La festa dei campioni - Jesi e la sua valle
La festa dei campioni - Jesi e la sua valle
La festa dei campioni - Jesi e la sua valle
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Quindicinale d’informazione n. 166 / 155 settembre 2012 / euro 2,00 / anno LI - Poste italiane s.p.a. - spedizione in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art 1, comma 1, dcb Ancona - contiene I.R.<br />
50<br />
<strong>Jesi</strong> e <strong>la</strong> <strong>sua</strong> Valle dal 1962<br />
°<br />
<strong>La</strong> <strong>festa</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>campioni</strong>
Crisi: digiuno o dieta?<br />
di Dino Mogianesi<br />
editoriale | 3<br />
Mi è capitato di sentire più di uno leggere <strong>la</strong> crisi economica che ci attanaglia come una<br />
possibile nuova opportunità. Una tale interpretazione può avere un senso ed una finalità<br />
lodevoli. Dio sa se di questi tempi non ci sia bisogno di una iniezione di fiducia, di<br />
ottimismo, di incoraggiamento. Siamo un po’ tutti depressi. Soprattutto, perché capiamo<br />
che quello che stiamo attraversando non è un ciclo economico come tanti. L’economia<br />
conosce un andamento non lineare, ma è un serpentone che procede dimenandosi tra<br />
picchi e valli, tra espansioni e depressioni. Quel<strong>la</strong> che stiamo vivendo è una crisi che<br />
presenta aspetti strutturali assai pesanti. Non si tratta di una semplice congiuntura<br />
negativa, ma di una svolta storica, che incide pesantemente sugli equilibri mondiali.<br />
Uno degli elementi del<strong>la</strong> crisi riguarda anche, appunto, <strong>la</strong> condizione psicologica delle<br />
persone. Un senso di sconfitta, di rassegnazione, di pessimismo, di scoramento non aiuta<br />
certo <strong>la</strong> ripresa, anche se una semplice ventata di ottimismo è una condizione necessaria,<br />
ma non sufficiente, a innescar<strong>la</strong>.<br />
Dunque, coloro che cercano di coltivare un po’ di fiducia siano i benvenuti. È pur vero<br />
che le difficoltà possono far diventare più attenti, riflessivi, parchi e saggi. Ma temo che i<br />
momenti bui possono anche innervosire le persone, farle diventare più insofferenti e<br />
cattive. <strong>La</strong> fame e le disgrazie, personali e sociali, possono affinare gli spiriti, ma possono<br />
incanaglire e inselvatichire il clima civile e politico. Epoche non troppo lontane da noi, nel<br />
secolo scorso, hanno conosciuto inaudite conseguenze, innescate proprio da crisi<br />
economiche serie come quel<strong>la</strong> di oggi.<br />
Dunque, ben venga un sorso di ottimismo, ma con <strong>la</strong> saggezza di chi sa che il mondo<br />
può essere anche cattivo. E soprattutto, che si ragiona meglio a stomaco soddisfatto.<br />
* * *<br />
Ieri, per esempio, ci siamo dimenticati di comprare le crocchette per Romeo, il gatto di<br />
casa. Io ho cercato di fargli capire che il digiuno fa bene, rende leggeri e sveglia il<br />
cervello, fa l’animale più simile all’angelo che al<strong>la</strong> bestia, che diminuisce l’aggressività e <strong>la</strong><br />
libido, che ne guadagnano anche i trigliceridi. Lui, eunuco per scelta altrui, con <strong>la</strong> libido<br />
non ci si trova molto. Sui trigliceridi non mi sono badur<strong>la</strong>to troppo. Intanto, rovistavo al<strong>la</strong><br />
ricerca di un ritaglio di prosciutto cotto, di qualche cigo<strong>la</strong>ia che so che gli piace. Lui,<br />
offeso e tetro come un somaro, prima mi guarda con gli occhi di Al Capone <strong>la</strong> notte di S.<br />
Valentino. Poi, corre da matto. Zompa sull’unica poltrona del salotto ancora integra<br />
graffiando<strong>la</strong> a sangue per dispetto. Non ci ho visto più; gli tiro una rivista per spaurirlo.<br />
Lo rincorro per tutta casa. Al<strong>la</strong> fine, si caccia, chiotto chiotto, sotto <strong>la</strong> cuccetta di vimini<br />
dell’Ikea. Poi se ne va per il corridoio come una tigre in gabbia e, senza voltarsi, mi <strong>la</strong>ncia<br />
un miagolìo che non avevo mai sentito: s<strong>la</strong>ng da felino incattivito. Deve avermi detto<br />
qualcosa di definitivo. Ho percepito il senso, ma non il significato. Non ho avuto il<br />
coraggio di andare a guardare sul vocabo<strong>la</strong>rio.<br />
Poteva considerare il digiuno come un’opportunità, chiamarlo dieta. Invece, maledizione,<br />
mi ha fatto sentire un cane.
Una rivoluzione culturale<br />
di Ro<strong>la</strong>ndo Romagnoli<br />
editoriale | 5<br />
Scrivo nel fine settimane in cui nelle borse è tornata un po’ di fiducia e lo spread italiano<br />
si è abbassato sensibilmente. Non credo che durerà molto, perché i mercati, in questa<br />
situazione di crisi generale, subiscono degli scossoni improvvisi. Il Presidente del<br />
Consiglio, Mario Monti, da un po’ di tempo si dichiara fiducioso, “l’Italia è già ripartita, <strong>la</strong><br />
ripresa non si vede nei numeri, ma è dentro di noi, al<strong>la</strong> portata del Paese. Un anno fa non<br />
eravamo ancora ben consapevoli ma rischiavamo di essere travolti dal<strong>la</strong> crisi finanziaria,<br />
prospettiva che oggi si è allontanata”.<br />
Ma <strong>la</strong> situazione reale del Paese è più drammatica, i mezzi d’informazione ci danno conto,<br />
ogni giorno, di aziende che non ce <strong>la</strong> fanno più, di esercizi economici che chiudono<br />
perché gli italiani non hanno soldi da spendere; ogni giorno aumenta l’esercito di chi<br />
perde il posto di <strong>la</strong>voro. Le multinazionali se ne vanno, ma perfino molte aziende italiane<br />
preferiscono trasferirsi in paesi dove <strong>la</strong> manodopera costa meno. Ora anche le banche, gli<br />
enti pubblici, i centri di servizi hanno migliaia di esuberi. Mentre i giovani restano in<br />
attesa, il 36 per cento senza <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong> maggior parte degli altri con <strong>la</strong>vori precari. Se <strong>la</strong><br />
situazione dovesse migliorare, ci vorranno anni per recuperare una parte <strong>dei</strong> posti di<br />
<strong>la</strong>voro persi.<br />
Molti, ancora, non hanno capito <strong>la</strong> portata di questa crisi, pensano che tutto potrà<br />
tornare come prima. Non sarà così, sono cambiate le condizioni del mondo e del<strong>la</strong><br />
distribuzione mondiale del<strong>la</strong> produzione di beni. Qualsiasi apparecchio elettronico è<br />
fabbricato in estremo oriente, come pure <strong>la</strong> maggior parte <strong>dei</strong> giocattoli, i vestiti sono<br />
quasi sempre made in Cina o altri paesi dell’est, anche i capi firmati, le grandi firme del<strong>la</strong><br />
moda italiana, sono prodotti all’estero, in Cina, Romania, in India e Turchia, perfino in<br />
Macedonia, <strong>la</strong> Fiat costruisce <strong>la</strong> Cinquecento in Serbia. Chiudono le produzioni italiane di<br />
acciaio, di altri metalli, del carbone.<br />
Il nostro territorio, pezzo a pezzo, sta perdendo tutte le aziende di produzione. Ha chiuso<br />
lo zuccherificio, le industrie metalmeccaniche sono in difficoltà, <strong>la</strong> crisi degli<br />
elettrodomestici sta mettendo in ginocchio <strong>la</strong> zona di Fabriano, forse scomparirà anche <strong>la</strong><br />
raffineria Api, il cantiere navale è in forte sofferenza. Ancora nessuno è in grado di dirci<br />
cosa dovremmo produrre se <strong>la</strong> crisi mondiale si attenuerà e chi verrà a produrre in Italia,<br />
in un paese dove <strong>la</strong> corruzione è uno <strong>dei</strong> componenti <strong>dei</strong> costi per le aziende e dove <strong>la</strong><br />
giustizia funziona a rilento.<br />
Il Presidente Monti dichiara: “Servono interventi radicali. Il primo è un cambiamento di<br />
mentalità. Servono innovazione, ricerca, istruzione, fiducia verso gli altri e verso il potere<br />
pubblico; una guerra di civiltà contro l’evasione fiscale”. Sarebbe una rivoluzione culturale<br />
per un popolo come il nostro abituato ad arrangiarsi, senza alcuna fiducia nello Stato.<br />
Potrà <strong>la</strong> gravità del<strong>la</strong> crisi cambiare il nostro DNA?
Il progetto FSE English4U 2011-2012, finanziato dal<strong>la</strong><br />
Regione Marche, è rivolto a studenti del 4° e 5° anno<br />
con <strong>la</strong> possibilità di conseguire gratis <strong>la</strong> certificazione<br />
Cambridge PET, riconosciuta da università e aziende<br />
in ambito nazionale e internazionale.<br />
Protagonisti <strong>la</strong> Regione Marche, l’ITCG “P. Cuppari” e<br />
l’impegno degli studenti. Dei 75 iscritti provenienti<br />
anche dall’IIS “Pieralisi - Salvati” e dal liceo scientifico<br />
“L. da Vinci”, 35 hanno usufruito di una borsa di studio<br />
gratuita a Brighton per tre settimane.<br />
Sabato 8 settembre, presso l’ITCG “P.<br />
Cuppari”, sono stati consegnati i<br />
certificati al<strong>la</strong> presenza dell’Ass. al<strong>la</strong><br />
Cultura del Comune di <strong>Jesi</strong> Luca Butini,<br />
del<strong>la</strong> dirigente del “P. Cuppari” Giovanna<br />
Rinaldini, del<strong>la</strong> coordinatrice Leda<br />
Appolloni e di un attento e numeroso pubblico<br />
composto da alunni, genitori e docenti.<br />
Gli studenti hanno frequentato il corso con<br />
consapevolezza ed impegno e si sono fatti<br />
apprezzare anche dagli ospiti inglesi, che sono<br />
rimasti colpiti dal<strong>la</strong> sensibilità e dal<strong>la</strong> grande<br />
attenzione del<strong>la</strong> Regione Marche al<strong>la</strong> formazione <strong>dei</strong><br />
giovani cittadini europei.<br />
Simpatico il video sull’esperienza a Brighton,<br />
prodotto dagli stessi studenti.
Prenotazioni visite mediche<br />
Ci scrive <strong>la</strong> nostra lettrice Emanue<strong>la</strong> Deboni:<br />
Questa mattina ho telefonato tramite il numero verde del SSN per una prenotazione di<br />
controllo nevi per mio figlio. Mi è stata indicata come prima data possibile all’Ospedale<br />
Carlo Urbani il mese di giugno. Già ero allibita al pensiero che ci volesse quasi un anno per<br />
fare una visita, ma poi <strong>la</strong> gentile signora del call center ha specificato che si trattava di<br />
giugno 2014. È chiaro che uno a sentirsi dare una risposta del genere è costretto a<br />
rivolgersi privatamente ad un medico. Ma i tanti, tantissimi che non hanno i soldi da<br />
improntare anche se per <strong>la</strong> propria salute o <strong>la</strong> salute <strong>dei</strong> suoi cari, che fanno? Quanti<br />
abitanti ha <strong>Jesi</strong> che si debbano attendere 22 mesi per fare una visita? Bah, discorsi triti e<br />
ritriti che non fanno più presa su nessuno. Ciò non toglie che <strong>la</strong> cosa è scandalosa.<br />
Il Parco del Val<strong>la</strong>to<br />
Ha piovuto poco durante l’estate nel<strong>la</strong> peniso<strong>la</strong>. Ha piovuto pochissimo nelle Marche<br />
e in provincia di Ancona. E siccome <strong>Jesi</strong>, ma guarda un po’! sta proprio nelle<br />
Marche e, volente o nolente, nel<strong>la</strong> provincia (?) di Ancona, non ha piovuto quasi mai<br />
neanche a <strong>Jesi</strong>. E allora non è caduta una-goccia-una d’acqua né in giardini né in<br />
parchi. Quindi, ma guarda un po’!, nemmeno nel Parco del Val<strong>la</strong>to. Dove alberini<br />
alberucci alberelli appena piantati (dopo mesi & mesi di attesa: quanti euri<br />
pubblici?), ma guarda un po’!, si sono seccati. Perché nessuno-ti giuro-nessuno<br />
<strong>la</strong>ssù al Pa<strong>la</strong>zzo è stato sfiorato minimamente dall’idea che forse bisognava portar<br />
loro un secchiello d’acqua. Non piove, governo (?) <strong>la</strong>dro!.<br />
L’ultima di Woodstock<br />
<strong>la</strong> stoccata<br />
lettere | 7<br />
Al via i <strong>la</strong>vori di riqualificazione<br />
del<strong>la</strong> città. “Abbatteremo tutto ciò<br />
che dà fastidio all’occhio”, assicura<br />
l’assessore Sergio Garofoli.<br />
Piuttosto preoccupati residenti e<br />
commercianti del pa<strong>la</strong>zzo<br />
Mercantini di viale del<strong>la</strong> Vittoria.<br />
Arrivano i parcheggi blu in viale<br />
del<strong>la</strong> Vittoria. Disco orario più<br />
rigido, quindi, per gli appassionati<br />
del<strong>la</strong> sosta in doppia fi<strong>la</strong>.<br />
No al biogas, nuova battaglia per i<br />
Comitati. Massimo Gianangeli<br />
intona Battiato: “Cerco una<br />
centrale di visibilità permanente”.<br />
Olimpiadi (1). Grande cornice di<br />
pubblico per <strong>la</strong> <strong>festa</strong> del<strong>la</strong><br />
scherma di piazza del<strong>la</strong><br />
Repubblica. Nello sport, si sa, il<br />
talento è fondamentale. Elisa Di<br />
Francisca, Valentina Vezzali e<br />
Stefano Cerioni lo dimostrano. Ma<br />
serve anche <strong>la</strong> fortuna,<br />
esemplificata visivamente dal<strong>la</strong><br />
brasiliana seminuda in perizoma!<br />
Daniele Olivi (Pd) interroga: “Vigili<br />
di notte, disarmati? Con me non si<br />
poteva...”. Ma il sindaco Massimo<br />
Bacci replica: “<strong>La</strong>ncellotti, il<br />
comandante del<strong>la</strong> Polizia<br />
Municipale, dice che si può. E<br />
con sé ha sempre Excalibur”.<br />
Assente o silenzioso nei Consigli<br />
comunali, Augusto Me<strong>la</strong>ppioni si<br />
esprime solo sul<strong>la</strong> stampa. Come<br />
Mina. In au<strong>la</strong>, il Pd canta: “Parole,<br />
parole, parole...”
