci al pianoforte e la Piccola Orchestra diretta dal maestro
Stefano Campolucci. Ingresso libero; ore 21.15. Info: 0731/205856,
www.scuolapergolesi.it
Fino alla fine dell’anno
• A Jesi (anagrafe del Comune di Jesi) ESPOSIZIONE DEI REGI-
STRI ANTICHI. Fino alla fine dell’anno saranno esposti i primi sei
antichi registri di stato civile, risalenti al 1800.

6 LETTERE
MA COSA SUCCEDE A JESI?
Il sig. Mariano Tulli ci scrive:
Sarei grato se poteste dar conto di eventuali reazioni alla
lettera dell’arch. Morgante, dato che, certamente per mia
distrazione, non ho avuto modo di notarne alcuna, soprattutto
da parte dell’Amministrazione Comunale. Confesso
che questa storia dell’ascensore in via Bersaglieri
per me è veramente deprimente. Non riesco a comprendere
come a Jesi è potuto succedere che si stia abbattendo
un pezzo di mura senza che ci sia una qualche reazione
visibile. Da quello che ho capito, sembrerebbe che
la Giunta comunale, senza passare per l’aula consiliare,
abbia deciso comunque di dare il via a questa devastazione,
pur essendo una cosa del tutto diversa dal progetto
iniziale.
Sarà che a quei posti ci sono affezionato, da ragazzini
spesso andavamo a giocare ai giardinetti delle ex-carceri,
ma vedere quel manufatto di cemento attaccato alle
mura fa veramente male. Ma cosa è diventata Jesi? C'è
stata un’epidemia che ci ha tolto la sensibilità per quello
che accade intorno a noi? L’elezione diretta del Sindaco
ha mandato in tilt l’idea stessa di partecipazione e condivisione?
Eppure a Jesi ci sono associazioni, circoli culturali,
comitati, possibile che da qualche parte non ci sia
uno che dica che sta succedendo?
Oltre tutto, qui si stanno spendendo parecchi soldi per un
ascensore che, allo stato delle cose, a chi serve? C'è un
progetto di variazione della viabilità? Intanto il selciato
del Centro storico si sta sfaldando e al posto delle pietre
viene messo del bitume! Ma, scusate, ogni giorno si legge
che mancano i soldi per i servizi sociali, che c'è un’emergenza
abitativa per le famiglie più bisognose e poi
quanti soldi si buttano per questa cosa? Ho sentito dire
che si tratterebbe di un finanziamento ad hoc, ma ha
senso prendere dei soldi per farsi del male? E non sono
sempre soldi pubblici che alla fine in un modo o nell’altro
tocca a tutti noi pagare?
Scusate lo sfogo, ma avrei veramente bisogno che qualcuno
mi dicesse che sto semplicemente vaneggiando e
che tutto quello che succede un senso ce l’ha.
DEGRADO IN VIA PELLEGRINI
Il sig. Emilio Tucci ci invia la seguente segnalazione:
Da un anno abito a Jesi in via Campania, nelle vicinanze
del supermercato Lidl. Adiacente la mia abitazione, c’è una
zona di verde pubblico che versa in uno stato di degrado
ormai patologico, è ubicata nel tratto di via Pellegrini,
compreso tra via Cartiere Vecchie e via Campania. Nell’aprile
2010, abitando lì da poco, chiesi ai cittadini vicini se
la situazione fosse stata migliore negli anni precedenti, ma
la risposta era quasi scontata, ovviamente NO!
Oltre la presenza di rifiuti di ogni genere ed escrementi
di cani, i cui proprietari (fortunatamente non tutti), se ne
guardano bene di raccogliere perché ben mimetizzati
nell’erba alta, sono presenti anche numerosi ratti che
passeggiano indisturbati in ogni ora del giorno. All’inizio
della scorsa estate segnalai più volte la situazione all’Ufficio
verde pubblico e alla società che si occupa dell’igiene
urbana. Tali solleciti sortirono finalmente effetto facendo
sì che venisse effettuato uno sfalcio erboso, la pulizia
e la derattizzazione.
Purtroppo fu solo un intervento sporadico che non risolse
il problema, certo, comprendo le priorità, ci sono i
giardini delle scuole, i parchi, le rotatorie e poi le zone
verdi, ma nella zona in oggetto vi è un problema, se non
si taglia l’erba non si può pulire e se non si pulisce non si
può tagliare l’erba e nell’attesa... i topi gioiscono della
situazione!!!
Sono altresì convinto della buona volontà e dell’impegno
profuso da tutti per risolvere tali problematiche della
nostra città e conosciamo la scarsità di fondi dovuta ai
tagli finanziari, tant’è che la risposta formulata dall’Assessore
all’interrogazione sulle problematiche di via Pellegrini,
fatta dal consigliere comunale Cesare Santinelli
nel mese di febbraio 2011, è stata appunto la mancanza
di copertura finanziaria.
Con l’approssimarsi della stagione estiva ho iniziato ad
evidenziare la situazione agli organi competenti e, usu-

fruendo dell’opportunità che gentilmente mi offrirete, se
pubblicherete questa mia lettera, desidero umilmente formulare
una proposta, che nell’immediato è più onerosa, ma
con il tempo fa risparmiare dei soldi all’Amministrazione.
Premesso che la zona in questione è di scarsissima fruizione
da parte dei cittadini e che risulta, inoltre, presente
un marciapiede di misure esigue, si suggerisce di
coprire definitivamente le sterpaglie allargando il marciapiede
esistente salvaguardando con piccole aiuole gli
alberi presenti.
Tale intervento consentirebbe un risparmio dovuto alla
mancanza degli interventi di pulizia, sfalcio erboso e derattizzazione
che non sarebbero più necessari ed inoltre i proprietari
di cani sarebbero incentivati a raccogliere gli
escrementi essendo questi non mimetizzati nell’erba alta.
QUESTE BENEDETTE MURA
Dal sig. Aldesino Fioretti riceviamo:
La violenza alle mura cittadine, non ha limiti. Ognuno, a
dispetto della storia e del bene comune, si sente libero di
fare “come gli pare”. Tanto non dice niente nessuno!
Guardate che bella finestra in alluminio anodizzato bianco
per chiudere la loggetta sulle mura. Percorrendo la
salita del Montirozzo fa bella mostra di se.
Chi ha dato il permesso (se è stato dato)? Perché nessuno
se ne accorge (o si fa finta di non accorgersene)?
Almeno, se chiusura deve essere, che sia fatta in sintonia
con l’ambiente circostante, altrimenti l’erbaccia sulle mura
si potrebbe offendere.
L’ultima di Woodstock
Voce del lettore
INCROCIO DA SEMPRE PERICOLOSO
Nonostante i tanti incidenti e le diverse segnalazioni la
situazione non cambia. L’incrocio fra via San Francesco e
via Raffaello Sanzio continua ad essere pericolosissimo!
Diversi automobilisti infatti continuano ad attraversarlo
senza fermarsi, probabilmente servirebbe una segnaletica
più evidente o dei dossi...
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8 EDITORIALE
di dino mogianesi
Pensieri felini
3.blog
Mannaggia, la situazione politica nazionale e mondiale
che ci assale da ogni parte, meriterebbe una riflessione
di quelle toste. Di quelle veramente intelligenti un
bel po’. Ma appena mi metto a pensare di fino, ecco
Romeo, il gattone di casa, questo sterilizzato di gatto
maledetto e tanto amato, mannaggia a lui, che comincia
a strusciarsi, impela tutto l’impelabile, dato che
siamo in primavera e perde il pelo a ciuffi, ma non
perde il vizio di rompere con le sue moine e i suoi strusciamenti
e stiracchiamenti ad attirare l’attenzione e
l’affetto. Romeo, guarda che ti porto al circo, nella gabbia
dei leoni. Poi glielo spieghi tu che siete cugini stretti.
Eh piantala, mannaggia! Lasciami pensare; lo sai
che non ci sono abituato e quando mi tocca pensare
divento nervoso.
Eppoi, lo sai che se c’è una cosa che mi fa arrabbiare
è che te la prendi con i libri. Eh non ti ci fare le unghie,
maledizione! Strusciati sugli angoli e dormici sopra, ma
non puoi fartici le unghie. Sì, fai le fusa, fai, e strusciati.
Lo so che non è l’affetto che cerchi, è che vuoi mangiare,
egoistaccio. A stare con gli uomini hai imparato
anche tu; sei invadente peggio delle mosche d’estate,
peggio di certi politici; per due crocchette ti venderesti
l’anima. Non ce l’hai l’anima? Ma che mi prendi per
fesso? Sarà un po’ gattesca la tua, ma sempre anima è.
Adesso mi ha buttato per terra anche questo di libro:
maledizione, lo sai che ci tengo! Sarai pure un gatto
cólto, ma mica tanto intelligente. Mi sai dire che ci faccio
con il Canzoniere di Petrarca? Il Canzoniere di Petrarca!
Ma ti rendi conto? Imbalsamato lì da settecento
anni, rinsecchito e incartapecorito che solo te, gatto
della miseria, avresti potuto trovarlo per rompere.
Dovrei parlare di certi processi di questi giorni, che
forse si fanno e forse non si fanno; dello tsunami dell’emigrazione;
delle risse in Parlamento; del disastro
giapponese e di quei maledetti reattori che sparano radioattività
ai quattro venti; delle rivoluzioni dell’Africa
del Nord che chissà come andranno a finire; di chi le
vincerà e chi saranno quelli che le vinceranno, se le
vinceranno, e di altro ancora e tu mi metti sotto il naso
il Canzoniere di Petrarca… eh piantala!
“… nido di tradimenti, in cui si cova / quanto mal per
lo mondo oggi si spande: / de vin serva, di letti e di
vivande, / in cui lussuria fa l’ultima prova. / Per le
camere tue fanciulle e vecchi / vanno trescando, e
Belzebub in mezzo / co’ i mantici e col foco e co li specchi…”
Ma che roba è? Di che parla? Stai buono, Romeo.
Nido di tradimenti da cui si spande il male che c’è nel
mondo? Luogo in cui si cena e si beve, saltando sui
letti, dove la lussuria arriva al fondo, in quelle camere
dove vecchi e giovani fanciulle si rincorrono, trescando.
Ma con chi ce l’aveva questo Petrarca settecento
anni fa? Mi sa che gli girava o, anche a lui, gli si strusciava
addosso un gatto come te e invece di pensare
dava i numeri.
M’era venuta voglia di parlare di Gheddafi, del baciamano
di mesi fa, ma niente, Romeo mi punta e, per
dispetto, butta giù un altro libro: stasera ha deciso di
rompere. Romeo, sei come i monelli piccoli: fai sempre
finta di non aver capito! Stavolta se l’è presa con
l’Autobiografia di Alfieri: capirai! Toh, si parla di Metastasio:
ma ti rendi conto? Metastasio: e che ci faccio
con Metastasio? Dovrei commentare il baciamano fatto
a quel bel capitale di Gheddafi e tu… Settecento, parrucche,
cipria, nèi, trine e merletti… Cosa? Alfieri vede
da dietro una siepe quel gran poeta, tutto lindo e pinto,
avvicinarsi all’imperatrice che incedeva attorniata dal
seguito; l’abate-poeta Metastasio le andò incontro
tutto agghindato. Giunto accanto a lei “le fece la genuflessioncella
d’uso, con una faccia sì servilmente lieta e
adulatoria, che io non avrei consentito mai di contrarre
né amicizia, né familiarità con una Musa appigionata
o venduta all’autorità dispotica da me sì caldamente
aborrita”.
Oh Romeo, ma quando dormi, la tua anima gattesca
dorme davvero? Te possino, Romeo!

