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La sfida del clima nel XXI secolo

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1<br />

la <strong>sfida</strong> <strong>del</strong> <strong>clima</strong> <strong>nel</strong> xxi <strong>secolo</strong><br />

Figura 1.2<br />

0 r a p p or t o sul l o s v il uppo um a no 2007- 2008<br />

Previsioni <strong>del</strong>la temperatura<br />

globale: tre scenari <strong>del</strong>l’IPCC<br />

Previsioni di riscaldamento medio superficiale (°C)<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

Scenario IPCC A1B<br />

Scenario IPCC A2<br />

Scenario IPCC B1<br />

Intervallo di incertezza<br />

Mutamenti pericolosi <strong>del</strong> <strong>clima</strong><br />

Rispetto ai livelli preindustriali Rispetto ai livelli <strong>del</strong> 1990<br />

2000 2025 2050 2075 2100<br />

Nota: Gli scenari IPCC descrivono mo<strong>del</strong>li futuri plausibili di crescita<br />

demografica, crescita economica, cambiamenti tecnologici e relative emissioni<br />

di CO2. Gli scenari A1 ipotizzano una rapida crescita economica e demografica,<br />

associata a un ruolo preponderante dei combustibili fossili (A1FI), <strong>del</strong>l’energia<br />

non fossile (A1T) o di entrambi (A1B). Gli scenari A2 ipotizzano una minore<br />

crescita economica, una globalizzazione meno accentuata e una crescita<br />

demografica elevata e continua. Gli scenari B1 e B2 prevedono una certa<br />

mitigazione <strong>del</strong>le emissioni, tramite maggiore efficienza <strong>del</strong>le risorse e<br />

miglioramenti tecnologici (B1) e tramite soluzioni più localizzate (B2).<br />

Fonti: IPCC 2007a e Meinshausen 2007.<br />

più probabile, con la postilla che «non si possono<br />

escludere valori sostanzialmente più alti<br />

di 4,5°C» 39 . In altre parole, nessuno scenario<br />

<strong>del</strong>l’ipcc evidenzia un futuro al di sotto <strong>del</strong>la<br />

soglia dei 2°C relativa ai mutamenti pericolosi<br />

<strong>del</strong> <strong>clima</strong>.<br />

In rotta verso pericolosi<br />

mutamenti <strong>del</strong> <strong>clima</strong><br />

Sotto due importanti aspetti, l’intervallo indicato<br />

dalla stima migliore <strong>del</strong>l’ipcc per il xxi<br />

<strong>secolo</strong> potrebbe sminuire il problema. In primo<br />

luogo, i cambiamenti <strong>clima</strong>tici non sono solo<br />

un fenomeno <strong>del</strong> xxi <strong>secolo</strong>. L’adeguamento<br />

<strong>del</strong>la temperatura alle crescenti concentrazioni<br />

di co 2 e di altri gas serra proseguirà <strong>nel</strong> xxii<br />

<strong>secolo</strong>. In secondo luogo, le stime migliori <strong>del</strong>-<br />

3,5<br />

2,5<br />

1,5<br />

0,5<br />

–0,5<br />

l’ipcc non escludono la possibilità di livelli più<br />

elevati di cambiamenti <strong>clima</strong>tici. A qualsiasi<br />

livello di stabilizzazione considerato, esiste un<br />

intervallo di probabilità di superare una temperatura<br />

specificata. Gli intervalli di probabilità<br />

esemplificativi individuati <strong>nel</strong> lavoro di mo<strong>del</strong>lazione<br />

comprendono:<br />

• la stabilizzazione a 550 ppm, che è inferiore<br />

al punto minimo degli scenari ipcc, comporta<br />

una probabilità <strong>del</strong>l’80 per cento di<br />

superare la soglia di 2°C relativa ai mutamenti<br />

pericolosi <strong>del</strong> <strong>clima</strong> 40 ;<br />

• la stabilizzazione a 650 ppm comporta una<br />

probabilità compresa tra il 60 e il 95 per<br />

cento di superare 3°C. Alcuni studi prevedono<br />

una probabilità <strong>del</strong> 35-68 per cento di<br />

superare 4°C 41 ;<br />

• intorno a 883 ppm, ben all’interno <strong>del</strong>l’intervallo<br />

previsto dagli scenari ipcc di non<br />

mitigazione, si avrebbe una probabilità <strong>del</strong><br />

50 per cento di un aumento <strong>del</strong>la temperatura<br />

superiore a 5°C 42 .<br />

Gli intervalli di probabilità sono uno strumento<br />

complesso, che permette di cogliere un<br />

aspetto di grande importanza per il futuro <strong>del</strong><br />

nostro pianeta. Un aumento <strong>del</strong>la temperatura<br />

media globale superiore a 2-3°C comporterebbe<br />

impatti ecologici, sociali ed economici estremamente<br />

pregiudizievoli. Creerebbe anche un rischio<br />

maggiore di impatti catastrofici, agendo<br />

da catalizzatore di potenti effetti di retroazione<br />

<strong>del</strong>la variazione <strong>del</strong>la temperatura sul ciclo <strong>del</strong><br />

carbonio. Aumenti <strong>del</strong>la temperatura superiori a<br />

4-5°C amplificherebbero gli effetti, rafforzando<br />

notevolmente la probabilità di esiti catastrofici.<br />

In almeno tre scenari <strong>del</strong>l’ipcc, la probabilità<br />

di superare un aumento di 5°C è superiore al 50<br />

per cento. In altre parole, secondo gli scenari attuali,<br />

è molto più probabile che il mondo superi<br />

la soglia di 5°C, anziché rimanere al di sotto<br />

<strong>del</strong>la soglia di 2°C.<br />

Un modo di comprendere questi rischi è riflettere<br />

sul significato che possono avere <strong>nel</strong>la<br />

vita <strong>del</strong>le persone. Tutti viviamo esposti a rischi.<br />

Chiunque guidi un’automobile o passeggi<br />

per strada corre un rischio molto modesto di<br />

avere un incidente e subire lesioni gravi. Se tale<br />

rischio di incidente superasse il 10 per cento, la<br />

maggior parte <strong>del</strong>le persone ci penserebbe due

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