Manca un nuovo<br />
modello di sviluppo<br />
in grado di ridare<br />
s<strong>la</strong>ncio all’azione<br />
<strong>dei</strong> comuni<br />
Grande sport e piccole polemiche<br />
di F<strong>la</strong>vio Donati<br />
il punto | 9<br />
Celebrazione delle vittorie olimpiche e recriminazione sull’area vasta assegnata a<br />
Fabriano, ordinaria manutenzione del<strong>la</strong> città e critiche per <strong>la</strong> presunta mancanza di<br />
prospettive del<strong>la</strong> nuova amministrazione comunale: insomma, sport e piccole polemiche.<br />
Questo ha caratterizzato l’estate ed i primi cento giorni del<strong>la</strong> nuova amministrazione<br />
comunale.<br />
Vittorie olimpiche a parte, non proprio un bi<strong>la</strong>ncio esaltante. <strong>La</strong> città è stata “ripulita”, e<br />
veramente ne aveva bisogno; <strong>la</strong> macchina comunale è stata revisionata, ed anche questa<br />
era un’esigenza sentita. Progetti di più <strong>la</strong>rgo respiro però ancora non se ne vedono. E su<br />
questo arrivano le punzecchiature del partito democratico che, in attesa di metabolizzare<br />
<strong>la</strong> c<strong>la</strong>morosa sconfitta, sottolinea questa mancanza di progettualità.<br />
“Temo un Belcecchi ter”, ha inopinatamente affermato il candidato sindaco sconfitto<br />
Augusto Me<strong>la</strong>ppioni, intendendo con ciò designare una stagione di immobilismo e di<br />
sostanziale estraneità di quell’amministrazione rispetto al<strong>la</strong> città. Dimenticando tuttavia che<br />
sul tasso di discontinuità rispetto al<strong>la</strong> giunta precedente i cittadini si sono già pronunciati<br />
con il voto decidendo che proprio Bacci e non lui rappresentava il cambiamento.<br />
Il nodo del progetto politico è tuttavia centrale a tutti i livelli: a partire dai comuni, su su<br />
fino al governo nazionale e, ancora oltre, a quello dell’unione europea. Per andare oltre <strong>la</strong><br />
crisi. Perché i sacrifici che ci vengono imposti per rimettere in ordine i conti, rischiano di<br />
essere inutili senza un nuovo modello di sviluppo che ridia centralità al <strong>la</strong>voro, al<strong>la</strong><br />
competenza, al<strong>la</strong> cultura.<br />
Dopo l’ubriacatura del<strong>la</strong> finanza che ha drogato l’economia; dopo l’idea che i posti tagliati e<br />
non quelli creati rappresentassero l’indice di redditività delle aziende; dopo l’idea che <strong>la</strong><br />
ricchezza esibita costituisse l’unica misura del merito; dopo <strong>la</strong> convinzione che con <strong>la</strong><br />
cultura non si mangia, è insomma giunto il momento di ripensare anche al<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> <strong>dei</strong> valori.<br />
In attesa però che qualcuno riesca finalmente ad abbozzare questo progetto, anche i<br />
comuni sono costretti a vivacchiare sull’ordinaria amministrazione. Come del resto ormai<br />
fanno da almeno vent’anni. Da così tanto tempo infatti tutti i comuni, non solo <strong>Jesi</strong><br />
dunque, hanno deciso che, ad esempio, l’assetto del territorio e lo sviluppo urbanistico<br />
non debbano più essere gestiti con l’attenzione principalmente rivolta a fornire abitazioni<br />
a prezzi accettabili e servizi a misura <strong>dei</strong> cittadini.<br />
Al contrario, l’esproprio di aree da destinare ad edilizia pubblica residenziale è ormai<br />
storia del passato. E le poche aree di proprietà comunale, anziché calmierare i prezzi,<br />
costituiscono un’imprescindibile risorsa per chiudere i bi<strong>la</strong>nci in (quasi) pareggio. Ma fare<br />
i bi<strong>la</strong>nci con l’urbanistica non è certo il modo migliore per evitare che <strong>la</strong> specu<strong>la</strong>zione<br />
prosperi e le città deperiscano.<br />
L’altro aspetto oggetto delle critiche al<strong>la</strong> nuova amministrazione è <strong>la</strong> <strong>sua</strong> presunta<br />
incapacità di dare un ruolo al<strong>la</strong> città rispetto al territorio. <strong>La</strong> ragione sarebbe <strong>la</strong> <strong>sua</strong><br />
mancanza di collegamenti con gli altri livelli di governo, provincia e regione innanzi tutto,<br />
che ne pregiudicherebbero l’azione; <strong>la</strong> prova, <strong>la</strong> <strong>sua</strong> incapacità di modificare <strong>la</strong> scelta di<br />
Fabriano quale sede dell’area vasta sanitaria. Difficile tuttavia pensare che <strong>la</strong> politica<br />
tradizionale sarebbe riuscita a rimediare un errore da essa stessa compiuto.<br />
Su questa vicenda, i millecinquecento posti persi negli stabilimenti Ardo del gruppo<br />
Merloni contano infatti assai più del<strong>la</strong> centralità del<strong>la</strong> nostra città rispetto al territorio<br />
interessato, Fabriano, Senigallia, <strong>Jesi</strong>, Osimo e Ancona. E dunque, anche se <strong>la</strong> logica<br />
direbbe il contrario, nessuno cambierà quel<strong>la</strong> scelta: né il sindaco Bacci, né i consiglieri<br />
regionali Giancarli e Badiali.
RACCONTO<br />
A <strong>Jesi</strong> (Pa<strong>la</strong>zzo Grizi)<br />
fino a domenica 23 settembre<br />
Mostra fotografica di Luciana Zanetti, artista<br />
jesina, danzatrice e maestra di danza, si<br />
presenta al pubblico in qualità di fotografa.<br />
Orari: 10-13, 17-21. Info: 339/3945864<br />
CASSIO MOROSETTI [UNA VITA DA<br />
UMORISTA]<br />
A <strong>Jesi</strong> (Pa<strong>la</strong>zzo <strong>dei</strong> Convegni)<br />
da sabato 15 a mercoledì 26 settembre<br />
Cassio Morosetti, ragazzo jesino del ‘22,<br />
umorista, autore, disegnatore, presenta le sue<br />
molteplici attività. Orari 10-13, 17.30-20. Nei<br />
giorni delle tre fiere <strong>la</strong> mostra è aperta fino alle<br />
ore 23. Info: 0731/4855. (Vedi pag. 27)<br />
MADRE<br />
A <strong>Jesi</strong> (chiesa di San Bernardo - museo del<strong>la</strong><br />
stampa) da sabato 15 a sabato 30 settembre<br />
Personale intito<strong>la</strong>ta “Madre” dell’artista jesina<br />
Stefania Ricci: instal<strong>la</strong>zioni, scultura e pittura.<br />
Le opere emergono da un “fondale sonoro”<br />
composto e realizzato da Fabrizio Teodosi.<br />
Inaugurazione sabato 15 settembre, ore 18.<br />
Info e orari mostra: 347/1028288<br />
FESTA DI SAN SETTIMIO<br />
A <strong>Jesi</strong> (centro storico)<br />
da sabato 22 a martedì 25 settembre<br />
Tradizionale <strong>festa</strong> di San Settimio. Sabato 22<br />
TOMBOLA in piazza del<strong>la</strong> Repubblica, ore<br />
20.30. Da domenica 21 a martedì 25, fiera<br />
dalle ore 8 alle 22. Info: 0731/538420<br />
1961-2011 SCOUTISMO: IL CORAGGIO DI<br />
SCEGLIERE E DI IMPEGNARSI<br />
A <strong>Jesi</strong> (Sa<strong>la</strong> 2ª Circoscrizione Piazzale San<br />
Francesco) sabato 29 settembre<br />
Convegno conclusivo del 50° del gruppo, ore 17.<br />
BIOLOGICA - FESTA DELL’UVA<br />
Ad Arcevia (centro storico) venerdì 28 e<br />
sabato 29 settembre, ore 17-20<br />
Biologica, <strong>la</strong>boratori didattici per bambini.<br />
Sabato 29, Seminario scientifico internazinale<br />
FIOR FIORE DI BIODIVERSITÀ, San Vittore<br />
di Genga, dalle ore 9. Info: 0731/86122<br />
KRAMER CONTRO KRAMER<br />
Ad Ancona (Teatro delle Muse)<br />
dal 4 al 7 ottobre<br />
KRAMER CONTRO KRAMER con Daniele<br />
Pecci. Prima nazionale, ore 20.45, domenica<br />
ore 16.30. Info: 071/52525<br />
FUORIsera<br />
Eventi<br />
appuntamenti e più<br />
SABATO 15 SETTEMBRE<br />
• A <strong>Jesi</strong> (Piazza del<strong>la</strong> Repubblica) <strong>Jesi</strong> Estate<br />
2012 TORNEO DI BURRACO IN PIAZZA,<br />
ore 21.15. Info: 329/6255054<br />
• A <strong>Jesi</strong> (Riserva Naturale di Ripa Bianca)<br />
quarta edizione di BIO CULTURA per una<br />
cultura del biologico e del<strong>la</strong> biodiversità<br />
rurale a 360°. Mercatino bio, <strong>la</strong>boratori,<br />
vendemmia collettiva, verdure antiche e<br />
curiose, vino, bruschertte e musica, dalle ore<br />
9 alle 19. Ingresso gratuito. Info: 0731/619213<br />
DOMENICA 16 SETTEMBRE<br />
• A Maio<strong>la</strong>ti Spontini XII Festival Pergolesi<br />
Spontini L’ULTIMO SPONTINI. Le lettere, <strong>la</strong><br />
famiglia, <strong>la</strong> musica di Gaspare Spontini, testi di<br />
Valeria Esposito e Silvano Sbarbati in<br />
col<strong>la</strong>borazione con il Gruppo Baku: (Piazza<br />
Garibaldi) FRATELLI PRIMA DELL’ITALIA, ore<br />
18; (Casa delle Fanciulle) ARIE DA CAMERA,<br />
ore 19. Info: 0731/206888<br />
• A Maio<strong>la</strong>ti Spontini (Chiesa di Santo<br />
Stefano) XII Festival Pergolesi Spontini PER<br />
ORGANO, ore 21. Info: 0731/202944<br />
DOMENICA 23 SETTEMBRE<br />
• Ad Ancona (Ridotto del Teatro delle Muse)<br />
XIV edizione di Musicamuseo L’ARTE DEL<br />
BELCANTO, concerto finale del<strong>la</strong><br />
masterc<strong>la</strong>ss di Luciana Serra, ore 17.30.<br />
Info: 071/52525, 071/7390352
1<br />
10 FLASH<br />
Al via il nuovo look per <strong>la</strong> città<br />
Cinquecentomi<strong>la</strong> euro. È questa <strong>la</strong> cifra messa in campo dall’amministrazione per i primi<br />
<strong>la</strong>vori di restyling di <strong>Jesi</strong>. Tredici le imprese locali coinvolte. Nell’agenda sono previsti i<br />
rifacimenti del<strong>la</strong> segnaletica stradale e <strong>dei</strong> cordoli delle aiuole e delle rotatorie rovinati;<br />
nel centro storico <strong>la</strong> riparazione del<strong>la</strong> pavimentazione e l’abbattimento delle barriere<br />
architettoniche. Al via anche altri interventi sulle scuole. Pronto a dicembre l’ascensore<br />
delle Conce per un importo di 675mi<strong>la</strong> euro.<br />
3<br />
Capobianco, nuovo segretario comunale<br />
Il comune di <strong>Jesi</strong> ha un nuovo segretario generale: è Roberto Capobianco. Selezionato<br />
tra i quarantanove candidati che hanno partecipato all’Avviso pubblico, succede a <strong>La</strong>ura<br />
Mancini. Sono solo due, invece, i dirigenti attuali dell’ente: Gianluca Del<strong>la</strong> Bel<strong>la</strong> e Mauro<br />
Torelli. Nel frattempo, si è in attesa di un nuovo bando pubblico per <strong>la</strong> nomina al ruolo di<br />
dirigente all’Urbanistica, svolto ad oggi dall’ingegnere Andrea Crocioni.<br />
6<br />
Cornicioni, ancora crolli<br />
4<br />
A <strong>Jesi</strong> <strong>la</strong> notte è Azzurra<br />
Si è svolta sabato 8 settembre <strong>la</strong> prima Notte<br />
Azzurra dedicata allo sport. Una quarantina le<br />
società e le associazioni coinvolte, trentatré le<br />
discipline che si sono presentate al<strong>la</strong> città nelle<br />
piazze e nelle vie del centro fino al parco del<br />
Val<strong>la</strong>to e al<strong>la</strong> piscina comunale, aperta per<br />
l’occasione. Tra le attività “in mostra”: arti<br />
marziali, ping pong, cricket, calcio femminile e<br />
maschile, basket, pal<strong>la</strong>volo, boxe, ginnastica,<br />
pattinaggio. Anche Roberto Mancini e Alessia<br />
Polita presenti al<strong>la</strong> kermesse.<br />
2 Mauro Epifani al<strong>la</strong><br />
guida del Carabinieri<br />
È il tenente Mauro Epifani a prendere il<br />
posto del capitano Carmelo Grasso nel<strong>la</strong><br />
Compagnia Carabinieri di <strong>Jesi</strong>. Grasso,<br />
che <strong>la</strong>scia il timone per trasferirsi a<br />
Palermo, ha guidato <strong>la</strong> compagnia per sei<br />
anni, durante i quali si è proceduto a 800<br />
arresti e si sono sequestrati circa 50 chili<br />
di sostanze tra cui eroina, hashish e<br />
cocaina.<br />
5<br />
A quota 26 milioni il<br />
debito del Comune<br />
Secondo il bi<strong>la</strong>ncio previsionale 2012 del<br />
Comune, ogni cittadino paga, in media,<br />
643 euro all’anno per tasse e imposte.<br />
L’indebitamento dell’ente è di 26 milioni e<br />
ogni dipendente (sono 336) costa in<br />
media 38mi<strong>la</strong> euro annui. Gli investimenti<br />
ammontano a 7 milioni. L’amministrativo e<br />
il sociale sono i settori con maggior<br />
uscite; a seguire, territorio e ambiente. Per<br />
i nidi si spendono 1.727.000 euro,<br />
incassandone 664mi<strong>la</strong>. In rosso mense,<br />
trasporto sco<strong>la</strong>stico, teatri. In attivo<br />
parchimetri e cimitero.<br />
Continuano a cadere pezzi di intonaco o cornicioni dai pa<strong>la</strong>zzi lungo il corso Matteotti a <strong>Jesi</strong>. Anche <strong>la</strong> scorsa settimana si è verificato<br />
un ulteriore episodio al civico 38: subito dopo <strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione da parte di un passante è seguita <strong>la</strong> messa in sicurezza del<strong>la</strong> parte<br />
perico<strong>la</strong>nte. Ma altri crolli, più o meno importanti, si sono verificati nel<strong>la</strong> stessa area dall’inizio dell’estate. E, a fine luglio, alcuni pezzi di<br />
intonaco hanno ferito un giovane seduto ai tavolini di un bar.
e<br />
FLASH economia<br />
Goffi nuovo direttore<br />
generale di Banca Marche<br />
Luciano Goffi è il nuovo direttore generale<br />
dell’istituto di credito di via Fontedamo. Il<br />
manager jesino, che succede a Massimo<br />
Bianconi, è stato dal 2002 al<strong>la</strong> guida di<br />
Ubi-Banca Popo<strong>la</strong>re di Ancona. “Si<br />
conclude il mio rapporto di <strong>la</strong>voro con <strong>la</strong><br />
Banca Popo<strong>la</strong>re di Ancona – ha detto di<br />
recente Goffi - per assumere <strong>la</strong> direzione<br />
di Banca Marche. Desidero far presente<br />
che questa decisione, certamente non<br />
facile, anticipa solo di pochi mesi <strong>la</strong><br />
prospettiva del<strong>la</strong> mia uscita, in base a<br />
criteri anagrafici che il Gruppo si è dato.<br />
Questa coincidenza temporale mi ha<br />
permesso di assumere con maggiore<br />
serenità tale decisione, in quanto mai, in<br />
circostanze normali, avrei potuto <strong>la</strong>sciare<br />
anzitempo <strong>la</strong> banca che ho cercato di<br />
servire con lealtà e dedizione per 38 anni.<br />
Non vi è nel<strong>la</strong> mia scelta di dimettermi<br />
anzitempo alcuna ragione di disaccordo<br />
nei confronti delle strategie del Gruppo”.<br />
Vendemmia, tutto ok<br />
nonostante <strong>la</strong> siccità<br />
Nonostante <strong>la</strong> siccità estiva, sono buone<br />
le prospettive per l’Istituto marchigiano<br />
tute<strong>la</strong> vini. Secondo l’ente, <strong>la</strong> quantità di<br />
uva raccolta nel 2012 sarebbe<br />
leggermente superiore, circa lo 0,5%, al<br />
2011, pari a 780mi<strong>la</strong> ettolitri. Migliore<br />
anche <strong>la</strong> qualità. Il punto di forza delle<br />
Marche sono i vitigni autoctoni . “<strong>La</strong><br />
novità di quest’annata dal punto di vista<br />
agronomico è che i vitigni autoctoni<br />
resistono di più rispetto ai vitigni alloctoni<br />
o internazionali (Chardonnay, Cabernet e<br />
Merlot) perché si sono acclimatati molto<br />
bene e in situazioni di siccità <strong>la</strong> pianta<br />
provvede da so<strong>la</strong> a cercare acqua”, dice<br />
Alberto Mazzoni, direttore dell’Imt.