di rolando romagnoli
Tutto in due
mesi
A volte per strada o al bar si sente dire: “Sì è proprio
così, l’ha detto ieri la televisione”, oppure: “Hai visto
cosa è successo in quella trasmissione televisiva?”. Che
quello che viene detto o fatto vedere in tante trasmissioni
televisive spesso non è vero, lo sapevamo, ma
ora ne abbiamo le prove. Una signora, durante una
puntata di Forum, si è fatta passare per una cittadina
dell’Aquila e ha decantato gli interventi fatti dal governo
in quella città dopo il terremoto. Si è dimostrato poi
che era semplicemente un falso e la signora, e il presunto
marito, non erano altro che comparse pagate dai
responsabili di quel canale televisivo.
Ma questa è prassi comune in tante trasmissioni, in cui
i partecipanti sono semplicemente dei figuranti che
ricevono soldi per raccontare le loro “false” storie personali,
i litigi, i rancori familiari. Tutto fa spettacolo,
tanto gli italiani si bevono tutto. O forse, è più giusto
dire, sono stati abituati a credere a tutto, e le televisioni
commerciali hanno contribuito notevolmente. Ecco
perché è importante possedere i canali televisivi e
poter controllare anche quelli pubblici. Con i telegiornali
si può determinare il taglio da dare all’informazione
quotidiana, e già questo è importante per chi vuol
detenere il potere; ma con le trasmissioni di intrattenimento
si possono influenzare le opinioni dei cittadini. È
un modo per lavorare ai fianchi l’opinione pubblica,
rivolto soprattutto a raggiungere le persone più deboli
dal punto di vista culturale, convinte di assistere a
spettacoli innocui che invece hanno un fine preciso.
Aggiungiamo a questa, anche l’informazione che deriva
dalla carta stampata, non tanto i quotidiani che
sono letti da pochi, ma i rotocalchi, le riviste del gossip.
È impressionante vedere, in una qualsiasi edicola,
quanti ce ne sono. La lettura è poco impegnativa e la
curiosità della gente è tanta. E, anche se non sembra,
contribuiscono ad influenzare le convinzioni della gente
e a distrarre dai problemi reali.
***
Ci aspettano due mesi importanti per la democrazia
italiana. Nei prossimi due mesi si deciderà, probabilmente,
quale sarà il futuro della nazione. Si stanno
aprendo i processi che interessano il presidente del
consiglio Silvio Berlusconi e ci sarà il tentativo di bloccarli
con interventi legislativi in Parlamento, poi ad
aprile avremo le elezioni amministrative in diverse città
e, soprattutto, a giugno si voteranno tre referendum
importanti: nucleare, gestione dell’acqua e legittimo
impedimento per il premier.
Sembrava che, sulla scia della stanchezza degli italiani, si
potesse, come in passato, impedire il raggiungimento del
quorum per la validità del voto. Appositamente, il governo,
aveva provveduto a fissare per i referendum una data
diversa da quella delle amministrative, per non facilitare la
partecipazione. Ma poi c’è stato il terremoto giapponese e
l’incidente alla centrale di Fukushima che hanno cambiato
tutto: il governo ha rinviato di un anno qualsiasi decisione
sul nucleare sperando di convincere gli italiani che per ora
non c’è bisogno di pronunciarsi. C’è la possibilità che, trascinati
dal quesito sul nucleare, i cittadini esprimano la
propria opinione anche sul legittimo impedimento che
potrebbe trasformarsi in un vero e proprio referendum sul
premier.
Certamente se Berlusconi supererà indenne tutte queste
verifiche avrà poi la strada tutta in discesa fino alle
elezioni politiche del 2013, spalancandosi per lui anche
le porte del Quirinale per una sua elezione a Presidente
della Repubblica.
Che la nostra è una situazione ad alto rischio democratico
ormai è chiaro a tutti. Quello che si è verificato
in Parlamento negli ultimi tempi dimostra che siamo in
piena paralisi delle istituzioni, mentre il paese avrebbe
bisogno di decisioni, di riforme che rendano più efficienti
gli apparati pubblici, che eliminino i privilegi, che
diano più possibilità di sviluppo alle nostre aziende e
prospettive di lavoro ai giovani. Siamo arrivati al punto
che il Presidente della Repubblica è stato costretto a
richiamare i rappresentanti dei gruppi parlamentari per
dir loro: “Così non si può andare avanti!”. Credo che sia
anche la convinzione di tutti gli italiani.
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di Giancarlo Vecci, presidente Luaj
IDEE
riflessioni e proposte
Sul Risorgimento e su
qualche altra “bagatella”
In occasione del 150° anniversario dell’unità d’Italia si
sono lette e ascoltate tante opinioni contrastanti sul
reale valore nazionale e storico del Risorgimento. C’è
ancora chi lo esalta con una buona dose di inevitabile
retorica, chi invece lo rinnega più o meno apertamente,
come il partito della Lega Nord che non ha partecipato
alle celebrazioni di rito. Del resto è nato anche un
partito del Sud, non ancora organizzato politicamente,
che rifiuta la strumentale versione di un Risorgimento
tutto rose e fiori e al contrario mette in evidenza il
fatto che l’unità del nostro paese è stata compiuta con
l’occupazione militare del Sud da parte delle forze militari
del Nord di cui Garibaldi è stato uno degli artefici:
di seguito all’impresa dei Mille la cosiddetta lotta al brigantaggio
non è stata altro che una colpevole forma di
invasione e di devastazione delle risorse meridionali,
una rapina di ricchezze portate dal Sud al Nord.
A chi dare ragione? Io faccio una semplice riflessione:
come si può constatare anche in questi giorni con la
nuova guerra da parte dell’Occidente alla Libia del
colonnello Gheddafi, la storia umana non realizza nessun
disegno provvidenzialistico di segno divino come
vuole un certo pensiero teologico e nel 1700 aveva
teorizzato Giambattista Vico. La storia umana va avanti
a tentoni, direi alla cieca, in quanto gli uomini sono
propensi a commettere gli stessi errori del passato. Ci
si chiederà: ma l’uomo non è un essere intelligente, un
riflesso, anche se minimo, dell’intelligenza divina? Perché
cade continuamente nelle stesse falle, si aggrava
di colpe che comunque dovrà espiare non al di là, ma
nella stessa esistenza terrena?
E qui mi viene a proposito anche la tragica vicenda
giapponese del terremoto e del conseguente tsunami.
La storia umana si sviluppa nell’unico ambiente che ci è
consentito occupare, cioè questo pianeta dove viviamo
e ci moltiplichiamo pensando che le sue risorse a nostro
favore siano infinite. Ma la natura, quella che pensiamo
di dominare con le nostre sofisticatissime tecnologie,
ogni tanto ci dà un sonoro schiaffo che ci lascia tramortiti
per il solo fatto che non l’avevamo previsto.
L’imprevedibilità dei fenomeni naturali è un altro fattore
di cui ci piace non tener conto perché siamo stupidamente
orgogliosi di essere al centro dell’universo,
come se tutto il creato esista per il nostro vantaggio e
la nostra avidità tesa in un ciclo continuo di produzione
e di sciupìo.
Perché non si fa leggere nelle scuole, non solo italiane,
Il dialogo della natura e di un islandese di Giacomo
Leopardi? Quel piccolo uomo di grande genio aveva
visto bene come stanno le cose su questa benedetta
terra e aveva, con il suo ultimo canto, La ginestra, invitato
gli uomini ad abbassare la testa, o la cresta, di
fronte a ciò che è inspiegabile se non con un atteggiamento
di umiltà verso il mistero del mondo. Vedeva nel
Vesuvio, che appena due millenni prima aveva distrutto
Pompei, un concentrato di quelle forze di natura a
cui gli uomini devono un ragionevole rispetto.
Certo, dai tempi di Leopardi la scienza e la tecnica
hanno fatto passi da gigante rendendoci la vita più
facile, ma non ci escludono del tutto dal processo evoluzionistico
dell’universo di cui a volte possiamo restare
vittime. Si dirà che Leopardi era pessimista, antiidealista
e antipositivista, in sostanza aveva maturato
un pensiero privo di inutili illusioni, ma, per ritornare al
Risorgimento, una sua prima opera di rilievo letterario
è stato il canto All’Italia, colmo di passione civile educata
sulla conoscenza dei valori di civiltà secolare coltivati
nel nostro paese.
Chi rifiuta, o peggio rinnega, la propria storia, è destinato
e ripercorrerla in condizioni peggiori. E chi non fa
i conti con la natura di cui noi facciamo intrinsecamente
parte, rivela un atteggiamento miope e masochista.
Con la fissione dell’atomo abbiamo strappato a Prometeo
il segreto del fuoco, ma questo fuoco che ci riscalda
e illumina, se non tenuto a bada, ci brucia facendo
di noi cenere soffiata via dal turbine del vento.

IL PUNTO
di Flavio Donati
Per restare in sella il sindaco deve continuamente
mediare tra le diverse anime
della maggioranza
Tante spine, nemmeno
una rosa
Anche nella nostra città l’unico scopo
della politica sembra essere quello
di tirare a campare
Sono tante le spine con cui l’amministrazione comunale
deve fare i conti in queste settimane.
Fa male, per la materia di cui tratta e per la notorietà di chi
la agita, quella relativa all’ascensore che si vuole inserire
all’interno della cinta muraria. Secondo Vittorio Sgarbi, noto
critico d’arte nonché politico e polemista, si tratta di un
intervento che dovrebbe provocare l’arresto immediato per
chi lo ha proposto, per chi lo ha approvato e per chi lo sta
realizzando.
E se il sindaco glissa sull’argomento, sostenendo che l’opera
non è poi così tremenda come la si presenta, ad affondare
la spina della critica è proprio il suo assessore alla cultura.
Leonardo Lasca dichiara infatti apertamente di condividere
il parere di Sgarbi e torna a chiedere di ripensare l’intervento
cancellandolo del tutto dall’agenda delle opere da
realizzare.
Non certo indolore è poi la vicenda che riguarda la viabilità
cittadina in particolare per le sue due spine principali, la
pedonalizzazione di corso Matteotti e la riduzione dei carichi
inquinanti che ammorbano la parte sud della città. Sulla
chiusura del corso alle auto, acquisito l’accordo di principio
con praticamente tutto il consiglio comunale, resta il dissidio
sul come applicarlo. [N.d.r. Il consiglio comunale, nella
seduta del 4 aprile, ha approvato le fasce orarie definitive
dell’isola pedonale].
Si discutono insomma tempi e modi, orari e deroghe che
sono poi la sostanza vera del provvedimento. Sostanza su
cui le divergenze riguardano non solo il consiglio comunale
o la sua maggioranza ma addirittura lo stesso partito del
sindaco. All’interno del partito democratico si ritrovano
infatti i due schieramenti, quello più attento alle richieste
dei commercianti e quindi più incline ad allungare tempi ed
allargare deroghe, e quello invece più rigoroso, convinto
che un’area pedonale non possa essere “ammazzata” ancor
prima di nascere.
Né maggiore accordo sembra esserci sui provvedimenti da
prendere per alleggerire il carico inquinante, in particolare
POLITICA
11
quello più insidioso rappresentato dalle polveri sottili, provocato
dal traffico. Si sa che la circolazione domenicale a
targhe alterne, ha una valenza poco più che simbolica: sia
perché troppe sono le deroghe e le eccezioni, sia perché il
traffico la domenica è di per sé ridotto non interessando i
veicoli commerciali, più pesanti e più inquinanti.
Provvedimento modesto quindi, che forse giustamente quest’anno
il comune non ha adottato. Provvedimento tuttavia
non sostituito da nessun altro, nemmeno dall’ordinanza,
tante volte promessa, di interdizione del traffico pesante
non interessato al carico e allo scarico, lungo il tratto urbano
dell’asse sud. L’inverno, il periodo più critico per l’inquinamento,
si è insomma consumato nell’inutile attesa di un
qualche provvedimento: né quelli più “incisivi” richiesti da
un metà della maggioranza né quelli più “modesti” rivendicati
dall’altra metà.
Tra le tante altre spine, spicca poi particolarmente insidiosa
per l’amministrazione comunale, quella del bilancio. Per far
quadrare i conti, si tratta di trovare entro il mese almeno un
altro milione di euro che vada ad aggiungersi ai due già
limati via da quando, nel gennaio scorso, si è cominciato a
ragionare alla luce dei nuovi tagli decisi dal governo.
Un problema per tutte le amministrazioni locali, ovviamente.
A Jesi aggravato però dalle divergenze politiche interne
alla maggioranza che, ad esempio, fanno emergere diverse
opinioni sulla gestione delle mense scolastiche o del personale.
Questioni solo apparentemente diverse, dato che le
tensioni interne alla maggioranza trovano in realtà origine e
giustificazione dalla mancata gestione dei problemi nel
corso del tempo.
Per quanto riguarda le mense scolastiche, la mancata attuazione
della riduzione e razionalizzazione dei centri cottura,
peraltro già deliberata dal consiglio comunale più di 5 anni
fa. Per quanto riguarda il personale, la sostanziale rinuncia
a qualsiasi vera riorganizzazione dell’ente in grado di ridurre
il peso dei dipendenti diretti, in particolare di quelli più
propriamente legati alle incombenze burocratiche.
Quanto siano aspre le divisioni interne alla maggioranza su
questi temi, è testimoniato dai frequenti richiami al sindaco,
dalla sua stessa maggioranza, sulla questione del direttore
generale. Quanto invece sia complessa e costosa la
struttura, è evidenziato dallo studio del comune di Osimo
che attribuisce alla nostra città il primato regionale del
costo della dirigenza comunale rispetto ai cittadini (ciascuno
di noi contribuisce con oltre 16 euro l’anno).
Situazioni “spinose” che rivelano piuttosto la voglia dell’amministrazione
di durare che non quella di affermare ideali e
raggiungere obiettivi. Un tirare a campare che, insieme al
mercato dei “responsabili”
che tiene in piedi il governo
nazionale, certo non giova
alla considerazione che i cittadini
hanno della politica.
Vittorio Sgarbi. Il critico ha
bollato come irresponsabile
l'idea dell’ascensore nelle
mura cittadine

ivenditori autorizzati
dal 1955
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Preoccupazioni per il Palio di San Floriano
L’Associazione “Ente Palio
San Floriano” esprime tutta
la sua preoccupazione per i
tagli del Comune di Jesi al
contributo per la realizzazione
dell’importante iniziativa:
“Il Direttivo dell’Ente Palio di
San Floriano ha avuto comunicazione
del taglio dei fondi
del contributo comunale
(che si riduce a circa 1/20
dell’intera copertura finanziaria,
la quale era già necessariamente
integrata con i contributi dei privati e degli
sponsor) quando la manifestazione era già in fase di avanzata
preparazione (XVI Edizione del 5/6/7/8 maggio).
Nel far presente come il massimo impegno dei volontari
dell’associazione “Ente Palio San Floriano” e di tutte le
associazioni che collaborano per il Palio (impegnate anche
nelle Taverne) ha finora permesso di portare avanti
con successo l’importante manifestazione, che coinvolge
tutti i Comuni della Vallesina, si sottolinea che la realizzazione
di nuove iniziative culturali e rievocative (tra cui
la costituzione del Comitato Storico scientifico, gli incontri
nelle scuole cittadine, il nuovo Gruppo Sbandieratori,
la Corsa delle Campane dei Comuni, la Gara del Tiro alla
FLASH
13
fune per i Quartieri storici, la partecipazione delle Delegazioni
Città storiche gemellate, ecc.) sono messe a
rischio per la difficoltà di reperire i necessari fondi. Tutti
i volontari (circa 600 persone), da soli, non possono
garantire né un livello sufficiente, né la sopravvivenza
stessa della rievocazione storica. Per quest’anno si cercherà,
comunque, con l’aiuto dei privati e dei cittadini, di non
abbassare il livello qualitativo della manifestazione. Il
Plalio San Floriano è infatti una delle 27 rievocazioni storiche
riconosciute nella Regione Marche, che riesce a rivitalizzare
il centro storico cittadino di Jesi portando turismo e
un movimento di migliaia persone. Per il prossimo anno si
dovrà però rivedere l’intero peso della manifestazione, cercando
di capire come continuare nell’insostituibile esperienza”.
Il presidente Giancarlo Catani
Nel momento in cui scriviamo ci sono divergenze anche
con le dieci associazioni che allestiscono le osterie a cui
l’Ente Palio ha chiesto di pagare il doppio del contributo
degli scorsi anni, da 250 a 500 euro. Sono state aumentate
anche le tasse Tarsu e Tosap, ma l’Amministrazione
comunale attribuisce questo aumento alla recente
Finanziaria.
Nella foto il presidente Giancarlo Catani

