La viabilità che cambia - jesi e la sua valle
La viabilità che cambia - jesi e la sua valle
La viabilità che cambia - jesi e la sua valle
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Quindicinale d’informazione n. 77 / 6 aprile 2013 / euro 2,00 / anno LI - Poste italiane s.p.a. - spedizione in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art 1, comma 1, dcb Ancona - contiene I.R.<br />
50<br />
Jesi e <strong>la</strong> <strong>sua</strong> Valle dal 1962<br />
°<br />
<strong>La</strong> <strong>viabilità</strong><br />
<strong>che</strong> <strong>cambia</strong>
Una sfida asimmetrica<br />
di Dino Mogianesi<br />
editoriale | 3<br />
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx<br />
Si leggono sempre più spesso analisi <strong>che</strong> teorizzano e analizzano i <strong>cambia</strong>menti <strong>che</strong><br />
stiamo vivendo. Sono contributi acuti, di intellettuali impegnati nell’analisi, preoccupati di<br />
interpretare il momento attuale e di conferirgli dei possibili contorni teorici. Non pochi<br />
colgono nelle vicende attuali una svolta profonda, una vera e propria crisi di vasta portata.<br />
C’è chi sostiene <strong>che</strong> il sistema di democrazia rappresentativa, nato nel secolo scorso,<br />
sarebbe in rapida e inarrestabile decadenza, ad un punto di svolta. <strong>La</strong> causa scatenante<br />
sarebbe l’incapacità del<strong>la</strong> politica di far fronte all’invadenza dei mercati. Le richieste dei<br />
cittadini al mondo politico sono sempre più esigenti ed incalzanti, di fronte ad una<br />
economica <strong>che</strong> morde dentro le famiglie, nel<strong>la</strong> vita di ciascuno. Ma i politici avrebbero<br />
abdicato all’economia i propri poteri, svuotati, così, di ogni prerogativa rappresentativa.<br />
Sono i mercati <strong>che</strong> dettano legge e i politici affrontano una sfida del tutto asimmetrica.<br />
Gli elettori, dunque, si trovano di fronte un sistema rappresentativo <strong>che</strong> non risponde alle<br />
loro richieste. Neppure per cattiva volontà, ma per oggettiva impotenza. E non stiamo<br />
par<strong>la</strong>ndo solo in sede nazionale, ma, quel <strong>che</strong> è più grave, di sedi europee. <strong>La</strong> crisi<br />
economica coinvolge tutti, sia chi pone domande sia chi dovrebbe dare risposte. A dir<strong>la</strong><br />
brutalmente, neppure gli esperti sanno <strong>che</strong> pesci pigliare. D’accordo, non sarebbe <strong>la</strong><br />
prima volta <strong>che</strong> capita qualcosa del genere nel<strong>la</strong> storia del mondo. Ma a noi non<br />
interessa <strong>la</strong> storia; siamo preoccupati del nostro oggi e dell’immediato domani. E<br />
diventiamo tutti nervosi se non otteniamo risposte.<br />
<strong>La</strong> stessa richiesta, divenuta sempre più pressante in questi ultimi tempi, di moralità e di<br />
tagli ai costi del<strong>la</strong> politica sarebbe, allora, più il riconoscimento triste, e magari inconscio,<br />
del<strong>la</strong> perdita di funzione delle istituzioni democrati<strong>che</strong> rappresentative <strong>che</strong> il giusto<br />
richiamo ad un’ovvia e quanto mai urgente esigenza di etica pubblica.<br />
Se queste analisi hanno un senso, stanno descrivendo un fenomeno preoccupante. Non<br />
c’è da aver paura delle rivoluzioni, dei <strong>cambia</strong>menti an<strong>che</strong> profondi indotti da fenomeni<br />
nuovi, complessi e rapidi. C’è da aver paura del<strong>la</strong> mancanza di consapevolezza di fronte<br />
ai <strong>cambia</strong>menti <strong>che</strong> avvengono. Il problema vero è <strong>che</strong> dietro questi sommovimenti ci<br />
dovrebbe essere un’idea, magari approssimativa, per un progetto capace di indirizzare al<br />
nuovo. Poi, certo, le cose vanno come vanno. Perché, al<strong>la</strong> fine, sono le cose <strong>che</strong> fanno le<br />
rivoluzioni; gli uomini fanno quel <strong>che</strong> possono. Ma pur con <strong>la</strong> coscienza di non poter<br />
padroneggiare tutto, ci dovrebbe essere almeno l’incubazione di un pensiero, di una<br />
strategia in grado di orientare gli avvenimenti, per non rimanerne succubi.<br />
Se dietro ai <strong>cambia</strong>menti non c’è una progettualità, magari acerba e provvisoria, se non<br />
c’è una possibile alternativa, per quanto utopica, alle istituzioni attuali, allora le urgenze<br />
percepite di volta in volta possono finire per imporsi, an<strong>che</strong> in maniera antidemocratica o<br />
populista, in forza proprio di una coerenza rivoluzionaria <strong>che</strong> alimenta se stessa.
Segna<strong>la</strong>zione<br />
Un’abbonata segna<strong>la</strong> all’Amministrazione comunale questi due cartelli stradali,<br />
distanti tra l’altro pochi metri l’uno dall’altro, da tempo “abbattuti” e abbandonati al<br />
loro destino. Il primo è all’inizio di via del Vecchio Zuc<strong>che</strong>rificio; l’altro, all’inizio di via<br />
Esino. Il decoro urbano parte an<strong>che</strong> dalle piccole cose...<br />
Come si differenzia a Jesi, soprattutto al centro?<br />
I residenti del centro storico, in partico<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> zona San Pietro, segna<strong>la</strong>no varie<br />
anomalie nel<strong>la</strong> gestione e nel<strong>la</strong> raccolta dei rifiuti. Bastano due giorni di festa<br />
(il problema si è riproposto durante le festività pasquali) <strong>che</strong> subito i contenitori di<br />
raccolta rifiuti si riempiono in modo impressionante, <strong>la</strong>sciando ai tanti turisti <strong>che</strong><br />
visitano il centro storico uno spettacolo deso<strong>la</strong>nte. Sorge an<strong>che</strong> un dubbio: ma <strong>la</strong><br />
differenziata viene fatta realmente? <strong>La</strong> domanda nasce poiché l’accumulo anomalo di<br />
rifiuti, <strong>la</strong>sciati quindi più fuori <strong>che</strong> all’interno dei cassonetti subito saturi, riguarda<br />
so<strong>la</strong>mente il raccoglitore del grigio, mentre gli altri raccoglitori, in proporzione, sono<br />
appena riempiti o addirittura vuoti! Un’altra possibile spiegazione al fenomeno,<br />
soprattutto nel caso dei cassonetti a ridosso di Porta Valle (a sinistra del <strong>la</strong>vatoio<br />
interrato), è <strong>che</strong> probabilmente vanno ad abbandonarci i rifiuti an<strong>che</strong> cittadini<br />
residenti in altri quartieri.<br />
L’ultima di Woodstock<br />
voce del lettore | 5<br />
<strong>la</strong> stoccata<br />
Una scultura in pietra ad ornamento di<br />
una rotatoria, al centro di un incrocio<br />
stradale. È quanto ha chiesto il<br />
sindaco di Waiblingen Andreas Hesky,<br />
in visita a Jesi, al collega Massimo<br />
Bacci. «Ma niente strisce pedonali<br />
locali – ha chiarito il primo cittadino<br />
tedesco – In caso di necessità,<br />
utilizzerò quelle rimaste appiccicate<br />
sulle gomme del<strong>la</strong> mia auto».<br />
Montirozzo sbarrato ai non-residenti<br />
del centro. È l’ipotesi su cui sta<br />
<strong>la</strong>vorando l’amministrazione. Si<br />
mormora <strong>che</strong> sia dovuto alle<br />
erbacce sulle mura. <strong>La</strong> filosofia di<br />
fondo <strong>che</strong> anima <strong>la</strong> decisione è<br />
pertanto nobile: occhio non vede,<br />
cuore non duole!<br />
Le sale operatorie del Carlo Urbani<br />
saranno pronte per fine anno. È una<br />
grande notizia. Sarà <strong>la</strong> Fondazione<br />
Cassa di Risparmio di Jesi a<br />
finanziarle. Pronto Soccorso e<br />
Rianimazione, a causa purtroppo di<br />
un errore, sono invece previsti dal<br />
progetto originario.<br />
Arrivano i parchimetri in viale Trieste.<br />
Ma c’è chi sostiene <strong>che</strong> ci siano già<br />
da tempo, sotto agli affascinanti teli<br />
verdi <strong>che</strong> ricoprono le aiuole.<br />
Ennesima modifica progettuale per<br />
l’ascensore delle Conce: l'impianto<br />
sarà completamente interrato. Di<br />
sicuro, si entrerà da via<br />
Castelfidardo. Nei prossimi mesi,<br />
l’amministrazione indi<strong>che</strong>rà le<br />
coordinate gps dell’uscita.
ivenditori autorizzati<br />
dal 1955<br />
FOCARELLI<br />
Jesi - corso Matteotti 40 - tel. 0731/207195
Trovare stimoli<br />
all’attività edilizia e<br />
ri<strong>la</strong>nciare <strong>la</strong> città:<br />
questo l’improbo<br />
compito di Bucci<br />
Assessore nuovo, problemi vecchi<br />
di F<strong>la</strong>vio Donati<br />
il punto | 7<br />
Da qual<strong>che</strong> settimana Mario Bucci è il nuovo assessore all’urbanistica. Prende il posto di<br />
Cinzia Napolitano <strong>che</strong> resta in giunta mantenendo <strong>la</strong> delega per l’ambiente cui aggiunge<br />
quel<strong>la</strong> per <strong>la</strong> ricerca di finanziamenti nazionali ed europei. Un rimesco<strong>la</strong>mento di<br />
competenze <strong>che</strong> ha peraltro interessato an<strong>che</strong> altri assessorati: quello ai <strong>la</strong>vori pubblici<br />
<strong>che</strong> riceve dal sindaco <strong>la</strong> delega al patrimonio e quello ai servizi socio-educativi <strong>che</strong><br />
acquisisce le politi<strong>che</strong> giovanili già in capo all’assessorato al<strong>la</strong> cultura.<br />
Aggiustamenti nel<strong>la</strong> composizione e nelle competenze <strong>che</strong> sarebbe tuttavia riduttivo<br />
ricondurre a semplice “manutenzione” dell’amministrazione comunale. <strong>La</strong> nomina di<br />
Mario Bucci all’urbanistica è infatti molto rilevante sia per <strong>la</strong> delicatezza del settore <strong>che</strong><br />
per l’oggettivo peso specifico del nuovo assessore, <strong>che</strong> ha con il sindaco un rapporto più<br />
<strong>che</strong> decennale di conoscenza e di reciproca stima.<br />
Un rapporto dovuto al fatto <strong>che</strong> Bucci, 64 anni, ha ricoperto il ruolo di direttore del consorzio<br />
Zipa fino al suo pensionamento avvenuto nel 2011. Consorzio di cui il sindaco Bacci è stato<br />
a lungo consigliere e vice presidente avendo quindi modo di apprezzare le capacità e <strong>la</strong><br />
disponibilità del nuovo assessore. Che, sia detto per inciso, ha peraltro rinunciato al<strong>la</strong> <strong>sua</strong><br />
indennità di assessore accettando l’incarico come una sorta di dovere civile.<br />
L’importanza dell’assessorato all’urbanistica è ovvia in quanto, da sempre, decide l’assetto<br />
del<strong>la</strong> città. Oggi però <strong>la</strong> <strong>sua</strong> importanza è accentuata da due fattori concomitanti: <strong>la</strong> crisi<br />
economica e <strong>la</strong> stagnazione demografica. Mancano cioè i soldi per gli interventi edilizi e<br />
non sono più pensabili nuove urbanizzazioni su <strong>la</strong>rga sca<strong>la</strong>.<br />
Si tratta dunque di dare spazio agli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente.<br />
Magari riducendo, per questo tipo di interventi, il peso degli oneri di urbanizzazione <strong>che</strong><br />
<strong>la</strong> precedente giunta aveva invece maldestramente aumentato nel<strong>la</strong> speranza di tenere a<br />
gal<strong>la</strong> un bi<strong>la</strong>ncio ma<strong>la</strong>ndato. Speranza in realtà mal riposta perché i maggiori costi hanno<br />
ulteriormente ridotto gli interventi edilizi senza portare maggiori entrate.<br />
<strong>La</strong> questione è peraltro strategica e non contingente. Il recupero del<strong>la</strong> città edificata, <strong>che</strong><br />
è ragionevolmente l’unica strada percorribile per riattivare l’edilizia e con essa dare una<br />
buona spinta all’economia in generale, non può infatti essere gestita con <strong>la</strong> so<strong>la</strong> leva delle<br />
cubature. Cioè, non è pensabile immaginare una città rinnovata nei borghi <strong>che</strong> abbia <strong>la</strong><br />
stessa densità edilizia dell’esistente.<br />
Compito difficile <strong>che</strong> richiede, per gli interventi di riqualificazione più rilevati, <strong>la</strong> stipu<strong>la</strong> di<br />
convenzioni con i privati più attente agli interessi del<strong>la</strong> collettività <strong>che</strong> a quelli dei privati stessi.<br />
Per fare solo un esempio, convenzioni diverse da quel<strong>la</strong> <strong>che</strong> ha rego<strong>la</strong>to il recupero dell’area<br />
Mercantini con <strong>la</strong> realizzazione del nuovo par<strong>che</strong>ggio interrato. Convenzione legittima, come<br />
ha certificato il tribunale, e tuttavia certo non vantaggiosa per <strong>la</strong> città <strong>che</strong> ha perso una via<br />
pubblica e si trova un monolite in cambio di un par<strong>che</strong>ggio totalmente inutilizzato.<br />
Convenzioni ponderate dunque, <strong>che</strong> devono tuttavia basarsi su un ben codificato sistema<br />
di regole <strong>che</strong> non facciano cioè temere al privato discriminazioni o preferenze <strong>che</strong><br />
farebbero purtroppo rimandare gli interventi più importanti a tempi migliori o ad<br />
amministrazioni più benevole. Regole <strong>che</strong> andrebbero dunque approvate da tutti,<br />
maggioranza ed opposizione, a testimonianza di un’idea condivisa di città.<br />
Una condivisione delle regole <strong>che</strong> sarebbe necessaria an<strong>che</strong> a livello nazionale. Una<br />
condivisione <strong>che</strong> l’esito del voto e l’incontaminata purezza dei “grillini” ha però allontanato<br />
<strong>la</strong>sciando sul campo solo un impossibile “governissimo”, in cui le regole<br />
rappresenterebbero però un corol<strong>la</strong>rio del tutto marginale, ed un ritorno al voto con le<br />
stesse regole e le stesse incertezze sul futuro.<br />
Il futuro, purtroppo, non dei partiti e dei movimenti, bensì degli italiani.