Ospiti famosi al Pineta Hotel<br />
Altri due artisti hanno scelto il Pineta Hotel<br />
come dimora durante i loro soggiorni<br />
<strong>la</strong>vorativi nel<strong>la</strong> zona del<strong>la</strong> Vallesina.<br />
Bobby Solo è stato ospite del<strong>la</strong> struttura in<br />
occasione del<strong>la</strong> <strong>sua</strong> partecipazione al<strong>la</strong> 47°<br />
Sagra del Coniglio in porchetta, tenutasi<br />
dal 10 al 12 agosto 2012 presso Castel<strong>la</strong>ro<br />
di Serra San Quirico. Angelo Branduardi è<br />
stato ospite del Pineta Hotel in occasione<br />
del suo concerto, del 19 agosto 2012, al<strong>la</strong><br />
Rocca Roveresca di Senigallia per <strong>la</strong><br />
mani<strong>festa</strong>zione “Destate <strong>la</strong> <strong>festa</strong>”.<br />
news | 17<br />
A caccia di firme per riaprire il Cras<br />
Continua <strong>la</strong> raccolta firme per <strong>la</strong> riapertura del Cras (Centro<br />
recupero animali selvatici) dell’Oasi Wwf di Ripa Bianca.<br />
Chiuso da più di un anno per carenza di finanziamenti da<br />
parte del<strong>la</strong> Regione, è l’unico centro di questo tipo nel<strong>la</strong><br />
provincia anconetana. Durante questo periodo di inattività,<br />
molti animali selvatici non hanno potuto ricevere le cure<br />
necessarie e sono deceduti: è per questo che dal 3 luglio il<br />
Wwf Marche ha attivato una raccolta firme, una petizione<br />
online (http://firmiamo.it/salviamo-animali-selvaticiriapertura-cras-wwf-ripabianca)<br />
e una fanpage su Facebook<br />
(https://www.facebook.com/RiaperturaCrasWwfDiRipaBianca). L’obiettivo è di rivolgere al<br />
Governatore del<strong>la</strong> Regione Marche, agli assessori regionali all’Ambiente, Caccia e Pesca e<br />
al<strong>la</strong> Provincia di Ancona <strong>la</strong> richiesta di garantire annualmente uno stanziamento di fondi<br />
che ne consenta <strong>la</strong> riapertura e <strong>la</strong> gestione adeguata. Per avere informazioni sul<strong>la</strong> raccolta<br />
firme, contattare lo 0733.230485 oppure marche@wwf.it.<br />
Premio “Franco Enriquez” al Ca<strong>la</strong>mandrei<br />
Impegno civile e sociale. Nell’editoria e nel teatro. Al Ca<strong>la</strong>mandrei va il premio Enriquez<br />
2012, assegnato dal centro studi drammaturgici internazionale Franco Enriquez, per <strong>la</strong><br />
categoria associazioni e centri studi, lo scorso agosto a Sirolo. In una nota si legge che “il<br />
Centro studi Piero Ca<strong>la</strong>mandrei di <strong>Jesi</strong>, con <strong>la</strong> figura del presidente, Gian Franco Berti, ha<br />
saputo tenere fede ai suoi scopi <strong>la</strong>ici e promuovere un’intensa attività tra cui spicca quel<strong>la</strong><br />
editoriale di assoluta qualità. Con temi trattati di impegno sociale e civile. Negli ultimi anni,<br />
il Centro ha intrapreso nuove strade e nuovi canali di comunicazione come il teatro,<br />
proponendo testi impegnativi e di grande spessore civile. Vogliamo ricordare lo<br />
spettacolo “Assoluzione di un amore” tratto dal libro di Jean Coti, con l’adattamento<br />
teatrale e <strong>la</strong> regia di Stefano Tosoni”.<br />
Yoga per i più piccoli, al via i corsi<br />
Giochi, ri<strong>la</strong>ssamento e semplici pratiche di meditazioni. Al via corsi yoga per bambini dai<br />
5 anni di età con l’insegnante Graziel<strong>la</strong> Fioretti nel centro Ananda Marche, in via Go<strong>la</strong><br />
del<strong>la</strong> Rossa 13, a <strong>Jesi</strong>. Per info: 329/7453084.
Farmacie comunali, sconti su prodotti per l’infanzia<br />
Pannolini, <strong>la</strong>tte, omogeneizzati, biscotti. Sono questi alcuni <strong>dei</strong> prodotti che si possono<br />
acquistare nelle farmacie comunali a prezzi scontati, grazie al<strong>la</strong> campagna promossa dal<br />
Ministero dell’integrazione e Assofarm-Farmacie comunali italiane. “L’obiettivo<br />
dell’iniziativa – fanno sapere gli organizzatori – è sostenere <strong>la</strong> genitorialità delle giovani<br />
coppie intervenendo in un momento di vera difficoltà economica che il paese sta<br />
attraversando”. Fino al 31 dicembre, dunque, a <strong>Jesi</strong>, sarà possibile comprare prodotti per<br />
<strong>la</strong> prima infanzia con sconti dal 25 al 30% nelle farmacie comunali di via San Francesco e<br />
di via Ancona che espongono il simbolo del “Babypass”.<br />
Adolescenza, se ne par<strong>la</strong> al consultorio<br />
Il consultorio “<strong>La</strong> Famiglia” di <strong>Jesi</strong>, in piazza Federico II, promuove una serie di incontri<br />
per genitori (con figli dai 13 ai 16 anni di età) dal titolo “Figli adolescenti? Manuale di<br />
sopravvivenza”. Il percorso prevede 8 incontri a partire dal mese di ottobre con orario<br />
dalle 20,30 alle 22,30. Per informazioni tel. 0731.64464 o 3347399996.<br />
Buon compleanno a<br />
Emma Scorcelletti<br />
news | 19<br />
Questa bel<strong>la</strong> “signorina” al mare è<br />
Emma Scorcelletti.<br />
Il 31 agosto 2012 ha compiuto<br />
1 anno.<br />
Auguri con tutto il cuore dal babbo<br />
Diego, <strong>la</strong> mamma Marzia, gli zii, i<br />
nonni e i cuginetti Sara e Lorenzo.<br />
Buon compleanno a<br />
Letizia Carletti<br />
<strong>La</strong> nostra cuccio<strong>la</strong> Letizia sta<br />
diventando grande: il 15 settembre<br />
compie 5 anni!<br />
Auguri di buon compleanno e di una<br />
vita piena di gioia dal babbo Fabrizio,<br />
<strong>la</strong> mamma Katiuscia, i nonni, gli zii, <strong>la</strong><br />
bisnonna Teresa, un bacione dal<br />
cuginetto Rocco.
20 | f<strong>la</strong>sh sport<br />
a cura di Fabrizio Romagnoli<br />
Aurora Basket: ecco <strong>la</strong> nuova squadra<br />
Una Aurora Basket che nel<strong>la</strong> prossima<br />
Legadue vuole puntare dritta ai p<strong>la</strong>yoff, che<br />
le mancano da tre campionati. Al<strong>la</strong><br />
presentazione al<strong>la</strong> stampa del<strong>la</strong> nuova<br />
squadra presso <strong>la</strong> sede aziendale Fileni di<br />
Cerrete Collicelli di Cingoli, cui è seguita<br />
quel<strong>la</strong> al<strong>la</strong> città di piazza del<strong>la</strong> Repubblica in<br />
occasione del<strong>la</strong> <strong>festa</strong> dello sport del<strong>la</strong> Notte<br />
Azzurra, c’era anche il Sindaco di <strong>Jesi</strong><br />
Massimo Bacci a portare il saluto:<br />
«Straordinario quanto fatto negli anni da<br />
una società appassionata e competente.<br />
Siamo disponibili a col<strong>la</strong>borare perché<br />
possiate continuare ad avere risultati».<br />
E allo stesso Bacci si è rivolto il vice<br />
presidente Brunello Felicaldi: «Ci<br />
piacerebbe essere coinvolti in progetti<br />
importanti, che portino vantaggi<br />
all’amministrazione in primis». <strong>La</strong> prossima è<br />
stata definita da Roberta Fileni: «Una<br />
stagione che ci sta molto a cuore», mentre<br />
Livio Grilli, Apra, ha detto: «Continuate a<br />
portare una bel<strong>la</strong> immagine per l’Italia». <strong>La</strong><br />
preparazione al<strong>la</strong> nuova stagione <strong>la</strong> Fileni<br />
Bpa l’ha avviata con una inedita settimana<br />
di ritiro presso il Centro Vacanze Verde<br />
Azzurro di San Faustino di Cingoli, sponsor<br />
arancioblu. «Una chance per stare insieme<br />
e accelerare il procedimento di inserimento<br />
<strong>dei</strong> nuovi con <strong>la</strong> base <strong>dei</strong> sei riconfermati –<br />
ha detto coach Stefano Cioppi – <strong>la</strong>vorando<br />
negli ultimi giorni d’agosto con un po’ più di<br />
fresco rispetto a <strong>Jesi</strong>». Al Verde Azzurro,<br />
che ha fatto da scenario anche ai camp<br />
estivi <strong>dei</strong> baby, Maggioli e compagni<br />
hanno trovato alloggio e ospitalità,<br />
strutture per il <strong>la</strong>voro in palestra e<br />
l’opportunità di godere nei momenti<br />
di re<strong>la</strong>x <strong>dei</strong> tuffi in piscina<br />
all’acquaparco. Per il <strong>la</strong>voro tecnico,<br />
trasferimento a Cingoli, nel locale<br />
pa<strong>la</strong>sport dotato di nuovo parquet e<br />
di canestri dal<strong>la</strong> amministrazione del<br />
Balcone delle Marche.<br />
A Cingoli, il 20 e 21 settembre, si<br />
svolgerà anche un c<strong>la</strong>ssico del precampionato<br />
arancioblu: l’undicesimo<br />
“Memorial Ottorino Appolloni”. Una<br />
kermesse presentata nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> consiliare<br />
del Comune di Cingoli dal sindaco, e<br />
senatore, Filippo Saltamartini. Fileni Bpa-<br />
Imo<strong>la</strong> (ore 19) e Casale Monferrato-Veroli<br />
(alle 21) le semifinali del 20, stessi orari il<br />
giorno dopo per finale per il terzo posto e<br />
finalissima. Prezzi giornalieri: entrambe le<br />
partite a 10 euro, solo <strong>la</strong> seconda partita a<br />
7; fino a 18 anni (richiesto il documento)<br />
ingresso gratuito.<br />
In precedenza, altra tappa c<strong>la</strong>ssica a <strong>Jesi</strong>,<br />
l’8 settembre, il Memorial Primo Novelli-<br />
Torneo Caterpil<strong>la</strong>r al Pa<strong>la</strong>Triccoli, avversario<br />
Forlì. Torneo dall’incasso benefico al<strong>la</strong> Onlus<br />
jesina “Donne Sempre”, cui Novelli, cofondatore<br />
e per anni anima dell’Aurora, era<br />
vicino. Fra le chicche estive dell’Aurora,<br />
anche <strong>la</strong> presenza di una <strong>sua</strong><br />
rappresentanza composta dall’allenatore<br />
Stefano Cioppi, il capitano Michele<br />
Maggioli, il direttore sportivo Federico<br />
Manzotti e i soci e sponsor Roberta Fileni e<br />
Livio Grilli, sul palco di piazza del<strong>la</strong><br />
Repubblica per <strong>la</strong> <strong>festa</strong> olimpica <strong>dei</strong><br />
protagonisti del Club Scherma <strong>Jesi</strong>, con cui<br />
l’Aurora Basket condivide lo sponsor Bpa.<br />
Al via in casa aurorina, anche <strong>la</strong> stagione<br />
del settore giovanile, il cui organigramma è<br />
stato ridisegnato: supervisione affidata al<br />
responsabile dell’area tecnico-sportiva del<strong>la</strong><br />
società, l’head-coach Stefano Cioppi;<br />
responsabile Marco Raffaeli, ritorno di un<br />
aurorino doc; responsabile tecnico<br />
Damiano Cagnazzo, assistant coach di<br />
Cioppi in Legadue; responsabile<br />
organizzativo Davide Luconi. Lo jesino<br />
Lorenzo Severini sarà responsabile del<br />
minibasket, Gianluca Zenobi del progetto<br />
Teammates. «Il progetto tecnico dovrà<br />
essere comune dal<strong>la</strong> prima squadra fino alle<br />
formazione <strong>dei</strong> più giovani» ha detto Cioppi.
Aurora Basket, una campagna abbonamenti “Enjoy”<br />
Una campagna abbonamenti con in calce<br />
l’obiettivo fissato senza mezzi termini al<strong>la</strong><br />
Fileni Bpa da Livio Grili, storico socio<br />
rappresentante lo sponsor più longevo<br />
(Apra) dell’Aurora: “Puntiamo dritti ai<br />
p<strong>la</strong>yoff. E basta”. E se lo scenario del<strong>la</strong><br />
presentazione del<strong>la</strong> campagna<br />
abbonamenti 2012-13 è stato quello<br />
c<strong>la</strong>ssico dell’Esagono di Ubi- Banca<br />
Popo<strong>la</strong>re di Ancona, il legame fra basket ed<br />
istituto di credito si rafforza nel segno delle<br />
novità e delle iniziative. Le tessere<br />
d’abbonamento saranno in vendita (fino al<br />
6 ottobre, vigilia del<strong>la</strong> prima di campionato)<br />
non più al Pa<strong>la</strong>Triccoli, ma presso le cinque<br />
filiali jesine del<strong>la</strong> Bpa: piazza Ricci, San<br />
Giuseppe, corso Matteotti, piazza Vesalio,<br />
Esagono, dal lunedì al venerdì con orario<br />
8.20-13.20 e 14.45-15.45. Non solo: prezzi<br />
degli abbonamenti invariati ma ca<strong>la</strong>no<br />
invece per chi all’atto di abbonarsi attiverà,<br />
con una prima ricarica di un euro, <strong>la</strong> Enjoy<br />
Aurora Card, nuova carta prepagata di Ubi<br />
Bpa personalizzata Aurora. <strong>La</strong> Card darà<br />
diritto ad abbonamenti scontati, al<strong>la</strong><br />
possibilità di pagare in tre rate mensili<br />
fino al 30 novembre, a sconti presso<br />
gli esercizi “Aurora Point”<br />
convenzionati (l’elenco sul sito web<br />
dell’Aurora) e al “Pacchetto famiglia”:<br />
per i nuclei di almeno tre persone, con <strong>la</strong><br />
Card i due genitori pagheranno per intero<br />
ma l’abbonamento sarà gratis per i figli fino<br />
a 23 anni. Altra iniziativa Aurora,<br />
abbonamento speciale a € 60 in tutti i<br />
settori (esclusa <strong>la</strong> Gold) per gli universitari.<br />
“Abbiamo voluto venire incontro quanto più<br />
possibile a tutti”, ha detto l’uomo marketing<br />
Altero <strong>La</strong>rdinelli. “Identifichiamoci e<br />
facciamo vivere emozioni” l’esortazione di<br />
Roberta Fileni. “Questione di identità” lo<br />
slogan. Per tutti i possessori del<strong>la</strong> JV Card,<br />
diritto ad un abbonamento in tribuna<br />
<strong>la</strong>terale a € 150,00 (non cumu<strong>la</strong>bile con<br />
altri sconti in programma). Ecco tutti i<br />
prezzi: Tribuna Gold 50 € biglietto, 650<br />
abbonamento, 600 abbonamento Enjoy<br />
Aurora Card; Trib. Centrale 25 b., 275 abb.,<br />
250 E.A.Card (ridotto 20, 200, 180); Trib.<br />
<strong>La</strong>terale 15 b., 165 abb., 150 E.A.Card (rid.<br />
12, 120, 100); Parterre 25 b., 275 abb., 250<br />
E.A.Card (rid. 18, 200, 180); Curva 10 bigl,<br />
100 abb., 90 E.A.Card (rid.8, 50, 40);<br />
Curva Avanguardia 6 b., 80 abb., 60<br />
E.A.Card.<br />
JV Card<br />
Gli abbonati a <strong>Jesi</strong> e <strong>la</strong> <strong>sua</strong> Valle hanno<br />
diritto al prezzo scontato (€ 150 anziché<br />
165) nei settori di tribuna <strong>la</strong>terale est ed<br />
ovest. Tale accordo non riguarda<br />
l’acquisto <strong>dei</strong> biglietti al botteghino.<br />
Il nominativo dell’abbonato a <strong>Jesi</strong> e <strong>la</strong><br />
<strong>sua</strong> Valle deve essere lo stesso del<br />
tito<strong>la</strong>re dell’abbonamento sottoscritto per<br />
l’Aurora Basket/Fileni Bpa.