14
Mattia Mattioni
Complimenti al nostro filosofo
Mattia, neo laureato,
da tutta la redazione di
Jesi e la sua Valle.
Medaglie d’oro e d’argento a giornalisti
jesini
San Marcello, domenica 27 marzo. Nella sala del Teatro
Paolo Ferrari, dopo l’approvazione del bilancio consuntivo
2010 e preventivo 2011 e successivo dibattito su temi e
problemi della categoria, l’Ordine Giornalisti Marche ha
festeggiato i giornalisti che hanno raggiunto i 25 e i 40
anni di iscrizione e/o attività professionale.
Premiati con la medaglia d’argento i giornalisti jesini
Sedulio Brazzini, Francesco Cherubini (assente alla cerimonia)
e Marcello Focante, e con la medaglia d’oro il giornalista
jesino Ugo Borioni.
Da sinistra, Marcello Focante, Ugo Borioni, Gianni Rossetti,
Sedulio Brazzini e Nicola di Francesco.
Thomas Ramini
Il 28 marzo è nato Thomas Ramini. Eccolo insieme
alla sorellina Viola! Un abbraccio a tutti e due da
parte di mamma Silvia e papà Emanuele.
Rivoluzione Suap
Lo Sportello unico per le attività produttive (Suap) del
Comune di Jesi ha ottenuto l’accreditamento da parte del
Ministero dello Sviluppo Economico per essere l’unica
struttura abilitata a gestire in via telematica le domande
delle imprese e a comunicare con loro e con gli altri enti
interessati ai singoli procedimenti.
La data di partenza è stata quella del 29 marzo. Non più
comunque solo uno Sportello per la fase d’avvio, ma uno
Sportello omnicomprensivo per tutti i procedimenti relativi
all’esercizio di attività produttive e di prestazioni di
servizi. Novità sostanziale è che dalla stessa data tutte le
domande, le dichiarazioni, le segnalazioni e le comunicazioni
e i relativi elaborati tecnici devono essere presentati
esclusivamente in via telematica.
Fatto, questo, che dà concreta attuazione al progetto
“impresa in un giorno” alla base della riforma per gli
Sportelli Unici. Le istanze e le comunicazioni firmate con
firma digitale devono essere trasmesse unicamente all’indirizzo
di posta elettronica certificata: protocollo.comune.jesi@legalmail.it.
Quello del Comune di Jesi è uno degli otto Sportelli Unici
della Provincia di Ancona accreditati dal Ministero per lo
Sviluppo Economico.

Il Palio di San Floriano alla scuola
“Leopardi”
Nell’ambito del progetto “Riviviamo il Medioevo”, l’iniziativa
rivolta alle scuole promossa dall’Ente Palio di San Floriano,
i vari Gruppi storici dell’associazione si sono esibiti
di fronte agli alunni della Secondaria di primo grado “G.
Leopardi” di Jesi. Tamburi, Armati, Figuranti, Arcieri e il
nuovo team di Sbandieratori hanno dato ai presenti un
assaggio dell’evento che si svolgerà, quest’anno, dal 4
all’8 maggio. Il presidente dell’associazione avv. Giancarlo
Catani ha presentato gli obiettivi della giornata: “L’intento
del progetto “Riviviamo il Medioevo” è quello di sensibilizzare
e avvicinare le nuove generazioni alle tradizioni, la
storia e la cultura della città. Attraverso esibizioni alternate
a momenti didattici, rievochiamo l’epoca medievale, nei
suoi usi e costumi”. La prossima esibizione, prima della
settimana del Palio, sarà il 17 aprile a Monte Roberto, in
occasione della riconsegna del vessillo alla città di Jesi da
parte del Comune vincitore della precedente edizione.
Il “Pronto Intervento” di Banca Marche
Banca Marche lancia tre prodotti finanziari “pronto intervento”
a tassi agevolati destinati a privati, piccole imprese
e commercianti che hanno subìto danni a causa dell’alluvione
che ha colpito le zone costiere di Marche, Emilia-
Romagna e Abruzzo durante i primi giorni di marzo.
Per i privati o condomìni c’è un micro-prestito chirografario
a tassi agevolati per un importo massimo di cinque
mila euro per la sistemazione degli immobili danneggiati;
per le piccole imprese è di 10mila euro. I commercianti
possono invece richiedere un prestito chirografario per
liquidità per un massimo di 20mila euro. Quest’ultimo
prestito, a differenza degli altri due, non richiede che
venga presentata una documentazione che attesti i danni
subìti. Banca Marche offre inoltre finanziamenti agevolati
fino a 50mila euro destinati alle imprese di tutti i settori
economici destinati al recupero degli impianti produttivi e
delle strutture danneggiate dall’alluvione o per far fronte
alle necessità finanziarie derivanti dai ritardi e dalle interruzioni
del ciclo produttivo.

Trentennale
I diplomati della 5ª B geometri
dell’Istituto Tecnico
Statale “P. Cuppari”, diplomati
nell’anno 1980, si sono
incontrati per celebrare
i 30 anni della ricorrenza.
L’iniziativa si è svolta presso
il Museo Diocesano di
Jesi con la partecipazione
del vescovo mons. Gerardo
Rocconi, della preside
professoressa Giovanna
Rinaldini, dell’assessore
ai servizi educativi
Bruna Aguzzi e dei docenti
della classe.
Erano presenti gli ex-studenti:
Maurizio Aquilanti,
Fabiola Bianchi, Lodovico Camilletti, Patrizia Carbonari, Roberto
Fava, Dino Federici, Luciano Gambini, Alberto Giampieri,
Domenico Giampieri, Maurizio Giuliodoro, Gilberto
Grotta, Stefano Impiglia, Giovanni Manoni, Maurizio Ma-
Uno jesino salva il suo cane
Riconoscimenti, da parte della Provincia di Ancona, Comune
di Senigallia e Sportello Informanimali, per il 42enne
jesino Michele Grechi per aver salvato il suo cane caduto
in un canale a Senigallia. Domenica 27 febbraio il piccolo
Bolt, durante una passeggiata, era caduto nelle acque del
porto. Viste le difficoltà dell’animale a rimanere a galla,
Michele Grechi si è tuffato per salvarlo ma, a causa della
temperatura fredda dell’acqua, anche lui ha avuto bisogno
di essere soccorso e ricoverato per un principio di ipotermia.
La cerimonia di premiazione si è svolta nella sala della
giunta di Senigallia, l’assessore provinciale Marcello
Mariani e quello comunale all’Ambiente Gennaro Campa-
preparazione vetture per revisione
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ALBERTO AMADIO
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nile, hanno consegnato una
targa a Grechi con la scritta:
“per l’azione altruistica
e di amore per il proprio
cane”.
Michele Grechi con la figlia e
il piccolo Bolt durante la premiazione
17
rasca, Maurizio Marzioni, Pierdanilo Montesi, Marcello
Orazi, Vincenzo Piattella, Luciano Pietrini, Sauro Ragni,
Franco Rosini, Giancarlo Simonetti, Giovanni Tosti, Mario
Zamponi.

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Parcheggiare sottoterra
Il Comune è pronto a cedere il diritto di superficie nel
sottosuolo ad imprese, cooperative o privati per realizzare
parcheggi pertinenziali - residenziali. Ma chi li realizza
dovrà sistemare anche le aree pubbliche sovrastanti.
Sono dodici i siti individuati in città che potrebbero
essere oggetto dell’edificazione sotterranea. Si parte
dalle Conce, dove dovrebbero sorgere 34 garages interrati.
Il bando è già online e scade il 25 maggio. Il valore
della concessione è stimato in 342 mila euro complessivi,
di cui 120 mila per la sistemazione superficiale
dell’area (al netto dell’iva ma al lordo delle somme a
disposizione), 51 mila per il diritto di superficie (vale a
dire 1500 euro a box, e copre 90 anni) e 171 mila per
l’eventuale rinnovo della concessione.
«Questo tipo di interventi ci consente, oltre che di
ristrutturare parcheggi pubblici all’aperto, di togliere le
auto dei residenti dalla strada – spiega l’assessore ai
lavori pubblici Stefano Tonelli, – dà la possibilità ai cittadini
che lo vorranno di avere un ulteriore posto auto
sotterraneo e alla città di avere qualche macchina di
meno parcheggiata in strade di interesse pubblico».
L’intervento alle Conce potrebbe essere dunque il primo
di una lunga serie.
«Partiamo dalle Conce perché rappresenta una delle
aree “appetibili”, per la quale abbiamo ricevuto manifestazioni
di interesse. Se l’operazione funziona potrebbe
fare da volano e a quel punto proporremo anche altre
aree».
Se perverranno nuove richieste, si proseguirà quindi
con i parcheggi di Largo Allende, di San Francesco e
forse di via Tabano. Gli altri siti individuati, in base a
caratteristiche ed esigenze, sono San Giuseppe, Porta
Valle, Federico Conti, Carducci, viale Papa Giovanni
XXIII, Largo Europa, Colle Paradiso ed ex Smia.
Le dimensioni saranno variabili, spetterà ai privati presentare
i progetti. Non è detto che sia la soluzione definitiva
per risolvere la cronica carenza di posti auto,
problema lamentato di continuo da residenti e commercianti,
ma potrebbe essere utile a garantire una
risposta a quei privati che necessitano di un’area dove
sostare evitando giri da una via all’altra per lasciare la
propria auto.
Sempre in tema di posti auto, Tonelli ha rilanciato
anche l’idea di rendere gratuito il parking Mercantini,
di paolo termentini
19
come al solito scarsamente utilizzato. Gratuito lo è già
da circa un mese per i residenti del centro storico (che
possono richiedere il telecomando per accedere).
«È necessario disciplinare la sosta lungo viale della
Vittoria – ammette Tonelli – troppo spesso si verificano
situazioni insopportabili di doppia o addirittura tripla
fila. Bisogna trovare una soluzione tecnica che garantisca
una maggior vivibilità e faccia in modo di salvaguardare
le esigenze delle attività commerciali presenti
lungo il viale».
Per “bilanciare” la sosta libera al Mercantini, al vaglio
c’è l’eventualità di mettere a pagamento viale della
Vittoria, concedendo però 15 minuti di sosta gratis.
L’assessore Tonelli.
In alto il parcheggio delle Conce e i
parcheggi di Porta Valle.

20
L’isola pedonale
È arrivata l’isola pedonale. Entro il mese di aprile entreranno
in vigore le nuove fasce di interdizione al traffico in
corso Matteotti e piazza della Repubblica. Lo ha stabilito il
consiglio comunale di Jesi nella seduta del 4 aprile con 19
voti a favore e 8 contrari. Auto vietate, quindi nel centro,
tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 14 e dalle 16 alle 22 (d’inverno)
e alle 24 (d’estate). Non c’è l’immediata esecutività
del provvedimento in quanto da risolvere ancora la questione
dell’accesso dei soggetti che hanno gravi invalidità
motorie e di coloro che lavorano in centro.
Comitato no Elettrodotto - Jesi
Martedì 22 marzo, un gruppo di cittadini interessati dal
passaggio sul territorio jesino del mega elettrodotto ad
alta tensione Fano-Teramo (380 kV), ha costituito il
Comitato No Elettrodotto – Jesi.
I componenti del comitato hanno preso atto, con costernazione,
del fatto di essere stati informati del progetto in
corso, che riguarda direttamente la loro salute, solo 4
anni dopo la definizione da parte della Regione Marche
del corridoio all’interno del quale localizzare il tracciato
dell’elettrodotto. Il Comitato si è già attivato per stabilire
contatti con gli altri comitati che nella regione si occupano
dello stesso problema, decidendo di intraprendere
future azioni per la tutela della salute dei cittadini.
Colonnine per auto elettriche
Aree pubbliche per installare colonnine di ricarica dell'energia
elettrica per veicoli. Le mette a disposizione l'Amministrazione
comunale che invita gli operatori del settore
interessati a mettersi in contatto con l'Ufficio Progetti
Speciali per manifestare il proprio interesse e verificare
eventuali proposte. La decisione è stata assunta dopo che
l'Autorità per l'energia elettrica ha attivato alcune interessanti
iniziative per promuovere l'uso dei veicoli elettrici
con il duplice obiettivo di contribuire al risparmio ener-
UBI - Banca Popolare di Ancona.
Presentato il Bilancio 2010
Approvato il bilancio 2010 Ubi – Banca Popolare di Ancona,
presentato a Jesi, durante una conferenza stampa,
dal presidente Corrado Mariotti e dal direttore generale
Luciano Goffi.
Il bilancio vede per l’anno 2010 un utile netto di 18,3
milioni di euro (+51%) e il positivo andamento dei volumi
complessivi: in particolare i crediti verso clientela, in crescita
del 5%, si attestano a 7,7 miliardi di euro. La raccolta
totale (al netto dei prestiti obbligazionari sottoscritti
dalla capogruppo) si attesta a 10,3 miliardi di euro, sostanzialmente
stabile rispetto all’anno precedente. La Banca
destina la totalità delle risorse raccolte e di quelle messe a
disposizione dalla Capogruppo al sostegno delle micro
imprese, delle PMI e delle famiglie in tutti i territori in cui
opera; in tale ottica ha intensificato la collaborazione con
istituti locali, associazioni imprenditoriali e i loro Confidi. In
particolare il credito erogato in sinergia con i Confidi è
aumentato del 44% rispetto all’anno precedente.
Da sinistra, il presidente Corrado Mariotti e il direttore generale
Luciano Goffi.
Su pe’ Montesecco - Camminate insieme
a noi
Domenica 17 aprile, alle ore 16, si svolge la quinta edizione
della camminata “Su pe Montesecco - Camminate insieme
a noi”, iniziativa di primavera a scopo benefico organizzata
dall’Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di persone
con Disabilità Intellettiva e Relazionali). I partecipanti
possono scegliere 3 percorsi: da 3, da 5 o da 8 chilometri.
A termine, per tutti, panini con salsiccia e dolci! Ritrovo
presso il campo di calcio della chiesa di San Massimiliano
Kolbe alle ore 15. Quota di partecipazione con t-shirt 5
euro. Info: 329/4574172, 338/8568564.
getico e alla lotta all'inquinamento atmosferico. In particolare
l'Autorità ha introdotto nuove tariffe di rete e
nuove regole a sostegno dello sviluppo delle infrastrutture
per la ricarica delle auto elettriche, oltre ad alcune
semplificazione ed agevolazioni per la realizzazione di sei
progetti pilota.
Gli interessati possono presentare specifiche proposte
all'Ufficio Progetti Speciali (info: www.comune.jesi.an.it,
telefono 0731/538524).

