medaglie devozionali & dintorni
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e piedi) e le exiguae (dita e denti). Accanto a questo primo gruppo di reliquie dirette o primarie vi<br />
sono poi quelle indirette o secondarie, costituite da oggetti appartenuti ai santi oppure ottenute<br />
ponendo tessuti o altri oggetti a contatto con in resti del santo. Le reliquie relative alla passione di<br />
Cristo e alla Vergine sono dette maggiori, e non risentono delle suddivisioni precedenti; nel caso della<br />
Sindone e dei veli della Veronica tuttavia vennero realizzate reliquie secondarie (copie), sacralizzate<br />
dal contatto con l’originale. Il codice di diritto canonico così sintetizza la dottrina cattolica sulle<br />
reliquie dei santi: “E’ buona ed utile cosa invocare e supplicare i servi di Dio, che regnano con Cristo<br />
e venerare le loro reliquie ed immagini” (canone 1276). Inoltre prescrive che i resti venerati nelle<br />
chiese devono essere autenticati da un documento ufficiale di un vescovo, solitamente ordinario del<br />
luogo, o anche di altro ecclesiastico a cui sia stata concessa con indulto apostolico la facoltà di<br />
autenticarle (canone 1283). Tra le varie precisazioni, si dice che le reliquie non possono essere esposte<br />
se non chiuse o sigillate in qualche teca o custodia e che quelle dei beati non possono essere portate in<br />
processione senza speciale indulto e neppure possono essere esposte nelle chiese se non dove, per<br />
concessione della sede apostolica, se ne celebra l’ufficio e la messa (canone 1287); il canone 1289<br />
ricorda poi che è severamente proibito vendere le reliquie.<br />
Il culto delle reliquie creò ben presto situazioni paradossali e grottesche, dove il senso di realtà<br />
sfumava nella irrazionalità e nella superstizione: Federico il Savio di Sassonia aveva una collezione di<br />
5005 pezzi, equivalenti a 127.799 anni di indulgenze e l’arcivescovo Alberto di Brandeburgo, ne<br />
vantava 8933 con milioni di anni di indulgenza. Per Calvino ad inculcare il falso amore per questi<br />
documenti fu il demonio, e riguardo ai frammenti della croce, egli faceva rimarcare che i resti esibiti<br />
riempirebbero completamente la stiva di una nave.<br />
Fin dalle sue origini la Chiesa accettò il culto delle reliquie, e in particolare quelle dei martiri, anche<br />
se questa interpretazione non era condivisa da tutti (S. Agostino ad esempio sosteneva che alle reliquie<br />
spetta onore ma non venerazione) Nelle catacombe spesso i resti dei martiri venivano avvalorati dalla<br />
presenza del vaso di sangue all’interno del sepolcro (com’era appunto usanza fare per i martiri): per la<br />
credenza popolare queste reliquie possedevano un’energia mirabile (dynamis) ed una carica di grazia<br />
(charis) destinate a produrre la guarigione tramite effetti soprannaturali ovverosia miracoli (dal<br />
latino mirari , cioè fatto sorprendente che desta meraviglia e stupore)<br />
Secondo la Chiesa vi sono prodigi maggiori (resurrezione dei morti, guarigioni istantanee,<br />
moltiplicazione della materia) e prodigi minori (stigmatizzazione, guarigione delle malattie in cui sul<br />
fatto organico prevale quello somatico) La teologia ha elaborato alcuni metodi per giungere alla<br />
constatazione di un miracolo: -1. il fatto non deve essere effetto di una causa naturale -2. deve essere<br />
posto in relazione ad un agente soprannaturale (Dio, angelo, demonio) -3. se si dimostra una potenza<br />
infinita l’agente non può essere che Dio -4. il fenomeno deve continuare ad appartenere al<br />
soprannaturale anche nella prospettiva storica -5. l’evento deve poter avere una causa intelligente e<br />
libera, cioè essere effetto di una risposta ad una preghiera o all’intercessione di un santo. Poiché il<br />
tipo di miracolo maggiormente indicato è quello connesso con la guarigione, prima di parlare di<br />
guarigione miracolosa bisogna essere certi che :- a. vi sia diagnosi di patologia incurabile – b. vi sia<br />
inefficienza di ogni pratica terapeutica – c. la guarigione sia avvenuta in tempi brevissimi che si<br />
sottraggono ad ogni regola terapeutica – d. vi sia assenza del normale periodo di riacquisizione della<br />
funzione dell’organo sanato – e. vi sia recupero duraturo della funzione dell’organo guarito. Questi<br />
criteri oggettivi vennero elencati da Benedetto XIV nella sua opera “De servorum Dei beatificatione<br />
et beatorum canonisatione”. Secondo Freud invece per spiegare miracolo un non vi sarebbe nessun<br />
bisogno di tirare in ballo altre forze che non siano psichiche.<br />
Maria<br />
I principali santuari mariani solitamente sorgono su rovine di templi pagani, ed in essi la religione dei<br />
dogmi si incontra con quella dei bisogni e dei sentimenti, ponendo radici <strong>devozionali</strong> di enorme<br />
spessore emotivo e simbolico.<br />
In un celebre passo di Axel Mounthe, tratto dalla “Storia di S. Michele”, affiora in tutta la sua potenza<br />
la centralità del femminile nella devozione popolare italiana, diffusa in particolare nel sud e nelle<br />
isole: l’autore infatti fa dire ad un vecchio frate che Cristo doveva la sua reputazione unicamente al<br />
fatto di aver avuto la Madonna per madre.<br />
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