CENTRO REVISIONE VEICOLI<br />
MOTOCICLI E CICLOMOTORI<br />
bollino blu<br />
<strong>Jesi</strong> - Via Bocconi 9 - Tel e Fax 0731 57943
30 settembre, torna <strong>la</strong> Vallesina Marathon<br />
Terza edizione, sempre nel ricordo di Paolo Barchiesi, oramai<br />
dietro l’angolo: il 30 settembre prossimo <strong>la</strong> Vallesina Marathon<br />
tornerà a riempire le strade di <strong>Jesi</strong> e del<strong>la</strong> Vallesina, con i suoi<br />
percorsi sui 21, 10 e 5 km e <strong>la</strong> camminata culturale, ad unire<br />
agonismo, sport amatoriale e <strong>la</strong> possibilità di gustarsi il<br />
territorio all’aria aperta. Un appuntamento aperto a tutti, dopo i<br />
grandi numeri e le migliaia di presenze delle prime due<br />
edizioni, pronti a rinnovarsi. Fra le novità dell’evento messo in piedi dagli Amici dello<br />
Sport, <strong>la</strong> prima gara nazionale, sui 21 e 10 km, riservata a commercialisti e ragionieri, <strong>la</strong><br />
prima gara nazionale per studenti universitari, il primo campionato Concessionari Buffetti<br />
ed il primo Torneo dell’Amicizia. Sabato 29 in corso Matteotti a <strong>Jesi</strong> ci sarà il gazebo per<br />
le iscrizioni, info ed iscrizioni anche online a www.<strong>valle</strong>sinamarathon.it.<br />
>> Stefano Sebastianelli autore del goal<br />
contro l’Ancona.<br />
preparazione vetture per revisione<br />
riparatore autorizzato Citroën<br />
ALBERTO AMADIO<br />
Via Don A. Rettaroli, 3/a - Tel. 0731 200342<br />
<strong>Jesi</strong>na, doppio pari ed un<br />
punto nel derby<br />
Nel campionato di calcio di serie D, i<br />
leoncelli ripartono da un pari interno colto<br />
di rimonta contro il Ce<strong>la</strong>no: abruzzesi<br />
avanti due volte ma sempre raggiunti dai<br />
gol di Stefanelli, 2-2. <strong>La</strong> seconda giornata<br />
di campionato propone già il derby al Del<br />
Conero contro <strong>la</strong> favorita Ancona. <strong>La</strong><br />
<strong>Jesi</strong>na va sotto nel primo tempo, colpita<br />
dall’ex Borrelli, e rischia di subire il colpo<br />
del k.o., ma poi risale nel secondo ed<br />
ottiene con Sebastianelli il gol del pari,<br />
tenuto anche nel finale nonostante gli<br />
ultimi 20’ in inferiorità numerica per<br />
l’espulsione dello stesso Sebastianelli.<br />
f<strong>la</strong>sh sport | 23<br />
Twirling, 2012 di successi per il<br />
Fantasy<br />
Ventesimo titolo italiano del<strong>la</strong> propria storia<br />
e doppia convocazione in Nazionale fra le<br />
sue atlete, Margherita Rocchetti e Giorgia<br />
Venanzi. <strong>La</strong> Fantasy Twirling di Moie si<br />
gode un bel 2012, coronato appunto dal<strong>la</strong><br />
partecipazione di Rocchetti e Venanzi nel<strong>la</strong><br />
rappresentativa di Germana Zannini, al<br />
Mondiale del World Baton Twirling<br />
Championships, disputato a Parigi.<br />
Margherita Rocchetti, 7 titoli italiani vinti<br />
ed un mondiale in bacheca, da alcune<br />
stagioni occupa stabilmente le posizioni di<br />
vertice del campionato ed è stata per sette<br />
volte nazionale: un record. Giorgia Venanzi,<br />
campionessa italiana già a soli 11 anni, ha<br />
esordito in Nazionale prendendo parte al<br />
suo primo Mondiale proprio nel catino del<br />
Grand Dome di Villebon sur Yvette a<br />
Parigi. Grande <strong>la</strong> soddisfazione in casa<br />
Fantasy, per il <strong>la</strong>voro svolto in<br />
col<strong>la</strong>borazione con Germana Zanini, Mirna<br />
Baldoni, il prof. Alessandro Gigli e il<br />
tecnico di casa Agnese Bramati.<br />
>> Da sinistra, Margherita Rocchetti e<br />
Giorgia Venanzi a Parigi<br />
RISULTATI E CLASSIFICHE<br />
CALCIO – Serie D girone F<br />
<strong>Jesi</strong>na–Ce<strong>la</strong>no 2-2<br />
Ancona–<strong>Jesi</strong>na 1-1<br />
C<strong>la</strong>ssifica<br />
Fidene 6, Amiternina 4, Ancona 4, Astrea 4,<br />
Agnonese 4, Maceratese 3, Ango<strong>la</strong>na 3,<br />
Sambenedettese 3, San Cesareo 3, Termoli 3, Vis<br />
Pesaro 3, Ce<strong>la</strong>no 2, <strong>Jesi</strong>na 2, Recanatese 2,<br />
Civitanovese 1, Isernia 1, Città di Marino 0, San<br />
Nicolò 0
cassio morosetti<br />
mostra<br />
15 / 26 settembre 2012<br />
Pa<strong>la</strong>zzo <strong>dei</strong> Convegni<br />
corso Matteotti - <strong>Jesi</strong><br />
Inaugurazione<br />
sabato 15 settembre, ore 18.00<br />
orari: 10.00-13.00 / 17.30-20.00<br />
> Nei giorni delle tre fiere <strong>la</strong> mostra<br />
resterà aperta fino alle ore 23.00
di Dino Mogianesi<br />
È un sacco di tempo che manca da <strong>Jesi</strong>. Pochi se lo ricordano, ma solo per questioni anagrafiche.<br />
Perché quei personaggi così familiari delle mille vignette apparse sulle maggiori<br />
testate sono negli occhi di tutti. È stato anche tra i primissimi col<strong>la</strong>boratori di <strong>Jesi</strong> e <strong>la</strong> <strong>sua</strong><br />
Valle. Con i suoi omini nasuti e pingui, cappelluccio e cravattino, con le signorone petu<strong>la</strong>nti<br />
e sfiorite: quel mondo borghese piccolo piccolo, dignitoso e sempre in credito con <strong>la</strong> vita.<br />
Un mondo assediato dal traffico, dal consumismo, dai tic domestici e burocratici, inquinato<br />
dai riti demenziali del<strong>la</strong> società di massa.<br />
Al telefono, Cassio Morosetti ha una voce fresca e ironica. Nul<strong>la</strong> gli sfugge e <strong>la</strong> battuta è<br />
sempre allerta. Del<strong>la</strong> <strong>sua</strong> città natale conserva ricordi lontani e nitidissimi. Appena opacizzati<br />
dal tempo che tutto alliscia, persone e luoghi. Da quando partì giovanissimo, a <strong>Jesi</strong> non<br />
c’è più tornato. Sabato 15 settembre, alle 18, al Pa<strong>la</strong>zzo <strong>dei</strong> Convegni, ci torna con l’inaugurazione<br />
di una mostra, curata da Elisabetta Carletti, Marina Marini e Valentina Quagliatini<br />
del Gruppo Editoriale Informazione.<br />
<strong>La</strong> <strong>sua</strong> vita ce <strong>la</strong> racconta in un divertente libro autobiografico, senza nostalgie e piagnistei,<br />
fresco come un ragazzo che ha l’eternità del tempo in tasca. Una storia a tratti esi<strong>la</strong>rante,<br />
in una prosa misurata, che si legge di corsa. L’ho ricominciato daccapo appena finito <strong>la</strong><br />
prima volta.<br />
Cassio Morosetti è nato a <strong>Jesi</strong> nel 1922. L’anno del<strong>la</strong> marcia su Roma, per intenderci e per<br />
dire del clima. Suo padre gestisce il Caffè centrale. Lui studia all’Istituto Tecnico. A quindici<br />
anni si guarda in giro. Prova parecchi <strong>la</strong>vori, sempre al<strong>la</strong> ricerca di uno fisso, magari al<br />
sanatorio come portiere. Arruffianandosi nelle varie mani<strong>festa</strong>zioni del regime. Sono anni e<br />
vicende da farci un film, quelli di una volta, con le città vuote di traffico, ma non di traffici, e<br />
le persone magre come chiodi. <strong>La</strong> <strong>sua</strong> formazione respira, per forza di cose, l’aria del coetaneo<br />
regime.<br />
Diciottenne, nel ’40 parte volontario, con <strong>la</strong> solita speranza di ogni guerra: che durerà pochi<br />
mesi e che sarà vittoriosa. Tre anni sul fronte libico-egiziano. Nel ’43 lo catturano gli inglesi<br />
e lo mandano al campo di Alessandria d’Egitto. Lo interrogano e confessa che è volontario<br />
per poter entrare in sanatorio. Gli inglesi equivocano e lo trattano come un seminarista<br />
le suore. Quando capiscono, lo spediscono a cavare pietre nel deserto. <strong>La</strong>voro da matti<br />
iniziative | 25<br />
>> Cassio Morosetti in una foto ai tempi de<br />
L’altra domenica
26 | iniziative<br />
– <strong>La</strong> radio consiglia di uscire con<br />
l’ombrello...<br />
– “Il mare è calmo e spira un fresco<br />
venticello”... passare <strong>la</strong> voce...<br />
– Scusa, lo stavo leggendo prima io!<br />
sotto il sole egiziano. Ma gli inglesi cercano fra i prigionieri buoni artigiani per confortare il<br />
loro soggiorno da vincitori. Spacciandosi per pittore moderno, con <strong>la</strong> faccia tosta e <strong>la</strong><br />
copertura <strong>dei</strong> commilitoni, Cassio riesce ad entrare in una squadra di artisti.<br />
Dopo quattro anni di prigionia, rimpatria nel ‘47. Il posto fisso al sanatorio se lo può scordare.<br />
Chi glielo aveva promesso ha altro da pensare, dopo il disastro. <strong>La</strong>voro non si trova.<br />
<strong>La</strong> sorte gli fa vincere un concorso e va a imparare <strong>la</strong> meteorologia a Mi<strong>la</strong>no. Per non cadere<br />
vinto dal<strong>la</strong> noia, comincia a spupazzettare su un quaderno, suscitando l’i<strong>la</strong>rità <strong>dei</strong> colleghi.<br />
Visto il successo, prova a buttare giù delle vignette serie e le presenta al<strong>la</strong> Settimana<br />
Enigmistica. Che gliele paga e gliene prenota altre. L’umorismo funziona. E ci si può campare.<br />
Segue un crescendo di col<strong>la</strong>borazioni con quotidiani, riviste, house organ, inserti pubblicitari.<br />
<strong>La</strong> realtà di Cassio Morosetti è sempre una realtà in tensione. Anche <strong>la</strong> realtà quotidiana,<br />
quel<strong>la</strong> dentro casa. Tutto sembra quieto e pacifico, ma <strong>la</strong> vita è sempre in bilico, increspata,<br />
tesa. Un niente <strong>la</strong> può trasformare in tragedia. Cassio Morosetti opta per <strong>la</strong> commedia.<br />
È, in fondo, <strong>la</strong> lezione del<strong>la</strong> grande tradizione del<strong>la</strong> commedia all’italiana, quel<strong>la</strong> intelligente<br />
e raffinata. Che vede <strong>la</strong> vita sempre sul crinale tra tragico e ridicolo. Basta un niente per scivo<strong>la</strong>re<br />
sull’uno o l’altro versante. Perché da qualche <strong>la</strong>to si scivo<strong>la</strong> sempre. Lui sceglie il versante<br />
umoristico per non darglie<strong>la</strong> vinta. Certo, poi <strong>la</strong> quotidianità ottunde. Come quando<br />
si disegna con <strong>la</strong> matita, che <strong>la</strong> punta si stonda e il tratto si fa grosso<strong>la</strong>no. Ma Cassio<br />
Morosetti <strong>la</strong> <strong>sua</strong> matita <strong>la</strong> tempera spesso così che il tratto rimane aguzzo e riesce a cogliere<br />
i risvolti mordaci del<strong>la</strong> realtà.<br />
Nel 1952, coinvolge i suoi colleghi grafici de Il Travaso e del Marc’Aurelio. Fonda l’agenzia<br />
Disegnatori Riuniti con Castel<strong>la</strong>no, Pipolo, Vighi, Dipas, Danilo, Isidori, cui se ne uniranno<br />
parecchi altri. L’iniziativa funziona e Morosetti si dedica al <strong>la</strong>voro organizzativo, riscuotendo<br />
un notevole successo e al<strong>la</strong>rgando l’attività a livello internazionale.<br />
Si iscrive all’Ordine <strong>dei</strong> Giornalisti. Inventa una rivista, Re<strong>la</strong>x. <strong>La</strong> realizza e <strong>la</strong> dirige per ventisei<br />
anni. Le riviste diverranno poi tre e tutte con notevoli tirature. Durante gli anni Settanta,<br />
partecipa come autore anche a spettacoli di successo come Tandem, Pista, Giochiamo al<strong>la</strong><br />
TV, Tip-Tap Club, L’Apriscatole, Crazy Bus, entrando infine a far parte dell’allegra brigata<br />
arboriana de L’Altra Domenica.<br />
Raggiunti gli ottant’anni, si quieta e abbandona tutto. Cinque anni fa, <strong>la</strong> nostalgia per <strong>la</strong><br />
penna lo convince a scrivere, invece di disegnare. E nasce quel<strong>la</strong> divertentissima autobiografia<br />
Fascista nell’orto dietro casa. Da cui emerge, insieme ai suoi primi ricordi, quel “fascismo<br />
da strapaese a <strong>Jesi</strong> a base di Verdicchio, i Campi Dux nel<strong>la</strong> Roma imperiale, <strong>la</strong> guerra<br />
con <strong>la</strong> presenza di inglesi “dendi”, le ballerine finte con i comici accigliati, una passata di pittura<br />
troppo moderna, un reduce con un sacco di pepe sulle spalle...” secondo <strong>la</strong> presentazione<br />
di Giampaolo Dossena.<br />
In occasione dell’inaugurazione del<strong>la</strong> mostra una riedizione del libro verrà data in omaggio<br />
ai presenti. Ma il volume lo si può anche scaricare dal sito ufficiale di Cassio Morosetti:<br />
www.cassiomorosetti.it.<br />
Un signore così legato a <strong>Jesi</strong>, <strong>sua</strong> indimenticata città natale, che appena qualche anno fa<br />
si dichiarava disposto a finanziare il trasferimento del<strong>la</strong> fontana al suo primitivo sito, a piazza<br />
del<strong>la</strong> Repubblica. Poi non se ne fece nul<strong>la</strong>, ma non per colpa <strong>sua</strong>.<br />
Chissà, siamo un po’ tutti come quei suoi personaggi così rotondetti e impotenti di fronte<br />
al<strong>la</strong> vita. Quando le cose pigliano una piega, forse conviene riderci sopra, per non darglie<strong>la</strong><br />
vinta e fregarle almeno con l’intelligenza e <strong>la</strong> fantasia.<br />
>> A fianco alcune delle vignette di Cassio Morosetti che saranno in mostra a Pa<strong>la</strong>zzo <strong>dei</strong><br />
Convegni. Organizzazione e allestimento Gruppo Editoriale Informazione. Patrocinio Comune<br />
di <strong>Jesi</strong>.