Calcio, si ferma la Jesina.
Calcio a 5, San Giuseppe fuori dai playoff
In serie D si complica
la corsa playoff dei
leoncelli. Dopo 12
punti in cinque partite
e le vittorie nei derby
con Samb e Civitanovese,
la Jesina cade in
maniera pesante e
inattesa contro due
formazioni impelagate
nella lotta per non retrocedere:
in vantaggio
due volte, la Jesina
viene rimontata
tanto a Cesenatico (1-
3) che in casa dal Venafro (1-2). Leoncelli raggiunti al
quinto posto dalla Santegidiese. Nel calcio a 5, serie B,
raggiunta la salvezza il San Giuseppe chiude il torneo con
due stop, contro Urbino e Forlì.
Azione di gioco di Invernizzi
Volley maschile:
Vecci Jesi è ufficialmente serie B1!
Un’impresa, la più lampante delle dimostrazioni pratiche
di cosa significhi nello sport l’espressione “cavalcata
trionfale”. Con quattro giornate di anticipo sulla conclusione
dei giochi, la Vecci Volley Jesi festeggia con ampio
merito la promozione in serie B1, dopo aver dominato in
lungo ed in largo il campionato di pallavolo maschile di
serie B2 con 21 vittorie, tutte da tre punti (per 3-0 o 3-
1) su 22 partite, diciannove successi consecutivi prima
dell’unico stop “concesso” giusto ad un passo dal traguardo,
solo cinque set lasciati agli avversari su 69 giocati.
I ragazzi di Graziosi, incassata la prima sconfitta dell’anno
a Ravenna (1-3 per il Donati Porto), battono 3-0 al
palaTriccoli la seconda in classifica Granzinella e la spediscono
indietro di quindici punti a cinque giornate dal termine,
con la promozione distante ormai un solo punto.
Dalla trasferta di Campagnola (vittoria per 3-1) di punti
ne arrivano tre e con questi la festa, la B1 con largo anticipo
è realtà. In B2 femminile, la Monte Schiavo battuta
da Arabona lascia il terzo posto mentre l’Edilceccacci Moie
conquista ad Altamura (3-1) tre punti salvezza.
Rugby, Jesi rallenta il passo e poi
riprende la marcia
Nel campionato di rugby di serie C Elite, la Rugby Jesi ’70
dopo una serie di successi ferma il passo a Foligno, dove
cade per 12-15. I leoncelli della palla ovale ritrovano la
vittoria in casa contro Ascoli, battuta 36-10 con mete di
Scavone, Ye, Albani, Quaresima e Piccinini (due) in una
gara avvincente condotta dall’inizio alla fine. Ritorno in
campo in casa il 10 aprile contro Siena.
SPORT FLASH
a cura di fabrizio romagnoli
Legadue, la corsa playoff della Fileni
Bpa inciampa su Forlì. Contro Imola si
decide tanto
21
Il diavolo ci mette lo zampino
e la Fileni Bpa si trova
a dover stringere i denti
nella sua corsa per il pass
playoff nel campionato di
basket di Legadue. Arancioblù
lanciati in serie positiva,
dopo Casalpusterlengo
battuta e il colpaccio
di Udine, l’Aurora batte in
casa Ferrara, anche soffrendo
ma con una bella
dimostrazione di presenza
(74-72, 25 punti di Maggioli).
Seconda gara consecutiva
casalinga, arriva
Forlì penultimo ma dall’organico
rivoluzionato e in risalita nei risultati, la tegola per
la Fileni Bpa è l’assenza di Andrea Pecile, fermato da una
fastidiosa febbre persistente da giorni: gara ad alta tensione,
qualche mancata fischiata della terna fa arrabbiare Jesi
e passa Forlì, 82-90. Adesso, sfida decisiva domenica 10
aprile al PalaCattani di Faenza: l’Aget Imola, con a favore
lo scontro diretto vinto all’andata, insegue a due lunghezze
di distanza l’ottavo posto in classifica, ultimo utile per i
playoff, della Fileni Bpa e va battuta per tenerla ancora dietro.
BJ Elder a canestro
Giovanili di nuoto, titolo tricolore per lo
jesino Andrea Baioni
Proveniente da Marche
Nuoto, il giovane jesino
Andrea Baioni, in forza da
questa stagione al Pesaro
Nuoto di Marco Forni, è
stato il grande protagonista
ai Campionati Italiani
giovanili di Riccione.
Nella categoria “ragazzi
1995” ha ottenuto il titolo
tricolore nei 100 rana (2’
15’’ 86). Poi è arrivato secondo
nei 100 rana (1’ 03’’
03), terzo nei 400 misti (4’
29’’ 15), quarto nei 200
misti (2’ 06’’ 00) e undicesimo
nei 100 stile libero. Da segnalare anche la jesina
Sofia Ciccarelli, “juniores 1996”, sempre proveniente da
Marche Nuoto e in forza a Pesaro, decima nei 100 e 200
rana, e undicesima nei 50 rana.
Andrea Baioni

22
Campionato individuale di ginnastica
artistica UISP
Domenica 20 e 27 marzo, rispettivamente a Senigallia e a
Sassoferrato, si sono svolte le due fasi regionali del campionato
individuale di ginnastica artistica UISP valido per la
qualificazione ai campionati nazionali, organizzato dalla
Lega Ginnastica UISP delle Marche.
La UISP di Jesi ha partecipato con le sue atlete, ottenendo
ottimi risultati. Nella categoria Allieve, Rebecca Rossi è
arrivata seconda a Senigallia e prima a Sassoferrato. Nella
categoria Senior, Alessandra Ricci è arrivata prima in
entrambe le competizioni. Laura Cesarini e Alessandra Gigli
quinte, e Marta Giuliani sesta.
RISULTATI E CLASSIFICHE
BASKET – Serie A2 maschile
Fileni Bpa Jesi – Ferrara 74-72
Fileni Bpa Jesi – Forlì 82-90
Classifica
Venezia 38, Casale Monferrato 36, Barcellona 34,
Scafati 34, Udine 34, Rimini 32, Veroli 30, Fileni Bpa
Jesi 26, Imola 24, Pistoia 24, Ferrara 22, Verona 18,
Reggio Emilia 18, Casalpusterlengo 18, Forlì 16, San
Severo 12
CALCIO – Serie D girone F
Cesenatico – Jesina 3-1
Jesina – Venafro 1-2
Classifica
Santarcangelo 68, Rimini 65, Teramo 63, Forlì 58, Santegidiese
54, Jesina 54, Civitanovese 50, Angolana
50, Real Rimini 48, Trivento 47, Sambenedettese 47,
Recanatese 46, Luco Canistro 45, Venafro 44, Val di
Sangro 42, Agnonese 40, Cesenatico 31, Miglianico 31,
Fossombrone 22, Bojano 9
VOLLEY MASCHILE – Serie B2 girone E
Vecci Volley Jesi – Farm Bologna 3-0
Seat Reggio Emilia – Vecci Volley Jesi 1-3
Classifica
Vecci Volley Jesi 63, Farm Bologna 48, Ravenna 42,
Forli 38, Scandiano Reggio Emilia 37, Casa Modena 32,
Judo: Riccardo Coppari 7° ai
Campionati Italiani di categoria
Riccardo Coppari l’atleta
jesino della società Judo
Samurai dopo aver vinto
agevolmente le qualificazioni
della sua categoria, 73 kg
juniores, ha partecipato alle
finali nazionali dei Campionati
Italiani di Judo a Lignano
Sabbiadoro. Al termine
dei 6 incontri, di cui 4 vinti
per ippon (il ko della boxe
per intenderci) è giunto al
settimo posto su un totale di
62 finalisti.
Un risultato di tutto prestigio
che lo colloca tra i migliori
atleti in campo nazionale. Si è infatti così qualificato
anche per gli assoluti del 2 aprile a Novara.
La società jesina della Judo Samurai inoltre, il prossimo
14-15 maggio ospiterà i Campionati Nazionali di Judo
della Uisp al palazzetto dello sport di Jesi. Una manifestazione
che ogni anno raggruppa oltre 500 atleti provenienti
da tutte le regioni italiane, dal nord al sud.
Riccardo Coppari
Falconara 31, Ferrara 29, Montorio Teramo 28,
Grottazolina 25, Villadoro Modena 25, Appignano 22,
Casteferretti 21, Seat Reggio Emilia 18
VOLLEY FEMMINILE – Serie B2 girone G
Monteschiavo Jesi – Arabona Pescara 1-3
Classifica
Torre Ascoli Piceno 56, Molfetta 46, Pagliare 38, Recanati
35, Monteschiavo Jesi 35, Dannunziana Pescara
34, Arabona Pescara 31, Edil Ceccacci Moie 27,
Libero Ascoli Piceno 25, Isernia 25, Castelfidardo 24,
Portorecanati 16, Dibenedetto Bari 4
RUGBY – Serie C Elite
Rugby Jesi – Ascoli 36-10
Classifica
Ferrara 75, Noceto 67, Parma 64, Rugby Jesi 51,
Siena 44, Terni 42, Forlì 34, Gubbio 31, Formigine 15,
Ascoli 12, Foligno 10
CALCIO A 5 – Serie B Girone C
Acli San Giuseppe Jesi – Urbino 3-7
Forlì – Acli San Giuseppe Jesi 6-1
Classifica
Civitanova 64, Forlì 60, Monturano 57, Fano 46, Cus
Ancona 43, Urbino 40, Gualdo 39, Numana 37, Acli
S.G. Jesi 37, Orte 36, Piceno 35, Tre Colli Ancona 15,
Orvieto 10, Castello 2

Ugo Cardinaletti, “masseur”: uno jesino in più nello staff
«Sono molto contento ed emozionato per questa nuova
avventura. Spero possa portare tutto il meglio a me ed alla
squadra». Parola di Ugo Cardinaletti, nuovo fisioterapista
della Fileni Bpa e fresco innesto tutto jesino nello staff
dell’Aurora Basket Jesi. Ventotto anni, diploma di massofisioterapista,
Cardinaletti è da meno di un mese il volto nuovo
della famiglia Fileni Bpa. Si è trovato a dover prendere “in
corsa” il posto del “Guru”, alias Domenico Costa, undici anni
da masso-fisioterapista dell’Aurora da poco volato, è proprio
il caso di dirlo, ad assumere il ruolo di masseur della nazionale
femminile di beach volley, impegnata in preparazione in
Brasile sulle spiagge di Copacabana, in vista delle Olimpiadi
di Londra 2012.
Lo stesso Costa ha saputo indicare in Cardinaletti il nome
giusto cui affidare cure e “coccole” dei giocatori arancioblù
impegnati nel campionato di basket di Legadue, avallando la
scelta compiuta dalla società di via San Francesco nel puntare
su di un giovane professionista già ben conosciuto. Già
la scorsa estate infatti, Cardinaletti aveva collaborato con la
società della sua città in occasione della partecipazione della
Fileni Bpa al torneo pre-campionato di Veroli.
Ora la chiamata in pianta stabile da parte dell’Aurora. «Avevo
iniziato la stagione con la Robur Osimo in serie A dilettanti –
dice Cardinaletti – poi c’è stata questa opportunità di venire
a lavorare a Jesi con la
Fileni Bpa e col benestare
della società di Osimo ho
potuto ben volentieri accettare.
Inserito nel gruppo, mi sono
subito trovato bene con
tutti: i ragazzi della squadra
sono semplici e tranquilli e
non posso che augurarmi
che tutto vada per il meglio
insieme a loro e che la strada
da percorrere in questa
stagione sia ancora lunga
ed avvincente per tutti». Un
ulteriore tocco di jesinità
all’insegna della professionalità
nella Aurora Basket a
caccia dei playoff.
Ugo Cardinaletti, nuovo fisioterapista della Fileni Bpa
(foto di Gino Candolfi)
23

24 PRIMO PIANO
L’UNIVERSITÀ non si tocca!
C’è un dibattito sulle prospettive dell’Università a Jesi. Il forum vuol dare un’informazione
puntuale sul tema, sentendo alcuni tra i più autorevoli attori di
questa iniziativa.
di dino mogianesi - foto di augusto giglietti
«Tutti d’accordo: l’università non si tocca!». Questa affermazione
sembra alludere a qualche contrasto, soffocato
da una unanimità di intenti contrari. Allora: c’è chi rema
contro? Chi? E chi sono i “tutti” che sono d’accordo?
Prof. Giorgio Galeazzi, coordinatore dei Corsi
di Laurea jesini
«C’è un problema generale che attiene alla crisi
finanziaria, ai tagli previsti che investono il settore pubblico,
la scuola e l’università. E c’è il problema della
riforma universitaria che modifica assetti e strutture
universitarie. Le ricadute di questi due aspetti pongono
una serie di vincoli sui bilanci e sulla struttura universitaria.
Questo è il contesto nel quale si colloca l’università
jesina come tutto il mondo universitario. Il
prossimo anno, a Jesi sarà attivato un nuovo corso, che
si chiamerà Scienze giuridiche applicate. Un corso
nuovo in Italia e richiesto dal mercato del lavoro. Un
corso che prevede tre ambiti: giuridico criminologico;
consulente del lavoro; consulente giuridico-economico
d’impresa. A fronte di una crisi generalizzata delle iscrizioni
universitarie, Jesi sta andando in controtendenza
con oltre 600 iscritti».
Prof. Gabriele Fava, presidente della Fondazione
Colocci
«Nel 2006, a Jesi avevamo solo corsi di laurea in
convenzione con le Università di Macerata e Politecnica
delle Marche. Quando divenni presidente, avevo il compito
di convincere gli jesini che a Jesi c’era un pezzo di
università. Non era vero. Un corso di laurea non è l’università;
è un corso, che si potrebbe chiudere, come
fece l’Università di Ancona. La sfida era di dare a Jesi
un “pezzo” di università. L’università oggi è didattica e
ricerca insieme e solo questa unione costituisce un’università
vera. La costituzione di un Dipartimento ci ha
evitato la chiusura dell’esperienza jesina, di finire sotto
le forbici della Gelmini. Vorrei aggiungere che una istituzione
culturale vive della considerazione e dell’affetto
della comunità locale; altrimenti rinsecchisce.
Pensiamo al Teatro Pergolesi: se non ci fosse l’amore
degli jesini per questa istituzione, oggi sarebbe chiuso
o quasi; ci faremmo conferenze, qualche film, un po’ di
burlesque e dei veglioni».
Fabiano Belcecchi, sindaco di Jesi
«Le perplessità emerse sono legate alla questione
del bilancio comunale, che ha bisogno di ridurre le
spese. Attualmente, il contributo che il Comune eroga
alla Fondazione è di circa 220.000 euro a preventivo.
Accanto a queste perplessità, ci possono essere valutazioni
sul peso e sul ritorno dell’istituzione universitaria.
Ma queste considerazioni sembrano accessorie alle
urgenze di bilancio. La costituzione del Dipartimento ha
raggiunto due obiettivi: ci ha posti al riparo da tagli e
ripensamenti consolidando la struttura e ci ha consenti-

