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medaglie devozionali & dintorni

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anni e poi a 25 per consentire di lucrare l’anno Santo a tutta la popolazione. Queste ricorrenze<br />

periodiche, correlate ad una sacralizzazione del tempo che deriva dalla sua calendarizzazione, quasi<br />

sempre di origine religiosa, fanno parte dell’innato desiderio dell’uomo di controllare l’universo. In<br />

questo modo si esorcizza un tempo continuo, omogeneo, informe e lo si collega con quello umano,<br />

segnato irreversibilmente dalla scansione nascita/ morte. Prima della riforma gregoriana del 1582,<br />

l’organizzazione del tempo in Europa non era uniforme: in Spagna l’anno iniziava il 1° gennaio, a<br />

Venezia il 1° marzo, in parte della Francia, Germania, Inghilterra e a Firenze il 25 maggio.<br />

La pratica del Giubileo venne favorita dalla diffusione del pellegrinaggio: a tale proposito il XIII<br />

secolo costituì un’epoca d’oro, con la nascita di due ordini religiosi (francescani e domenicani) che si<br />

proponevano appunto di vivere come itineranti, cioè in pellegrinaggio continuo. I due ordini, spesso<br />

contrapposti in una sorta di rivalità, pubblicizzavano i poteri taumaturgici dei loro confratelli in<br />

competizione tra loro, ma erano entrambi oggetto di critiche. I francescani per il loro voto di povertà<br />

(rappresentato da uno dei tre nodi del cordone che cinge il saio, mentre gli altri due simboleggiano<br />

obbedienza e castità) e per il rifiuto dell’etica mercantile venivano accusati di voler realizzare<br />

l’impossibile e di minacciare la stabilità sociale, mentre i domenicani venivano indicati come i<br />

difensori della ragione di stato. Dante nel Paradiso XI fa illustrare da S. Tommaso d’Aquino la<br />

diversità dei due ordini.<br />

I pellegrini più antichi, a dimostrazione dell’avvenuta redenzione dei peccati, tornavano da Roma<br />

ostentando dei pezzi di stoffa da portare al collo detti scapolari (sibilis cucullus) o delle pazienze<br />

(patientiae) formate da un quadrato di stoffa benedetta che si appendeva al collo per lo più sotto il<br />

giustacuore, ed in seguito con delle quadrangole cioè placchette in piombo uniface di circa 3 cm di<br />

lato, con rozze immagini dei SS. Pietro e Paolo, il presepe, il crocifisso, la deposizione, la Veronica, la<br />

natività e la morte del Redentore. Nel XVI sec. le quadrangole furono sostituite dalle prime <strong>medaglie</strong><br />

<strong>devozionali</strong> per pellegrini.<br />

I pellegrini romei si distinguevano perchè sul cappello, sul bastone o sul mantello portavano<br />

l’immagine della “Veronica”, mentre quelli di Compostela avevano una conchiglia e quelli della Terra<br />

Santa una palma. Già a quel tempo, all’interno della cultura cristiana, non mancavano gli oppositori di<br />

queste pratiche (“La salvezza va raggiunta per mezzo di una vita santa, non di luoghi santi” oppure<br />

“sono pochi quelli che per il fatto di andare in pellegrinaggio diventano più santi”). Dal ‘500 il<br />

pellegrinaggio diventò un rito collettivo rigorosamente organizzato dalle confraternite, quasi sempre<br />

collegate con strutture aventi sede a Roma che provvedevano al loro alloggiamento e sostentamento.<br />

Questi pellegrini giungevano in gruppo, con abiti, musiche e stendardi personalizzati.<br />

La perdita della fortezza di Acri alla fine del XIII secolo, aveva reso molto più pericoloso e costoso il<br />

viaggio in Terra Santa, per cui Roma spesso diventava meta finale del pellegrinaggio. La Chiesa<br />

inoltre, creando la possibilità per i fedeli di intervenire nel destino delle anime grazie alle indulgenze,<br />

rafforzava la centralità di Roma nella quale concentrava le reliquie (Sancta Sanctorum e Scala Santa)<br />

Dopo l’anno mille la devozione verso la Veronica di provenienza bizantina, accrebbe il ruolo di Roma<br />

città santa, mediante l’esposizione del venerdì santo e varie ostensioni private a personaggi illustri.<br />

Nel 1208 Innocenzo III istituì la processione del volto santo, in cui ogni prima domenica dopo<br />

l’Epifania l’immagine veniva portata da S. Pietro all’ospedale di S. Spirito. Niccolò IV nel 1289<br />

sostenne che la reliquia della Veronica era più importante di quella dell’apostolo Pietro e anche Dante,<br />

nel canto XXXI del Paradiso, descrive il trepidante arrivo al suo cospetto dei pellegrini. Nel corso del<br />

XIII secolo venne introdotto nella cultura cristiana un terzo luogo dell’Aldilà : il Purgatorio (eliminato<br />

di recente da Benedetto XVI), da cui ebbe origine la pratica delle indulgenze, già proposte da monaci<br />

itineranti irlandesi nel VI sec., che prevedevano una tariffa per ciascuna colpa e in cui il<br />

pellegrinaggio in Terra Santa costituiva la penitenza per i peccati più gravi. Spesso i pellegrini<br />

venivano trasportati via mare da Venezia, come ben descritto nel libro “Viaggio da Venezia al S.<br />

Sepolcro ed al Monte Sinai” di padre Noè (‘500). La credenza nel Purgatorio prende vigore anche<br />

grazie alla conferma di visioni mistiche e teorizzazioni teologiche, suggellando l’amore tra i vivi e i<br />

morti. Le prime indulgenze plenarie, dopo quelle concesse ai crociati, furono legate al pellegrinaggio<br />

alla Porziuncola di Assisi il 1° agosto e quella all’abbazia di Collemaggio dell’Aquila (perdonanza di<br />

Collemaggio) concessa da Celestino V il 1295, in analogia a quella concessa da Innocenzo III nel<br />

1208 a coloro che assistevano alla processione della Veronica.<br />

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