CENTRRO REVISIONE VEIICOLI<br />
MOTOCCIICLI E CICLOMOTORI<br />
Jesi - Viaa BBocconi 9 - Tel e Fax 0731 579433<br />
Le nostre firme:
SAPERE, SAPER FARE, FAR SAPERE<br />
A Jesi (ritrovo al<strong>la</strong> Stazione di Jesi)<br />
domenica 7 e sabato 13 aprile<br />
Ciclo di <strong>la</strong>boratori per bambini curiosi,<br />
organizzati dal<strong>la</strong> Riserva Naturale Ripa Bianca<br />
di Jesi, per imparare a creare, riparare e<br />
riutilizzare, per stimo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> cultura anti-spreco.<br />
Domenica 7 aprile: biciclettata per famiglie<br />
sul<strong>la</strong> pista cic<strong>la</strong>bile fino al<strong>la</strong> Riserva Naturale<br />
Ripa Bianca di Jesi, con merenda per tutti<br />
all’aria aperta, ritrovo, ore 14.30. A seguire,<br />
“Amo <strong>la</strong> mia bici... e mi riparo da solo <strong>la</strong><br />
gomma bucata!”, <strong>la</strong>boratorio per bambini su<br />
educazione stradale e manutenzione del<strong>la</strong><br />
propria bicicletta.<br />
Sabato 13 aprile “Costruiamo il legno”,<br />
<strong>la</strong>boratorio di falegnameria per bambini dai 6<br />
ai 12 anni. Info: 0731/619213<br />
10° ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA<br />
DI CARLO URBANI<br />
A Jesi (pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Signoria) venerdì 12 aprile<br />
Ciclo di iniziative per ricordare Carlo Urbani:<br />
presentazione del libro “Carlo Urbani, in<br />
volo... sul mondo <strong>che</strong> amo”. Per il programma<br />
completo: www.aicu.it. (Vedi pagg. 22-23)<br />
“PASSAGGIO”<br />
A Jesi (Chiesa di San Nicolò) fino al 14 aprile<br />
Mostra personale di Caterina Prato e Fabrizio<br />
Maffei a cura di Valeria Carnevali, aperta tutti<br />
i giorni, orario 17-20; sabato e domenica<br />
orario 10-13 e 17-20 fino al 14 aprile. Lunedì,<br />
chiuso. Info: valeriacarnevali@gmail.com<br />
TESTIMONIANZE ROMANE<br />
NEL MEDITERRANEO<br />
A Jesi (galleria degli Stucchi di Pa<strong>la</strong>zzo<br />
Pianetti) 12 e 19 aprile<br />
Ciclo di conferenze organizzate<br />
dall’Ar<strong>che</strong>oclub di Jesi: venerdì 12 aprile<br />
“L’Egitto dopo i faraoni, <strong>la</strong> vita nel<strong>la</strong> regione<br />
del Fayyum” con l’ar<strong>che</strong>ologa I<strong>la</strong>ria Rossetti;<br />
venerdì 19 aprile “<strong>La</strong> provincia romana del<strong>la</strong><br />
Dalmazia nel<strong>la</strong> fase del<strong>la</strong> organizzazione del<br />
territorio” con l’ar<strong>che</strong>ologo Alessandro<br />
Campedelli. Info: 0731/205519<br />
14ª FIERA CAMPIONARIA VALLESINA EXPO<br />
A Castelp<strong>la</strong>nio (zona industriale) dal 25 al 28<br />
aprile<br />
<strong>La</strong> fiera campionaria vuole far conoscere e<br />
promuovere le attività economi<strong>che</strong> del<strong>la</strong><br />
provincia di Ancona ed in partico<strong>la</strong>re del<strong>la</strong><br />
Vallesina. Info: 071/7930481<br />
FUORIsera<br />
Eventi<br />
appuntamenti e più<br />
SABATO 6 APRILE<br />
• Ad Ancona (Teatro delle Muse) Stagione<br />
teatrale SERATA A COLONO, di Elsa Morante,<br />
con Carlo Cecchi, ore 20.45. An<strong>che</strong> domenica<br />
7 aprile, ore 16.30. Info: 071/207841<br />
SABATO 13 APRILE<br />
• A Maio<strong>la</strong>ti Spontini (Teatro G. Spontini)<br />
Stagione di Prosa PRO PATRIA Senza<br />
prigioni, senza processi, con Ascanio<br />
Celestini, ore 21. Info: 0731/206888<br />
DOMENICA 14 APRILE<br />
• A Jesi (Circolo cittadino) Concerti<br />
dell’associazione Amici del<strong>la</strong> musica G. B.<br />
Pergolesi, pianista MARI BATILASHVILI,<br />
musi<strong>che</strong> di Beethoven, Liszt, Schumann, ore<br />
17.30. Info: 0731/56102<br />
• A Jesi (Associazione <strong>La</strong> Strada di Achille)<br />
STORIE IN VALIGIA, narrazione con oggetti<br />
di e con Francesco Mattioni – Teatro Pirata,<br />
ore 17. Info: 0731/212012<br />
SABATO 20 APRILE<br />
• A Jesi (Teatro Moriconi) L’ESTATE DI SAN<br />
MARTINO DEL ’14 di Stefano Cerioni, regia<br />
di Gianfranco Frelli, ore 21.15. Info:<br />
0731/206888, www.centropieroca<strong>la</strong>mandrei.it<br />
DOMENICA 21 APRILE<br />
• A Jesi (Associazione <strong>La</strong> Strada di Achille)<br />
FEDERICO E IL VIAGGIATORE capitolo 2, di<br />
e con Lucia Palozzi, ore 17. Info: 0731/212012
1<br />
10 FLASH<br />
In più di 2mi<strong>la</strong> al<strong>la</strong> Caminada<br />
Sono stati circa 2.250 i partecipanti al<strong>la</strong> “Caminada de San Giuseppe di Jesi”,<br />
edizione numero 34. A dare lo start, domenica 17 marzo, Giovanna Trillini. Con lei<br />
sul palco si sono alternati l’assessore allo Sport del Comune, Ugo Coltorti, don<br />
Giuliano Fiorentini, parroco del<strong>la</strong> parrocchia di San Giuseppe e presidente<br />
dell’Oikos, Mario Ceppi, presidente del<strong>la</strong> Spes, lo speaker Graziano “Figaro”<br />
Fabrizi, e <strong>La</strong>ura Meloni, moglie di Paolo Pirani, l’uomo <strong>che</strong> questa manifestazione<br />
l’ha fatta nascere.<br />
3<br />
Pa<strong>la</strong>zzo Battaglia, <strong>la</strong><br />
sca<strong>la</strong> mobile riprende<br />
a funzionare<br />
Ferma da oltre tre mesi per <strong>la</strong> revisione,<br />
obbligatoria dopo venti anni di attività, e<br />
per un col<strong>la</strong>udo, <strong>la</strong> sca<strong>la</strong> mobile di pa<strong>la</strong>zzo<br />
Battaglia dovrebbe tornare in funzione nei<br />
primi giorni del mese di aprile.<br />
4<br />
Rifiuti in calo per <strong>la</strong><br />
crisi<br />
Il volume dei rifiuti, an<strong>che</strong> differenziati, nel<br />
2012, a Jesi, è sceso del 2,5%, pari a 700<br />
tonnel<strong>la</strong>te in meno, rispetto all’anno<br />
passato. Secondo gli addetti ai <strong>la</strong>vori,<br />
questa situazione sarebbe <strong>la</strong> conseguenza<br />
del<strong>la</strong> crisi economica e del calo dei<br />
consumi. E dal 30 aprile, l’amministrazione<br />
annuncia <strong>la</strong> presenza di ispettori sul<br />
territorio comunale per vigi<strong>la</strong>re sul<br />
corretto utilizzo del<strong>la</strong> raccolta e dei bidoni<br />
su suolo pubblico da parte dei cittadini.<br />
2<br />
A Waiblingen una strada<br />
intito<strong>la</strong>ta a Jesi<br />
Una via dedicata a Jesi. Lo ha annunciato Andreas<br />
Hesky, primo cittadino del<strong>la</strong> gemel<strong>la</strong>ta Waiblingen,<br />
nel<strong>la</strong> recente visita in città per conoscere <strong>la</strong> nuova<br />
amministrazione. Nell’occasione, infatti, è stata<br />
espressa <strong>la</strong> volontà di intito<strong>la</strong>re a Jesi una strada<br />
del<strong>la</strong> città tedesca, <strong>che</strong> ha circa 53mi<strong>la</strong> abitanti e<br />
in cui <strong>la</strong> comunità italiana è tra le più numerose.<br />
5<br />
Asp, Cingo<strong>la</strong>ni<br />
presidente<br />
Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, ha<br />
confermato <strong>la</strong> presidenza di Paolo Cingo<strong>la</strong>ni<br />
all’Azienda per i servizi al<strong>la</strong> persona.
6<br />
Mense, si va verso una so<strong>la</strong> cucina.<br />
I 290mi<strong>la</strong> pasti annuali destinati alle mense sco<strong>la</strong>sti<strong>che</strong> del comune di Jesi<br />
potrebbero essere preparati nel<strong>la</strong> cucina del<strong>la</strong> Casa di riposo di via Gramsci. Poi,<br />
da qui, smistati ai diversi istituti sco<strong>la</strong>stici da un ente esterno. Sembra essere<br />
questa <strong>la</strong> soluzione definitiva al caso mense proposta dall’amministrazione<br />
Bacci. A metà aprile, il bando per l’esternalizzazione. Ma il malcontento tra le<br />
forze politi<strong>che</strong> e i genitori sale.<br />
8<br />
Iom, dopo i tagli si assume un infermiere<br />
Lo Iom assumerà, a proprie spese, un infermiere per garantire assistenza ai<br />
ma<strong>la</strong>ti e turnazione con i colleghi. Questo, dopo i tagli al personale dell’ente <strong>che</strong><br />
si occupa dell’assistenza domiciliare ai ma<strong>la</strong>ti oncologici. A denunciare <strong>la</strong><br />
situazione di criticità, nei giorni scorsi, il Tribunale del ma<strong>la</strong>to di Jesi. Ma già<br />
prima, l’Istituto oncologico marchigiano, sezione di Jesi e del<strong>la</strong> Vallesina, aveva<br />
annunciato di aver dovuto negare l’assistenza a quattro persone, per <strong>la</strong> prima<br />
volta, dopo diciassette anni di attività, a causa dei tagli e del mancato rinnovo<br />
del contratto a due infermieri. Da qui, l’appello alle istituzioni e all’Asur per<br />
reintegrare almeno una parte del personale.<br />
7<br />
Sanità, dal<strong>la</strong> metà di aprile<br />
nessun anestesista all’Urbani<br />
Da metà del mese, l’ospedale “Carlo Urbani” sarà senza<br />
anestesista-rianimatore. Ad annunciarlo <strong>la</strong> Fp Cgil Area<br />
Vasta2, Fsi, Uil e Cisl Fp Ancona. Per le organizzazioni<br />
sindacali, infatti, l’Azienda sanitaria non riuscirebbe più a<br />
garantire il servizio su due ospedali. E dal 15 aprile sarà<br />
ripristinato a Jesi il servizio di interruzione volontaria di<br />
gravidanza (Ivg), sospeso dal settembre 2012 perché<br />
tutti i medici sono obiettori. <strong>La</strong> notizia è stata data in<br />
occasione del primo incontro del <strong>La</strong>boratorio<br />
partecipato sull’applicazione del<strong>la</strong> 194, promosso<br />
dall’assessorato alle Pari opportunità e dal<br />
Coordinamento Donne.
e<br />
Carisj, modifi<strong>che</strong> a statuto e<br />
tagli delle spese<br />
Giancarlo Giacani, attuale presidente del<strong>la</strong><br />
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, potrebbe<br />
accettare <strong>la</strong> riconferma solo in caso di esigenze<br />
straordinarie dettate dal<strong>la</strong> complessa situazione.<br />
«Non ci sono le possibilità economi<strong>che</strong>» spiega<br />
inoltre lo stesso Giacani «per partecipare ad<br />
un’eventuale ricapitalizzazione di Banca Mar<strong>che</strong>.<br />
Potremmo sbi<strong>la</strong>nciarci troppo: abbiamo investito 22<br />
milioni di euro nell’ultimo aumento di capitale».<br />
<strong>La</strong> spending review, intanto, colpisce an<strong>che</strong> pa<strong>la</strong>zzo Bisaccioni, <strong>che</strong> serba, fra le altre cose,<br />
una interessante collezione di quadri e sculture poco conosciuta fra i cittadini. Compensi e<br />
gettoni di presenza saranno tagliati del 30-40%. Entro l’anno, <strong>la</strong> Fondazione Carisj riuscirà<br />
comunque ad ultimare le sale operatorie dell’ospedale Carlo Urbani, finanziate con 2,9<br />
milioni di euro.<br />
Aeroporto Sanzio:<br />
da giugno, il volo per<br />
Mosca<br />
FLASH economia<br />
A partire da giugno, per diciotto<br />
settimane, torna il collegamento<br />
Ancona-Mosca Domodedovo.<br />
<strong>La</strong> notizia è dei giorni scorsi, e<br />
segue quel<strong>la</strong> sull’affidamento al<strong>la</strong><br />
Società Aerdorica del<strong>la</strong> gestione<br />
dell’aeroporto Raffaello Sanzio per<br />
35 anni.<br />
Lo scalo dorico, negli ultimi quattro anni, ha aumentato il traffico dei passeggeri del 31%,<br />
superando le 560mi<strong>la</strong> unità. Le merci dal 2009 al 2012 crescono del 22%.<br />
Turismo in crescita. In aumento gli arrivi da Asia e<br />
Russia<br />
Cresce il movimento turistico nelle Mar<strong>che</strong>. Il 2012 ha, infatti, segnato un +13,9%,<br />
rispetto al 2011, in controtendenza ai trend nazionali, <strong>che</strong> hanno visto una flessione degli<br />
arrivi del 1,6% e delle presenze del 2,4%. A presentare i dati Arrigo Brandini,<br />
vicepresidente del<strong>la</strong> Fima (Mediatori ed Agenti d’affari). «Le Mar<strong>che</strong> stanno beneficiando<br />
di quel flusso turistico <strong>che</strong> al 55% riguarda il movimento verso tutto il Paese – ha detto<br />
Brandini – e <strong>che</strong> vede un trend di aumento degli arrivi sia dall'Asia (+ 6,4%) sia,<br />
soprattutto, dal<strong>la</strong> Russia (+ 27,5%)».<br />
Al via <strong>la</strong> fusione di Carisap e Banca dell’Adriatico<br />
Al via <strong>la</strong> fusione di Carisap e Banca dell’Adriatico <strong>che</strong>, dal 15 aprile, si uniranno per dare<br />
vita a una nuova realtà creditizia, con 266 sportelli nelle Mar<strong>che</strong>, Abruzzo e Molise, del<br />
Gruppo Intesa San Paolo.<br />
Tasse e pagamenti<br />
mancati. Così si<br />
schiacciano le pmi<br />
Il saldo natalità/mortalità delle pmi del<strong>la</strong><br />
Vallesina si è chiuso negativamente nel<br />
2012 con meno otto unità. Il tasso di<br />
sviluppo delle attività artigiane, in un anno,<br />
è, di conseguenza, sceso dello 0,38%.<br />
Perdono il settore dell’edilizia e del<br />
manifatturiero. In crescita i servizi alle<br />
imprese e al<strong>la</strong> persona. A causa del<strong>la</strong><br />
pressione fiscale il 33% degli imprenditori<br />
ha ritardato il pagamento dei fornitori e il<br />
29% ha dovuto rinunciare agli investimenti.<br />
Questi alcuni dati forniti dall’Ufficio studi di<br />
Confartigianato.<br />
Per Giuseppe Carancini, segretario del<strong>la</strong><br />
sezione <strong>jesi</strong>na, «in questo momento,<br />
occorre restituire ossigeno alle imprese e<br />
sollevarle da balzelli e tributi».<br />
Le Mar<strong>che</strong>, <strong>la</strong> regione con<br />
il più alto indice di<br />
franosità<br />
Quasi il 20% del totale del<strong>la</strong> superficie<br />
delle Mar<strong>che</strong> è a rischio frane. Il dato, <strong>che</strong><br />
fa delle Mar<strong>che</strong> <strong>la</strong> regione italiana con<br />
l’indice più alto, è stato diffuso dal<strong>la</strong><br />
Coldiretti regionale. Secondo l’inventario<br />
dei fenomeni franosi in Italia, infatti, il<br />
rapporto tra area smottamenti e area totale<br />
è pari al 19,4%, al top del livello nazionale.<br />
Secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra,<br />
inoltre, <strong>la</strong> provincia di Pesaro-Urbino è<br />
quel<strong>la</strong> con il maggior numero di fenomeni<br />
di dissesto.