Una grande <strong>festa</strong><br />
All’insegna di un affetto vero e genuino. Magari ci ha messo un po’ <strong>Jesi</strong> a rendersi conto<br />
di come non sia normale ciò che qui, da anni, è abitudine. Ma l’impressione è stata d’una<br />
città che l’abitudine se l’è scrol<strong>la</strong>ta di dosso. Ed al<strong>la</strong> <strong>sua</strong> scherma, che <strong>la</strong> porta alle Olimpiadi<br />
ininterrottamente dal 1976 riportandole medaglie d’oro dal 1984, ha dimostrato di voler<br />
bene.<br />
“Ho i brividi pensando a quando eravamo qui a festeggiare per me, <strong>la</strong> prima volta. Oggi<br />
forse è ancora più bello. Il calore del<strong>la</strong> gente, finalmente davvero vicina, l’ho sentito in questi<br />
giorni come mai”. A proposito di 1984, parole di Stefano Cerioni, il primo allora (da Los<br />
Angeles) a tornare con le medaglie, nel guardare piazza del<strong>la</strong> Repubblica riempita d’app<strong>la</strong>usi<br />
e d’affetto per <strong>la</strong> <strong>festa</strong> ad eroine ed eroe di Londra 2012.<br />
Elisa Di Francisca, Valentina Vezzali ed appunto Stefano Cerioni. Tutti e tre abbracciati col<br />
calore di una famiglia nel<strong>la</strong> <strong>festa</strong> del Pa<strong>la</strong>Magini di via So<strong>la</strong>zzi, col Club riunito. Con Elisa che<br />
sport | 27<br />
All’insegna di “<strong>Jesi</strong> Muntobè”, tormentone jesino più che mai, che a Londra ha spopo<strong>la</strong>to.<br />
di Fabrizio Romagnoli
28 | sport<br />
Gli ori<br />
di <strong>Jesi</strong><br />
<strong>La</strong> città più medagliata<br />
d’Italia. Dopo Giovanna<br />
Trillini, Valentina Vezzali<br />
portabandiera italiana. Le<br />
medaglie di Elisa, Valentina e<br />
del grande Commissario<br />
tecnico Stefano Cerioni<br />
dice: “Le immagini di Londra le voglio rivedere, di come sono andate le cose proprio non<br />
mi ricordo, concentrata come ero”. E Valentina che promette: “<strong>La</strong> crescita di Elisa e di<br />
Arianna Errigo mi dà tanta motivazione per puntare alle prossime Olimpiadi, Rio 2016”.<br />
E poi <strong>la</strong> <strong>festa</strong> in piazza del<strong>la</strong> Repubblica. Piena. Col messaggio del Presidente del<strong>la</strong><br />
Repubblica Giorgio Napolitano: “In occasione del<strong>la</strong> <strong>festa</strong> del<strong>la</strong> città di <strong>Jesi</strong>, desidero rappresentare<br />
il vivo apprezzamento per i successi che hanno contribuito ad onorare con lo<br />
spirito agonistico e lealtà sportiva il nostro Tricolore”.<br />
E poi <strong>la</strong> cittadinanza benemerita ad Elisa Di Francisca e <strong>la</strong> civica benemerenza al Club<br />
Scherma. Cerioni, Giovanna Trillini, Vezzali, cittadini benemeriti lo erano già. “Con grande<br />
c<strong>la</strong>sse, autentica passione ed un sorriso travolgente, quasi a voler minimizzare <strong>la</strong> fatica, è<br />
salita per ben due volte sul gradino più alto del podio, a coronamento di una carriera ancora<br />
lunga e già prestigiosa, ricca di bril<strong>la</strong>nti successi, motivo di orgoglio per lei e per <strong>Jesi</strong>”,<br />
nel riconoscimento ad Elisa.<br />
“'Fucina inesauribile di <strong>campioni</strong>, picco<strong>la</strong> società che con grande dedizione, a volte con limitate<br />
risorse ma con grandi sacrifici e tanta professionalità ed entusiasmo, ha portato al<strong>la</strong><br />
ribalta internazionale il nome ed il prestigio del<strong>la</strong> città”, per il Club.<br />
<strong>La</strong> creatura di Ezio Triccoli e del<strong>la</strong> <strong>sua</strong> straordinaria storia, da prigioniero di guerra a Maestro<br />
<strong>dei</strong> <strong>campioni</strong>. Di <strong>La</strong>mberto Magini, grande presidente ed instancabile artefice dell’edificazione<br />
del Pa<strong>la</strong>scherma. Di Alberto Proietti Mosca, da trentadue anni presidente degli ori. Ma<br />
anche di tanti tecnici, maestri, <strong>campioni</strong> passati ad insegnare, custodi, armieri.<br />
Tutti sul palco per l’app<strong>la</strong>uso, nel<strong>la</strong> serata condotta dai giornalisti Francesco Cherubini e<br />
<strong>La</strong>ura Tangherlini, con <strong>la</strong> presenza del giornalista sportivo Mediaset, e già atleta, Giacomo<br />
Crosa. In apertura, il video messaggio di Roberto Mancini, mister del Manchester City campione<br />
d’Inghilterra: “Durante le Olimpiadi eravamo a Kua<strong>la</strong> Lumpur ed è stato, da jesino, un<br />
grande orgoglio vedervi vincere da là. Per Valentina non ho più parole, sono certo che<br />
Elisa, al<strong>la</strong> <strong>sua</strong> prima Olimpiade vince tutto:<br />
oro individuale ed a squadre, nessuno fa il<br />
pieno come lei. Valentina, al<strong>la</strong> quinta<br />
Olimpiade, se possibile arricchisce d’una<br />
sfumatura ulteriore <strong>la</strong> <strong>sua</strong> leggenda sportiva,<br />
nel<strong>la</strong> caparbietà con cui fa suo un bronzo<br />
individuale, per poi centrare il trionfo a squadre.<br />
Stefano è il Commissario tecnico che<br />
tutti gli sport sognano: vince tutto o quasi.<br />
Guida unica del fioretto italiano, fra le donne<br />
manda tre ragazze su tre delle sue sul podio<br />
e poi centra appunto l’oro a squadre.<br />
Ed anche fra gli uomini, porta a casa <strong>la</strong><br />
medaglia più preziosa a squadre. Olimpiadi<br />
d’oro come sempre ed allo stesso tempo<br />
come non mai, quelle di Londra 2012, per <strong>la</strong><br />
grande scuo<strong>la</strong> del Club Scherma <strong>Jesi</strong>.<br />
<strong>La</strong> nuova sbornia olimpica in città era iniziata<br />
il 27 luglio. All’Arco Clementino, il vessillo<br />
“<strong>Jesi</strong> porta bandiera Olimpica”, sugli altri<br />
simboli cittadini di piazza del<strong>la</strong> Repubblica,<br />
il Teatro Pergolesi e <strong>la</strong> balconata del<br />
Municipio, i Cinque Cerchi. Il sindaco Bacci<br />
su Rai Uno per rappresentare <strong>la</strong> “città più<br />
medagliata d’Italia”. Tutto perché <strong>la</strong> sera<br />
stessa a Londra, in una cerimonia di apertura<br />
in cui persino <strong>la</strong> Regina Elisabetta si<br />
mette umoristicamente in gioco e recita se<br />
stessa al fianco di “007”, una jesina, è <strong>la</strong><br />
porta bandiera che svento<strong>la</strong> il Tricolore, in<br />
testa al<strong>la</strong> sfi<strong>la</strong>ta italiana.<br />
Dopo Giovanna Trillini ad At<strong>la</strong>nta ‘96, il<br />
secondo alfiere jesino ai Giochi in 16 anni. Il<br />
giorno dopo, 28 luglio, è già tempo di gare:
andrà a prendersi una medaglia anche a Rio. Elisa è <strong>la</strong> continuità del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> di <strong>Jesi</strong>, a lei<br />
lo scettro. E infine Stefano Cerioni: lui è the Boss, come direbbero qui in Inghilterra”.<br />
E pazienza se qualche sorpresa non è potuta esserci. L’orgoglio jesino e degli jesini, lì<br />
davanti al Pergolesi, era lo stesso tanto. Anzi, muntobè.<br />
individuale di fioretto femminile. Una lunga<br />
giornata di assalti, che gli jesini seguono<br />
incol<strong>la</strong>ti alle tv. Ma pure in prima persona a<br />
Londra, dove sugli spalti lo striscione “<strong>Jesi</strong><br />
Muntobè” diventa un marchio.<br />
Valentina parte sul velluto: 14-8 al<strong>la</strong> giapponese<br />
Nishioka e 15-6 al<strong>la</strong> cinese Chen.<br />
Elisa Di Francisca comincia da un 15-2 al<strong>la</strong><br />
libanese Shaito, ma subito fa soffrire con <strong>la</strong><br />
tedesca Golubytskyi: va sotto 3-8, fa un<br />
parziale di 12-1 e passa (15-9). Siamo ai<br />
quarti. Elisa supera 15-9 <strong>la</strong> giapponese<br />
Sugawara. Valentina ha vita complicata:<br />
con <strong>la</strong> tunisina Boubakri, si fa rimontare e<br />
chiude il tempo sul 7-7. Ma nel minuto supplementare,<br />
piazza <strong>la</strong> stoccata dell’ovazione,<br />
8-7. Due jesine in semifinale, dove c’è<br />
pure l’altra azzurra, Arianna Errigo. È lei a<br />
trovarsi davanti <strong>la</strong> Vezzali. Ed a batter<strong>la</strong>, 15-<br />
12. Un brutto colpo per Valentina, che da<br />
quando è Valentina di obiettivo ha davanti<br />
solo l’oro.<br />
E qui, il tocco in più al<strong>la</strong> leggenda. <strong>La</strong> più<br />
grande di sempre non si abbatte, ma rimette<br />
assieme i cocci. Va in pedana con <strong>la</strong> Nam<br />
e ad un certo punto sembra non averne<br />
più: 12-8 per <strong>la</strong> coreana, solo venti secondi<br />
al<strong>la</strong> fine. Valentina se li fa bastare (tre stoccate<br />
negli ultimi 9 secondi) per arrivare al<br />
supplementare, dove colpisce ancora: 13-<br />
12, bronzo, l’urlo di una grandissima.<br />
Elisa intanto aveva mandato tutti in fibril<strong>la</strong>zione<br />
nel<strong>la</strong> semifinale con <strong>la</strong> Nam: sotto, 8-<br />
11, rimonta e vince al supplementare.<br />
sport | 29<br />
>> Nelle foto alcuni momenti del<strong>la</strong> <strong>festa</strong> in<br />
piazza e delle Olimpiadi di Londra.<br />
Nelle foto in bianco e nero <strong>La</strong>mberto Magini,<br />
un altro “campione” del<strong>la</strong> scherma jesina, e il<br />
maestro Ezio Triccoli.<br />
Bellissimo e soffertissimo. Così bello da<br />
riproporlo nel<strong>la</strong> finale con <strong>la</strong> Errigo.<br />
Elisa parte meglio, ma si impantana, l’azzurra<br />
che sfida <strong>Jesi</strong> va avanti 11-8. Elisa reagisce,<br />
non mol<strong>la</strong>, col suo talento indomito per<br />
arrivare finalmente ad essere <strong>la</strong> migliore:<br />
parziale di 3-0, rimonta, stoccata vincente al<br />
supplementare, trionfo. Quel podio tutto italiano,<br />
il 2 agosto, porta anche all’oro a squadre:<br />
Elisa, Arianna, Valentina, surc<strong>la</strong>ssano<br />
Gran Bretagna e Francia ed in finale non<br />
<strong>la</strong>sciano scampo al<strong>la</strong> Russia; entra con<br />
merito a tirare anche I<strong>la</strong>ria Salvatori (45-31).<br />
Elisa e Valentina rientrano cariche di medaglie.<br />
E Stefano Cerioni aggiunge, da Ct<br />
unico del fioretto, anche l’oro a squadre<br />
maschile.
30 | xxxxxxxxxx<br />
Una visione per il futuro<br />
Intervista a Luca Gastreghini, neo presidente del Comitato territoriale Vallesina di<br />
Confindustria Ancona.<br />
>> In alto, Luca Gastreghini durante <strong>la</strong> prima<br />
riunione del 3 settembre come presidente del<br />
Comitato territoriale Vallesina.<br />
di Marina Marini, foto di Augusto Giglietti<br />
Luca Gastreghini, jesino, 43 anni, direttore generale del Gruppo “Sole e Bontà” è sposato<br />
con Gianfranca Schiavoni e ha due figli: Lorenzo di 10 anni e Ludovica di 12.<br />
In qualità di imprenditore, di vice presidente di Confindustria Ancona e ora di presidente<br />
del Comitato Vallesina, le chiedo qual è lo scenario economico nel nostro territorio?<br />
«Ho una panoramica abbastanza completa di quello che sta avvenendo a livello economico<br />
sul nostro territorio, purtroppo. Una forte crisi delle nostre aziende e molte sono costrette<br />
a <strong>la</strong>sciare a casa i dipendenti. Una situazione non diversa dal resto del Paese; <strong>la</strong> crisi è<br />
un discorso globale. In Vallesina, finora abbiamo retto abbastanza bene. Adesso si stanno<br />
vedendo un po’ le <strong>la</strong>cune del nostro modello imprenditoriale, fatto di piccole e medie imprese<br />
poco supportate, tra l’altro, dal sistema politico e da quello bancario in partico<strong>la</strong>re».<br />
<strong>La</strong> crisi è stata lunga…<br />
«L’imprenditore, fino a che ha potuto, ha retto con le proprie risorse, ma ormai <strong>la</strong> crisi dura<br />
da anni e tanti imprenditori non ce <strong>la</strong> fanno più. <strong>La</strong> parte peggiore, forse, l’abbiamo superata,<br />
ma credo che <strong>la</strong> crisi non sia ancora finita».<br />
A fronte di tante imprese che chiudono in Vallesina, i dati dicono che ce ne sono alcune<br />
che aprono.<br />
«Se chiude un’impresa di 50 persone e ne apre una di due, sotto il profilo <strong>dei</strong> dati si compensa,<br />
ma sotto il profilo occupazionale non è <strong>la</strong> stessa cosa. Tanto è vero che siamo a un<br />
livello di disoccupazione sul nostro territorio del 12 - 14%. Per decenni abbiamo avuto una<br />
disoccupazione in Vallesina praticamente nul<strong>la</strong>. Questo <strong>la</strong> dice lunga sul fatto se ci dobbiamo<br />
preoccupare o no di quello che sta accadendo. E parliamo di forza <strong>la</strong>voro per <strong>la</strong> maggior<br />
parte qualificata. <strong>La</strong> Vallesina è stata sempre una fucina di imprese all’avanguardia con<br />
maestranze di qualità adeguate alle esigenze aziendali».<br />
Che cosa sta mancando adesso?<br />
«Quello che manca è <strong>la</strong> domanda. Siamo, in media, a un 20% di fatturato in meno rispetto<br />
all’anno 2007, prima del<strong>la</strong> crisi. Le aziende più brave riescono a tenere, ma c’è anche chi<br />
perde di più: il settore dell’edilizia è fermo, il settore del legno è fermo, il comparto dell’auto<br />
pure, basta leggere i dati delle immatrico<strong>la</strong>zioni».<br />
Come reagiscono le imprese?<br />
«Mancando il mercato, l’impresa si deve ridimensionare. Il fatturato che c’era prima non c’è<br />
più. L’utile che c’era prima non c’è più. Il mondo è cambiato. Non tutti se ne sono resi conto.
