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Rilevamento dell’indice di complessità assistenziale in Medicina Interna<br />
Breve ha prodotto una selezione per cui i pazienti<br />
che vengono ricoverati sono i più gravi.<br />
I tempi di degenza media quasi sempre contenuti<br />
entro i 5-7 giorni hanno di fatto intensificato<br />
il numero di prestazioni assistenziali, diagnostiche<br />
e terapeutiche effettuate in ciascuna<br />
giornata.<br />
Di fronte a questa nuova connotazione dei<br />
pazienti ricoverati nei reparti di Medicina Interna<br />
appare modificato anche il grado di complessità<br />
assistenziale a cui sono chiamati a operare gli infermieri.<br />
D’altra parte gli stessi outcome che caratterizzano<br />
l’efficienza e l’efficacia di una struttura<br />
assistenziale sono profondamente influenzati dal<br />
grado di preparazione e dal numero degli infermieri<br />
che erogano l’assistenza.<br />
Scopo di questo studio è la valutazione della<br />
complessità dell’assistenza infermieristica in un<br />
reparto di Medicina Interna di un ospedale di<br />
media grandezza, per un periodo di osservazione<br />
complessivo di 27 giorni.<br />
METODO<br />
Per la rilevazione della complessità assistenziale<br />
sono state prese in esame 11 attività selezionate<br />
in modo da monitorare l’impegno infermieristico<br />
determinato:<br />
A. dalla gravità della patologia del paziente:<br />
assicurare la respirazione; mantenere la funzione<br />
cardiocircolatoria; effettuare le procedure<br />
PRESTAZIONE<br />
Assicurare la respirazione<br />
Assicurare l’alimentazione e l’idratazione<br />
Assicurare l’eliminazione urinaria e intestinale<br />
Assicurare l’igiene<br />
Assicurare il movimento<br />
Assicurare il riposo e il sonno<br />
Assicurare la funzione cardiocircolatoria<br />
Assicurare un ambiente sicuro<br />
Assicurare l’interazione nella comunicazione<br />
Applicare le procedure terapeutiche<br />
Eseguire le procedure diagnostiche<br />
Sommatoria (N. di malati<br />
e indice di complessità assistenziale)<br />
terapeutiche; effettuare le procedure diagnostiche;<br />
B. dal grado di adattamento del paziente alla<br />
condizione di ricoverato: assicurare l’alimentazione,<br />
l’igiene, il movimento, il ripososonno,<br />
l’eliminazione urinaria e intestinale,<br />
l’ambiente sicuro, la comunicazione.<br />
Per ciascuna di queste sono previsti 5 livelli di<br />
intensità per cui in base al crescere della complessità<br />
assistenziale viene assegnato un punteggio<br />
da 1 a 5 secondo che si tratti di indirizzare,<br />
guidare, sostenere, compensare o sostituire<br />
il paziente quando ha perso completamente la<br />
sua autonomia. Nello schema di rilevamento,<br />
riportato nella figura 1, le caselle annerite indicano<br />
la non effettuabilità dell’intervento per<br />
mancanza dei necessari presupposti clinico-infermieristici.<br />
Ad esempio nel caso della funzione di<br />
assicurare il riposo e il sonno è chiaro che l’infermiere<br />
non può compiere alcuna azione di<br />
compensazione e tantomeno di sostituzione. Per<br />
la descrizione di queste attività si rimanda a precedenti<br />
lavori. 7<br />
La somma dei punti assegnati a ciascuna attività<br />
indirizzata a un paziente costituisce l’indice<br />
di complessità assistenziale individuale (ICAI) che<br />
pertanto può avere un valore minimo di 14 e massimo<br />
di 53.<br />
L’indice di complessità assistenziale medio<br />
(ICAm) è calcolato sommando gli ICA individuali<br />
dei pazienti presenti al momento della rilevazione<br />
e dividendo per il loro numero.<br />
LIVELLO LIVELLO LIVELLO LIVELLO LIVELLO TOT.<br />
1 2 3 4 5 MALATI<br />
Figura 1. Schema di rilevamento di 11 attività infermieristiche e gradazione secondo livelli di<br />
intensità crescente. Le caselle riempite indicano la non effettuabilità della rilevazione.<br />
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