Gare sociali Cral UBI Banca Popo<strong>la</strong>re di Ancona<br />
Al circolo Acli di Senigallia, si sono svolte le gare sociali, di bocce individuale e brisco<strong>la</strong>,<br />
organizzata dal Cral Ubi Banca Popo<strong>la</strong>re di Ancona. <strong>La</strong> gara di bocce individuale è stata<br />
vinta da Dino Curzi, seguito da Marco Ambrosi, Mauro Barchiesi, Paolo Grilli, Antonio<br />
Cantiani. <strong>La</strong> gara di brisco<strong>la</strong> a coppie, invece, è stata vinta dal<strong>la</strong> coppia Aldo Berluti e<br />
Giuseppe Martellini’ seguiti da Giulio Baiani e Marco Ambrosi. Terzo posto per <strong>la</strong> coppia<br />
Lino Micci e Franco Pierandrei, quarti Sergio Santoni e Paolo Grilli. I partecipanti ringraziano<br />
il dirigente Cral Ubi-Banca Popo<strong>la</strong>re di Ancona, Attilio Priori, organizzatore delle gare.<br />
Concerto a Pa<strong>la</strong>zzo<br />
Torna <strong>la</strong> Rassegna “Concerto a Pa<strong>la</strong>zzo”, cartellone musicale di alta qualità, prodotto dal<strong>la</strong><br />
Fondazione “<strong>La</strong>nari”, <strong>che</strong> propone programmi rari, concerti allestiti all’interno dei pa<strong>la</strong>zzi<br />
storici di Jesi. <strong>La</strong> Rassegna si apre domenica 7 aprile, con un evento omaggio al<strong>la</strong> canzone<br />
napoletana d’arte, con il tenore Marcello Bedoni, accompagnato al pianoforte da<br />
Saverio Santoni, nel<strong>la</strong> Sa<strong>la</strong> del <strong>La</strong>mpadario del Circolo Cittadino. Domenica 14 aprile,<br />
“Una sera dai Ripanti”, concerto con musi<strong>che</strong> di Bach, Vivaldi, Marcello e Galuppi, interpretate<br />
dal raffinato Ensemble “Novo Incanto”, nel Pa<strong>la</strong>zzo Ripanti Nuovo. “F<strong>la</strong>uto rêverie”<br />
è il titolo del concerto in programma, ancora al Circolo Cittadino, il 21 aprile: escursione<br />
per f<strong>la</strong>uto e pianoforte tra Ottocento e Novecento, con musi<strong>che</strong> di Saint-Saens, Caplet,<br />
Paggi, Fauré, Gaubert, Krakamp-Verdi. Interprete Elena Cecconi. I concerti iniziano alle<br />
ore 17.30. Info: 0731/4684.<br />
Concorso fotografico per <strong>la</strong><br />
Sogenus. Premi in denaro e<br />
un’esposizione per i vincitori<br />
Un clic, a colori, in bianco/nero o e<strong>la</strong>borato,<br />
sul mondo dei rifiuti. <strong>La</strong> Sogenus, società <strong>che</strong> dal 1989, si occupa di raccolta, trasporto,<br />
recupero e smaltimento dell’immondizia, organizza un concorso fotografico dal titolo<br />
“Sogenus: modello per natura. Ambiente e <strong>la</strong>voro in posa”. <strong>La</strong> partecipazione è aperta a<br />
tutti gli appassionati dell’obiettivo, non professionisti, residenti o <strong>che</strong> operano nei comuni<br />
di Castelbellino, Monte Roberto, Castelp<strong>la</strong>nio, Rosora, Mergo, Serra San Quirico, Poggio<br />
San Marcello, Montecarotto, Maio<strong>la</strong>ti Spontini, Cupramontana, Staffolo, San Paolo di Jesi<br />
e Jesi. Le foto dovranno avere come soggetti sia momenti dell’attività <strong>la</strong>vorativa<br />
quotidiana degli operatori del<strong>la</strong> Sogenus sia i gesti di attenzione al<strong>la</strong> raccolta differenziata<br />
da parte dei cittadini sia, infine, l’aspetto ambientale/naturalistico del sito del<strong>la</strong> discarica.<br />
Tutti gli scatti dovranno pervenire, entro e non oltre, sabato 18 maggio al<strong>la</strong> sede<br />
amministrativa del<strong>la</strong> Sogenus. Le immagini pervenute saranno selezionate da una<br />
commissione, <strong>che</strong> ne sceglierà quattro ai cui autori andranno premi in denaro.<br />
“Io e l’arte” di Alberto Berti<br />
news | 13<br />
Esposti 56 quadri di Alberto Berti, <strong>jesi</strong>no<br />
<strong>che</strong> da anni vive a Pisa, in una mostra <strong>che</strong><br />
si è tenuta dal 23 febbraio al 16 marzo<br />
presso il Museo Piaggio “Giovanni Alberto<br />
Agnelli” di Pontedera. Si tratta di un<br />
evento importante in quanto al Museo<br />
Piaggio hanno esposto solo esponenti<br />
prestigiosi dell’arte italiana ed<br />
internazionale. «<strong>La</strong> pittura di Berti – come<br />
riportato nel<strong>la</strong> brochure di presentazione –<br />
è fatta di sensazioni; per lui il disegno<br />
conta poco, è solo un pretesto per dire<br />
poi, col colore, quello <strong>che</strong> sente. I colori<br />
per lui sono infatti sentimenti e questi<br />
sentimenti fanno sì <strong>che</strong> Berti conservi<br />
sempre nelle sue opere una delicatezza ed<br />
una leggerezza capaci di rendere le<br />
immagini con semplicità ed eleganza».<br />
Info: www.sogenus.com o tel. 0731/703418. >> Dall’alto, Alberto Berti e una <strong>sua</strong> opera
14 | news<br />
“Personaggi in cerca d’autore”, il progetto del Cir33 a Santa Maria<br />
Nuova<br />
Entra nelle battute finali “Personaggi in cerca d’autore”. Il progetto del Cir33, il consorzio<br />
intercomunale Vallesina-Misa, <strong>che</strong> si occupa dell’organizzazione e del<strong>la</strong> gestione dei<br />
rifiuti, è nato per sensibilizzare, con il gioco, il teatro e i fumetti, i bambini al rispetto<br />
dell’ambiente attraverso le regole del<strong>la</strong> raccolta differenziata. Martedì 26 marzo, infatti, si<br />
è svolta <strong>la</strong> festa conclusiva dei <strong>la</strong>vori <strong>che</strong> hanno coinvolto an<strong>che</strong> dieci c<strong>la</strong>ssi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />
primaria di Santa Maria Nuova. «Rientra tra le prerogative di una convivenza civile –<br />
ricorda il presidente del consorzio Simone Cec<strong>che</strong>ttini – prevedere il contributo di<br />
ciascun cittadino al<strong>la</strong> salvaguardia dell’ambiente, ed è onere degli enti preposti informare<br />
e sensibilizzare. Così <strong>che</strong>, per tutti, <strong>la</strong> raccolta differenziata diventi un gesto quotidiano e<br />
abituale, piuttosto <strong>che</strong> un compito difficile e spiacevole». Da qui, “Personaggi in cerca<br />
d’autore”, <strong>che</strong> nell’anno sco<strong>la</strong>stico in corso ha unito 35 istituti sco<strong>la</strong>stici, circa 170 c<strong>la</strong>ssi,<br />
3.200 alunni e 300 insegnanti.<br />
“L’estate di San Martino del<br />
’14”. In scena una nuova<br />
produzione del Ca<strong>la</strong>mandrei<br />
Il Centro Studi Ca<strong>la</strong>mandrei di Jesi, in<br />
col<strong>la</strong>borazione con il Circolo di Cultura<br />
Politica “Sandro Pertini” e il Centro Studi<br />
Marchigiano “Ugo <strong>la</strong> Malfa”, presenta, in<br />
prima assoluta, “L’estate di San Martino<br />
del ’14”, <strong>la</strong>voro per il teatro di Stefano<br />
Cerioni, incentrato sulle figure di Benito<br />
Mussolini e del padre del Futurismo,<br />
Filippo Tommaso Marinetti. Lo spettacolo<br />
andrà in scena sabato 20 aprile al Teatro<br />
studio Valeria Moriconi, per <strong>la</strong> regia di<br />
Gianfranco Frelli, con gli attori Luigi Bini,<br />
nel<strong>la</strong> parte del duce, e Nicho<strong>la</strong>s De<br />
Alcubierre nel ruolo di Marinetti. Prevista<br />
un’anteprima per i maturandi del liceo<br />
C<strong>la</strong>ssico e Scientifico con una introduzione<br />
dello storico Marco Severini dell’Università<br />
di Macerata. Lo spettacolo, inoltre,<br />
inaugurerà, nel mese di agosto, <strong>la</strong> 24ª<br />
edizione del “Sipario Aperto - Franco<br />
Enriquez” di Sirolo. Per i biglietti, telefonare<br />
allo 0731.206888 o scrivere, via e-mail, al<br />
seguente indirizzo: biglietteria@fps<strong>jesi</strong>.com.<br />
A Morro<br />
d’Alba una<br />
mostra<br />
“da cartolina”<br />
È in corso al museo<br />
Utensilia, <strong>la</strong> mostra<br />
“Morro d’Alba: un<br />
paese da cartolina”.<br />
Un percorso storico, fanno sapere gli<br />
organizzatori, attraverso le immagini postali<br />
<strong>che</strong> rappresentano il borgo del<strong>la</strong> “scarpa”.<br />
Documenti fino ad oggi conservati<br />
nell’archivio comunale.<br />
<strong>La</strong> mostra è curata da Simona Guerra.
CLASSE 1ª A / SCUOLA CAPPANNINI<br />
Inn ppieddii,, dda ssinniissttrraa:: Arianna Spurio, Chiara Racchini, Martina Antei, Gianmaria Giacco, Mattia Braghetti, Riccardo<br />
Cappel<strong>la</strong>, Sofia Burini. IInn giinnoccchhioo:: Sofia Messersì, Martina Masé, Mi<strong>che</strong><strong>la</strong>ngelo Santarelli, Caterina Tozzo, Gioele<br />
Piccioni, Samuele Baroni, Emanuele Mattioli, Maddalena Cingo<strong>la</strong>ni. SSeeddutti:: Giulia Adriana Burghelea, Serena<br />
Chiarotti, Elena Cadoni, Aida Carotti, Gabriele Giuricin, Silvia Maggiori, Alexander Goodwin. Assseenti: Erika<br />
Ihosseinian. IInsseegnanntii:: Rosalba Silvestro, Tania Traversi.<br />
CLASSE 1ª B / SCUOLA CAPPANNINI<br />
Inn piieddi,, daa sinniisstra: Lucia Perini, Elena Pallucchini, Christian Scortechini, Emanuele Marinelli, Riccardo Cacciamani,<br />
Sasha Perticaroli, Luca Ma<strong>la</strong>testa, Chiara Candeloro. IInn ggiinnooccchhio:: Tommaso Cinti, Aia Banchi, Stel<strong>la</strong> Liu Yi Miao,<br />
Matilde Brunori, Giulia Mazzarini, Giacli Ferri, Benedetta Bini, Manuel Porro. Seedduti:: Daniele Ciccarelli, Chiara<br />
Pierelli, Jessica Bul<strong>la</strong>, Agnese Ferlito, Fabrizio Freddi, Leonardo Meschini, Sara Pasquini, Leonardo Corinaldesi.<br />
IInnsseegnaanntii: Danie<strong>la</strong> Mandolini, Patrizia B<strong>la</strong>si.
16 | f<strong>la</strong>sh sport<br />
a cura di Fabrizio Romagnoli<br />
RISULTATI E CLASSIFICHE<br />
BASKET – Serie A2 maschile<br />
Fileni BPA – Scafati 73-72<br />
Veroli – Fileni BPA 61-72<br />
C<strong>la</strong>ssifica<br />
Pistoia 34, Barcellona 30, Casale Monferrato 30,<br />
Brescia 28, Scafati 24, Verona 22, Forlì 22, Bologna<br />
22, Capo d’Or<strong>la</strong>ndo 20, Fileni BPA Jesi 20, Trieste<br />
18, Trento 18, Veroli 16, Ferentino 16, Imo<strong>la</strong> 13<br />
CALCIO – Serie D girone F<br />
Ango<strong>la</strong>na – Jesina 1-1<br />
Jesina – San Nicolò 1-1<br />
C<strong>la</strong>ssifica<br />
San Cesareo 60, Sambenedettese 59, Termoli 55,<br />
Maceratese 54, Ancona 47, Agnonese 46, Vis<br />
Pesaro 45, Astrea 44, Jesina 40, Fidene 35,<br />
Ango<strong>la</strong>na 33, Civitanovese 32, Isernia 32,<br />
Amiternina 31, Ce<strong>la</strong>no 26, Recanatese 25, Città di<br />
Marino 20, San Nicolò 18<br />
VOLLEY FEMMINILE – Serie B2 girone F<br />
C<strong>la</strong>ssifica<br />
Pagliare 49, Edil Ceccacci Moie 45, Recanati 43,<br />
Ternana 40, Rieti 38, Fabriano 37, Gabicce 37, Omg<br />
Perugia 35, Macerata 27, Monteschiavo Jesi 22,<br />
Marsciano 21, Montecchio 17, Nautilus Roma 9,<br />
Madebus Fermo 0<br />
RUGBY – Serie C Elite<br />
Jesi – Terni 15-10<br />
C<strong>la</strong>ssifica<br />
Parma 72, Terni 58, Jesi 56, Imo<strong>la</strong> 46, Bologna 45,<br />
Forlì 38, Siena 35, Firenze 27, Cesena 21, San<br />
Benedetto 18, Città di Castello 11<br />
Twirling, parte bene il 2013<br />
del Fantasy<br />
Nel<strong>la</strong> prima fase del Campionato<br />
Italiano Twirling di serie A al Pa<strong>la</strong>Ferrini<br />
di Busto Arsizio, si fa valere<br />
l’Associazione Sportiva Dilettantistica<br />
Fantasy. Bril<strong>la</strong>nte doppio primo posto,<br />
nello short program e nel freestyle, per<br />
<strong>la</strong> pluricampionessa Margherita<br />
Roc<strong>che</strong>tti di Castelbellino, c<strong>la</strong>sse 1993.<br />
Buona an<strong>che</strong> <strong>la</strong> prova dell’azzurra<br />
Giorgia Venanzi, di Castelp<strong>la</strong>nio, c<strong>la</strong>sse<br />
1996, col decimo posto. Nel<strong>la</strong><br />
specialità coppia, <strong>la</strong> stessa Venanzi ed<br />
Ange<strong>la</strong> Bramati, di Maio<strong>la</strong>ti Spontini,<br />
c<strong>la</strong>sse 1995, colgono il quarto posto.<br />
Buone cose an<strong>che</strong> dai giovani delle<br />
serie minori. Rive<strong>la</strong>zione di stagione,<br />
l’imbattuta esordiente Serena Carnali.<br />
Rugby, Jesi batte Terni ed insegue i p<strong>la</strong>yoff<br />
Nel campionato di serie C Elite, <strong>la</strong> Rugby Jesi ‘70 si tiene stretto il terzo posto ed insegue, a<br />
due lunghezze di distanza, il secondo di Terni, sconfitta nello scontro diretto, dando <strong>la</strong> caccia<br />
al<strong>la</strong> qualificazione ai p<strong>la</strong>yoff. Dopo una <strong>la</strong>rga vittoria sul Città di Castello, brusco risveglio per<br />
<strong>la</strong> formazione leoncel<strong>la</strong>, inaspettatamente battuta a Bologna. All’inizio del secondo tempo,<br />
sul 21-8, Jesi credeva di avere <strong>la</strong> vittoria in tasca. A quel punto, però, il crollo: felsinei al<strong>la</strong><br />
rimonta e poi al sorpasso, 29-21 Bologna il finale. Nel turno successivo, il riscatto: cuore e<br />
tenacia contro le diverse assenze per infortunio, permettono al quindici <strong>jesi</strong>no di piegare gli<br />
umbri: il 15-0 di inizio ripresa stavolta non tradisce, an<strong>che</strong> se Terni risale e finisce 15-10 per<br />
<strong>la</strong> Rugby Jesi ’70. Dopo Pasqua, scontro diretto contro l’inseguitrice Imo<strong>la</strong>.<br />
Basket, <strong>la</strong> Fileni Bpa prova a riaprire il discorso p<strong>la</strong>yoff<br />
Due successi consecutivi, per risalire in c<strong>la</strong>ssifica e cercare in extremis di ritornare in<br />
ballo in chiave p<strong>la</strong>yoff. Riscattando il tonfo di Capo d’Or<strong>la</strong>ndo, <strong>la</strong> Fileni Bpa di coach<br />
Pecchia conferma <strong>la</strong> serie positiva casalinga, ma va an<strong>che</strong> a cogliere il suo primo<br />
successo in trasferta dopo il cambio in panca. Al Pa<strong>la</strong>Triccoli, cade <strong>la</strong> bestia nera Scafati,<br />
con Maggioli ed Hoover decisivi dal<strong>la</strong> lunetta nel portare avanti Jesi, 73-72. A Frosinone,<br />
in casa del<strong>la</strong> Prima Veroli, occorre una conferma ed arriva: Jesi parte malissimo (15-2<br />
dopo 6’), ma l’Aurora si rialza, sorpassa a 6’ dal<strong>la</strong> fine e chiude con <strong>la</strong> testa avanti, 61-72.<br />
Calcio, Jesina a piccoli passi<br />
Nel campionato di serie D, i leoncelli del<strong>la</strong> Jesina arrivano a toccare quota 40 punti e con<br />
cinque giornate ancora da giocare sono vicini a mettersi al sicuro, garantendosi <strong>la</strong><br />
permanenza in categoria. Nonostante le assenze, <strong>la</strong> Jesina, dopo aver battuto l’Isernia (4-<br />
2), prosegue <strong>la</strong> serie positiva con due pareggi colti in rimonta e con qual<strong>che</strong> rimpianto:<br />
1-1 in casa del<strong>la</strong> Renato Curi Ango<strong>la</strong>na (in gol Tafani) ed 1-1 a Jesi contro il fanalino di<br />
coda San Nicolò (rigore di D’Aniello), in una gara in cui per due volte i legni fermano <strong>la</strong><br />
squadra di Amaolo. Curiosità delle due partite, <strong>la</strong> coppia d’attacco formata dai fratelli<br />
Tommaso (c<strong>la</strong>sse 1982) ed Alessandro Gabrielloni (1994).<br />
Taekwondo vincente in Vallesina<br />
Da Poggio San Marcello a Jesi, buon inizio di 2013 per il Taekwondo del<strong>la</strong> nostra zona.<br />
Dal Comune più piccolo del<strong>la</strong> provincia, Poggio San Marcello, Mara Magnoni conquista il<br />
titolo italiano Under 21 a Brindisi, nel<strong>la</strong> categoria +73 kg, dopo le affermazioni tricolori da<br />
Juniores nei tre anni precedenti . Per lei, al quarto anno di liceo scientifico a Jesi e<br />
seguita dall’allenatore Giacomo Piersigilli del<strong>la</strong> società sportiva At<strong>la</strong>ntis Gym di<br />
Castelbellino, il sogno prosegue. A Brindisi, agli Italiani Under 21, presenti ed a medaglie<br />
an<strong>che</strong> gli atleti del<strong>la</strong> Libertas Taekwondo di Jesi. Argento per Maria Vittoria Ciuffolotti<br />
(cat. – 67kg), battuta solo in finale dal<strong>la</strong> nazionale Del Coco. Bronzo per Andrea<br />
Sabbatini (cat. + 87kg), fermato in semifinale e poi vincente nel<strong>la</strong> sfida per il terzo posto.