L’imprenditore se ne rende conto per forza, lo vive sul<strong>la</strong> propria pelle. E con lui se ne sono<br />
resi conto tutti coloro che <strong>la</strong>vorano dentro le aziende. Perché non è solo l’imprenditore che<br />
sta facendo grossi sacrifici, ma anche i suoi col<strong>la</strong>boratori, i dipendenti».<br />
Quando par<strong>la</strong> di grossi sacrifici che cosa intende?<br />
«Quello che l’imprenditore faceva normalmente non basta più. Gli imprenditori del<strong>la</strong> Vallesina,<br />
almeno quelli che conosco io, stanno mettendo proprio tutto quello che hanno dentro<br />
l’azienda. In termini di ore di <strong>la</strong>voro, in termini di capacità, in termini economici. Anche<br />
perché dall’altra parte c’è un sistema bancario che per risolvere i propri problemi si sta<br />
dimenticando delle imprese.<br />
Io sono giovane, ho 43 anni, ma da circa 15 anni <strong>la</strong>voro con mio fratello nell’azienda che<br />
era di nostro padre e di crisi cicliche ne ho viste, duravano un anno, si sopportavano. Tutti<br />
le superavano. Ma una cosa come questa non s’era mai vista, forse cento anni fa con <strong>la</strong><br />
crisi del ’29. Tre, quattro, cinque anni e ancora non riusciamo a vedere <strong>la</strong> fine. Tra l’altro, <strong>la</strong><br />
Vallesina, economicamente, non è più chiusa tra le sue colline. Ormai le nostre aziende<br />
competono con i prodotti che vengono da tutto il mondo: dall’India, dal<strong>la</strong> Cina».<br />
I nostri imprenditori erano pronti a questo discorso?<br />
«Parecchi sì. Ma non bisogna dimenticare che il nostro territorio è vissuto molto sul terzismo,<br />
che ha fatto <strong>la</strong> fortuna di tante nostre aziende. Quando le grandi imprese sono andate<br />
in crisi, i primi rami ad essere tagliati sono stati ovviamente i terzisti. Il caso del<strong>la</strong> Merloni<br />
è emblematico. Qualcuno si è internazionalizzato, cercando di vendere fuori. Ma tante<br />
aziende non ci sono riuscite. Cambiare filosofia d’azienda non è una cosa semplice. Per<br />
riconvertirsi, poi, per aggredire nuovi mercati, per mettere in piedi una rete commerciale<br />
estera ci vogliono tanti soldi. Ce li hanno tutti? Una delle poche soluzioni è fare rete, mettersi<br />
insieme. Con Confindustria, stiamo cercando di far passare questo discorso. Non è<br />
semplicissimo perché <strong>la</strong> mentalità dell’imprenditore è molto individualista. Alcuni lo stanno<br />
capendo anche perché non ci sono tante alternative, ma comunque richiede tempo».<br />
Bisogna cambiare mentalità…<br />
«Spostare il core business dell’azienda non è facile. Prima, l’imprenditore poteva rischiare<br />
con qualcosa di nuovo, c’era il margine per sbagliare. Adesso, da qualche anno, questo<br />
margine non c’è più. Se fai un’operazione sbagliata hai chiuso. Purtroppo, si è presi così<br />
tanto dall’immediato, per cercare di sopravvivere giorno per giorno, che non si riesce, nemmeno<br />
mentalmente, ad avere una visione di più lungo periodo. Ma quello che contraddistingue<br />
l’imprenditore è proprio <strong>la</strong> <strong>sua</strong> visione, che non può essere a due giorni.<br />
Siamo arrivati che l’imprenditore non dorme più, o meglio, deve cercare anche quando<br />
dorme le soluzioni per rendere più funzionale <strong>la</strong> <strong>sua</strong> azienda, per non licenziare, …»<br />
Come si preannuncia l’autunno?<br />
«Sono fiducioso. Sto vedendo un po’ più di ottimismo negli imprenditori. Speriamo che sia<br />
seguito da qualche fatto. Il problema sta nei consumi. Se <strong>la</strong> gente ricomincia a spendere…<br />
purtroppo il governo ci sta tassando con una marea di tasse, compresa l’iva, che tocca<br />
tutti».<br />
Un giudizio sulle scelte di governo.<br />
«<strong>La</strong> situazione italiana è quel<strong>la</strong> che è. Tante scelte sono state quasi obbligate. Però, io non<br />
ho visto una politica verso il consumo, ho visto solo una politica verso <strong>la</strong> tassazione, necessaria<br />
credo, ma sicuramente non sufficiente. I tagli vanno fatti, l’apparato pubblico in Italia<br />
è una macchina elefantiaca e inefficiente che non ci possiamo più permettere».<br />
Che cosa si prefigge con il suo mandato di presidente del Comitato territoriale Vallesina?<br />
«Il mandato dura due anni rinnovabili. Ho accettato anche perché so di poter contare su un<br />
gruppo di imprenditori di alto profilo, compreso il presidente uscente Andrea Pieralisi, che<br />
sarà invitato permanente agli incontri.<br />
Noi dobbiamo tornare ad avere una visione. Quello che il Comitato territoriale si prefigge è di<br />
avere un ottimo rapporto con le istituzioni del territorio e cercare di creare una piattaforma<br />
seria sul<strong>la</strong> Vallesina per le imprese che già ci <strong>la</strong>vorano e per quelle nuove che verranno».<br />
personaggi | 31<br />
Il Comitato territoriale<br />
Vallesina di<br />
Confindustria Ancona<br />
Il Comitato comprende 20 comuni<br />
(Belvedere Ostrense, Castelbellino,<br />
Castelp<strong>la</strong>nio, Chiara<strong>valle</strong>,<br />
Cupramontana, <strong>Jesi</strong>, Maio<strong>la</strong>ti Spontini,<br />
Mergo, Monsano, Montecarotto,<br />
Monte Roberto, Monte S. Vito, Morro<br />
d’Alba, Poggio San Marcello, Rosora,<br />
San Marcello, San Paolo di <strong>Jesi</strong>, S.<br />
Maria Nuova, Staffolo, Serra San<br />
Quirico), per 111mi<strong>la</strong> abitanti. Sul<br />
territorio opera il 25% delle imprese<br />
affiliate a Confindustria Ancona che<br />
rappresentano il 24% <strong>dei</strong> dipendenti.<br />
Pur con una predominanza del settore<br />
meccanico, nel<strong>la</strong> Vallesina sono<br />
presenti ottime realtà in altri settori<br />
quali p<strong>la</strong>stica-gomma, trasporti,<br />
abbigliamento, alimentari, edilizia,<br />
cartotecnica e grafica, impianti,<br />
informatica, legno arredo.<br />
Presidente: Luca Gastreghini (Sole e<br />
Bontà), vice presidente: Roberto<br />
Stronati (Simonetta srl). Gli altri<br />
componenti del Comitato sono: Fabio<br />
Agabiti Rosei (Quark srl), Emiliano<br />
Baldi (Baldi srl), Matteo Campolucci<br />
(IN.CO.M. srl), Daniele Crognaletti<br />
(Crognaletti srl), Marco Gialletti<br />
(Nautes spa), Mirko Panzarea (Cat<br />
Impianti srl), Sandro Paradisi (Paradisi<br />
srl), Francesco Pellegrini (Gherardi srl),<br />
Gilberto Romanini (Simet srl),<br />
rappresentante del Collegio Edili<br />
Maurizio Campanelli (Campanelli<br />
Costruzioni srl).
Nelle foto: i sindaci Massimo Bacci, di<br />
<strong>Jesi</strong>, Gianluca Fioretti di Monsano, Paolo<br />
Tittarelli di Camerata Picena, Giancarlo Carbini<br />
di Maio<strong>la</strong>ti Spontini e Demetrio Papadopoulos<br />
di Castelbellino.<br />
Nel<strong>la</strong> pagina a fianco l’incontro con stampa e<br />
mani<strong>festa</strong>nti.<br />
A tutto… biogas<br />
In Vallesina, zona ad elevato rischio ambientale, prevista<br />
l’instal<strong>la</strong>zione di sei centrali. Una ventina in tutta <strong>la</strong> regione.<br />
di I<strong>la</strong>ria Cofanelli<br />
Un plotone di cinque Sindaci del<strong>la</strong> Vallesina scende in campo più battagliero che mai in<br />
difesa del proprio territorio e del<strong>la</strong> salute <strong>dei</strong> cittadini che lo abitano. Si tratta di Massimo<br />
Bacci, Sindaco di <strong>Jesi</strong>, Gianluca Fioretti di Monsano, Paolo Tittarelli di Camerata Picena,<br />
Giancarlo Carbini di Maio<strong>la</strong>ti Spontini e Demetrio Papadopoulos di Castelbellino.<br />
L'interlocutore cui si rivolgono è <strong>la</strong> Regione, al<strong>la</strong> quale chiedono maggiori garanzie per ciò<br />
che concerne l'instal<strong>la</strong>zione degli impianti di produzione di energia elettrica da biogas, che<br />
stanno proliferando un po' ovunque in Italia in un modo dai più definito 'indiscriminato'. In<br />
Vallesina, zona AERCA (Area di Elevato Rischio di Crisi Ambientale), è prevista l'instal<strong>la</strong>zione<br />
di ben sei centrali, una a Monsano, una a Castelbellino, una a Camerata Picena e tre a<br />
<strong>Jesi</strong>.<br />
<strong>La</strong> filosofia di fondo delle centrali a biogas è, a grandi linee, produrre energia elettrica pulita<br />
bruciando tutti gli scarti del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione agrico<strong>la</strong> (escrementi di animali, erbacce e rifiuti<br />
organici) e provvedere dunque al sostentamento energetico del territorio in cui è instal<strong>la</strong>ta<br />
<strong>la</strong> centrale, rivendendo poi l'energia eccedente. Sembrerebbe, di primo acchito, un<br />
progetto nobile, ma perché, allora, cinque Sindaci del<strong>la</strong> Vallesina, per non par<strong>la</strong>re di tutti i<br />
Comitati <strong>dei</strong> cittadini <strong>dei</strong> territori coinvolti, si sono mobilitati per impedirne <strong>la</strong> costruzione o<br />
quantomeno pretendere delle garanzie?<br />
<strong>La</strong> risposta è illustrata nel<strong>la</strong> lettera congiunta che Bacci, Fioretti, Tittarelli, Carbini e<br />
Papadopoulos hanno indirizzato al<strong>la</strong> Regione Marche, che ha già autorizzato alcune centrali,<br />
come quel<strong>la</strong> di Camerata Picena e quel<strong>la</strong> di <strong>Jesi</strong>, località Coppettel<strong>la</strong>, e a cui spetta<br />
comunque l'ultima paro<strong>la</strong> sul<strong>la</strong> realizzazione delle stesse. "Una autorizzazione non scrupolosa,<br />
e non pienamente documentata di tutti i necessari pareri, di diverse centrali di questo<br />
tipo (…), aventi carattere esclusivamente specu<strong>la</strong>tivo, su un territorio da tempo al limite,<br />
porta non solo un ulteriore, non trascurabile impatto ambientale da valutare attentamente,<br />
ma anche un disequilibrio non control<strong>la</strong>to sul<strong>la</strong> coltivazione <strong>dei</strong> nostri terreni che sarebbero<br />
sottratti per decenni al<strong>la</strong> produzione di alimenti animali o umani", recita il documento<br />
sottoscritto dai Sindaci che focalizzano l'attenzione sui principali temi su cui riflettere, come<br />
"l'incertezza sull’origine e <strong>la</strong> qualità delle fonti di approvvigionamento, l’impatto in termini di<br />
emissioni di CO2 e sul<strong>la</strong> viabilità di centinaia di mezzi pesanti che periodicamente entrano<br />
ed escono da tali impianti; le emissioni difficilmente control<strong>la</strong>bili e misurabili costantemente<br />
nel tempo, che si sommano comunque ad una qualità complessiva dell’aria in gran parte
compromessa; <strong>la</strong> presenza nel<strong>la</strong> Vallesina<br />
di altri progetti simi<strong>la</strong>ri, aventi carattere<br />
potenzialmente cumu<strong>la</strong>tivi, con conseguente<br />
“stress” a cui da tempo è sottoposto il<br />
Territorio e <strong>la</strong> <strong>sua</strong> Comunità”.<br />
“Per queste considerazioni - si legge poi<br />
nel<strong>la</strong> lettera - <strong>la</strong> Vallesina chiede maggiori<br />
garanzie. L’obiettivo a cui protendere deve<br />
prevedere che qualsiasi nuovo progetto<br />
impiantistico di produzione di energia elettrica,<br />
con conseguente potenziale impatto<br />
ambientale, debba essere attentamente<br />
valutato, con tutti gli strumenti necessari,<br />
coinvolgendo gli Enti Locali e autorizzato<br />
solo se effettivamente, realmente corrispondente<br />
ai bisogni del<strong>la</strong> Comunità”.<br />
E ancora: “<strong>la</strong> recente approvazione da<br />
parte del<strong>la</strong> Giunta regionale di una delibera<br />
che, pur inserendo misure più restringenti e<br />
restrittive all’interno dell’iter di approvazione<br />
di questi impianti, non valide però anche<br />
per i procedimenti in corso di autorizzazione,<br />
non va di certo nel<strong>la</strong> giusta direzione”.<br />
All’incontro per porre <strong>la</strong> firma sul documento<br />
da presentare in Regione lo scorso 28<br />
agosto, erano presenti anche alcuni rappresentanti<br />
del comitato Tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute<br />
che, striscioni e cartelli in mano, dichiaravano<br />
apertamente il loro ‘no’ all’instal<strong>la</strong>zione<br />
delle centrali in Vallesina. “Comuni e<br />
Sindaci sono i responsabili primi di ciò che<br />
avviene nel territorio - commenta Bacci<br />
all’atto del<strong>la</strong> firma - non possono essere<br />
scavalcati e non interpel<strong>la</strong>ti per decisioni di<br />
questo tipo”.<br />
“Quello che chiediamo è che <strong>la</strong> Regione si<br />
faccia parte attiva e coinvolga i territori perché<br />
i mezzi ci sono. <strong>La</strong> Regione è l’unica<br />
responsabile di questi progetti, noi Comuni<br />
in conferenza <strong>dei</strong> servizi siamo davvero inutili”,<br />
continua Fioretti, che pone l’attenzione<br />
anche su un altro documento alquanto<br />
ambiguo: quello del<strong>la</strong> bozza di una delibera<br />
regionale che poneva <strong>dei</strong> paletti più<br />
restrittivi sull’iter di instal<strong>la</strong>zione delle centrali,<br />
ma, di fatto, stravolto dal<strong>la</strong> delibera<br />
vera e propria approvata l’1 agosto, grazie<br />
all’aggiunta del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> ‘non’. Ossia, nel<strong>la</strong><br />
bozza resa nota ai Sindaci, si decretava che<br />
le disposizioni dovessero essere applicate<br />
"anche ai procedimenti in corso per i quali<br />
non siano decorsi i termini per il ri<strong>la</strong>scio<br />
dell'Autorizzazione", ma nel<strong>la</strong> delibera questa<br />
formu<strong>la</strong> è stata tramutata in "le disposizioni<br />
del<strong>la</strong> presente deliberazione non si<br />
applicano ai procedimenti in corso al<strong>la</strong> data<br />
di adozione del<strong>la</strong> medesima".<br />
“Ci appelliamo a Giunta e Assessori affinché<br />
l’errore venga corretto - sottolinea il<br />
primo cittadino di Monsano - chiediamo<br />
più attenzione. Si vogliono costruire centrali<br />
in un territorio già stressato, <strong>la</strong> Vallesina<br />
ha già dato”. Interviene anche Carbini: “Il<br />
Comune di Maio<strong>la</strong>ti non è direttamente<br />
coinvolto, in quanto non è prevista, nel territorio,<br />
l’instal<strong>la</strong>zione di centrali a biogas,<br />
anche se abbiamo già vissuto una situazione<br />
simile per <strong>la</strong> costruzione <strong>dei</strong> pannelli<br />
territorio | 33<br />
fotovoltaici. Non è possibile che il Sindaco<br />
sia l'ultimo a sapere di certi eventi. Quello<br />
che chiediamo sono regole chiare e trasparenti:<br />
che l’impianto funzioni come è stato<br />
detto che funzioni”.<br />
“<strong>La</strong> delibera emanata dal<strong>la</strong> Regione dimostra<br />
che è possibile rego<strong>la</strong>re certi processi<br />
in modo adeguato, ma questi processi<br />
devono essere estesi anche agli impianti<br />
autorizzati e ancora in corso di costruzione.<br />
<strong>La</strong> politica ha un legame etico sia con le<br />
generazioni future, sia con l’ambiente e<br />
l’ecosostenibilità: aspetti che non possono<br />
essere ignorati”, afferma Tittarelli.<br />
Ribadisce il concetto Papadopoulos: “Con<br />
poche parole chiediamo regole precise al<strong>la</strong><br />
Regione. Dobbiamo produrre certamente<br />
energia pulita, ma sono svariati i problemi<br />
connessi a questo impianto ed è per questo<br />
che ci troviamo a invitare <strong>la</strong> Regione a<br />
renderci parte attiva circa certe decisioni”.<br />
Intanto, diverse conferenze <strong>dei</strong> servizi,<br />
durante le quali si autorizza o meno una<br />
centrale, sono state rimandate più volte e<br />
l’Assessore all'Ambiente del<strong>la</strong> Regione<br />
Marche, Sandro Donati, ha affermato:<br />
“Posso rassicurare tutti sul<strong>la</strong> massima<br />
attenzione posta dal<strong>la</strong> Regione Marche al<br />
rispetto delle regole e non solo per questi<br />
impianti che hanno fatto più rumore di altri;<br />
è tutto il territorio regionale che stiamo<br />
tute<strong>la</strong>ndo e che ci sta a cuore in egual<br />
misura: non ci sono zone che valgono<br />
meno di altre”.