Prof. Giorgio Galeazzi Prof. Gabriele Fava Sindaco Fabiano Belcecchi Avv. Daniele Massaccesi
to di avere una vera sede universitaria. Interrompere un
progetto quasi alla sua conclusione significherebbe vanificare
questi anni e le risorse impiegate; significherebbe
vanificare le aspettative di coloro che vedono nell’università
una risorsa per il territorio e per le nostre
aziende. Abbiamo docenti, alunni, attività di ricerca, una
biblioteca specializzata, ricercatori… Che senso avrebbe
interrompere tutto ciò?».
Daniele Massaccesi, capogruppo comunale Pdl
«Il discorso del sindaco mi sembra generico. Anche
perché all’interno della sua stessa litigiosa maggioranza
sembra di cogliere voci dissonanti. Riconosco la validità
culturale e istituzionale della Fondazione. E credo che
razionalizzare non significa solo tagliare. Anzitutto,
credo che si dovrebbe chiedere a Macerata di fare qualcosa
di più, con investimenti, strutture e impegni. Anche
l’amministrazione dovrebbe investire di più sui servizi
per i giovani. Occorrerebbe analizzare i risultati ottenuti
non solo in termini di formazione e di didattica, ma
anche sul piano delle risposte concrete al mondo del
lavoro e delle professioni. Razionalizzare le spese significa
anche mettere in relazione, in una sinergia efficiente,
le istituzioni culturali della città, secondo un progetto
complessivo e coerente».
Abbiamo sentito le cifre su investimenti, iscrizioni,
impegni. Ma queste cifre sono un segnale positivo o
negativo? Voglio dire: l’università ha una rispondenza
25
nel contesto socio-economico locale? È una risorsa o
maschera una realtà di disagio?
Galeazzi – «Ad esempio, il corso per operatore giudiziario-criminologico
consente agli interessati un vantaggio
per chi intraprende una carriera nei settori giuridici,
giudiziari o delle forze dell’ordine. Dobbiamo
puntare su professionalità innovative, nel solco della
ricerca e della formazione. L’università non potrà mai
dare una formazione specifica; deve dare una formazione
ampia, aperta, da adattarsi poi alle diverse circostanze.
L’università non può correre dietro a specifiche
esigenze di un settore o di un’attività specializzata».
Fava – «L’università deve guardare al mondo del
lavoro e delle professioni. Ma non può prendere le
misure su un ambito troppo angusto. Le esigenze di un
piccolo territorio possono essere esigue e poco rispondenti
ad un contesto più vasto. Le piccole imprese della
nostra zona non possono esaurire le esigenze di un
mondo in rapida espansione e diversificazione. I nostri
laureati trovano limitate occasioni di impiego in sede
locale: dobbiamo dirlo. Ma il mondo è troppo piccolo
per non esplorarlo con coraggio. Noi lavoriamo per una
istituzione che dia una formazione di buon livello. Poi i
giovani saranno in grado di muoversi su ambiti più ampi
di quelli locali. All’inizio, i soci sostenevano il 100% del
peso finanziario, oggi ne sostengono l’86%.

La Fondazione Angelo Colocci
La Fondazione Angelo Colocci, Istituto per l’istruzione
universitaria, la formazione professionale e la promozione
della cultura nella Vallesina, nasce a Jesi nel dicembre
del 1995 con sede in piazza Federico II, nel settecentesco
Palazzo Ghislieri.
Voluta dal Comune di Jesi, dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Jesi e da due Istituti bancari locali, la Banca
delle Marche e la Banca Popolare di Ancona, a sostegno
dello sviluppo economico e culturale del territorio, si propone
di contribuire a elevare l’offerta di servizi e di strutture
culturali e formative in stretto collegamento con il tessuto
socio-economico locale e con l’apporto progettuale
di istituti universitari, istituti culturali, scuole, enti pubblici
e privati.
L’idea di fondo che guida l’attività della Fondazione è quella
di realizzare strutture e progettualità nel campo universitario,
nel campo della formazione professionale, nel
campo della ricerca e della diffusione e promozione della
cultura in senso lato. L’obiettivo è quello di favorire l’insediamento
nella città di strutture universitarie e para universitarie
nell'intento di garantire ai giovani, al sistema
imprenditoriale e a quello pubblico programmi ed interventi
per la formazione e la valorizzazione delle risorse
umane, nonché di concorrere a realizzare attività ed iniziative
di ricerca, di studio, e di valorizzazione del patrimonio
culturale.
La Fondazione riesce a reperire fondi diversi. Il 14% del
risparmio deriva da sponsor, dalle tasse dei numerosi iscritti
e da altri contributi. Stiamo realizzando dei risparmi, che
vanno a beneficio di tutti i soci, compreso il Comune. E
abbiamo dato vita a otto nuovi posti di ricercatore con concorso
nazionale; abbiamo recuperato un immobile fatiscente,
con una spesa che sfiora il milione di euro».
Belcecchi – «Le perplessità emerse nascono in margine
alle scelte di bilancio comunale. Onestamente, date
le attuali condizioni, se ci trovassimo a dover iniziare
oggi l’avventura, non so cosa decideremmo. Ma, al
punto in cui siamo, sarebbe sbagliato interrompere questa
iniziativa. Tra quattro anni, ad esempio, i costi dei
ricercatori passeranno a carico dello stato e noi avremo
un ulteriore risparmio. Interrompere ora il percorso,
significherebbe aver sprecato risorse e investimenti. Il
nuovo rettore di Macerata ci ha confermato l’impegno
anche dopo il 2014, quando scadrà la convenzione.
Sulla base di quello che sappiamo, l’intenzione è di rafforzare
la presenza universitaria a Jesi e di collegare
sempre più la formazione e la ricerca al territorio.
Quando usciremo da questa crisi, ne usciremo diversi. A
quel punto, forse sarà necessario costituire collaborazioni
e sinergie tra aziende, tali da invocare quelle figure
professionali che oggi sembrano precluse all’azienda
di troppo ridotte dimensioni. Avere un centro di formazione
in casa potrebbe essere interessante per il nostro
tessuto economico. L’impegno è anche quello di pensare
a dei servizi per gli studenti. Recupereremo, ad
esempio, l’edificio delle ex carceri per destinarlo a studentato
e mensa: ci stiamo lavorando».
Massaccesi – «Avere delle garanzie da Macerata per
il dopo 2014 è necessario. Oltre ad una garanzia verbale,
occorrerebbero investimenti più impegnativi. E l’amministrazione
cosa intende fare? Per esempio, l’assessore
alla cultura non dovrebbe pensare solo a Jesiestate,
che, magari, neppure si farà. Ha un progetto? Le altre
istituzioni culturali hanno loro referenti. E l’assessore
alla cultura che fa? Inoltre, si potrebbe arricchire la presenza
dell’università facendola diventare sede di
master, di corsi per la media conciliazione o studiare la
possibilità di istituire qui una camera di conciliazione.
Credo opportuno studiare qualcosa che animi di più la
presenza di questa istituzione a Jesi».
Galeazzi – «Gli spunti emersi sono interessanti. Per
quanto riguarda gli impegni, dico che a Jesi si è consolidata
una storia che non può essere trascurata. Mi sembra
intelligente l’idea di creare una struttura di rapporti
con le istituzioni culturali locali esistenti. Importante
anche sarebbe impegnarsi sul fronte delle strutture e
dei servizi per gli studenti. Quello che mi spaventa un
po’ è quando si giudica la ricaduta dell’università nell’immediato.
L’università, la scuola, la formazione rappresentano
il principale investimento che uno stato fa
sui giovani, sul futuro. Non dobbiamo conformarci alla
realtà presente, perché quando lavoriamo con i giovani,
lavoriamo sul e per il futuro».

Canta che… ti passa!
di paola cocola
Avere una bella voce e l’opportunità di studiare canto
con un bravo o una brava insegnante può bastare per
esprimersi al massimo, farsi notare e, magari, raggiungere
il successo? A quanto pare, no… E ce ne spiega il
perché il noto insegnante di canto Giovanni Brecciaroli,
della Scuola Musicale Pergolesi, impegnato assieme ad
altri suoi colleghi in una simpatica iniziativa allo
Showfood – un locale jesino in zona Zipa – che presenta
una rassegna di voci giovani e meno giovani nella
cornice di piacevoli serate.
Chi ha organizzato l’iniziativa e perché?
«L’iniziativa è nata per caso quattro anni fa, quando
è sorta l’esigenza di fare esibire in pubblico un po’ tutti
gli alunni della scuola. Avevamo notato infatti che,
quelli che studiavano da parecchio tempo o particolarmente
dotati, avevano comunque un gruppo con cui
suonare, avevano un musicista che li accompagnava
facendo magari piano bar. Tutti gli altri purtroppo no. E
siccome il cantare davanti ad un pubblico è importante
per tutti i ragazzi, si è cercato così di abituarli comunque
a esibirsi non solo nell’ambito ristretto della scuola
o delle mura familiari. È molto importante misurarsi
con un pubblico, misurarsi con gli altri. Cantare sapendo
che gli altri sono nella tua stessa condizione, provano
le stesse ansie, gli stessi dubbi; sapere che, tra chi
ti sta ascoltando in sala, c’è anche qualcuno di famiglia,
ti aiuta, ti rassicura, ti mette in condizione di tirar fuori
al meglio le tue potenzialità».
Perché proprio lo Showfood?
«Perché tramite Cinzia Scuppa, un’insegnante di
danza, sono venuto a sapere della disponibilità del titolare,
Martino Pierella, a offrirci uno spazio nel suo locale.
L’esperimento, iniziato in sordina, ha riscosso suc-
ASSOCIAZIONI
27
Giovanni Brecciaroli, insegnante
di canto della Scuola Musicale
Pergolesi di Jesi.
Una simpatica strategia attivata dalla Scuola Musicale “G.B. Pergolesi” per aiutare
gli alunni a vincere la paura del pubblico
cesso. Prima avevamo iniziato con un solo insegnante –
cioè io – poi sono arrivati anche gli altri – Alessandra
Santoni, Emanuela Campolucci, Luca Mancini; e poi la
classe di piano bar con Mauro Mazzuferi».
Ho visto che tra gli alunni esordienti c’è però
anche qualche veterano ormai del canto.
«La passione per il canto è qualcosa che non può
essere negata a nessuno. E più si avanza con l’età, più
risulta complicato esibirsi, restare disinvolti. Si è più sensibili
ai commenti del pubblico. Per cui questo diventa un
modo per aiutare anche loro a mantenere il contatto con
il pubblico, a vincere l’ansia, a stimolarli a continuare ad
esibirsi».
È anche un modo per dare un valore aggiunto
alla serata?
«Noi non operiamo selezioni. Diciamo che facciamo in
modo di mettere due o tre elementi che sono particolarmente
dotati e bravi con quelli che magari hanno ancora
da imparare. Serve lo stimolo. Se ti accorgi che il tuo
livello è sette, e canti con quelli che sono sul sei e mezzo,
capisci che sei più bravo. Tuttavia sentire un otto, un
nove o un dieci non può farti che bene perché ti stimola
ulteriormente».
Ci saranno diverse serate?
«Sì, l’ultima sarà a fine giugno. Di solito ci riserviamo
una serata per fare una esibizione in stile balneare,
una sorta di anticipazione dell’estate nella quale i ragazzi
che partecipano cantano in abbigliamento vacanziero.
Arrediamo il locale con salvagenti, gommoni, ombrelloni
e altre cose che richiamano la spiaggia, la vacanza, il
mare… Risulta un’iniziativa simpatica, divertente. I ragazzi
vogliono partecipare tutti ed essendo tantissimi
finiamo veramente tardi».