Fileni Bpa: contro Barcellona, obiettivo 3.000 per inseguire i p<strong>la</strong>yoff<br />
Una corsa p<strong>la</strong>yoff da riaprire, in maniera<br />
inattesa e per questo più bel<strong>la</strong> ed<br />
esaltante. <strong>La</strong> Fileni Bpa vuole provarci e<br />
per riuscire invita il proprio pubblico a<br />
starle vicino numeroso e con calore,<br />
domenica 7 aprile al pa<strong>la</strong>Triccoli (18.15)<br />
nel<strong>la</strong> sfida cruciale con <strong>la</strong> corazzata<br />
Barcellona Pozzo di Gotto.<br />
<strong>La</strong> società arancioblu <strong>la</strong>ncia allora<br />
l’operazione 3.000: portare al Pa<strong>la</strong>Triccoli<br />
almeno 3.000 persone, <strong>che</strong> aiutino<br />
Maggioli e compagni a superare il<br />
quintetto siciliano, costruito per puntare<br />
al<strong>la</strong> Lega A, e continuare a sognare i<br />
p<strong>la</strong>yoff.<br />
Per favorire un maggior afflusso di<br />
pubblico ed assicurare così <strong>la</strong> spinta<br />
giusta al<strong>la</strong> Fileni Bpa contro <strong>la</strong> fortissima<br />
Sigma, <strong>la</strong> società ha deciso di abbassare i<br />
prezzi di ingresso al Pa<strong>la</strong>Triccoli: entrare al<br />
pa<strong>la</strong>sport per assistere a Jesi – Barcellona<br />
Pozzo di Gotto costerà 10 euro con<br />
biglietto unico valido per tutti i settori,<br />
mentre <strong>la</strong> curva costerà addirittura soli 5<br />
euro. «Mi aspetto il pubblico delle grandi<br />
occasioni, domenica al pa<strong>la</strong>zzetto, per<br />
sostenere e sospingere questi ragazzi a<br />
una prova sopra le righe per battere <strong>la</strong><br />
fortissima Barcellona, per me <strong>la</strong> più<br />
accreditata a vincere i p<strong>la</strong>y off – dice<br />
l’amministratore unico dell’Aurora Basket<br />
Altero <strong>La</strong>rdinelli –. Tutto questo per<br />
l’orgoglio di essere <strong>jesi</strong>no, di avere una<br />
f<strong>la</strong>sh sport | 17<br />
(foto Candolfi)<br />
squadra in Legadue e di tifare una<br />
squadra e una società <strong>che</strong> rispettano gli<br />
impegni presi. Onestà, correttezza, lealtà e<br />
sacrificio per <strong>la</strong> maglia. Il primo anno di<br />
sponsorizzazione Fileni siamo entrati ai<br />
p<strong>la</strong>y off da ottavi ed abbiamo sbattuto<br />
fuori Caserta contro ogni pronostico, per<br />
poi perdere solo a gara 5 contro Pavia in<br />
semifinale. Possiamo e dobbiamo provare<br />
di nuovo a sorprendere».
18 | città<br />
>> Nelle foto: via Setificio, costa del<br />
Montirozzo, corso Matteotti<br />
>> L’assessore Sergio Garofoli<br />
RIVOLUZIONE<br />
VIARIA<br />
di Matteo Tarabelli<br />
Nuovi sensi unici, rimodu<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione,<br />
ampliamento del<strong>la</strong> ztl. L’Amministrazione e<strong>la</strong>bora <strong>la</strong> nuova<br />
<strong>viabilità</strong>. Par<strong>la</strong> l’assessore Sergio Garofoli<br />
Corso Matteotti a senso unico, Montirozzo sbarrato ai non residenti del centro storico, limitazione<br />
degli accessi nel<strong>la</strong> ztl, inversione di via Setificio. <strong>La</strong> Giunta Bacci delinea <strong>la</strong> nuova<br />
<strong>viabilità</strong> cittadina, in attesa di scovare i fondi per realizzare l’Asse Nord, fra viale del <strong>La</strong>voro<br />
e via Puccini, ed ampliare via del Verziere. Entro il mese di aprile, sarà predisposta <strong>la</strong> gara<br />
d’appalto per i par<strong>che</strong>ggi a pagamento - da dare in gestione ad una ditta privata - . A quel<br />
punto, l’assessore al<strong>la</strong> <strong>viabilità</strong> Sergio Garofoli potrà avviare le sperimentazioni. Si partirà<br />
proprio dal tratto del Corso fra l’Arco Clementino e via Mura Occidentali: addio al doppio<br />
senso di marcia, con annessi par<strong>che</strong>ggi a spina di pesce (<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione sarà Roma-<br />
Ancona). Saranno un migliaio, infatti, gli spazi blu attorno alle mura, quasi il doppio rispetto<br />
agli attuali.<br />
Assessore Garofoli, quali sono le priorità dell’Amministrazione sul tema?<br />
«Nel programma elettorale del<strong>la</strong> lista JesiAmo e nel successivo Programma di Mandato,<br />
e<strong>la</strong>borato insieme alle altre due forze <strong>che</strong> formano l’attuale maggioranza consiliare, vale a<br />
dire Insieme Civico e Patto per Jesi, abbiamo evidenziato le necessità “di restituire al<strong>la</strong> città<br />
un decoro urbano <strong>che</strong> permetta a tutti di vivere bene <strong>la</strong> quotidianità e di promuovere uno<br />
sviluppo del territorio compatibile con <strong>la</strong> salvaguardia dell’ambiente, contrastando e rimuovendo,<br />
ove possibile, le cause del degrado e le conseguenze <strong>che</strong> questo ha sul<strong>la</strong> salute dei<br />
cittadini”, convinti <strong>che</strong> “una città <strong>che</strong> si cura è una città credibile”. Ci proponiamo perciò di<br />
rendere Jesi “una città in cui i concetti di qualità di vita e vivibilità trovino applicazione, una<br />
città cortese, pulita, curata e fruibile, <strong>che</strong> rifletta altresì l’attenzione al bello”.<br />
L’Amministrazione comunale sta cercando di dare sostanza a questi principi per raggiungere<br />
gli obiettivi prefissati. Nel<strong>la</strong> seduta del<strong>la</strong> Giunta Comunale del 23 febbraio, abbiamo dato<br />
indirizzi al<strong>la</strong> struttura tecnica comunale affinché rediga il nuovo rego<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione<br />
all’interno dell’area storica, provveda alle modifi<strong>che</strong> viabilisti<strong>che</strong> necessarie ed al<strong>la</strong> concessione<br />
del servizio integrato di gestione dei servizi a supporto del<strong>la</strong> mobilità urbana: par<strong>che</strong>ggi<br />
a pagamento ed impianti ettometrici cioè di sistemi di trasporto pubblico urbano a<br />
breve raggio. Gli uffici comunali stanno an<strong>che</strong> predisponendo i progetti di sistemazione delle<br />
aree a par<strong>che</strong>ggio all’esterno delle mura».<br />
Il centro storico potrebbe essere interessato da svariate rivisitazioni viarie, fra cui via<br />
Montello a senso unico a scendere. Stesso discorso per il Corso, bloccandone l’attraversamento<br />
da via Mura Occidentali (chi transita davanti alle poste centrali dovrà svoltare obbligatoriamente<br />
in via Montegrappa). Per quale motivo vi state concentrando su tale zona?<br />
«Perché il centro storico deve essere vissuto e non attraversato dalle automobili. Il nostro<br />
Sindaco ricorda sovente <strong>che</strong> trasformare l’area storica, render<strong>la</strong> più vivile, più fruibile, è <strong>la</strong>
so<strong>la</strong> salvezza del<strong>la</strong> zona. Ripeto perciò<br />
quanto sostenuto da Bacci: se non creiamo<br />
un contesto diverso, un luogo migliore<br />
rispetto all’offerta dei troppi centri commerciali,<br />
il commercio del Corso, delle piazze<br />
e dei vicoli è destinato a morire».<br />
Ma c’è chi non condivide del tutto le proposte.<br />
Il presidente di Confcommercio<br />
Bifani <strong>la</strong>ncia l’ipotesi di invertire il senso di<br />
marcia di via del Molino, e quindi di via XX<br />
Settembre, per ricavare un ulteriore accesso<br />
al centro...<br />
«<strong>La</strong> <strong>sua</strong> proposta è in fase di esame. Sono<br />
convinto <strong>che</strong> troveremo insieme una soluzione.<br />
Questa Amministrazione, come stiamo<br />
dimostrando, è aperta ai contributi di<br />
tutti i cittadini, su qualsiasi problematica».<br />
Siete intenzionati an<strong>che</strong> a sbarrare l’Arco<br />
del Magistrato, per dividere <strong>la</strong> parte medievale<br />
del centro da quel<strong>la</strong> settecentesca. Ma<br />
come si circolerà all’interno? State valutando<br />
l’introduzione di semafori o pilomat?<br />
«Sì, l’idea è proprio questa. <strong>La</strong> parte medievale<br />
del nostro centro storico è quel<strong>la</strong> più<br />
delicata, <strong>la</strong> più sofferente per l’utilizzo sbagliato<br />
<strong>che</strong> se ne continua a fare».<br />
State pensando di spostare il varco elettronico,<br />
<strong>che</strong> impedisce l’accesso al<strong>la</strong> ztl ai non<br />
aventi diritto, all’inizio del<strong>la</strong> salita del<br />
Montirozzo. Così facendo, chiuderete una<br />
scorciatoia sud-nord, molto trafficata.<br />
Avete considerato il rischio di incrementare<br />
gli intasamenti lungo l’Asse Sud?<br />
«Ogni modifica di percorso viabile è com-<br />
plicata, non sempre si riesce a raggiungere<br />
l’obiettivo posto. A volte è necessario<br />
rivedere le scelte <strong>che</strong>, inizialmente, risultano<br />
le più logi<strong>che</strong>. Spesso, a fronte di decisioni<br />
razionali, si hanno comportamenti<br />
irrazionali dell’utente. Ad ogni modo, anticipare<br />
l’area ztl all’inizio del Montirozzo è<br />
funzionale, appunto, all’esigenza di eliminare<br />
una scorciatoia, interna all’area storica.<br />
Ritorniamo pertanto al<strong>la</strong> filosofia di<br />
fondo, <strong>che</strong> anima il programma di mandato:<br />
il centro deve essere vissuto, non attraversato,<br />
né inquinato».<br />
Sono previste novità per il viale del<strong>la</strong><br />
Vittoria?<br />
«Sì, ma in tempi successivi. Per il momento,<br />
completiamo <strong>la</strong> sistemazione delle aree a<br />
par<strong>che</strong>ggio tra <strong>la</strong> sede stradale ed i marciapiedi».<br />
Ed arrivano i parchimetri...<br />
«È così. Ma con <strong>la</strong> prima mezzora di sosta<br />
a tariffa agevo<strong>la</strong>ta: una volta si sarebbe<br />
detto a prezzo “politico”. Perché siamo<br />
convinti, come <strong>la</strong> maggior parte dei commercianti<br />
<strong>che</strong> lì hanno le loro attività, <strong>che</strong><br />
forse è il mezzo più adatto al ricambio continuo<br />
del<strong>la</strong> sosta».<br />
I par<strong>che</strong>ggi a pagamento faranno <strong>la</strong> loro<br />
comparsa an<strong>che</strong> nel<strong>la</strong> zona del<strong>la</strong> stazione<br />
ferroviaria?<br />
«Ci stiamo ragionando. Non abbiamo assolutamente<br />
intenzione di penalizzare residenti<br />
e commercianti, bensì di stimo<strong>la</strong>re i<br />
pendo<strong>la</strong>ri ed i <strong>la</strong>voratori delle ferrovie ad<br />
città | 19<br />
utilizzare il par<strong>che</strong>ggio s<strong>cambia</strong>tore a<br />
ridosso del<strong>la</strong> Multisa<strong>la</strong>».<br />
Ma resta comunque il gran traffico fra via<br />
XXIV Maggio e via Val<strong>che</strong>. Cosa fare?<br />
«L’Asse Sud è purtroppo, come il viale del<strong>la</strong><br />
Vittoria, un’arteria stradale molto trafficata.<br />
Le logi<strong>che</strong> di intervento saranno analoghe.<br />
Avremo a breve un’assemblea con i residenti<br />
del quartiere Prato-Stazione. Sono<br />
certo <strong>che</strong>, discutendo insieme, si potranno<br />
individuare soluzioni condivise».<br />
In quali altre parti del<strong>la</strong> città pensate di<br />
intervenire sul<strong>la</strong> <strong>viabilità</strong>?<br />
«Ovunque. Lo studio tecnico incaricato<br />
del<strong>la</strong> revisione del piano urbano del traffico<br />
consegnerà entro il prossimo 30 giugno <strong>la</strong><br />
proposta rie<strong>la</strong>borata. E non solo. Stiamo<br />
definendo an<strong>che</strong> le nuove linee del trasporto<br />
urbano. Non è possibile <strong>che</strong> per<br />
andare dal centro città all’ospedale Carlo<br />
Urbani si debbano attraversare altri quartieri.<br />
Poi non possiamo <strong>la</strong>mentarci se vediamo<br />
gli autobus vuoti».<br />
Le proposte sul tavolo sono svariate, <strong>la</strong><br />
volontà sembra esserci. Ma i soldi per realizzare<br />
tutto questo?<br />
«Al momento, non riesco a rispondere a<br />
questa domanda. Potrò farlo non appena il<br />
consiglio comunale approverà, insieme al<br />
bi<strong>la</strong>ncio di previsione, il piano triennale ed<br />
annuale delle opere pubbli<strong>che</strong>. Da quando<br />
ho accettato questo incarico così oneroso,<br />
sono determinato ad arrivare in fondo.<br />
An<strong>che</strong> se qualcuno vorrebbe il contrario».