Incubo tagli<br />
per il nuovo ospedale<br />
>> I <strong>la</strong>vori al Carlo Urbani vanno avanti. Ma <strong>la</strong> riduzione <strong>dei</strong> posti letto è ormai certa.<br />
Sindacati al contrattacco.<br />
di Matteo Tarabelli<br />
Sono sei i reparti ospedalieri a rischio soppressione:<br />
Nefrologia e Dialisi, Oculistica,<br />
Odontostomatologia, Otorino<strong>la</strong>ringoiatria,<br />
Dermatologia ed Urologia. Tre potrebbero<br />
subire ridimensionamenti, Pediatria, Neurologia<br />
e addirittura il Pronto Soccorso, a fronte<br />
di un potenziamento del<strong>la</strong> Chirurgia e di<br />
Medicina generale.<br />
Complessivamente, sarebbero una decina i<br />
posti letto in meno per <strong>la</strong> sanità jesina. Ma di<br />
assodato, purtroppo, non vi è ancora nul<strong>la</strong>.<br />
<strong>La</strong> Giunta regionale, che nei mesi scorsi ha<br />
anticipato solo vagamente i suoi piani, sta<br />
definendo in questi giorni le possibili decurtazioni,<br />
con l’obiettivo di limitare l’impatto<br />
delle imminenti riforme governative. Questa<br />
almeno è <strong>la</strong> ragione ufficiale, ribadita in tutte<br />
le salse dal Governatore delle Marche Gian<br />
Mario Spacca e dall’assessore regionale al<strong>la</strong><br />
Sanità Almerino Mezzo<strong>la</strong>ni.<br />
«I tagli sono certi, ma non ne conosciamo<br />
l’entità – conferma il sindaco Massimo Bacci.<br />
– A breve verrà convocato un comitato<br />
<strong>dei</strong> sindaci e mi auguro che in quell’occasione<br />
ci facciano sapere qualcosa».<br />
Le risorse a disposizione del<strong>la</strong> Regione,<br />
anche a causa del<strong>la</strong> pesante congiuntura<br />
economica, continuano a diminuire. E l’ottimizzazione<br />
del settore diventa imprescindibile.<br />
Stona pertanto l’annunciato acquisto<br />
di una pa<strong>la</strong>zzina a Fabriano da utilizzare per<br />
gli uffici amministrativi centrali dell’Area<br />
Vasta 2, un territorio che comprende, solo<br />
per citare i Comuni più estesi, <strong>Jesi</strong>, Senigallia<br />
e Ancona. L’investimento preventivato,<br />
per una sede che non sarà dunque baricentrica<br />
rispetto al comprensorio di riferimento,<br />
ammonta a più di tre milioni di euro.<br />
Vi sono poi le consulenze.<br />
«Vogliono convincerci che, in nome del<strong>la</strong>
crisi e del<strong>la</strong> spending review, ci siano meno<br />
soldi ed occorra tagliare i posti letto, diminuendo<br />
di conseguenza anche il personale<br />
in servizio (pensionamenti non sostituiti e<br />
precari rispediti a casa) – tuona l’infermiere<br />
Giacomo Mancinelli del<strong>la</strong> Cgil. - Ma se i<br />
soldi sono davvero finiti perché, nell’indifferenza<br />
generale, l’Asur Marche può permettersi<br />
di spendere più di 1 milione e 800 mi<strong>la</strong><br />
euro di danaro pubblico per le consulenze<br />
esterne e <strong>la</strong> Regione Marche di sborsare<br />
più di 3 milioni di euro di finanze pubbliche<br />
del Fondo Sanitario Regionale per pagare i<br />
propri Dirigenti del<strong>la</strong> Sanità nel Pa<strong>la</strong>zzo?<br />
Non vorremmo che gli esorbitanti risparmi<br />
<strong>la</strong>crime e sangue ottenuti con i tagli sul personale,<br />
soprattutto precari, e sui servizi<br />
sanitari essenziali servano a mantenere i<br />
privilegi di qualcuno».<br />
Alta tensione anche sui <strong>la</strong>voratori a termine.<br />
«Se non si aprirà immediatamente un tavolo<br />
di confronto con <strong>la</strong> Direzione dell’Area Vasta<br />
>> Il dottor Gaetano<br />
Martini e nel<strong>la</strong> pagina a<br />
fianco il sindaco Massimo<br />
Bacci.<br />
2 e <strong>la</strong> politica locale jesina nelle sedi preposte<br />
per discutere del<strong>la</strong> questione precari e<br />
del loro imprescindibile mantenimento in<br />
servizio, – mette in guardia Mancinelli - preannunciamo<br />
fin da ora una mani<strong>festa</strong>zione<br />
<strong>dei</strong> <strong>la</strong>voratori contro questo sistema autoreferenziale<br />
e inadeguato al<strong>la</strong> gestione del<br />
bene pubblico salute».<br />
Procede senza inghippi, per fortuna, l’ultimazione<br />
dell’ospedale Carlo Urbani, <strong>la</strong> cui<br />
piena operatività è prevista per <strong>la</strong> fine del<br />
2013. Il sindaco Bacci ha già incontrato il direttore<br />
dell’Area Vasta 2, Maurizio Bevi<strong>la</strong>cqua,<br />
per approfondire gli aspetti legati<br />
al<strong>la</strong> realizzazione delle sale operatorie, finanziate<br />
dal<strong>la</strong> Fondazione Cassa di Risparmio di<br />
<strong>Jesi</strong>. C’è <strong>la</strong> piena disponibilità a formalizzare<br />
quanto prima l’accordo con l’Asur per <strong>la</strong> fornitura<br />
delle apparecchiature e <strong>dei</strong> macchinari.<br />
Bevi<strong>la</strong>cqua ha inoltre rassicurato l’amministrazione<br />
sul<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>re esecuzione <strong>dei</strong><br />
<strong>la</strong>vori di completamento del nuovo ospeda-<br />
sanità | 35<br />
le. Qualche punto interrogativo in più invece<br />
sul<strong>la</strong> ristrutturazione del vecchio Murri.<br />
«L’incontro – ha avuto modo di spiegare il<br />
sindaco Bacci – si inquadra nell’ambito di<br />
un confronto che l’Amministrazione comunale<br />
intende mantenere sempre vivo con <strong>la</strong><br />
Direzione di Area Vasta, nel rispetto degli<br />
impegni assunti in Consiglio comunale e<br />
condivisi con il Comitato <strong>dei</strong> Sindaci di<br />
Distretto, sulle questioni più stringenti in<br />
materia di strutture e servizi sanitari per il<br />
territorio».<br />
Ad inizio luglio, il sindaco aveva ospitato in<br />
Comune i primari ed i direttori di dipartimento<br />
con l’obiettivo di ascoltare, dal<strong>la</strong> viva<br />
voce di chi opera nelle strutture ospedaliere<br />
cittadine, pareri e suggerimenti sui principali<br />
temi sanitari. L’assemblea è stata<br />
molto partecipata, a testimonianza di come<br />
sia partico<strong>la</strong>rmente viva l’attenzione fra i<br />
medici. In attesa di conoscere nel dettaglio<br />
le sforbiciate regionali.<br />
FARMACI GENERICI, I DUBBI DEGLI OPERATORI<br />
Scatta il divieto di prescrivere farmaci di marca nelle ricette rosse. Per effetto del<strong>la</strong> spending review<br />
del Governo Monti, finalizzata a ridurre l’ingente spesa pubblica sanitaria, i medici sono obbligati ad<br />
indicare <strong>la</strong> so<strong>la</strong> denominazione del principio attivo, agevo<strong>la</strong>ndo appunto l’utilizzo <strong>dei</strong> cosiddetti farmaci<br />
generici, o equivalenti. In questa partico<strong>la</strong>re c<strong>la</strong>ssifica, l’Italia si piazza infatti agli ultimi posti in<br />
Europa, distante anni luce, ad esempio, dal<strong>la</strong> diffusione in Germania di tali prodotti.<br />
<strong>La</strong> specificazione del principio attivo vale tuttavia solo per le prime prescrizioni, e non per coloro che<br />
da tempo assumono un determinato farmaco. <strong>La</strong> norma, insomma, non è così rigida. Restano comunque<br />
forti perplessità fra gli operatori del settore.<br />
«Vi sono differenze fra i farmaci generici e quelli, diciamo, griffati – sostiene il farmacista Gaetano<br />
Martini. – Il principio attivo è il medesimo, ma <strong>la</strong> combinazione degli eccipienti è diversa. È a rischio,<br />
credo, <strong>la</strong> qualità stessa del farmaco, a partire dai tanti test che stanno al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> <strong>sua</strong> validità per<br />
curare una determinata patologia. Si tratta pur sempre di salute. Non penso che sia questa <strong>la</strong> strada<br />
da seguire. Nelle farmacie non si verificano obiettivamente sprechi. Ed i costi a carico del servizio<br />
pubblico sono sotto controllo, proprio per il rapporto di fiducia che si crea con il cliente. A mio parere,<br />
per provare davvero ad abbattere le spese, andrebbero verificate meglio le modalità d’uso <strong>dei</strong> farmaci<br />
nelle strutture ospedaliere».<br />
A detta del dottor Martini servirebbero poi col<strong>la</strong>borazioni più assidue fra i medici di base e le stesse<br />
farmacie. «Le Regioni virtuose come le Marche – precisa ancora il farmacista jesino – andrebbero premiate,<br />
avendo dimostrato, attraverso l’ottimizzazione <strong>dei</strong> servizi, di saper monitorare i costi sanitari».<br />
Fra le novità introdotte dal Governo Monti anche gli ambu<strong>la</strong>tori medici aperti 24 ore su 24. «Non giudico<br />
affatto negativamente questa soluzione, a patto che sia ben strutturata – osserva sempre Martini<br />
–. <strong>La</strong> presenza del medico di base 24h, che conosce a fondo i propri pazienti, potrebbe essere utile<br />
per tagliare gli intasamenti al Pronto Soccorso e i carichi di <strong>la</strong>voro delle guardie mediche. Ovvio che,<br />
per funzionare, dovranno realizzarsi delle sinergie fra professionisti. Farmacie comprese, dove oggi è<br />
possibile effettuare importanti analisi quali l’elettrocardiogramma, <strong>la</strong> misurazione del<strong>la</strong> pressione e <strong>la</strong><br />
saturazione dell’ossigeno».