28 IMPRESE E TERRITORIO
ALMAUTO
Almauto Srl
Via Fontedamo, 2bis
60035 Jesi Ancona
tel. 0731 605590
almauto@tin.it
A destra, la concessionaria Almauto gestita da
Alberto Cercaci e dai figli Luca, Chiara e Laura.
Cresce Almauto e investe nella mobilità sostenibile. A fine
anno, infatti, esce Ampera, la prima auto elettrica sul mercato
italiano ed europeo. Passione, progresso e fedeltà i termini
che hanno scandito gli oltre venti anni di storia della
concessionaria jesina, secondo le parole di Chiara Cercaci,
responsabile amministrativo della società. Una realtà familiare,
creata dal padre Alberto, che si prepara al passaggio
generazionale con i tre figli, Chiara, appunto, Laura e Luca,
scommettendo sull’innovazione di prodotto a marchio Opel.
«La passione di noi tutti, la continua ricerca verso una
mobilità sempre più sostenibile e il costante lavoro nel
migliorare i servizi ci hanno caratterizzato nel tempo – dice
Chiara Cercaci – e la fedeltà dei clienti, circa 15 mila, ci dimostra
che la strada intrapresa è quella più giusta. Occorre
continuare così per crescere».
E Almauto vuole crescere. Nata nel 1987, apre la sua
seconda sede a Fabriano nel 1999, e da quest’anno allarga
il territorio di competenza includendo alcuni paesi dell’entroterra
come Belvedere Ostrense, Morro D’Alba,
Da quasi venticinque anni sul mercato grazie
a una continua innovazione e a una assistenza
tecnica di qualità
di carla troiani
UNA STORIA DI SUCCESSO, UN MARCHIO DI SUCCESSO.
Almauto nasce nel 1987 da Alberto Cercaci che decide di investire sul brand
Opel. La crescita costante della concessionaria, gestita oggi anche dai tre
figli, Chiara, Luca e Laura, arriva a coprire nel tempo una vasta area territoriale
che va dalla Vallesina al fabrianese. La concessionaria, dove lavorano
23 collaboratori, si sviluppa su una superficie di 7000 metri quadrati. Ospita il
magazzino su due livelli, l’officina per la preparazione e riparazione dei veicoli
nuovi e usati, il lavaggio, il reparto pneumatici, due saloni, gli uffici. «Siamo
una concessionaria – dice Chiara Cercaci, responsabile amministrativo di
Almauto – e questo offre al cliente una maggiore affidabilità nel servizio. Qui,
non vendiamo solamente, ma lavoriamo per garantire un’assistenza tecnica
continua e di qualità, con un magazzino fornito che assicura ricambi entro le
24 ore». Tra i servizi proposti: autonoleggio di vetture e veicoli commerciali e
un ufficio di finanziamenti personalizzati.
Arcevia, Castelleone di Suasa, Filottrano, Barbara, Ostra e
Ostra Vetere.
«Un’occasione che ci permette di rafforzarci – spiega
ancora Chiara – e continuare a dimostrare la nostra passione
per questo lavoro. Un lavoro impegnativo, soprattutto
ora, fatto da un mercato variabile che registra di continuo
cali e rialzi. In una situazione del genere, per forza,
occorre aggiornarsi nelle varie tecnologie aziendali. Ma è
proprio l’innovazione che ci fa stare al passo con i tempi,
insieme ad un’assistenza capace ed efficiente».
E su questo argomento precisa. «Ogni anno i nostri
dipendenti svolgono diversi corsi di formazione per migliorare
il servizio di assistenza e i nostri investimenti sono
diretti sia alle risorse umane sia alla strumentazione diagnostica.
Scelte che ci hanno permesso di chiudere il 2010
in positivo, con un più 15%. Un segnale importante, in controtendenza,
rispetto al mercato nazionale».
E poi quest’anno ci sono anche importanti novità dalla
casa automobilistica tedesca. Opel, infatti, lancia la nuova

NUOVA OPEL ASTRA SPORTS TOURER
NUOVA OPEL MERIVA OPEL AMPERA
Meriva, con il suo design rivoluzionario delle FlexDoors. Le
portiere posteriori sono incernierate sul montante posteriore
con un’apertura angolare che arriva fino a 84 gradi
(67 è quello tradizionale) rendendo l’accesso molto più
facile. Il movimento diventa così più agevole soprattutto
per anziani e bambini da sistemare sui seggiolini. Inoltre,
l’impianto FlexSpace permette in pochi secondi e in semplici
gesti di passare da 5 a 2 posti, mentre il sistema sicurezza
blocca automaticamente le portiere anteriori e posteriori
sopra i 4 km/h e il servosterzo elettroidraulico migliora
il comfort di guida. Arriva anche Corsa facelift, migliorata
nel design, e portabici integrato ed ecoFlex con
emissioni di CO2 ridotte a 94 grammi per km rispetto ai
118 g precedenti. E per restare “connessi” con il mondo
debutta un nuovo sistema di infotainment multimediale
chiamato “Touch & Connect” composto da uno schermo
touch screen a colori, un navigatore completo con mappe
di 28 paesi, Bluetooth, iPod e presa Usb.
«Allo stile dinamico, la vettura – continua ancora Chiara –
29
offre anche la massima qualità. Secondo, infatti, il Quality
report 2010 della tedesca Dekra, Corsa è la migliore in
Europa». Ed ancora. Arriva Astra station wagon e, a metà
anno, Zafira Tourer Concept, una lounge su quattro ruote
con abitacolo dotato di ampie vetrature. A fine anno poi sarà
il momento di Ampera, la prima auto elettrica in Europa.
«Con la sua batteria a ioni di litio percorre i primi 80 km
senza inquinare, con la completa assenza di emissioni di
CO2. La batteria, inoltre, può essere ricaricata in circa 4 ore
a 230 volt. Se si deve affrontare un percorso più lungo, l’auto
dispone di un piccolo motore-generatore alimentato a
benzina che permette di arrivare anche a 500 km».
E se nel 2013 sarà la volta della Opel Cabrio «per
Almauto l’obiettivo principale nei prossimi anni è quello di
crescere ancora di più – conclude Chiara –. D’altra parte,
unire l’esperienza di nostro padre Alberto alla capacità di
noi tre figli di guardare alle novità con un approccio più
dinamico e moderno mi sembra un giusto compromesso
per affrontare la concorrenza».

30 PERSONAGGI
professione
FUMETTISTA
Fabrizio Pasini è in realtà un artista della matita e della penna con
punta di china
di giovanni filosa
Si consiglia la lettura dell’intervista ad un pubblico
adulto. All’inizio pensavo di scrivere questa frase un po’
aggressiva, che tanto si sa che nessuno la segue né se
la fila, magari per accattivarmi un numero maggiore di
“utenti” che leggessero del mio incontro con Fabrizio
Pasini.
Come lo chiamiamo? Mi viene una serie di dubbi
sulla professione, poi viene in mente “fumettista”,
anche se in realtà è un artista, che sin da bambino fu
folgorato sulla via di Paperopoli dalla fantasia di Walt
Disney. Infine ho pensato che coi tempi che corrono, le
immagini che Pasini mi ha mostrato non sono altro che
la pratica dimostrazione di quello che oggi ci circonda,
basta guardare la televisione con i suoi telegiornali, i
suoi balletti e le chiappe al vento che ogni momento
accrescono l’assuefazione alla morbosità.
Pasini gioca con l’ironia nascondendola fra le forme
delle sue pin up, gli mette in bocca frasi della quotidianità
ma, contemporaneamente, ne dipinge i contorni
come solo un bravo disegnatore e soggettista sa fare.
Frequenta da anni il salone del fumetto di Angouléme,
in Francia, dove presenta le sue eroine, figlie di un oggi
senza confini. Ha capito, perché ce lo dice, che lui lavora
e plasma una forma di narrativa per immagini che è
culturalmente rilevante. Ma non tutti nascono fumettisti,
non tutti hanno la stessa mano.
Come si nasce fumettista?
«Nel mio caso si è trattato di una passione che ho
avuto sin da piccolo. Ero innamorato di fumetti e disegni,
mio padre me li leggeva ed io, per tigna e per cocciutaggine,
ho imparato a leggere le parole, così, una
dopo l’altra. E poi disegnavo dovunque, sulle pareti,
nelle ante degli armadi, con immaginabili strilli a destra
e sinistra da parte dei miei. Ero appassionato di Disney,
come tutti i bambini. Autodidatta, ho imparato dagli
autori e disegnatori più importanti. Poi ho fatto la trafila,
le fiere del fumetto, correre dietro a tutte le case
editrici ed io a bussare alle loro porte. Nel 1998 ho fre-
quentato la scuola internazionale di Comics a Roma,
forse perché le altre scuole non erano confacenti per
me. Nel 1999 la scuola di Comics ha aperto a Jesi, ed io,
che avevo già un mio bagaglio culturale in merito, ho
cominciato a dedicarmi all’insegnamento. Attualmente
sono docente per il primo anno, insegno anatomia e
prospettiva. Quando disegno, spesso mi scrivo anche le
storie, nel senso che non è che illustri solo quelle degli
altri. Come per esempio con questo mio ultimo libro,
edito dalla casa editrice belga Joker editions, intitolato
“Axelle Parker”, una diva hard francese, che mi sono
costruito praticamente tutto da solo».
Ecco, adesso si arriva anche al fumetto pruriginoso…
«Ma no, ti spiego. Ho sempre avuto una passione
per le pin un, quelle biondone piene di ormoni, sorridenti
da ogni parte del loro corpo, prendi come esempio
i cartoon anni cinquanta, ecco, io ammiro moltissimo
la presentazione del corpo femminile con malizia ed
ironia…»
Meglio Eva Kant o Valentina, per esempio?
«Forse Eva Kant, Valentina si prende troppo sul
serio, Eva Kant, è un pochettino più sciolta, Valentina è
decisamente troppo sostenuta. Ma non dimentichiamo,
nel settore, Manara».
Torniamo alle pin up.
«La mia è la cartonizzazione di modelli che in realtà
esistono già. Cosa che in Francia, negli Usa è ormai più
che normale. Mi capita spessissimo di essere contattato
da modelle che vedono i miei disegni, che so?, sui
siti e sono loro che mi chiedono di rappresentarle in
fumetto».
A questo punto la nostra invidia tracima. E tu
disegni quel che vuole la modella?
«Certo, non faccio nulla che non andrebbe bene alla
pin up. Per esempio, in Francia queste cose vanno molto,
lassù dalle foto nascono non ritratti, ma versioni
cartoon, quelle che piacciono a me, con un fondo ironi-

co, scherzoso, umoristico. L’anno scorso, per esempio,
mi ha contattato una modella di Chicago. Le disegno
alcune cose, gliele mando e lei, che è anche proprietaria
di una galleria, mi invita a realizzare una mostra dei
miei lavori. Io non potevo muovermi ma lei l’ha organizzata
e so che ha avuto successo».
Quanto è cambiato il fumetto, da Disney ai
disegnatori e soggettisti giapponesi?
«È cambiato il mercato, con lui l’approccio del pubblico.
Da noi i lettori di fumetti subiscono il traino della
televisione, anche se non rappresentano sempre capolavori.
Bisogna essere furbi ed intelligenti, come è
accaduto con le Winx, un grande prodotto che ha soddisfatto
tutti».
Esisteranno in futuro, esclusi i presenti, nuovi
artisti come Quino, Schulz?
«Spero ci siano, loro sono stati capiscuola, anche se
ne nasce uno ogni tanto. Pensa a Pratt, a Manara,
gente che ha rivoluzionato la comunicazione del fumetto,
o con l’immagine o con la narrazione».
Una mostra a Jesi, ci hai pensato?
«Mi piacerebbe. Porterei anche la Axelle, le tavole
intendo. Sai com’è nato il nostro rapporto? Da una sua
foto ho realizzato una tavola, lei l’ha vista, ci siamo
sentiti e a gennaio sono stato ad Angouléme, in
Francia, dove si svolge uno degli appuntamenti più
importanti a livello internazionale col fumetto ed ho
addirittura presentato, con la Parker al mio fianco, il
mio libro basato su di una storia da me anche scritta,
che ho intitolato “Axelle Parker”. Eravamo circondati da
gente che voleva fotografarci insieme…».
Magari di più lei. Ma sfogliamo il libro, disegnato
benissimo. Ne escono fuori forme sinuose.
Ma questo è un libro solleticante, faccio…
31
«Macché, è solo un po’ di sexy-umorismo, non hard,
diciamo piccante e malizioso, resto sempre nell’ambito
dell’umorismo, prendo un po’ in giro l’ambiente che la
Parker, per esempio, frequenta. Anche Axelle è furba ed
intelligente, ha capito che questo libro farà scuola e
strada».
Dalle pin up a Scimpa. Ecco, c’è anche nella
scimmietta la tua firma sulle tavole disegnate.
Come mai?
«È una vita che ci lavoro, altro che. Non è che l’ho
inventata io, in realtà mi fu commissionato di creare
graficamente una scimmietta che è diventata famosa in
tutta Italia. E la cosa mi piacque molto. Pensa che è
diventata anche la mascotte dei mini club di Alpitour. Lo
sceneggiatore Fabrizio Bianco è bravissimo ed io mi
baso sui suoi racconti. Oggi poi con l’arrivo di Lino Banfi
le storie hanno acquisito ancor maggiore successo».
Hai realizzato anche la “Storia di Jesi a fumetti”,
però…
«Sì, molti anni fa, un grande lavoro, uscito a dispense
con testi di Giuseppe Luconi su Jesi e la sua Valle, e
poi rilegato in un volume».
E i personaggi politici di Jesi meritano secondo
te di esser messi in fumetto?
«Ma non saprei, forse qualcuno ha la faccia adatta,
ed anche le buche, gli ascensori, sì, perché no?, certo
che tutti mi sembrano essere soggetti di storie e disegni
intriganti. Li vedrei magari messi insieme in una
grande tavola, ricordi i disegni di Jacovitti?».
Certo, chi ha dimenticato quelle facce sbilenche e
quei corpi sfrontatamente artefatti, circondati da salami
e mortadelle che escono da ogni anfratto? Che
genialità! Che Jacovitti sia stato qualche volta a Jesi?…
ma questa è un’altra storia.