20 | economia<br />
Ci salverà il MADE IN ITALY<br />
Intervista al prof. Giorgio Galeazzi docente di Economia politica al dipartimento di<br />
Giurisprudenza dell’Università di Macerata. Presidente dei corsi di <strong>la</strong>urea di Scienze<br />
giuridi<strong>che</strong> applicate dell’Università “Fondazione Colocci” di Jesi, dove insegna Economia<br />
finanziaria e Analisi economica dei comportamenti criminali.<br />
>> Il prof. Giorgio Galeazzi<br />
di Marina Marini<br />
Una crisi così non l’avevamo mai vista. Una crisi enorme, epocale, <strong>che</strong> ancora non è finita.<br />
«Quello <strong>che</strong> colpisce di questa crisi, oltre al<strong>la</strong> vastità, profondità e durata, è <strong>la</strong> difficoltà a<br />
uscirne. <strong>La</strong> causa: questo enorme fardello <strong>che</strong> è il debito pubblico, per il quale i cittadini<br />
sono costretti a versare elevate imposte».<br />
Ma gli economisti dove erano, perché non hanno <strong>la</strong>nciato un grido di al<strong>la</strong>rme, forse si poteva<br />
fare qualcosa…<br />
«Nessuno può prevedere esattamente quando una crisi avverrà. Ci sono stati vari interventi<br />
di economisti, convegni in cui si evidenziavano i pericoli. Lo sviluppo <strong>che</strong> abbiamo avuto,<br />
in partico<strong>la</strong>re negli ultimi quindici - venti anni, è stato basato sull’accumu<strong>la</strong>zione di debito.<br />
Non solo in Italia, ma in molti altri Paesi, e non solo pubblico, ma an<strong>che</strong> privato. Da noi, a<br />
fronte di un pesante debito pubblico, grazie alle famiglie italiane, parsimoniose per loro<br />
natura <strong>che</strong> hanno saputo risparmiare, <strong>la</strong> situazione del debito privato è migliore di quel<strong>la</strong> di<br />
altri paesi come gli Stati Uniti».<br />
Lei insegna Economia politica, tutti i giorni con i suoi studenti tratta argomenti come il funzionamento<br />
dei mercati, <strong>la</strong> globalizzazione, il ruolo del governo nell’economia, insomma<br />
cose concrete e di attualità. Non le sembra <strong>che</strong> questi argomenti siano stati stravolti dal<strong>la</strong><br />
crisi? Quali modelli economici saranno ancora validi in futuro?<br />
«<strong>La</strong> teoria economica è in continua evoluzione. Ci sono dibattiti e confronti. Ma certi meccanismi<br />
di base rimangono fermi. L’economia è una scienza sociale basata sull’evoluzione<br />
del<strong>la</strong> società e quindi risente dei <strong>cambia</strong>menti <strong>che</strong> questa subisce, nei gusti, nei modi di<br />
fare cultura, nell’età del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione».<br />
Qual è l’elemento più cruciale dei Paesi europei?<br />
«Direi il fenomeno dell’invecchiamento del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione. Una fase di transizione <strong>che</strong> andava<br />
gestita meglio e <strong>che</strong> ha creato un ulteriore elemento di aggravamento per le nostre finanze. Fase<br />
di transizione, <strong>che</strong> si prevede stabilizzarsi intorno al 2040. Oggi, <strong>la</strong> quota del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione anziana<br />
cresce più rapidamente del<strong>la</strong> quota delle nascite. Per questo, è stato necessario rivedere i<br />
meccanismi del<strong>la</strong> pensione. Per non trasferire su chi verrà l’onere degli aggiustamenti».<br />
Le Mar<strong>che</strong> forse si sono accorte del<strong>la</strong> crisi in ritardo, ma adesso stanno soffrendo. Imprese<br />
chiuse, disoccupazione, i numeri sono brutti an<strong>che</strong> rispetto al<strong>la</strong> media nazionale. Si può<br />
par<strong>la</strong>re ancora di un modello Mar<strong>che</strong> fatto di piccolissime, piccole, medie imprese?<br />
«Le risorse <strong>che</strong> avevamo in passato le abbiamo an<strong>che</strong> oggi: <strong>la</strong> capacità imprenditoriale, <strong>la</strong><br />
volontà di <strong>la</strong>vorare bene. Il problema è creare le condizioni affinché queste capacità si possano<br />
esprimere. Fare in modo <strong>che</strong> chi vuol <strong>la</strong>vorare abbia <strong>la</strong> possibilità di farlo. Oggi <strong>la</strong> situazione<br />
è molto difficile. An<strong>che</strong> se <strong>la</strong> domanda estera, dal terzo trimestre dello scorso anno,<br />
sta riprendendo, quel<strong>la</strong> <strong>che</strong> manca è <strong>la</strong> domanda interna, penalizzata dal<strong>la</strong> necessità di<br />
un’elevata imposizione fiscale».<br />
Come siamo arrivati a questo punto?<br />
«C’è stato un errore di impostazione. Il rigore è stato visto dal punto di vista quantitativo, in<br />
termini di coefficienti. Il rigore andava visto dal punto di vista qualitativo. A parte l’aumento<br />
pesante dell’imposizione fiscale, si è puntato a tagliare gli investimenti. Si doveva corregge-
e di più <strong>la</strong> spesa corrente ed evitare di<br />
interrompere quelle attività di investimento<br />
da parte del settore pubblico, <strong>che</strong> avrebbero<br />
avuto una capacità moltiplicativa per<br />
l’attività economica del sistema».<br />
Par<strong>la</strong>va di ripresa del<strong>la</strong> domanda estera.<br />
Dovremmo orientarci quindi sul mercato<br />
globale. L’imprenditoria marchigiana è<br />
pronta a questo? Le nostre imprese, a<br />
volte piccolissime, hanno <strong>la</strong> forza di presentarsi<br />
sui mercati internazionali?<br />
«Le dimensioni ridotte sono un forte limite<br />
per <strong>la</strong> nostra imprenditoria. Finora, le<br />
nostre imprese <strong>la</strong>voravano sul venduto, su<br />
ordini ricevuti. Per loro, non si era mai<br />
posto il problema del marketing, di trovarsi<br />
un mercato. Ora occorre andarsi a cercare<br />
i clienti, inserirsi in nuovi mercati. Ma questo,<br />
<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> micro impresa, da so<strong>la</strong>, non<br />
può farlo. Occorre, da un <strong>la</strong>to, il sostegno<br />
organizzativo pubblico e, dall’altro, un cambio<br />
di mentalità da parte degli imprenditori<br />
<strong>che</strong> devono fare rete e muoversi in modo<br />
coordinato. An<strong>che</strong> perché le prospettive di<br />
ripresa non le troviamo in Europa, <strong>che</strong> continuerà<br />
per diversi anni a crescere a tassi<br />
piuttosto bassi. Le prospettive stanno nei<br />
nuovi paesi emergenti, Cina, Brasile, India,<br />
ecc. Bisognerà <strong>la</strong>vorarci».<br />
Concretamente, cosa si può fare?<br />
«Organizzare mostre, fiere, essere informati,<br />
perché oggi <strong>la</strong> maggior parte delle attività<br />
si svolge in rete e le comunicazioni devono<br />
essere rapide, immediate. Inoltre, le<br />
nostre imprese, penso al settore del<strong>la</strong> meccanica,<br />
sono specializzate sul<strong>la</strong> componentistica<br />
e sul semi<strong>la</strong>vorato. In pratica, produciamo<br />
pezzi <strong>che</strong> vengono assemb<strong>la</strong>ti in altri<br />
paesi. Così, il maggior valore aggiunto lo<br />
ottiene chi vende il prodotto finale e chi<br />
produce componentistica rischia di vedersi<br />
ridotti i margini. Occorre <strong>che</strong> le nostre<br />
imprese riescano a ristrutturarsi in modo<br />
da orientarsi al prodotto finito».<br />
Una regione come <strong>la</strong> nostra su cosa può<br />
puntare?<br />
«Abbiamo imprese an<strong>che</strong> di media dimensione,<br />
<strong>che</strong> sono delle eccellenze a livello<br />
mondiale e <strong>che</strong> fanno da traino a imprese più<br />
piccole. I cosiddetti distretti sono stati e sono<br />
una risorsa importante an<strong>che</strong> nel<strong>la</strong> nostra<br />
regione. Il vantaggio <strong>che</strong> abbiamo a livello<br />
internazionale è il made in Italy, una grande<br />
attrazione an<strong>che</strong> per i paesi emergenti. Un<br />
valore aggiunto di grandissima rilevanza.<br />
Noi, forse, non ce ne rendiamo conto».<br />
Non è <strong>che</strong> questo concetto del made in<br />
Italy va a finire <strong>che</strong> si esaurisce.<br />
«Dipende da noi, dal<strong>la</strong> nostra capacità di<br />
produrre innovazione. Innovare deve essere<br />
per noi un modo di <strong>la</strong>vorare, dobbiamo<br />
essere sempre sul<strong>la</strong> cresta dell’onda per<br />
qualità e design. Il prodotto italiano rappresenta<br />
uno status symbol nel mondo.<br />
Cerchiamo di non perdere questa caratteristica.<br />
Da noi c’è grande fantasia, i nostri<br />
imprenditori sanno creare cose <strong>che</strong> solo<br />
noi sappiamo fare».<br />
Su questa base, dovremmo essere non<br />
solo il paese più bello, ma il più avanzato e<br />
il più ricco del mondo. Evidentemente, è<br />
mancato qualcosa.<br />
«Servono le condizioni affinché le capacità<br />
si realizzino al meglio. Basta par<strong>la</strong>re con<br />
qualunque imprenditore. Ha problemi a<br />
rapportarsi con <strong>la</strong> pubblica amministrazione,<br />
problemi di finanziamento. Oggi, questa<br />
crisi si è tradotta sostanzialmente in un<br />
credit crunch. I nostri imprenditori si trovano<br />
in difficoltà perché tutte le fonti di finan-<br />
ziamento mancano. Bisogna fare in modo<br />
<strong>che</strong> le imprese abbiano liquidità per poter<br />
<strong>la</strong>vorare. Ci vuole un segno forte di discontinuità.<br />
Dobbiamo dare un segno di <strong>cambia</strong>mento<br />
agli operatori».<br />
Un segno di speranza.<br />
«Tutto il sistema economico, sia quello produttivo<br />
<strong>che</strong> quello finanziario, funziona sul<strong>la</strong><br />
base delle aspettative. Il concetto di aspettative,<br />
quello <strong>che</strong> l’economista Keynes<br />
chiamava animal spirits, è al<strong>la</strong> base dell’intraprendere.<br />
Si è pronti a rischiare se si<br />
hanno delle aspettative positive».<br />
Che tempi prevediamo per rimetterci in<br />
moto?<br />
«Siamo legati ai tempi del<strong>la</strong> politica; finché<br />
non si sblocca <strong>la</strong> situazione politica è difficile<br />
fare una previsione».<br />
Cosa dovrebbe fare il governo?<br />
«Dare stabilità. Dare certezze».<br />
Tre consigli <strong>che</strong>, da economista, si sente di<br />
dare in questo momento ai nostri imprenditori.<br />
«Il primo, è di mantenersi sempre aggiornati.<br />
Evitare di perdere <strong>la</strong> capacità di capire<br />
dove stanno andando i mercati e i gusti<br />
dei consumatori. Essere update, non restare<br />
indietro. Non iso<strong>la</strong>rsi per non perdere i<br />
contatti con il sistema.<br />
Secondo, consiglio di valorizzare <strong>la</strong> propria<br />
capacità innovativa di prodotto e di processo,<br />
tenendo conto <strong>che</strong> il made in Italy<br />
continuerà ad essere per <strong>la</strong> nostra economia<br />
un valore e sarà un discorso vincente<br />
se riusciamo a sostenerlo. Terzo, cercare di<br />
non farsi scoraggiare dal<strong>la</strong> situazione, dai<br />
media, dal<strong>la</strong> tendenza a <strong>la</strong>mentarsi. Sforzarsi<br />
di essere un po’ ottimisti.<br />
Quando <strong>la</strong> ripresa arriverà, e arriverà, dovrà<br />
trovarci pronti a ripartire».