Il campanile<br />
di San Settimio<br />
di Car<strong>la</strong> Troiani<br />
Secondo gli addetti ai <strong>la</strong>vori, quello per restaurare il campanile di San Settimio è stato uno<br />
<strong>dei</strong> ponteggi più alti mai realizzati in città. L’altezza, infatti, del<strong>la</strong> torre campanaria si aggira<br />
sui cinquantacinque metri. E ci sono voluti tre mesi per mettere in piedi l’impalcatura. Ma<br />
da <strong>la</strong>ssù, raccontano i tecnici, <strong>la</strong> vista è unica, soprattutto quando <strong>la</strong> città è stata coperta di<br />
bianco. Come è successo con le nevicate dello scorso febbraio. «Operare così in alto, sotto<br />
<strong>la</strong> neve e con il vento era impossibile - dice Marco Borocci, ingegnere e direttore <strong>dei</strong> <strong>la</strong>vori<br />
- ma il panorama che si vedeva era bellissimo». Così, dopo circa otto mesi di <strong>la</strong>voro, con<br />
brevi interruzioni per maltempo e <strong>la</strong>vori comunali alle fognature, il campanile è stato restituito<br />
a <strong>Jesi</strong>, ai suoi cittadini e ai fedeli. Il 28 luglio c’è stata <strong>la</strong> presentazione ufficiale al<strong>la</strong> città.<br />
Ora è pronto per <strong>la</strong> <strong>festa</strong> del patrono, San Settimio, il prossimo 22 settembre. Rinnovata in<br />
alcune parti e messa in sicurezza, <strong>la</strong> torre campanaria, costruita sul disegno dell’architetto<br />
jesino Francesco Matelicani in due anni (1782-1784), aveva, infatti, bisogno di un “restyling”.<br />
Perché sarà pur vero che “<strong>Jesi</strong> grul<strong>la</strong> e non casca”, ma <strong>la</strong> struttura, in mattoni rossi,<br />
qualche problema ce l’aveva. I terremoti, soprattutto quelli recenti, e le oscil<strong>la</strong>zioni dovute<br />
al movimento nei secoli delle cinque campane, ne avevano compromesso <strong>la</strong> staticità, modificandone<br />
<strong>la</strong> geometria quadrango<strong>la</strong>re e creando delle fessure ad andamento verticale. E<br />
poi si è intervenuti sul<strong>la</strong> pavimentazione, sui paramenti murari, sulle ba<strong>la</strong>ustre, sul<strong>la</strong> <strong>la</strong>nterna<br />
e sul<strong>la</strong> croce in sommità. A sistemate l’angelo al di sopra del portale in stile egizio, nel<br />
vicolo delle Terme, ci ha pensato il restauratore Massimo Ippoliti. «<strong>La</strong> mia è stata solo una<br />
picco<strong>la</strong> opera di integrazione delle parti mancanti sia sull’a<strong>la</strong> destra che sul<strong>la</strong> sinistra di questo<br />
elemento decorativo ai più poco noto». Ma, forse, il <strong>la</strong>voro più partico<strong>la</strong>re l’ha fatto<br />
Fiorello Vigneti, osimano, che da 25 anni si occupa di “aggiustare” e far funzionare campane<br />
e orologi e che conosce, a memoria, le caratteristiche <strong>dei</strong> campanili di molte città marchigiane.<br />
Da tecnico, appassionato del proprio <strong>la</strong>voro e del<strong>la</strong> storia, ci racconta che il campanile<br />
del duomo era conosciuto come “il vanvitelliano” perché ricorda nel<strong>la</strong> forma quello<br />
di Loreto, progettato dal Vanvitelli. Anche in questo, poi, come in quello del<strong>la</strong> città <strong>la</strong>uretana,<br />
è presente un orologio di tipo “italico”, dove <strong>la</strong> <strong>la</strong>ncetta fa quattro giri sul quadrante e
Il Campanile tra passato e presente<br />
In una pianta di <strong>Jesi</strong> del 1825, realizzata dal marchese Adriano Colocci, sono cinque i campanili all’interno del<strong>la</strong> cinta muraria:<br />
quello del<strong>la</strong> cattedrale, del<strong>la</strong> chiesa di San Floriano, di pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Signoria, del<strong>la</strong> chiesa di San Domenico (oggi distrutta,<br />
collocata sul<strong>la</strong> costa omonima) e quello di Sant’Agostino, già San Luca (Fonte: museo Diocesano di <strong>Jesi</strong>). Secondo<br />
quanto riportato nel<strong>la</strong> tesi di <strong>la</strong>urea di Beatrice Col<strong>la</strong>mati, anno accademico 1999/2000, dal titolo “Le vicende del<strong>la</strong> cattedrale<br />
di <strong>Jesi</strong> attraverso i secoli”, nel 1779, in città, c’è <strong>la</strong> necessità di “procedere al<strong>la</strong> costruzione di un nuovo campanile dal<br />
momento che quello vecchio era in stato cadente, tanto che da esso erano state tolte le campane”. Il progetto per <strong>la</strong> nuova<br />
torre campanaria fu affidato a Francesco Matelicani: sarà realizzata in soli due anni al costo di 12mi<strong>la</strong> scudi. Gli eventi sismici<br />
e le oscil<strong>la</strong>zioni delle campane nei secoli ne hanno richiesto <strong>la</strong><br />
messa in sicurezza accompagnata dal restauro. Il 10 ottobre del<br />
2011 le maestranze iniziano l’attività e, a fine giugno di quest’anno,<br />
si smantel<strong>la</strong> il ponteggio. “Sono molto soddisfatto di come<br />
siano stati portati a termine i <strong>la</strong>vori nonostante <strong>la</strong> delicatezza dell’intervento”,<br />
spiega Augusto Abbatelli, diacono permanente nonché<br />
economo del<strong>la</strong> diocesi di <strong>Jesi</strong>. Che, da ragioniere qual è, sottolinea<br />
come l’intervento sia venuto a costare meno rispetto al<strong>la</strong><br />
cifra iniziale pattuita, ovvero 247mi<strong>la</strong> euro contro i 273mi<strong>la</strong> e 737.<br />
Il restauro, guidato da Marco Borocci ed eseguito dall’impresa<br />
Bizzarri & Sabbatici di Castel Colonna, è stato reso possibile grazie<br />
ai proventi dell’8 per mille al<strong>la</strong> chiesa Cattolica e con il contributo<br />
del<strong>la</strong> Fondazione Cassa di Risparmio di <strong>Jesi</strong>, del <strong>la</strong>scito di<br />
Lino Bramati e del<strong>la</strong> Banca Popo<strong>la</strong>re di Ancona.<br />
non due come in quello comunemente adottato dal secolo XIX fino ai nostri giorni e che<br />
prende il nome di “astronomico”. Di questi orologi italici, in zona, racconta Vigneti, ce n’è<br />
uno sul<strong>la</strong> torre civica di Castelp<strong>la</strong>nio e uno sul campanile del<strong>la</strong> chiesa principale di<br />
Caldaro<strong>la</strong>. Entrambi sono accompagnati anche da uno di tipo astronomico. Orologio che,<br />
però, non sembra esserci sul<strong>la</strong> torre campanaria di San Settimio, anche se, nel <strong>la</strong>to del vicolo<br />
delle Terme, <strong>la</strong> struttura presenta un quadrante di pietra con foro e rosone, dal<strong>la</strong> forma<br />
leggermente più schiacciata rispetto all’altro. «Dagli studi, dalle ricerche che ho fatto e dalle<br />
tracce che ho potuto reperire si potrebbe pensare ad un secondo orologio, ma è difficile<br />
stabilirlo con sicurezza». Difficile, per il tecnico, anche stabilire se l’italico abbia mai funzionato.<br />
Comunque sia, a circa trentotto metri di altezza, lui ne ha riparato il quadrante che ha<br />
un diametro di tre metri, sistemato il rosone e pitturato a mano libera i numeri con colori<br />
ecologici all’acqua. Il tutto, recuperando le poche tracce esistenti e prendendo a modello<br />
anche l’orologio italico all’interno del<strong>la</strong> cattedrale. A lui è stata affidata anche <strong>la</strong> sistemazione<br />
delle cinque campane e del<strong>la</strong> cel<strong>la</strong> che le contiene. Ma scordatevi <strong>la</strong> vecchia figura del<br />
prete che tira <strong>la</strong> corda, vista in tanti film in bianco e nero: oggi è tutto tecnologico e informatizzato.<br />
Si programma e il gioco è fatto. <strong>La</strong> vera sorpresa, però, è che dietro a scatole di<br />
metallo che contengono chip, memorie ram e rom, c’è chi, come Fiorello, sa accompagnare<br />
al<strong>la</strong> modernità delle tecniche meccaniche ed elettroniche ancora quel saper fare, e fare<br />
con passione, dell’artigiano d’altri tempi.<br />
Di chi ha cominciato “a <strong>la</strong>vorare a diciassette anni con un bravo maestro”, raggiungendo ora<br />
una capacità piuttosto rara nel gestire i vecchi meccanismi e un orecchio, che il tempo ha<br />
reso sensibile alle note come quello di un musicista, in grado di accordare le campane. Una<br />
storia affascinante raccontata in parte mentre, insieme, saliamo le numerosissime e strette<br />
scale all’interno del campanile, dove tutto assume un’altra prospettiva. Ridiscesi e con i<br />
piedi ben piantati sul<strong>la</strong> piazza, questa volta, Vigneti, prima di salutare, dice che anche per<br />
il patrono tutto è pronto: in un chip ci sono tutte le melodie che accompagneranno quel<strong>la</strong><br />
giornata. Insomma, è proprio ora di fare <strong>festa</strong>!<br />
città | 37
38 | agenda<br />
In ricordo di Alvise<br />
Cherubini<br />
Una testimonianza di fede e di amore per<br />
<strong>la</strong> città<br />
Il 4 agosto scorso è deceduto il dott.<br />
Alvise Cherubini. Ringrazio <strong>la</strong> direzione di<br />
questo nostro periodico per l’invito ad<br />
esprimere alcuni miei personali ricordi ed<br />
impressioni sul<strong>la</strong> figura e l’opera del mio<br />
amico di tanti anni.<br />
Ho conosciuto Alvise negli anni ’40 del<br />
secolo scorso. Ma l’amicizia è nata in<br />
occasione del comune impegno nel<strong>la</strong><br />
Gioventù Cattolica (<strong>la</strong> Giac) negli anni ’50<br />
a livello nazionale. Lui delegato del<br />
Movimento Studenti, io di quello Juniores.<br />
Il nostro impegno era, per così dire,<br />
parallelo perché ognuno portava avanti il<br />
proprio <strong>la</strong>voro. Ma lui, più grande di me e<br />
ben più preparato, mi fu generoso con<br />
consigli ed altro. Ebbe l’opportunità di<br />
girare tutta l’Italia, fare del bene e<br />
realizzare belle amicizie.<br />
In seguito ci ritrovammo insieme per<br />
diversi anni, come consiglieri,<br />
nell’amministrazione comunale di <strong>Jesi</strong>.<br />
Ebbe anche <strong>la</strong> responsabilità sia di vice<br />
sindaco che del settore culturale. E proprio<br />
in forza di questo impegno, si tuffò<br />
letteralmente nel compito di restaurare<br />
l’antica chiesa di san Nicolò. Dovette<br />
superare difficoltà finanziarie, nonostante il<br />
totale appoggio del<strong>la</strong> giunta e, soprattutto<br />
>> Sopra, Alvise Cherubini passeggia in Piazza del<strong>la</strong> Repubblica insieme ad Aldo Moro, suo<br />
amico, venuto in visita a <strong>Jesi</strong><br />
difficoltà burocratiche. Ma i risultati oggi li<br />
godiamo tutti. A noi rimane il compito di<br />
completare <strong>la</strong> <strong>sua</strong> opera liberando<br />
completamente l’abside oggi ancora<br />
“invisibile”.<br />
Le ricerche, insieme con <strong>la</strong><br />
Sovraintendenza regionale alle antichità e<br />
belle arti, sulle origini e <strong>la</strong> struttura di san<br />
Nicolò lo spinsero, gradualmente, ad<br />
al<strong>la</strong>rgare l’orizzonte degli studi<br />
sull’architettura, <strong>la</strong> pittura e <strong>la</strong> scultura<br />
dell’Alto e Basso medioevo in tutta <strong>la</strong><br />
Vallesina, con un’attenzione partico<strong>la</strong>re alle<br />
abbazie. Ha studiato in dettaglio anche <strong>la</strong><br />
formazione e lo sviluppo delle Pievi del<strong>la</strong><br />
nostra <strong>valle</strong>.<br />
Ma il suo capo<strong>la</strong>voro è stata <strong>la</strong> famiglia<br />
grazie al<strong>la</strong> straordinaria intesa e<br />
col<strong>la</strong>borazione con <strong>sua</strong> moglie Flora: 11<br />
figli e 22 nipoti. E tutti i familiari l’hanno<br />
supportato meravigliosamente e, qualche<br />
volta, come dice il figlio Francesco, anche<br />
sopportato. Né poteva essere<br />
diversamente con un uomo dai mille<br />
interessi e dai mille entusiasmi. Confessa<br />
ancora Francesco: «Mio padre ha pensato<br />
anche di farsi monaco, ma è stato<br />
decisamente sconsigliato dal suo padre<br />
spirituale don Alfredo Santoni. Per fortuna!<br />
Chè altrimenti io e i miei fratelli e sorelle<br />
non saremmo esistiti!».<br />
Tutti gli jesini lo hanno conosciuto e<br />
stimato come medico di famiglia. Ha<br />
aiutato mia moglie Armanda a morire e me<br />
a comprendere.<br />
Alvise, come ha scritto il sindaco Massimo<br />
Bacci, rimane uno <strong>dei</strong> personaggi di<br />
maggior rilievo <strong>dei</strong> nostri tempi. Tanto che<br />
ha ricevuto <strong>la</strong> cittadinanza benemerita e,<br />
per <strong>la</strong> <strong>sua</strong> ricerca di storico, è stato<br />
membro del<strong>la</strong> Deputazione Regionale di<br />
Storia Patria.<br />
Ma per comprendere in pienezza <strong>la</strong> vita di<br />
Alvise, non si può prescindere dal<strong>la</strong> <strong>sua</strong><br />
costante fede in Dio, dal<strong>la</strong> <strong>sua</strong> intensa vita<br />
religiosa, dal suo servizio al<strong>la</strong> Chiesa.<br />
Mi pare doveroso che <strong>Jesi</strong> lo ricordi in<br />
modo che il suo esempio permanga nel<strong>la</strong><br />
memoria di tutti.<br />
Vittorio Massaccesi
CONIUGI MANONI<br />
INES BALDUCCI<br />
25.06.1975<br />
ALADINO<br />
MANONI<br />
20.09.1997<br />
Cari genitori, siete sempre nei nostri<br />
pensieri nonostante il tempo che<br />
passa.<br />
I familiari li ricordano con nostalgia e<br />
tanto Amore.<br />
SERGIO MOROSETTI<br />
Il giorno 7 agosto è ricorso il 27°<br />
anniversario del<strong>la</strong> immatura scomparsa<br />
del caro Sergio Morosetti. <strong>La</strong> mamma<br />
Mantina, il fratello C<strong>la</strong>udio e <strong>la</strong> cognata<br />
Pao<strong>la</strong> lo ricordano a quanti lo amarono<br />
e ne apprezzarono le doti.<br />
PIERINO BARCHIESI<br />
A un anno dal<strong>la</strong> scomparsa<br />
...resterai sempre nel cuore<br />
di quanti ti vollero bene...<br />
<strong>La</strong> moglie, i figli, le nuore, i nipoti e i<br />
parenti tutti.<br />
OLIVO CHIARIOTTI<br />
04.03.1932 15.06.2012<br />
“Ci manchi tanto caro Olivo,<br />
ci mancano le tue battute, i tuoi consigli,<br />
i tuoi sorrisi e persino<br />
...i tuoi rimproveri!!!<br />
Non volevi andare,<br />
ma non potevi più restare,<br />
non potevi più resistere.<br />
Hai lottato immensamente e,<br />
con <strong>la</strong> consapevolezza dell’imminente<br />
addio, ci hai tenuto vicino a te<br />
rega<strong>la</strong>ndoci momenti di tenerezza<br />
che hanno impresso il nostro cuore<br />
per sempre.<br />
Ciao ’Livo.”<br />
<strong>La</strong> tua famiglia<br />
JESI E LA SUA VALLE<br />
quindicinale d’informazione<br />
n. 16_15/09/2012<br />
Direttore responsabile<br />
Dino Mogianesi<br />
Direttore Ro<strong>la</strong>ndo Romagnoli<br />
Caporedattore Marina Marini<br />
Segretaria di redazione<br />
Samanta Vecci<br />
Grafica Elisabetta Carletti -<br />
Valentina Quagliatini<br />
Fotografia Augusto Giglietti<br />
Pubblicità Marco Focante<br />
Amministrazione Pao<strong>la</strong> Perlini<br />
agenda | 39<br />
Gruppo Editoriale Informazione<br />
via Petrucci, 11 <strong>Jesi</strong> (An)<br />
www.jesie<strong>la</strong><strong>sua</strong><strong>valle</strong>.it<br />
e.mail: redazione@jesie<strong>la</strong><strong>sua</strong><strong>valle</strong>.it<br />
tel 0731/4855 - fax 0731/209128<br />
stampa TJ, <strong>Jesi</strong><br />
associato a: Unione Stampa Periodica<br />
Italiana; Reg. trib. di Ancona n. 262/62 del<br />
9.11.1962; spedizione in abbonamento<br />
postale.<br />
Una copia euro 2,00 (arretrata euro 4,00)<br />
abbonamento annuale euro 35,00 /<br />
estero euro 90,00 / sostenitore euro 70,00<br />
C/c postale 12544607 intestato a: Gruppo<br />
Editoriale Informazione<br />
soc. coop. via Petrucci 11 <strong>Jesi</strong><br />
Abbonamento anche presso <strong>la</strong> redazione e le<br />
tre edicole del centro<br />
Consiglio di Amministrazione:<br />
presidente Marcello Focante,<br />
vice presidente Ro<strong>la</strong>ndo Romagnoli;<br />
consiglieri: Elisabetta Carletti, Marina Marini,<br />
Dino Mogianesi