Sabato 16 e domenica 17 aprile ritorna a Jesi
PulitaEXPO
Apre al pubblico la seconda edizione del PulitaExpo. La
biennale regionale, dedicata ai produttori e installatori
di serramenti, porte, infissi in legno, pvc, alluminio,
arredamenti, soluzioni per interno, progettazione e
design, ritorna sabato 16 e domenica 17 aprile negli
oltre 2500 metri quadrati espositivi di viale don Minzoni
a Jesi. «Siamo molto soddisfatti di ripresentare questa
fiera dopo il successo del 2009 – dice Giovanni Pulita,
titolare della omonima ferramenta, ideatore e organizzatore
dell’evento –. Un successo che ha creato business
e giro d’affari nel settore. Ora, con la crisi del
mercato e una ripresa rimandata anche a causa della
situazione di instabilità di alcuni paesi del Mediterraneo,
sarà occasione per le aziende di una boccata
d’ossigeno, di uno scambio di conoscenze e know-how,
un momento di incontro visto che non mancheranno
presentazioni di novità in anteprima nazionale».
Sessanta le imprese che si presentano quest’anno,
10% in più rispetto a due anni fa, provenienti sia
dall’Italia, soprattutto dal Veneto, Lombardia, Piemonte,
Friuli ed Emilia Romagna, che dall’estero con prevalenza
Austria, Germania e Spagna. E non mancano le
multinazionali. «L’expo è un’opportunità per creare
movimento e scambi tra produttori, fornitori e clienti
finali, in un confronto utile a tutti gli operatori del settore.
Ma il nostro obiettivo – prosegue Pulita – è anche
far conoscere questo territorio con le sue specialità. Un
di carla troiani
Il Pulitaexpo, in programma sabato 16 e domenica 17 aprile a Jesi
in viale don Minzoni 20/B, esordisce nel 2009. In questa edizione
sono 60 le imprese presenti, italiane e straniere. A ideare la fiera
è Giovanni Pulita, titolare dell’omonima ferramenta jesina fondata
nel 1974. Oggi l’azienda ha 22 dipendenti e si sviluppa su una
superficie di circa 6 mila metri quadrati. Con lui, alla guida, anche
la moglie Loretta e i figli Katia, Emanuele e Nicola.
evento, e lo dico con un certo orgoglio, che è stato
apprezzato anche da altri comuni marchigiani.
Addirittura uno di questi ci ha chiesto di lasciare la
Vallesina e trasferire l’appuntamento lungo la costa
adriatica!». Tra le novità dell’edizione 2011 l’introduzione
di una seconda giornata di esposizione, quella di
domenica 17 aprile, con l’apertura gratuita al pubblico.
Il sabato, invece, è dedicato ai professionisti; e per loro
anche la possibilità di un corso di formazione dal titolo
“Posa in opera qualificata”. Il workshop si apre alle
15.30 e termina alle 17. Tra gli argomenti affrontati ci
sono gli aspetti normativi, la tenuta all’aria del giunto
serramento-falso telaio-struttura muraria, il rendimento
termico e acustico, il soudal window system nella
pratica. «Il nostro settore si sta riprendendo – conclude
Pulita –, ma per noi operatori occorre fare rete, collaborare
in progetti comuni anche con gli enti e le associazioni
di categoria e puntare sempre di più sulla formazione
e sull’aggiornamento. Ciò che fa la differenza
per una realtà come la mia, ad esempio, da oltre 35
anni sul mercato, è proprio la competenza. Bisogna
conoscere bene i prodotti, saper consigliare il cliente,
affiancare il fornitore nelle installazioni. Ecco che il confronto,
la ricerca delle novità sono allora elementi indispensabili.
La nostra esposizione nasce proprio da questa
necessità e vuole dare risposte a chi non vuole
smettere di crescere».
Ferramenta Pulita
viale Don Minzoni 20/B
Jesi (AN)
Tel: 0731 207599 - 0731 214797
Fax: 0731 211565
http://www.pulitaferramenta.it/home/
e-mail: info@pulitaferramenta.it

di emanuela corsetti
Lo scorcio di un vicolo, il viale di Cingoli, un paesaggio fra
le colline: le pareti della cucina dell’abitazione di Samuele
sono un omaggio perseverante al suo nonno pittore.
«Questo – mi dice mentre indica il quadro di un tramonto
dai contorni sfumati – lo ha fatto per me, quando ero ancora
bambino, troppo piccolo e incosciente per capire e
apprezzare la sua arte. Ho iniziato tardi a coglierne l’essenza,
la profondità di quella passione per la quale mio
nonno ha vissuto. Eppure non è mai stato “il nonno”, nel
senso classico del termine, quello tutto abbracci e caramelle
per intenderci. Lui a casa era poco presente, aveva
delegato alla nonna le incombenze della famiglia, anche se
si preoccupava che non mancasse mai niente. La sua era
una quotidianità dedicata all’arte, e non solo pittorica:
ricordo che il mattino faceva un’ora di cyclette, si teneva
accanto una bottiglia con un litro di acqua, qualche testa
d’aglio da masticare, e una marea di libri, di storia, di filosofia,
e restava così, concentrato, mentre pedalava e leggeva,
nessuno poteva distoglierlo!».
Qualcuno lo ha definito “L’ultimo pittore di strada”,
lei che ne pensa?
«Proprio così, lui adorava dipingere per strada. Da piccolo
mi capitava di andare con lui, con il suo Apetto, carico
di tele e colori e ci si fermava laddove coglieva uno scorcio
o un soggetto che lo ispirava. Mi spiegava, a volte cercava
di coinvolgermi, ma io preferivo giocare, non lo stavo
a sentire più di tanto».
È un rimpianto?
«Non posso sentirmi in colpa perché ero davvero troppo
piccolo, però mi spiace ricordare quelle persone che non
apprezzavano molto il suo modo di presentarsi e vestire
trasandato, e di cui anch’io un po’, a quei tempi, mi vergognavo.
E pensare che era una persona estremamente
colta, conosceva sette lingue, e aveva due lauree (una alla
Accademia Belle Arti di Macerata ndr), ottenute studiando
da autodidatta. So che quello che avrebbe sempre desiderato
era il rispetto per la sua arte, la giusta considerazione
per i suoi meriti, il riconoscimento delle sue doti da parte
della sua città. Ora, a distanza di quattro anni dalla morte,
mi domando se c’è ancora qualcuno che si ricordi di lui…».
Ma nel 2000 ha ottenuto la cittadinanza benemerita
per – cito testualmente – l’impegno profuso alla
valorizzazione della propria città attraverso l’arte.
PERSONAGGI
33
RICORDANDO
il MAESTRO
Nell’anniversario
della scomparsa
(12 aprile 2007)
riscopriamo
Edmondo Giuliani
attraverso il ricordo
del nipote Samuele
«Ricordo che per lui è stato un riconoscimento importantissimo,
come se avesse vinto la lotteria! Invece dei
soldi, non gli è importato mai niente».
Infatti era famosa anche la sua abitudine di
scambiare un quadro per un pasto!
«È vero, spesso lo faceva solo per arrivare alla fine
della giornata, ma non era uno sprovveduto, lui era il
primo critico di se stesso, sapeva bene cosa valeva e cosa
no. Fortunatamente ha ottenuto tantissimi successi, vincendo
gare di pittura nelle Marche, in tante parti d’Italia e
anche all’estero. Le sue mostre sono arrivate a New York,
Chicago, Amburgo!».
Com’è cresciuto questo legame speciale?
«Ho sentito che aveva bisogno di me e me ne sono
preso cura. Standogli accanto nei momenti della malattia,
si è stabilito anche quel contatto fisico che era mancato,
siamo arrivati a capirci con gli sguardi, non c’era bisogno
delle parole…».
Cosa ti manca di più di lui?
«I suoi occhi, la sua infinita bontà, la sua generosità, le
risate che ci facevamo. E mi manca quel suo disordine fatto
di colori e silenzi, quei suoi libri sparsi dappertutto, le sue
mani mosse dai pennelli».
Cosa ti auguri adesso per lui?
«Vorrei che si conoscesse meglio il suo valore artistico,
vorrei che la gente lo ricordasse a più non posso, e io potrò
sempre dire con orgoglio: Vi ricordate di Mondo? Sono suo
nipote!».

34 IMPRESE E TERRITORIO
di samanta vecci
Un nuovo gioiello della casa
Presentata all’Expodetergo International la COMBI – S/MSA:
l’ultima grande novità per stirare le camicie
Dal 15 al 18 ottobre 2010 la Silc, azienda jesina fondata nel
1968 dal comm. Walter Darini, leader mondiale nella produzione
e commercializzazione di macchine da stiro, è stata
presente, come di consueto, alla Fiera Expodetergo
International di Rho (Milano), la più importante rassegna
espositiva internazionale al mondo specializzata in attrezzature,
servizi, prodotti ed accessori per lavanderia, stireria
e pulizia dei tessili. L’occasione giusta per presentare la
nuova macchina multifunzione denominata COMBI –
S/MSA: in pratica tre macchine autonome combinate in un
unico blocco, un manichino con castello speciale per stiro
delle camicie, una pressa manuale da banco per lo stiro dei
polsini e dei colli e un tavolo da stiro regolabile in altezza
e, novità assoluta, posizionabile sui 3 lati, con piano riscaldato,
aspirante e soffiante, illuminato con apposito dispositivo
e dotato di ferro da stiro in sospensione, adattabile
quindi alle esigenze di qualsiasi locale. Un’unica caldaia
(con potenza massima di 7,5 kW) permette di alimentare
sia il manichino che il ferro da stiro. COMBI – S/MSA, inoltre,
non richiede aria compressa. Questa macchina potrà
garantire una stiratura di qualità, con un ridotto impiego di
manodopera e di tempo. Questo nuovo gioiello della casa
Silc è adatta a tutte le lavanderie, di qualsiasi tipologia e
dimensione, anche per quelle a gettone che potranno offrire
questo servizio in orari prestabiliti, mettendo a disposizione
della propria clientela un operatore. Oggi i clienti non
pretendono più solo una stiratura di qualità, ma anche un
servizio rapido e a prezzi bassi. Per le lavanderie il servizio
di stiratura delle camicie è divenuto uno dei principali fattori
di successo. La Silc, presente da più di quaranta anni
sul mercato italiano e internazionale con una linea completa
di macchine per lo stiro delle camicie, rappresenta uno
degli esempi più brillanti di innovazione tecnologica e produttiva
del settore: garantisce un importante risparmio di
tempo e di spazio agli operatori assicurando, allo stesso
tempo, una qualità di stiratura massima a prezzi altamente
competitivi. L’ampia gamma di modelli Silc è composta
di prodotti di assoluta eccellenza, interamente progettati e
realizzati con tecniche d’avanguardia all’interno degli stessi
stabilimenti Silc, che consentono agli operatori del settore
di soddisfare le esigenze specifiche degli addetti ai lavori.
L’intero ciclo produttivo e di lavorazione è oggetto di
grande attenzione e cura grazie anche al controllo qualità
integrale dalla selezione dei componenti al collaudo finale.
Tra le altre novità Silc per lo stiro delle camicie c’è il
modello S/IMC – manichino industriale per camicie da collegare
a fonte centrale di vapore; il modello S/IMC-SE HAR-
MONY, un manichino per camicie che non richiede vapore
perché la stiratura è effettuata mediante aria riscaldata
elettricamente; il modello S/MPC: la macchina completamente
automatizzata e altamente professionale garantisce
risultati quantitativi e qualitativi eccezionali. Le tre macchine
vanno affiancate da una pressa per lo stiro del collo e dei
polsini delle camicie (mod. S/ICP).

La Silc ha progettato anche altri nuovi modelli, specifici
per lo stiro delle camicie, che, pur mantenendo un livello
tecnico e qualitativo estremamente elevato, riducono sia
l’impatto economico che quello energetico sulle lavanderie,
così che anche la più piccola lavanderia possa avere nel proprio
laboratorio un angolo dedicato allo stiro delle camicie
con un servizio veloce, di semplice utilizzo e, soprattutto,
con un rapporto qualità/prezzo estremamente competitivo.
Questa nuova proposta della Silc si compone di due modelli
principali: il modello S/AV SC: il classico manichino Silc a
cui viene applicata una speciale struttura (castello e sacco),
modello autonomo, con caldaia incorporata, e il modello
S/ICP SM: pressa manuale da banco per lo stiro del collo e
dei polsini delle camicie, un modello autonomo con piano
superiore lucido riscaldato elettricamente.
Oltre ai vari macchinari specifici per lo stiro delle camicie,
la Silc, negli oltre 40 anni di attività, ha progettato e
prodotto tutta una serie di modelli (oltre 50), specificatamente
rivolti alla stiratura ottimale di tutti i capi in genere
trattati in lavanderia, altamente automatizzati, perché dotati
di programmatori PLC. Macchinari altamente affidabili
che non necessitano di stiratori qualificati ma di semplici
operatori. Tavoli aspiranti, soffianti e vaporizzanti con o
senza caldaia; manichini per lavanderia e per l’industria;
topper; presse pneumatiche e manuali per lavanderia e
industria; macchine per la smacchiatura a caldo e a freddo;
tavoli da stiro a freddo. Ne citiamo alcuni: il modello S/MSP
35
Fiera Expodetergo International di Rho
(Milano).
In basso: le macchine da stiro S/TPC
(tavolo piegacamicie); S/ICP-SM (pressa
per stiro colli e polsini delle camicie) e la
locandina dell’ITMA 2011 a Barcellona.
Nella pagina a fianco COMBI - S/MSA,
l’ultima novità Silc per lo stiraggio delle
camicie.
SIL FIM Srl
Sede operativa:
Via Campania 19, 60035 Jesi (AN)
Tel: 0731 21801 - Fax: 0731 200355
e-mail: informa@silcspa.com www.silcspa.it
“Classic”: una pressa da stiro verticale che stira completamente
il pantalone (il capo di gran lunga più lavorato nella
lavanderia); il modello S/MSG: un nuovissimo manichino
specifico per stirare i capi spalla, per lo stiro di giacche,
cappotti e giubbotti di qualsiasi tessuto e taglia. La macchina
combinata manichino/topper “R-EVOLUTION”, disponibile
nei modelli S-MTA-E (versione autonoma) e S/MTV-E
(versione centralizzata).
La sede della Silc di Jesi si estende su un’area coperta di
oltre 10.000 mq che ospita tutti le componenti aziendali:
dalle linee di produzione agli uffici amministrativi e commerciali,
fino al comparto che rappresenta il cuore dell’azienda,
ossia gli uffici tecnici e di progettazione, in cui viene svolta
l’attività di ricerca e di continua messa a punto di nuovi
modelli e proposte in grado di anticipare le esigenze del mercato,
garantendo una eccellenza nella qualità ed una assoluta
sicurezza. Oggi, le attrezzature da stiro della Silc vengono
spedite in tutto il mondo, in oltre 90 nazioni, e l’esportazione
supera ormai da diversi anni l’80% della produzione totale.
Dal 22 al 29 settembre 2011 la Silc sarà presente, come
di consueto, con i suoi prodotti e novità, ad una importantissima
mostra di settore, l’ITMA (la più grande esposizione
internazionale di macchine tessili del mondo, fiera che si
tiene, a rotazione, nelle più importanti città d’Europa, sedi
di grandi esposizioni, ogni 4 anni e che, quest’anno, sarà in
Spagna, a Barcellona. Sono attesi oltre 200 mila visitatori
provenienti dai cinque continenti.