22 | personaggi<br />
di I<strong>la</strong>ria Cofanelli<br />
Il medico <strong>che</strong><br />
sconfisse <strong>la</strong> Sars<br />
Ricordo di Carlo Urbani a dieci anni dal<strong>la</strong><br />
scomparsa<br />
Il 29 marzo sono ricorsi dieci anni dal<strong>la</strong> scomparsa di Carlo Urbani, medico di Castelp<strong>la</strong>nio,<br />
<strong>che</strong> dedicò gran parte del<strong>la</strong> <strong>sua</strong> vita ad aiutare e soccorrere le popo<strong>la</strong>zioni del Terzo Mondo,<br />
vittime di quelle ma<strong>la</strong>ttie infettive, <strong>che</strong> Urbani stesso contribuì a individuare e sconfiggere,<br />
come <strong>la</strong> Sars, quel morbo <strong>che</strong> purtroppo portò al<strong>la</strong> morte an<strong>che</strong> lui.<br />
Carlo Urbani è <strong>la</strong> sintesi di tutte le qualità <strong>che</strong> un buon medico dovrebbe impersonare: passione<br />
per il proprio <strong>la</strong>voro (o, meglio, per <strong>la</strong> propria missione di vita), altruismo e solidarietà.<br />
Urbani nasce il 19 ottobre 1956 e <strong>la</strong> <strong>sua</strong> voglia di spendersi per aiutare gli altri si nota fin<br />
da ragazzo quando, in ambito parrocchiale, si adopera per raccogliere medicine per Mani<br />
Tese (ONG nata per combattere <strong>la</strong> fame e gli squilibri tra Nord e Sud del mondo) e promuove<br />
un Gruppo di solidarietà, <strong>che</strong> organizza vacanze per i disabili. L’ansia di rendersi utile<br />
nell’aiutare il prossimo, lo indirizza verso gli studi di Medicina e <strong>la</strong> specializzazione in ma<strong>la</strong>ttie<br />
infettive. Dopo un breve periodo di <strong>la</strong>voro in qualità di medico di base, Urbani è impiegato<br />
nel reparto ma<strong>la</strong>ttie infettive dell’Ospedale di Macerata, per dieci anni, trascorsi i quali,<br />
dopo il matrimonio con Giuliana Chiorrini e <strong>la</strong> nascita dei tre figli Tommaso, Luca e<br />
Maddalena, inizia ad avvertire <strong>la</strong> necessità di spendersi nell’assistenza dei ma<strong>la</strong>ti più sfortunati,<br />
quelli del Terzo Mondo, troppo spesso dimenticati dai paesi ricchi e vittime degli<br />
interessi e delle lotte delle case farmaceuti<strong>che</strong>.<br />
Tra il 1988 e il 1989, organizza, con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di altri medici, dei viaggi in Africa centrale,<br />
per portare sostegno a quei vil<strong>la</strong>ggi poco facilmente raggiungibili. È qui <strong>che</strong> Urbani si<br />
rende conto <strong>che</strong> le cause delle morti delle popo<strong>la</strong>zioni sottosviluppate sono ma<strong>la</strong>ttie agevolmente<br />
curate nel Mondo Occidentale, quali diarrea e crisi respiratorie; ma in Africa nessuno<br />
ha interesse (o guadagno) nel distribuire medicinali così ben reperibili negli altri paesi<br />
al di qua dell’Equatore. Questa consapevolezza lo spinge ad abbandonare l’ospedale dove<br />
aveva <strong>la</strong> possibilità di diventare primario.<br />
Con <strong>la</strong> famiglia, nel 1996, si reca in Cambogia, dopo essere entrato a far parte dei Medici<br />
Senza Frontiere. Qui studia un progetto per il controllo del<strong>la</strong> schistosomiasi, ma<strong>la</strong>ttia parassitaria<br />
intestinale, e ritrova lo stesso tragico ambiente conosciuto in Africa, quello martoriato<br />
dalle ma<strong>la</strong>ttie infettive, dal<strong>la</strong> diarrea e dall’Aids. E lì i farmaci per debel<strong>la</strong>re infezioni e complicanze<br />
sono assolutamente irreperibili. Urbani denuncia questa situazione, quale consulente<br />
dell’Organizzazione Mondiale del<strong>la</strong> Sanità, ribadendo in tutti i suoi interventi internazionali<br />
<strong>che</strong> <strong>la</strong> causa primaria delle ma<strong>la</strong>ttie parassitarie è <strong>la</strong> povertà.<br />
Nel 1999, viene eletto presidente di Medici Senza Frontiere Italia e ritira il premio Nobel per<br />
<strong>la</strong> pace assegnato all’organizzazione.<br />
Si dirige poi nel <strong>La</strong>os e in Vietnam, dedicandosi con tenacia e coraggio alle ricer<strong>che</strong> e al<strong>la</strong>
A fianco il libro dedicato a Carlo Urbani.<br />
Più a destra Mauro Ragaini, presidente dell’Aicu.<br />
cura del<strong>la</strong> Sars, ma<strong>la</strong>ttia respiratoria <strong>che</strong><br />
preoccupava tutto il globo. È durante un<br />
convegno <strong>che</strong> tenne a Bangkok <strong>che</strong> si rese<br />
conto di aver contratto <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, <strong>che</strong><br />
aveva contribuito egli stesso a debel<strong>la</strong>re.<br />
Ricoverato nell’ospedale del<strong>la</strong> città, dopo<br />
aver fatto rientrare i figli in Italia, rinuncia<br />
an<strong>che</strong> all’ultimo abbraccio con <strong>la</strong> moglie,<br />
per evitare ogni possibilità di contagio.<br />
Carlo Urbani, una vita spesa nel dedicarsi al<br />
prossimo, muore il 29 marzo 2003.<br />
Proprio quell’anno, parenti, colleghi e amici<br />
fondano l’Associazione Italiana Carlo<br />
Urbani Onlus <strong>che</strong>, ispirata ai valori e al <strong>la</strong>voro<br />
del medico di Castelp<strong>la</strong>nio, si adopera<br />
nel<strong>la</strong> distribuzione di farmaci a favore di<br />
quelle popo<strong>la</strong>zioni di cui Urbani si occupò<br />
durante <strong>la</strong> <strong>sua</strong> vita. L’Aicu ha organizzato<br />
una serie di iniziative per commemorare il<br />
medico, a cominciare dall’appuntamento<br />
tenutosi venerdì 5 aprile al Teatro Moriconi,<br />
dove è andato in scena lo spettacolo ‘Pane<br />
e Coraggio’. Sabato 6 aprile, alle ore 8,30,<br />
presso l’auditorium del<strong>la</strong> Bpa, in via<br />
Battistoni, si terrà un convegno scientifico<br />
dal titolo ‘Focus sulle ma<strong>la</strong>ttie neglette’,<br />
patrocinato da Regione Mar<strong>che</strong> e Asur<br />
Mar<strong>che</strong> Area vasta 2, <strong>che</strong> vedrà <strong>la</strong> partecipazione<br />
di esperti di livello internazionale.<br />
Domenica 7 aprile, il ricordo di Carlo Urbani<br />
verrà celebrato con un messa alle ore 10<br />
nel<strong>la</strong> città <strong>che</strong> gli ha dato i natali,<br />
Castelp<strong>la</strong>nio. Alle 17,30, nel<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> Poliva-<br />
lente del Comune, si terrà un incontro con<br />
gli interventi di rappresentanti dell’Aicu, dei<br />
familiari del medico e del sindaco Luciano<br />
Pittori.<br />
Le iniziative proseguiranno venerdì 12 aprile,<br />
alle 18, presso <strong>la</strong> Sa<strong>la</strong> Maggiore del<br />
Pa<strong>la</strong>zzo del<strong>la</strong> Signoria di Jesi, con <strong>la</strong> presentazione<br />
del volume “Carlo Urbani. In<br />
volo… sul mondo <strong>che</strong> amo”, per Edizioni<br />
Ve<strong>la</strong>r e Elledici, degli autori Anna Maria<br />
Vissani, Mariano Piccotti e Alessandra<br />
Cervel<strong>la</strong>ti. Libro protagonista an<strong>che</strong> dell’incontro<br />
<strong>che</strong> si terrà venerdì 10 maggio, alle<br />
ore 21, al<strong>la</strong> sede dell’Azione Cattolica di<br />
Jesi, in Piazza del<strong>la</strong> Repubblica.<br />
An<strong>che</strong> Vincenzo Varagona, giornalista, ha<br />
pubblicato, per Edizioni Paoline, il testo “Il<br />
Medico del<strong>la</strong> Sars”, in uscita proprio in questi<br />
giorni, spiegando <strong>che</strong> il volume è nato<br />
per far conoscere <strong>la</strong> figura del medico di<br />
Castelp<strong>la</strong>nio a coloro <strong>che</strong>, soprattutto<br />
ragazzi, non hanno ancora avuto modo di<br />
scoprirlo. Il libro verrà presentato venerdì<br />
19 aprile, alle ore 17, al<strong>la</strong> Sa<strong>la</strong> del Rettorato<br />
dell’Università Politecnica delle Mar<strong>che</strong>.<br />
Varagona illustrerà <strong>la</strong> <strong>sua</strong> opera an<strong>che</strong><br />
presso <strong>la</strong> Biblioteca <strong>La</strong> Fornace di Moie di<br />
Maio<strong>la</strong>ti.<br />
«<strong>La</strong> nostalgia per Carlo Urbani – afferma<br />
Mauro Ragaini, presidente dell’Aicu –<br />
per chi gli è stato amico resta immutata.<br />
<strong>La</strong> <strong>sua</strong> assenza pesa molto, ma i suoi<br />
tanti esempi di eccellenza, di coraggio ed<br />
alta professionalità ci fanno compagnia e ci<br />
personaggi | 23<br />
esortano a non<br />
essere egoisti,<br />
a guardare oltre<br />
l’orizzonte delle nostre comodità e certezze.<br />
Carlo ci ricorda ogni giorno <strong>che</strong> parte<br />
consistente dell’umanità muore per l’impossibilità<br />
di accedere ai farmaci essenziali<br />
ed ai servizi sanitari. In questo decennale,<br />
onorare <strong>la</strong> memoria di Carlo Urbani non<br />
deve essere solo una rievocazione nostalgica;<br />
deve, per tutti noi, essere un impegno a<br />
condividere in qual<strong>che</strong> modo le sue battaglie<br />
per il diritto al<strong>la</strong> salute, compreso l’accesso<br />
ai farmaci fondamentali. Carlo è stato<br />
e resta un esempio forte per <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse medica<br />
e per tutti gli operatori del<strong>la</strong> sanità. Con<br />
<strong>la</strong> nostra Associazione, cerchiamo di mantenere<br />
vivi gli ideali umanitari, civili e sanitari<br />
<strong>che</strong> hanno accompagnato Carlo durante<br />
<strong>la</strong> <strong>sua</strong> vita, realizzare progetti di assistenza<br />
ed educazione sanitaria nei paesi in via di<br />
sviluppo, acquistare e distribuire farmaci<br />
antiparassitari per combattere ma<strong>la</strong>ttie<br />
infettive. Costantemente col<strong>la</strong>boriamo con<br />
organizzazioni <strong>che</strong> operano da anni in<br />
Africa e Asia, come l’Oms e Riseal, con progetti<br />
in Vietnam, Congo, Filippine, India e<br />
Africa. Vorremmo fare molto di più in nome<br />
di Carlo Urbani, ma abbiamo bisogno di<br />
ulteriori risorse finanziarie e di volontari.<br />
L’entusiasmo, da solo, non basta».
FANTASTICI QUEGLI ANNI<br />
foto di Augusto Giglietti<br />
Si è trasformata in una vera e propria presentazione <strong>la</strong> conferenza<br />
stampa, gentilmente ospitata dall’Enoteca regionale di Jesi, per il<br />
<strong>la</strong>ncio del romanzo di Franco Duranti.<br />
“Fantastici quegli anni. Storie di tanti capelli fa”, uscito per le<br />
edizioniGei, è stato presentato ai giornalisti e ad un folto pubblico<br />
di amici, complici di quegli anni tra i Cinquanta e i Settanta,<br />
<strong>che</strong> il libro di Duranti ripercorre tra i ricordi di un’infanzia felice,<br />
di una giovinezza spensierata, piena di musica e di futuro.<br />
Giovanni Filosa ha condotto <strong>la</strong> conferenza stampa–presentazione<br />
con l’esperienza dell’intrattenitore, <strong>la</strong>sciando a Dino<br />
Mogianesi di leggere qual<strong>che</strong> assaggio del romanzo.<br />
E quando Marino Carotti e Igino Romiti rievocavano quegli<br />
anni, con gli accordi e le parole di Dy<strong>la</strong>n e dei Beatles, certi<br />
strani sintomi delle emozioni si mas<strong>che</strong>ravano da raffreddori<br />
di stagione.<br />
guarda il video su www.<strong>valle</strong>sina.tv<br />
nel<strong>la</strong> sezione dedicata a Jesi e <strong>la</strong> <strong>sua</strong> Valle
Bufera sul BIOGAS<br />
Dodici indagati, per <strong>la</strong> vicenda biogas <strong>che</strong>,<br />
dopo le proteste di comitati, cittadini e<br />
comuni, affronta una tempesta giudiziaria,<br />
per le indagini del<strong>la</strong> Procura del<strong>la</strong> Repubblica<br />
di Ancona.<br />
Come riportato diffusamente e ripetutamente<br />
da organi di stampa locali, da molti<br />
siti, tra cui quello ufficiale del<strong>la</strong> Regione, nel<br />
mirino ci sarebbero le centrali a biogas<br />
autorizzate nelle province di Ancona,<br />
Macerata e Pesaro Urbino e un impianto<br />
eolico a Camerino. Abuso d’ufficio in concorso,<br />
reati edilizi ed ambientali: gli organi<br />
di comunicazione informano <strong>che</strong> gli inquirenti<br />
indagherebbero su un’ipotesi di<br />
accordo tra alcuni pubblici funzionari,<br />
imprenditori e professionisti. Accordo per<br />
accedere ai contributi previsti di circa 2<br />
milioni di euro all’anno per 15 anni.<br />
Risulterebbero indagati un dirigente regionale<br />
e due suoi col<strong>la</strong>boratori, addetti al settore<br />
delle autorizzazioni energeti<strong>che</strong>, <strong>che</strong><br />
avrebbero concesso i nul<strong>la</strong>osta – in alcuni<br />
casi an<strong>che</strong> in vio<strong>la</strong>zione di norme urbanisti<strong>che</strong><br />
e ambientali – a una serie di società,<br />
con le quali avrebbero intrattenuto rapporti<br />
professionali o di interesse. L’inchiesta riguarderebbe<br />
degli imprenditori di Morro<strong>valle</strong>, un<br />
ingegnere di Macerata e uno di Osimo.<br />
Sempre sul<strong>la</strong> base delle notizie di cui non ci<br />
risultano smentite, risulterebbero indagati<br />
an<strong>che</strong> un funzionario del<strong>la</strong> Provincia di<br />
Pesaro-Urbino, <strong>la</strong> <strong>sua</strong> compagna di Fano, il<br />
presidente di una Comunità montana e il<br />
suo predecessore per il parco eolico da<br />
realizzare fra Serra<strong>valle</strong>, Monte Cavallo e<br />
Pieve Torina. All’attenzione degli inquirenti,<br />
inoltre, le autorizzazioni e <strong>la</strong> realizzazione<br />
delle centrali di S. Vincenzo di Osimo,<br />
Camerata Picena, Agugliano, Jesi,<br />
Castelbellino e Metaurilia di Fano. Per le<br />
centrali a biogas di Jesi e Castelbellino, ci<br />
sarebbe un altro indagato.<br />
L’ipotesi di accusa sarebbe di aver ottenuto<br />
il via libera presentando fideiussioni non<br />
rego<strong>la</strong>ri. Aspetti sui quali, nel Consiglio<br />
comunale <strong>jesi</strong>no, il capogruppo 5 stelle,<br />
Massimo Gianangeli, aveva espresso dubbi<br />
e chiesto chiarimenti. Al<strong>la</strong> Regione i sindaci<br />
di Jesi, Maio<strong>la</strong>ti Spontini, Monsano,<br />
Camerata Picena e Castelbellino avevano<br />
sollecitato maggiori garanzie contro <strong>la</strong> proliferare<br />
degli impianti: per quelli al di sotto di<br />
1 megawatt di potenza, infatti, non era prevista<br />
<strong>la</strong> Valutazione di impatto ambientale.<br />
«L’impianto di Jesi è stato completato – dice<br />
l’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano –,<br />
ma credo non sia ancora produttivo, avendo<br />
<strong>la</strong> biomassa utilizzata bisogno di tempo<br />
prima di produrre gas. Sul<strong>la</strong> questione, i<br />
comuni non avevano possibilità di intervenire<br />
né di porre veti. Gli uffici svolgono con-<br />
attualità | 25<br />
di Fabrizio Romagnoli<br />
trolli e sopralluoghi periodici. Quello di<br />
Coppetel<strong>la</strong> è l’unico impianto di biogas in<br />
territorio comunale. Altri due-tre progetti<br />
non hanno più proceduto nell’iter burocratico».<br />
Dopo il boom iniziale e con gli incentivi<br />
riservati a quelli attivi entro il 30.4.2013,<br />
sono improbabili altri progetti. Ecco perché,<br />
quando <strong>la</strong> Regione aveva introdotto<br />
regole più severe solo per le nuove autorizzazioni,<br />
si era par<strong>la</strong>to di stal<strong>la</strong> chiusa a buoi<br />
scappati. Il tutto, con <strong>la</strong> legge regionale<br />
3/2012, non oggetto dell’inchiesta, <strong>la</strong> cui<br />
prima stesura ha sollevato dubbi di costituzionalità<br />
ed è stata impugnata dal<strong>la</strong><br />
Presidenza del Consiglio dei Ministri.<br />
Sul<strong>la</strong> vicenda, vigente il segreto istruttorio,<br />
nul<strong>la</strong> si può dire nel merito e fino a prova<br />
contraria gli indagati non possono essere<br />
ritenuti colpevoli. I legali del<strong>la</strong> difesa, infine,<br />
dichiarano al<strong>la</strong> stampa di essere sereni,<br />
fiduciosi di poter dimostrare l’estraneità dei<br />
loro clienti, <strong>che</strong> rivendicano un comportamento<br />
corretto.<br />
Intanto, <strong>la</strong> Giunta regionale ha immediatamente<br />
incaricato l’Avvocatura regionale di<br />
seguire costantemente l’evolversi del<strong>la</strong><br />
vicenda, al fine dell’adozione delle misure<br />
più idonee a tute<strong>la</strong>re le prerogative del<strong>la</strong><br />
Regione, ivi compreso il risarcimento di<br />
eventuali danni in qualità di parte lesa.
26 | xxxxxxxxxx<br />
Il Rosa Papa Tamburi a<br />
CECCHI CAROTTI<br />
e<br />
di Dino Mogianesi<br />
Incontro Carlo Cecchi nel suo casa–studio.<br />
Ingombro di tele, pennelli, pieno di opere e,<br />
soprattutto, di carta. Non di carte, ma proprio<br />
di carta. Ama usare <strong>la</strong> carta come supporto,<br />
strati sovrapposti. <strong>La</strong> col<strong>la</strong> salda i fogli, tira e<br />
<strong>la</strong> superficie diventa rugosa.<br />
«Mi piace questo modo di <strong>la</strong>vorare. I colori<br />
oleosi <strong>che</strong> adopero prendono matericità,<br />
come un frottage, <strong>la</strong>sciano un segno deciso,<br />
forte, ma scabro. Mi piace pensare <strong>che</strong> il<br />
disegno e <strong>la</strong> pittura si distendono su qualcosa<br />
<strong>che</strong> ha una storia. Così il segno assume un<br />
intento concettuale, <strong>che</strong> è poi l’orizzonte da<br />
cui sono partito agli inizi del mio percorso.»<br />
Nelle tue opere affastelli cose, ricordi, suggestioni.<br />
Oggetti, animali, porte… perché?<br />
«È come <strong>la</strong> sera. Quando il tempo resta<br />
sospeso e tutto si fa contemporaneo. Ti alzi<br />
al mattino e sei in balìa del tempo. Prendi il<br />
caffè poi ti <strong>la</strong>vi poi ti vesti poi incontri o non<br />
incontri poi vai lì poi là, poi, poi… tutto è nel<br />
tempo. Al<strong>la</strong> sera, ripensi a quanto è successo<br />
scandito dall’orologio e tutto è presente<br />
simultaneamente, senza profondità, tutto<br />
insieme, nel<strong>la</strong> mente <strong>che</strong> vede tutto come<br />
se il tempo non lo avesse toccato. Un pitto-<br />
<strong>La</strong> Pinacoteca civica, con i proventi del “Rosa Papa Tamburi”, acquisisce<br />
due opere di Carlo Cecchi e due di Fabrizio Carotti.<br />
re <strong>che</strong> amo è Piero del<strong>la</strong> Francesca. Quel<strong>la</strong><br />
<strong>sua</strong> immobilità <strong>che</strong> non è fissità, ma presenza,<br />
immediatezza; nell’attimo c’è l’infinito<br />
presente. Del resto, l’artista non è tenuto a<br />
prevedere. Si <strong>la</strong>scia andare. Non deve giustificarsi.<br />
Non preventivamente. Semmai,<br />
può farlo dopo. Può, dopo, ricostruire <strong>la</strong><br />
“scena del crimine”.»<br />
Vedo <strong>che</strong> stai <strong>la</strong>vorando proprio attorno al<strong>la</strong><br />
Madonna di Piero.<br />
«Mi interessa il rapporto maschile–femminile,<br />
questa alterità irriducibile, ma inevitabile.<br />
E lo colgo an<strong>che</strong> nei grandi del passato. In<br />
quel<strong>la</strong> Donna <strong>che</strong> dà <strong>la</strong> vita all’Uomo.<br />
Questa donna forte, <strong>che</strong> conserva <strong>la</strong> vita e<br />
<strong>che</strong> l’accudisce. E questo uomo incerto,<br />
<strong>che</strong> vive sul limite, sul<strong>la</strong> soglia…<br />
…spesso vedo citata, nei tuoi quadri, una<br />
porta…<br />
«…perché <strong>la</strong> porta è soglia, appunto, limite,<br />
<strong>che</strong> chiude e apre, fuori e dentro. <strong>La</strong> porta<br />
è semiaperta per dare una prospettiva, <strong>la</strong><br />
fuori (o <strong>la</strong> dentro?) c’è altro, l’altro, l’incontro,<br />
<strong>la</strong> scoperta. <strong>La</strong> porta apre, ma può<br />
an<strong>che</strong> chiudere. Io <strong>la</strong> <strong>la</strong>scio aperta, almeno<br />
un po’, sulle paure e sulle speranze.<br />
L’artista, in fondo, è un esorcista; esorcizza<br />
le paure sue e di tutti.»<br />
Ma perché, ancora, tutti quegli oggetti e<br />
animali nei tuoi disegni?<br />
«Gli oggetti sono materiali, significanti. Non<br />
sopporto il virtuale, <strong>che</strong> trovo volgare. Amo<br />
<strong>la</strong> fisicità, così affascinante. Togli <strong>la</strong> funzione<br />
all’oggetto e diventa segno estetico e gusto<br />
etico. Negli oggetti c’è una storia, una suggestione.<br />
Raccontano ed evocano. Non mi<br />
interessano i legami logici, preferisco quelli<br />
sotto traccia, i richiami subliminali delle<br />
emozioni.»<br />
Mi rega<strong>la</strong> “Martirio”, l’ultimo libro di cui è<br />
coautore con Vittorio Graziosi.<br />
«Vedi questa macchina fotografica in copertina?<br />
Vecchia e rovinata dal tempo? È una<br />
macchina fotografica tedesca, <strong>che</strong> zio<br />
Francesco, ragazzo partigiano, trucidato a<br />
Montecappone, regalò ad una bellissima<br />
ragazza di Precicchie per sdebitarsi dell’ospitalità<br />
e come pegno d’amore. Fu l’ultima volta<br />
<strong>che</strong> si videro. Capisci <strong>che</strong> storie può racchiudere<br />
un oggetto? E <strong>che</strong> carica di emozioni e<br />
sentimenti? Vedi questa teiera accostata al<br />
profilo di Gino De Dominicis? Volevo dire <strong>la</strong>
nostalgia e l’amicizia per Gino, <strong>la</strong> convivialità<br />
profonda. Eppoi, guarda <strong>che</strong> il quadro non è<br />
mai concluso. Lo conclude sempre chi lo<br />
guarda. È una comunicazione. Se i legami<br />
non li stabilisce l’artista, li annoda chi guarda.<br />
Non può limitarsi ad ammirare. An<strong>che</strong><br />
chi guarda è autore.»<br />
Strano questo incontro gemello, a distanza,<br />
tra Cecchi e Carotti. Nel primo, c’è una<br />
netta prevalenza del bianco, nel secondo<br />
del nero. Colori-non-colori come sfondo.<br />
Vasto, denso, nell’un caso e nell’altro, quasi<br />
materici in ambedue. In Cecchi, reso aspro<br />
dal supporto cartaceo. In Carotti, denso,<br />
profondo, da toccarlo.<br />
Un’altra partico<strong>la</strong>rità <strong>che</strong> li accomuna: il<br />
riferimento costante a letture. Lo faccio<br />
notare a Fabrizio Carotti . Perché? Non è<br />
strano <strong>che</strong> nel<strong>la</strong> civiltà dell’immagine l’artista<br />
parta dal<strong>la</strong> paro<strong>la</strong>?<br />
«Preferisco partire dal<strong>la</strong> lettura. È meno<br />
condizionante, <strong>la</strong>scia spazio all’immaginazione,<br />
è attività. Le immagini inducono al<strong>la</strong><br />
passività, dicono tutto, troppo. È inevitabile<br />
esserne condizionati, ma preferisco dimenticarle<br />
quando <strong>la</strong>voro. Si rischia sempre<br />
l’imitazione e non riuscire ad esprimere se<br />
stessi. C’è pigrizia nelle immagini guardate.<br />
Meglio costruirle leggendo.»<br />
<strong>La</strong> scrittura, <strong>che</strong> sembra così vinco<strong>la</strong>nte<br />
nel<strong>la</strong> <strong>sua</strong> narratività, chiede sempre l’intervento<br />
del lettore, del<strong>la</strong> <strong>sua</strong> immaginazione.<br />
L’immagine cattura e diminuisce il senso<br />
critico, spiattel<strong>la</strong> <strong>la</strong> realtà.<br />
Da questo nero così denso e ambiguo<br />
>> Carlo Cecchi, a sinistra, e Fabrizio Carotti.<br />
Più a sinistra l’opera di Carotti e quel<strong>la</strong> di Cecchi<br />
emergono corpi, con una patina dorata<br />
nelle opere più vecchie, più livida in quelle<br />
recenti. Un nero ambiguo, perché non sai<br />
se quei corpi ne emergono o ne sono<br />
sopraffatti, se è origine o destino.<br />
Perché questi corpi e questo buio?<br />
«Mi interessano non tanto <strong>la</strong> figura e le<br />
azioni <strong>che</strong> compie. Mi interessa <strong>la</strong> carnalità,<br />
con questa luce <strong>che</strong> viene da dentro.<br />
Non metto vestiti, <strong>che</strong> connoterebbero<br />
quei corpi nel<strong>la</strong> storia e nel<strong>la</strong> società. Sono<br />
umanità e basta. Volevo l’essere umano<br />
nel<strong>la</strong> <strong>sua</strong> concretezza, riconoscibile, ma<br />
simbolo universale più <strong>che</strong> storico. Non<br />
volevo descrivere, ma rappresentare, semmai.<br />
Non c’è vicenda, ma sentimenti <strong>che</strong><br />
emergono dal buio dell’indistinto.»<br />
Carotti sembra cogliere il momento in cui<br />
da questi corpi sprigiona il sentimento,<br />
come nel momento del<strong>la</strong> creazione. Il<br />
corpo esprime l’umanità. Trovo <strong>che</strong> ci sia<br />
una profonda morale. Mi viene in mente<br />
Mi<strong>che</strong><strong>la</strong>ngelo, <strong>che</strong> diceva di limitarsi a<br />
togliere il superfluo per far emergere il<br />
corpo e l’anima dal<strong>la</strong> materia grezza e insignificante.<br />
Qui, i corpi emergono dal buio<br />
<strong>che</strong> li imprigiona. Il corpo è luce, rive<strong>la</strong>, si<br />
scioglie dall’abbraccio del nul<strong>la</strong>. Ci sono, in<br />
quelle forme, tensione, dramma, accenni di<br />
tenerezza, posture p<strong>la</strong>sti<strong>che</strong>, robuste,<br />
superfici ampie, <strong>che</strong> riflettono <strong>la</strong> luce <strong>che</strong><br />
viene da dentro. Sono umanità pura, innocente,<br />
an<strong>che</strong> se le torsioni, le mani, i<br />
muscoli denunciano irrequietezza.<br />
Richiamano certi partico<strong>la</strong>ri di deposizioni,<br />
di martiri, caravaggeschi. Sono<br />
arte | 27<br />
superficiale?<br />
«Tutti ci portiamo dentro Mi<strong>che</strong><strong>la</strong>ngelo,<br />
Caravaggio, Goya, Bacon, il barocco… è<br />
inevitabile. Il barocco, poi, è un periodo<br />
<strong>che</strong> mi interessa in maniera partico<strong>la</strong>re. Mi<br />
ispira Dostojevski, ma leggo an<strong>che</strong> S. Juan<br />
de <strong>la</strong> Cruz e le Scritture.»<br />
Perché il barocco?<br />
«Perché è il confine tra antico e moderno. È<br />
il periodo del<strong>la</strong> crisi vera, quando <strong>la</strong> religione<br />
subisce <strong>la</strong> concorrenza del<strong>la</strong> ragione.<br />
Galileo toglie certezze e l’uomo è costretto<br />
a buttarsi in mare aperto. Il mondo diviene<br />
campo di attività umane, impegno da cui<br />
non si sfugge. Nascono l’incertezza e <strong>la</strong><br />
sfida. Nasce l’uomo contemporaneo.»<br />
Trovi analogie tra il barocco e il periodo<br />
<strong>che</strong> viviamo?<br />
«<strong>La</strong> tensione del<strong>la</strong> crisi è simile, an<strong>che</strong> se,<br />
forse, di segno opposto. <strong>La</strong> ragione e <strong>la</strong><br />
scienza non sono più così sicure di farce<strong>la</strong>.<br />
E non so se <strong>la</strong> strada può essere il ritorno<br />
alle sicurezze di quel lontano passato.»<br />
Ma se questo ritorno non è più possibile,<br />
se l’iso<strong>la</strong> da cui siamo partiti per il mare<br />
aperto appare lontana e avvolta dalle nebbie,<br />
se <strong>la</strong> nost–algia prende tutti, mi verrebbe<br />
da chiedergli se quei suoi neri così<br />
densi sono <strong>la</strong> nostra origine o il nostro<br />
destino di contemporanei. Ma non glielo<br />
chiedo. <strong>La</strong> <strong>sua</strong> giovinezza ha diritto all’ottimismo.<br />
L’energia <strong>che</strong> emana lui e quei suoi<br />
corpi, <strong>che</strong> fotografa e poi rie<strong>la</strong>bora in<br />
postproduzione in maniera così matura, gli<br />
fa credito per <strong>la</strong> strada <strong>che</strong> sta percorrendo<br />
e per <strong>la</strong> forza dei suoi progetti futuri.<br />
guarda il video su www.<strong>valle</strong>sina.tv<br />
nel<strong>la</strong> sezione dedicata a Jesi e <strong>la</strong> <strong>sua</strong> Valle
28 | libri<br />
Un libro <strong>che</strong> fa discutere<br />
Il nome corre sul filo, parafrasando il titolo<br />
di un film del<strong>la</strong> mia generazione. Rimbomba<br />
e rimbalza dalle colonne dei giornali,<br />
quotidiani e riviste, fa capolino an<strong>che</strong> sui<br />
talk show televisivi. È Gaia Coltorti, <strong>la</strong> giovanissima<br />
<strong>jesi</strong>na <strong>che</strong> <strong>la</strong> Mondadori, con<br />
un’operazione senza precedenti per i nostri<br />
“letterati”, ha deciso di mettere in orbita. Lei<br />
ed il suo libro d’esordio “Affinità al<strong>che</strong>mi<strong>che</strong>”,<br />
già uscito l’anno scorso per “Cattedrale” di<br />
Ancona come vincitore del progetto letterario<br />
“Pagine Nuove”, riservato agli under 40<br />
delle Mar<strong>che</strong>.<br />
<strong>La</strong> trovo a Roma, dove <strong>la</strong> ventunenne studia<br />
(«ho appena fatto alcuni esami, dice, fra<br />
cui russo 3, letteratura o<strong>la</strong>ndese, letteratura<br />
anglo americana ed ora sono abbastanza<br />
libera») perché i nostri lettori <strong>la</strong> vogliono<br />
conoscere. An<strong>che</strong> se siamo restii al<strong>la</strong> notorietà,<br />
tranne i soliti nomi <strong>che</strong> se <strong>la</strong> tirano,<br />
Gaia è quel<strong>la</strong> <strong>che</strong> vedete. Tranquil<strong>la</strong> e serena,<br />
non le interessa più di tanto essere<br />
oggi ripetuta, come nome, sulle colonne di<br />
importantissimi quotidiani. Per lei, conta lo<br />
studio, in primis, e poi le presentazioni <strong>che</strong>,<br />
a giorni, <strong>la</strong> porteranno, con <strong>la</strong> <strong>sua</strong> casa editrice,<br />
in giro per l’Italia e di fronte a microfoni<br />
e telecamere.<br />
«Le recensioni le ho lette tutte e fa parte<br />
del gioco il fatto <strong>che</strong> ci siano quelle positive<br />
e quelle meno positive. È normale <strong>che</strong> il<br />
mio libro non abbia incontrato il favore di<br />
di Giovanni Filosa<br />
“Affinità al<strong>che</strong>mi<strong>che</strong>”,<br />
romanzo d’esordio del<strong>la</strong><br />
giovanissima <strong>jesi</strong>na Gaia<br />
Coltorti, pubblicato dal<strong>la</strong><br />
casa editrice Mondadori<br />
tutti. Per esempio, c’è chi non ha apprezzato<br />
<strong>la</strong> forma giovanile mischiata con forma<br />
più e<strong>la</strong>borata di scrittura, anzi, qualcuno ne<br />
è rimasto addirittura urtato. <strong>La</strong> tematica<br />
non è stata sempre condivisa, ma mi ha<br />
fatto un po’ specie, ecco, questo è vero, <strong>la</strong><br />
superficialità di alcuni giudizi: pochissimi<br />