36 SPORT
I premiati del Monsub alla gara
di qualificazione di San Marino,
febbraio 2011.
In basso, Pietro Aresta, istruttore.
MONSUB JESI
l’eccellenza dell’APNEA DINAMICA
di fabrizio romagnoli
«Chi prova questa disciplina, ne resta folgorato. Lo verifichiamo
nell’entusiasmo che si respira in tutti i nostri corsi.
È uno sport fisico solo fino ad un certo punto. Perché la
componente determinante è quella mentale: arrivare a
percepire tutti i segnali che arrivano dal proprio corpo e
reagire di conseguenza, scoprire tutti i lati nascosti del
proprio fisico ed avere su questo un controllo costante.
Controllando il corpo con la mente».
A parlare è Pietro Aresta, uno degli istruttori del
Monsub di Jesi ed allenatore degli atleti del sodalizio sportivo
jesino. La disciplina è l’Apnea nelle sue varie specialità,
la storia sportiva del Monsub è, quanto all’agonismo,
quella d’una squadra e d’un gruppo che rappresentano
una eccellenza nazionale.
«Possiamo essere considerati in Italia la squadra da
battere – spiega Aresta –. Teniamo presente che il massimo
livello agonistico della disciplina è rappresentato dalla
Élite, e che a livello d’Élite in tutta Italia gli atleti sono
circa 50. Di questi 50, ben 11, il gruppo più numeroso,
fanno parte del Monsub di Jesi o sono arrivati alla Élite con
il Monsub».
In particolare, la disciplina dell’Apnea Dinamica consiste
nella progressione a nuoto ed in apnea, con o senza
monopinna, al di sotto della superficie dell’acqua, in orizzontale
e con la sola forza muscolare dell’atleta. Ovvero,
una progressione con stile a rana subacquea oppure stile
delfino avvalendosi di una monopinna. Per arrivare ad
essere atleta di Élite si procede per gradi: una prima
tappa a 50 metri comune per uomini e donne, una seconda
a 75, poi il passo decisivo per la Élite è riuscire a percorrere
per due volte 100 metri in apnea dinamica per
quanto riguarda le donne e per due volte i 125 per quel
che concerne invece gli uomini. Fatto sta che delle 20
donne in Italia a livello d’Élite, sei sono di marca Monsub.
«Ed una settima è in arrivo – dice ancora Aresta – con
Jessica Girardi, che negli ultimi Campionati Italiani di
Torino si è classificata terza
nella Prima Categoria femminile,
100 metri, nella Dinamica
con attrezzi (appunto la monopinna,
n.d.r.), in procinto di
aggiungersi presto ad Anna
Boccolini, Camilla Cinti, Federica
Colombo, Diana Duca, Paola
Perlini ed Alessia Uncini.
Quelli di Torino sono stati i primi
Campionati Italiani riservati
alle Categorie, rispetto agli anni
precedenti in cui si svolgevano
solo competizioni Élite. E, fra gli
uomini, a Torino abbiamo avuto
il secondo posto di Mirko Bernacchia ed il quarto di Andrea
Posanzini nella Dinamica con attrezzi maschile di Seconda
Categoria, 100 metri. Bernacchia, Posanzini e Massimiliano
Fileni fra gli uomini sono i nomi sulla strada giusta
per aggiungersi alla pattuglia cresciuta e diventata Élite
nel Monsub: Carlo Brecciaroli, Tommaso Buglioni, Luigino
Ceppi, Emanuele Giuliani e Sergio Soria. Appunto, undici
atleti sui cinquanta in tutta Italia ai massimi livelli, ed altri
in arrivo. Quanto basta per dire che il Monsub di Jesi riveste
un ruolo di assoluto primo piano nella disciplina a livello
nazionale. E che è la stessa Federazione (Fipsas,
Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee,
n.d.r.) a considerare il Monsub quanto c’è di
meglio, per numero di atleti e risultati».
Risultati che rappresentano, dal 2004 ad oggi, una
bella e positiva striscia di successi per atleti ed atlete della
società jesina. Nel 2004 è Carlo Brecciaroli, presidente ed
istruttore del Monsub, ad essere terzo a Roma nei
Campionati Italiani assoluti di Apnea Statica (qui, rispetto
alla dinamica dove si gareggia sulla distanza, si compete
sul tempo). Nel 2007 a Bari, Paola Perlini è terza negli

Le attività del Monsub: apnea dinamica con monopinna,
escursioni subacquee in apnea e con l’autorespiratore.
Italiani di Dinamica con attrezzi, nel 2008 gli Italiani si
disputano, organizzati dal Monsub (altro aspetto di cui
parlare) a Jesi, presso la piscina del Federico II.
“In casa”, Paola Perlini è seconda nella Dinamica con
attrezzi, Alessia Uncini è terza nella Dinamica con attrezzi
e seconda in quella senza. Infine il 2010, lo scorso
autunno ad Asti: Diana Duca e Luigino Ceppi, nel femminile
e nel maschile, centrano il terzo posto nella Dinamica
con attrezzi. L’idea di base da cui parte il Monsub, e forse
la sua vera e propria carta vincente per riuscire ad arrivare
a certi traguardi, è il vivere e far vivere il rapporto con
l’acqua a 360 gradi, prendendo le mosse dall’approccio
fisico e mentale all’Apnea ed alla pratica agonistica di tale
disciplina per esplorare in tutte le direzioni “l’acquaticità”.
Ma soprattutto, si parte dal primissimo approccio,
anche difficile, con l’acqua, dal superamento di tutte le
fobie a questa legate per andare quindi avanti scoprendo
sempre un limite in più cui andare oltre.
«Si impara a stare in acqua – continua Aresta – e poi ci
si avvicina all’agonismo. Ci sono corsi di apnea di primo,
secondo e terzo livello. C’è un bel gruppo di istruttori: con
me e Carlo Brecciaroli, entrambi allenatori Coni, Stefano
Della Fortuna, Emanuele Pierella, Gianluca Santarelli, i più
recenti Luigino Ceppi e Sergio Soria. E poi gli aiuti istruttori
Anna Boccolini e Luca Trillini, gli istruttori per l’acquaticità
Barbara Cotulelli e Marcello Lucarelli. E il dottor Sergio
Pellegrini per il training».
Due allenamenti alla settimana presso la piscina del
Federico II e la domenica alla Comunale le prove sui massimali,
con le simulazioni di gara. Allenamento in vasca e
fuori dall’acqua, sedute di filosofia e pratiche Yoga per lavorare
sulla capacità di rilassarsi e concentrarsi, controllo dell’alimentazione
e regolarità dello stile di vita nel bagaglio
37
dell’atleta che voglia ottenere risultati a certi livelli.
«Frequentando i corsi – conclude Aresta – ci si rende
conto che quella dei 50 metri in apnea è misura raggiungibile
da molti in tempi piuttosto brevi. Poi c’è l’esempio
costante degli altri atleti, c’è la spinta che ha ognuno a
superare se stesso, a porsi altri traguardi. Il limite duro
cui arrivare e da superare è quello dei 100 metri. Poi da lì
in avanti la componente mentale è mano a mano più
determinante. Con l’organismo sollecitato dalla carenza di
ossigeno, è la mente a “bruciarne” e consumarne di più. E
l’atleta allenato e preparato sa gestire con equilibrio l’istinto
di conservazione che lo spingerebbe a risalire, reagendo
con la testa e continuando ad andare avanti, oltre.
E la stessa preparazione, che permette un controllo del
proprio corpo e dei segnali che questo manda, fa invece
capire il limite oltre il quale in quel momento non si può
andare, il momento in cui ormai serve ossigeno».
Ricordiamo che il Monsub, 150 tesserati, oltre all’apnea
agonistica cui prende parte una trentina di atleti svolge,
tutte le attività del settore che vanno dalle immersioni
con autorespiratore (ARA) con gli istruttori Domenico
Alessandrini (didattica PADI), Lamberto Brunetti e Mauro
Mancini (didattica SSI) alla pesca sportiva subacquea con
l’istruttore Andrea Curzi da svolgere in piscina ed in acque
aperte.
Il riconoscimento nazionale riguarda però anche l’aspetto
organizzativo: dopo il successo dei Campionati
Italiani “jesini” del 2008, i prossimi Assoluti Élite di giugno
si svolgeranno a Lignano Sabbiadoro, organizzati per il
secondo anno consecutivo dal Monsub. Intanto, obiettivo
mirato sul 17 aprile, quando a Jesi (presso la piscina
Federico II) si svolgerà una prova di apnea selettiva per
gli Italiani e per i passaggi di categoria.

38
LA TRIBUNA
Tribuna di Jesi, stadio comunale, fine anni trenta. È questo il probabile periodo in cui la foto è stata scattata. Da notare gli spettatori tutti uomini e tutti
con il baschetto o il cappello in testa. Le squadre, sotto, una bianca e una scura in posa per lo scatto prima dell’inizio della partita. Nessuno sa chi sono,
nessuno conosce il risultato. E allora: chi ne sa di più è pregato di telefonare o scrivere in redazione.
L’Album di JV

FARMACIE
Servizio feriale
LUNEDÌ 11 APRILE (diurno e notturno) Comunale 2, MARTEDÌ
12 (diurno) Martini (notturno) Coppi, MERCOLEDÌ 13 (diurno
e notturno) Barba, GIOVEDÌ 14 (diurno) Moretti (notturno)
Coppi, VENERDÌ 15 (diurno e notturno) Calcatelli, LUNEDÌ 18
(diurno) Moretti, (notturno) Coppi, MARTEDÌ 19 (diurno e notturno)
Coppi, MERCOLEDÌ 20 (diurno e notturno) Grammercato,
GIOVEDÌ 21 (diurno e notturno) Comunale 2, VENERDÌ
22 (diurno) Martini, (notturno) Coppi.
Servizio festivo
SABATO 9 APRILE (mattino) Coppi, Grammercato, Calcatelli,
Comunale 2, Moretti; (pomeriggio) Coppi, Grammercato;
(notte) Coppi; DOMENICA 10 (mattino, pomeriggio, notte)
Grammercato; SABATO 16 (mattino) Delle Grazie, Comunale,
Martini, Cerni, Barba; (pomeriggio) Delle Grazie, Comunale,
(notte) Coppi; DOMENICA 17 (mattino, pomeriggio, notte)
Comunale.
Indirizzi e numeri telefonici delle farmacie
Barba, via Roma, tel. 204579; Calcatelli, via Puccini 5, tel.
56482; Cerni, via Garibaldi, tel. 53793; Comunale, via San
Francesco, tel. 207066; Delle Grazie, corso Matteotti, tel.
209076; Grammercato, via Marconi, tel. 56516; Martini, corso
Matteotti 29, tel. 208842; Moretti, corso Matteotti 13, tel.
209162; Comunale 2, via Ancona, tel. 57656; Coppi, via F.
Coppi 31, tel. 200858.
ANAGRAFE
Nati residenti a Jesi
Miceli Linda, Guidi Giorgia Martina, Giudice Giulia, Fratoni
Samuele, Chen Xingyu, Sharif Owyshe, Ricci Giorgia, Di
Stefano Daniel Giuseppe, Palmucci Riccardo, Porcarelli Elena
Luna, Lardinelli Alice, Sinani Viola, Capodimonte Ludovico,
Secchi Viola, Ramini Thomas.
Deceduti residenti a Jesi
Zahed Hossain di anni 47, Cingolani Miriam di anni 89,
Tobaldi Zelmira di anni 88, Accorroni Nunziata di anni 100,
Bezzeccheri Enrica di anni 78, Focanti Maria di anni 95, Vitali
Alberta di anni 92, Felicetti Oberdan di anni 86, Panico
Felicia di anni 68, Morelli Diana di anni 93, Lancioni Lauro di
anni 87, Santori Pietro di anni 80, Biocca Alessandro di anni
70, Oggioni Carlo di anni 76, Lucchini Margherita di anni 95,
Centurelli Seconda di anni 93, Ricci Ivo di anni 81, Albanesi
Alberto di anni 68, Malatesta Dino di anni 89, Argentini Ada
Maria di anni 81.
Deceduti residenti in Vallesina
Falcionelli Agostino di anni 80 di San Marcello, Conti Ada di
anni 96 di Cupramontana, Meschini Gualtiero di anni 86 di
San Marcello, De Angelis Dina di anni 95 di Castelplanio,
Capitani Goffi di anni 87 di Cingoli, Tesei Luigi di anni 83 di
Apiro, Brunetti Lina di anni 77 di Montecarotto, Filipponi
Franco Ernesto di anni 81 di San Marcello, Paolucci Elena di
anni 74 di Maiolati Spontini, Filipponi Fabio di anni 66 di
Castelbellino, Cappella Maria di anni 95 di Filottrano, Magini
Albina di anni 93 di Staffalo, Carancini Giuliana di anni 57 di
Filottrano, Schiavoni Attilio di anni 79 di Staffolo, Venturi
Teresa di anni 96 di Arcevia, Marchesini Imerio di anni 94 di
Monsano, Sartarelli Nella di anni 83 di Montecarotto,
Paolucci Alessandro di anni 65 di Montecarotto.
Matrimoni
Magrini Marco e Boccacci Nicoletta.
AGENDA
Il 7 aprile è ricorso
il 5° anniversario
della scomparsa di
ADELE SERPENTINI
ved. FALASCONI
Il tuo ricordo è sempre
vivo in noi. Sentiamo
molto la tua mancanza.
Con amore le figlie,
i nipoti e i pronipoti
TELEFONO AZZURRO 19696
CARABINIERI 112
POLIZIA STRADALE 113
VIGILI DEL FUOCO 115
SOCCORSO STRADALE 116
EMERGENZA SANITARIA 118
OSPEDALE PRONTO SOCCORSO 0731/534214
VIGILI URBANI 0731/538234
GUARDIA MEDICA E VETERINARIA 0731/5555
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