conoscono <strong>la</strong> mia posizione, non ho fatto<br />
interviste, l’unica presentazione, ad oggi,<br />
l’ho fatta insieme a te. Ripeto, il mio romanzo<br />
rappresenta <strong>la</strong> tragedia del<strong>la</strong> solitudine,<br />
descrive l’amore impossibile fra due giovani,<br />
il comportamento dei genitori verso i<br />
figli, <strong>che</strong> segna <strong>la</strong> loro esistenza».<br />
<strong>La</strong> tematica è solleticante e scabrosa allo<br />
stesso tempo. Due fratelli gemelli, Johnny e<br />
Selvaggia, danno vita ad un amore impossibile<br />
<strong>che</strong> li travolgerà, sullo sfondo di una<br />
Verona <strong>che</strong> è messa apposta come sky<br />
line, tanto ci ricorda Giulietta e Romeo.<br />
«Oggi, c’è tanta instabilità affettiva, non<br />
solo fra i giovani, <strong>che</strong> diventano il capro<br />
espiatorio di una società <strong>che</strong> vede nell’amore<br />
fra un fratello e una sorel<strong>la</strong> un<br />
evento inammissibile. Ho preso ad esempio<br />
Shakespeare, ma an<strong>che</strong> John Ford, da<br />
cui parto per il mio libro, in partico<strong>la</strong>re da<br />
“Peccato <strong>che</strong> fosse puttana”, dove trovi il<br />
richiamo del doppio nell’uno».<br />
Si dice di un circoletto <strong>che</strong>, da studentessa,<br />
a Jesi avevate fondato, un po’ al<strong>la</strong><br />
Ecce Bombo, tu e tre tue ami<strong>che</strong>, mi pare<br />
siano Giulia, Car<strong>la</strong> e Alessandra. Cosa vi<br />
dicevate?<br />
«Discutevamo di ogni cosa, delle avventure<br />
amorose, ogni giorno c’era qualcosa di<br />
nuovo, ci chiedevamo il perché di tutta<br />
questa instabilità. Domande tipo: perché<br />
fra i ragazzi i rapporti sono così disordinati<br />
e stravaganti? Oggi, ciascuna di noi ha una<br />
<strong>sua</strong> vita, ma quei momenti sono stati<br />
importantissimi nel<strong>la</strong> mia formazione, oltre<br />
al<strong>la</strong> lettura di tutto quel <strong>che</strong> è scritto».<br />
Sì, da Topolino a Madame Bovary, come<br />
abbiamo detto altre volte. E Jesi, in tutto<br />
questo? Il “nuovo volto del<strong>la</strong> nostra letteratura”<br />
ci pensa un momento.<br />
«Debbo dire grazie all’Istituto Cuppari per<br />
grande parte del<strong>la</strong> mia formazione, nel<strong>la</strong><br />
cui biblioteca ho arricchito le mie letture,<br />
formandomi in percorsi an<strong>che</strong> diversi da<br />
quelli prettamente sco<strong>la</strong>stici. Così, come il<br />
progetto Pagine Nuove, una grande<br />
opportunità. L’affetto per il panorama, sicuramente<br />
più ristretto di quello <strong>che</strong> ti può<br />
offrire una grande città, c’è tutto, è rimasto<br />
intatto. Oltre al<strong>la</strong> famiglia ed ai vecchi amici,<br />
vuoi sapere cosa mi manca, ogni tanto? Le<br />
mura di Jesi: <strong>la</strong> mia stanza dà sul centro<br />
storico, e come posso trovare questo<br />
aspetto raccolto ed affettuoso da altre<br />
parti?» Inviare foto delle nostre mura al<strong>la</strong><br />
ragazzina, allora, vedrete <strong>che</strong> ne parlerà,<br />
prima o poi…
D o n a z i o n i<br />
I dati del centro trasfusionale. <strong>La</strong> diminuzione imputabile al<strong>la</strong><br />
carenza di personale medico e paramedico addetto al<strong>la</strong> raccolta.<br />
Basta poco per rendere speciale un uomo qualunque, basta donare il sangue per aiutare<br />
una vita. Lo scrive e lo disegna Miniar Charaabi, un ragazzo del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> media Savoia, sul<br />
calendario dell’Avis di Jesi.<br />
L’associazione volontari di sangue <strong>jesi</strong>na, fondata nel 1947 è una delle prime nel<strong>la</strong> Regione,<br />
conta 1614 donatori attivi nel territorio, con 101 nuovi iscritti, due in più rispetto al 2011. A<br />
donare il sangue sono volontari <strong>che</strong> lo fanno gratuitamente, periodicamente e anonimamente.<br />
Lo scorso anno, al Centro Trasfusionale di Viale del<strong>la</strong> Vittoria sono state raccolte<br />
2.183 unità di sangue intero, 769 di p<strong>la</strong>sma e 75 di piastrine. Nonostante i positivi risultati<br />
raggiunti, come <strong>la</strong> piena autosufficienza regionale lo scorso anno, nel<strong>la</strong> zona territoriale di<br />
Jesi è stato riscontrato un calo di 492 donazioni rispetto il 2011, un trend negativo <strong>che</strong> arriva<br />
a quota 800 donazioni in meno se si considera <strong>che</strong> <strong>la</strong> diminuzione va avanti dal 2009.<br />
«A nostro avviso – spiega Sandro Brilli, il presidente dell’Avis Jesi – questi risultati, nonostante<br />
l’impegno profuso dal personale sanitario del Centro Trasfusionale, sono imputabili,<br />
nel<strong>la</strong> maggior parte, al<strong>la</strong> carenza di personale medico e paramedico addetto al<strong>la</strong> raccolta,<br />
<strong>che</strong> in alcuni casi provoca il rinvio delle sedute di prelievo nei quattro punti di raccolta periferici<br />
o <strong>la</strong> formazione di liste di attesa dei donatori incidendo sui risultati».<br />
L’associazione <strong>jesi</strong>na svolge ormai da anni un <strong>la</strong>voro di promozione con le scuole del<strong>la</strong> città<br />
an<strong>che</strong> grazie al gruppo degli Attori di Volontariato, <strong>che</strong> coinvolgono bambini e ragazzi con<br />
iniziative volte a promuovere <strong>la</strong> cultura del<strong>la</strong> donazione. A febbraio, hanno incontrato i<br />
ragazzi di quattro istituti superiori, <strong>che</strong> con molta attenzione hanno partecipato al dibattito<br />
sulle temati<strong>che</strong> del<strong>la</strong> donazione scoprendo <strong>che</strong> il sangue non è una medicina come le altre<br />
perché quando si arriva ad averne bisogno significa <strong>che</strong> non ci sono altre opportunità per<br />
salvare una vita.<br />
Il sangue è indispensabile in tante situazioni: nei servizi di primo soccorso e di emergenza,<br />
negli interventi chirurgici e nei trapianti di organi, nel<strong>la</strong> cura delle ma<strong>la</strong>ttie oncologi<strong>che</strong>, nelle<br />
varie forme di anemia cronica. Donare il sangue è un gesto di solidarietà, significa dire con i<br />
fatti <strong>che</strong> <strong>la</strong> vita di chi sta soffrendo ci preoccupa. Tutti possiamo trovarci nel<strong>la</strong> situazione di<br />
avere bisogno di sangue, averlo a disposizione sta al<strong>la</strong> sensibilità di ciascuno di noi. I donatori<br />
devono avere una età compresa tra i 18 e i 60 anni e pesare più di 50 chili. Chi desidera<br />
diventare donatore di sangue può recarsi al Centro Trasfusionale, sito presso l’ospedale di<br />
Viale del<strong>la</strong> Vittoria a Jesi e compi<strong>la</strong>re <strong>la</strong> domanda di iscrizione; seguiranno un colloquio con<br />
un medico e gli esami ematici per accertare l’idoneità. Ad ogni donazione, il medico effettuerà<br />
dei controlli per verificare lo stato di salute del donatore; dopo il prelievo viene offerto un<br />
ristoro per reintegrare i liquidi. Ai <strong>la</strong>voratori dipendenti viene riconosciuta per legge una giornata<br />
di riposo retribuita. Gli uomini possono donare quattro volte all’anno, mentre le donne<br />
due. Presso il Centro Trasfusionale è possibile an<strong>che</strong> chiedere informazioni sul<strong>la</strong> donazione del<br />
cordone ombelicale, una pratica sicura per <strong>la</strong> mamma e il bambino, <strong>che</strong> viene utilizzata per<br />
curare patologie come leucemie, linfomi, gravi forme di anemie, deficit immunitari.<br />
di Eleonora Dottori<br />
associazioni | 29<br />
i n c a l o
30 | dialetto<br />
Poeti dialettali <strong>jesi</strong>ni<br />
Livio Cirilli<br />
PESCATORE DELL’ESINO<br />
Fiume Esino, gran passió<br />
de noântri pescatori:<br />
te volemo bè ’n bel po’,<br />
da ’ndo’ nasci a ’ndoc<strong>che</strong> môri.<br />
Sia a dicembre <strong>che</strong> de maggio,<br />
co’ <strong>la</strong> piena o sec<strong>che</strong>reccia,<br />
’nte <strong>la</strong> moja o giù lo raggio,<br />
semo sempre su <strong>la</strong> breccia.<br />
Stâmo ll’ore lì a ’spetta’,<br />
co’ <strong>la</strong> canna ’nte le ma’,<br />
l’amo, lenza, mulinello:<br />
semo artisti del tranello.<br />
Qual<strong>che</strong> ôlta chi ce casca,<br />
non è barzo e mango <strong>la</strong>sca:<br />
giù lo sbocco del val<strong>la</strong>do,<br />
’na madina avêa beccado.<br />
L’album di Jv<br />
– Quesso è ’n barzo de siguro –<br />
penso – tiro e tiengo duro –.<br />
Mapperò m’è gida male,<br />
sai que era; ’n’ orinale.<br />
Ma noà ’n ce scoraggiamo,<br />
caminamo... caminamo.<br />
Da <strong>la</strong> mòja de Bocchì,<br />
arivamo, è ’na paro<strong>la</strong>!...<br />
’nfìn’ al ponte de Caro<strong>la</strong>.<br />
Sci non becca mango lì,<br />
ce ’rtornamo piano piano,<br />
po’ a <strong>la</strong> sera lì ’l Bresciano<br />
ce fermamo a fa’ el commento:<br />
chi n’ha presi più de cento,<br />
chi n’ha preso uno bello<br />
<strong>che</strong> no bbocca ’ntel cestello.<br />
Mapperò non t’ î fa vede<br />
e niciuno je ce crede,<br />
perché c’è <strong>la</strong> maldicenza,<br />
<strong>che</strong> virtù del pescatore<br />
non è solo <strong>la</strong> pasienza.<br />
Ma chi l’ dice è ’n’ impostore,<br />
perché noà semo sinceri.<br />
Io presempio l’altro ieri,<br />
e ve l’ digo per finil<strong>la</strong>,<br />
ho tirado su ’n’anguil<strong>la</strong>.<br />
Senza un filo de bugia,<br />
non vedêo ‘ndoc<strong>che</strong> finîa,<br />
co’ ’na zocca <strong>che</strong> perdero,<br />
parêa quel<strong>la</strong> de ’n’ agnello.<br />
E non dide <strong>che</strong> n’è vero,<br />
<strong>che</strong> scinnò ce vo a cappello!<br />
Viale Trieste - Una cartolina di quando il Viale Trieste era ancora il “salotto buono” del<strong>la</strong> città. Un luogo di passeggio, soprattutto<br />
durante le calde serate estive. Oggi…
Turni farmacie<br />
SSerrvizio fferiaalle diurno (13,000--166,00)) notturno (dalle 20,00)<br />
Lunedì 8 aprile Martini Coppi<br />
Martedì 9 aprile Calcatelli Calcatelli<br />
Mercoledì 10 aaprile Delle Grazie Delle Grazie<br />
Giovedì 11 aprile Comunale 1 Comunale 1<br />
Venerdì 12 aaprile Cerni Coppi<br />
Lunedì 15 aprrilee Comunale 2 Comunale 2<br />
Martedì 16 aprile Moretti Coppi<br />
Mercoledì 17 aaprrile Barba Coppi<br />
Giovedì 18 aprilee Martini Coppi<br />
Venerdì 19 aaprile Calcatelli Calcatelli<br />
Sabato diurno<br />
(13,00-16,00)<br />
pomeriggio nottturnno<br />
(dalle 20,00)<br />
Sabato 66 aprille Moretti Moretti, Barba Coppi<br />
Sabato 13 aprile Coppi Coppi, Martini, Grammercato Coppi<br />
Il mattino del sabato le farmacie sono tutte aperte<br />
Doomeeniiccaa diurno ((88,3300--2200,0000) notturno ((dalllle 2200,,0000))<br />
Domenica 7 aapriille Barba Coppi<br />
Domenica 14 aprile Grammercato Grammercato<br />
Faarmacie di Jesi IIndiiriizzoo Teleffono<br />
Barba Via Roma, 162/a 0731.204579<br />
Calcatelli Via Puccini, 5 0731.56482<br />
Cerni Via Garibaldi, 84 0731.53793<br />
Comunale 1 Via San Francesco, 75/d 0731.207066<br />
Comunale 2 Via Ancona, 13 0731.57656<br />
Coppi Via F. Coppi, 31 0731.200858<br />
Delle Grazie Corso Matteotti, 43 0731.209076<br />
Grammercato Via Marconi, 6 0731.56516<br />
Martini Corso Matteotti, 29/a 0731.59790<br />
Moretti Corso Matteotti, 13 0731.209162<br />
JESI E LA SUA VALLE<br />
quindicinale d’informazione<br />
n. 07_06/04/2013<br />
Direttore responsabile<br />
Dino Mogianesi<br />
Direttore Ro<strong>la</strong>ndo Romagnoli<br />
In redazione Marina Marini<br />
Segretaria di redazione<br />
Samanta Vecci<br />
Grafica Elisabetta Carletti -<br />
Valentina Quagliatini<br />
Fotografia Augusto Giglietti<br />
Pubblicità Marco Focante<br />
Amministrazione Pao<strong>la</strong> Perlini<br />
Gruppo Editoriale Informazione<br />
via Petrucci, 11 Jesi (An)<br />
www.<strong>jesi</strong>e<strong>la</strong><strong>sua</strong><strong>valle</strong>.it<br />
e.mail: redazione@<strong>jesi</strong>e<strong>la</strong><strong>sua</strong><strong>valle</strong>.it<br />
tel 0731/4855 - fax 0731/209128<br />
stampa TJ, Jesi<br />
EDMONDO RAGNI<br />
agenda | 31<br />
18.04.2013<br />
Sono già passati due anni,<br />
ma ricordiamo con immutato affetto<br />
<strong>la</strong> tua bontà, <strong>la</strong> tua disponibilità, il tuo<br />
buonumore. Ancora grazie.<br />
<strong>La</strong> tua famiglia<br />
Numeri utili<br />
Carabinieri - Pronto Intervento tel.. 112<br />
Polizia Stradale - Soccorso Pubblico teel. 113<br />
Vigili del Fuoco - ttell. 115<br />
Soccorso Stradale - ACI tel. 11166<br />
Guardia di Finanza tteell.. 1117<br />
Emergenza Sanitaria tel.. 118<br />
Vigili Urbani - Pronto Intervento<br />
tel. 0731.538234<br />
Telefono Azzurro gratuito per i bambini<br />
tel. 19696<br />
Telefono Amico tel. 0731.59878<br />
Guardia Medica e Veterinaria di Jesi<br />
tel. 0731.5555<br />
Croce Rossa Italiana - Servizio ambu<strong>la</strong>nze<br />
tel. 0731.5544<br />
associato a: Unione Stampa Periodica Italiana;<br />
Reg. trib. di Ancona n. 262/62 del 9.11.1962;<br />
spedizione in abbonamento postale.<br />
Una copia euro 2,00 (arretrata euro 4,00)<br />
abbonamento annuale euro 35,00 /<br />
estero euro 90,00 / sostenitore euro 70,00<br />
È possibile sottoscrivere un abbonamento<br />
benemerito a partire da euro 100,00<br />
C/c postale 12544607 intestato a: Gruppo<br />
Editoriale Informazione<br />
soc. coop. via Petrucci 11 Jesi<br />
Bonifico bancario Banca delle Mar<strong>che</strong> Jesi<br />
IT17F0605521205000000010038<br />
Abbonamento an<strong>che</strong> presso <strong>la</strong> redazione e le<br />
tre edicole del centro<br />
Consiglio di Amministrazione:<br />
presidente Marcello Focante,<br />
vice presidente Ro<strong>la</strong>ndo Romagnoli;<br />
consiglieri: Elisabetta Carletti, Marina<br />
Marini, Dino Mogianesi<br />
In copertina:<br />
Foto di Augusto Giglietti