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La sfida del clima nel XXI secolo

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la <strong>sfida</strong> <strong>del</strong> <strong>clima</strong> <strong>nel</strong> xxi <strong>secolo</strong><br />

88 r a p p or t o sul l o s v il uppo um a no 2007- 2008<br />

gheranno alle persone il controllo sul proprio<br />

destino.<br />

Pensare al futuro non significa che dobbiamo<br />

pensare meno alla giustizia sociale <strong>nel</strong><br />

presente. Un osservatore imparziale potrebbe<br />

riflettere anche su ciò che l’inazione di fronte ai<br />

cambiamenti <strong>clima</strong>tici può rivelare sull’atteggiamento<br />

odierno nei riguardi <strong>del</strong>la giustizia<br />

sociale, <strong>del</strong>la povertà e <strong>del</strong>la disuguaglianza. Il<br />

fondamento etico di una società si deve misurare<br />

anche in base al modo in cui tratta i suoi<br />

membri più vulnerabili. Permettere che i po-<br />

Contributo speciale Il futuro di noi tutti e i cambiamenti <strong>clima</strong>tici<br />

Sviluppo sostenibile significa soddisfare i bisogni <strong>del</strong>le generazioni<br />

attuali senza compromettere la capacità <strong>del</strong>le generazioni future di<br />

soddisfare i loro. Soprattutto, significa giustizia sociale, equità e<br />

rispetto dei diritti umani <strong>del</strong>le generazioni future.<br />

Sono ormai passati due decenni da quando ebbi il privilegio di<br />

presiedere la Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo.<br />

Il rapporto emerso dai nostri lavori conteneva un messaggio sem-<br />

plice, che si poteva cogliere sin dal suo titolo, Il futuro di noi tutti.<br />

Sostenevamo che l’umanità stava oltrepassando i limiti <strong>del</strong>la soste-<br />

nibilità e dilapidando i beni ecologici <strong>del</strong> pianeta in un modo che<br />

avrebbe compromesso il benessere <strong>del</strong>le generazioni future. Era<br />

anche chiaro che la grande maggioranza <strong>del</strong>la popolazione mon-<br />

diale contribuiva solo in minima parte allo sfruttamento eccessivo<br />

<strong>del</strong>le nostre risorse limitate. Le disparità <strong>nel</strong>le opportunità e <strong>nel</strong>la<br />

distribuzione erano al centro dei problemi individuati.<br />

Oggi dobbiamo riflettere in modo approfondito sui cambia-<br />

menti <strong>clima</strong>tici. Esiste forse una dimostrazione più efficace di ciò<br />

che significa vivere in modo insostenibile?<br />

Il Rapporto sullo sviluppo umano 2007-2008 presenta un co-<br />

siddetto «bilancio <strong>del</strong> carbonio» per il xxi <strong>secolo</strong>. Attingendo ai dati<br />

più attendibili forniti dalle scienze <strong>clima</strong>tiche, tale bilancio stabilisce<br />

il volume di emissioni di gas serra che si possono generare senza<br />

provocare mutamenti pericolosi <strong>del</strong> <strong>clima</strong>. Se rimarremo sulla rotta<br />

attuale per quanto riguarda le emissioni, il bilancio <strong>del</strong> carbonio per<br />

il xxi <strong>secolo</strong> si esaurirà negli anni Trenta di questo <strong>secolo</strong>. I nostri<br />

mo<strong>del</strong>li di consumo energetico stanno accumulando un enorme<br />

debito ecologico, che sarà ereditato dalle generazioni future, un<br />

debito che esse non saranno in grado di pagare.<br />

I cambiamenti <strong>clima</strong>tici rappresentano una minaccia senza<br />

precedenti. Nell’immediato, sono una minaccia per le persone più<br />

povere e più vulnerabili <strong>del</strong> mondo: esse convivono già con le con-<br />

seguenze <strong>del</strong> riscaldamento globale. Nel nostro mondo già profon-<br />

veri <strong>del</strong> mondo sostengano il peso maggiore<br />

dei problemi di cambiamenti <strong>clima</strong>tici che<br />

non hanno creato sarebbe sintomo di un elevato<br />

livello di tolleranza per la disuguaglianza<br />

e l’ingiustizia.<br />

In termini di sviluppo umano, il presente e il<br />

futuro sono collegati. Non esistono soluzioni di<br />

compromesso a lungo termine tra la mitigazione<br />

dei cambiamenti <strong>clima</strong>tici e lo sviluppo di capacità<br />

umane. Come afferma Amartya Sen <strong>nel</strong> suo<br />

contributo speciale al presente Rapporto (vedi<br />

pp. 52-53), lo sviluppo umano e la sostenibilità<br />

damente diviso, il riscaldamento globale ingigantisce le disparità<br />

tra ricchi e poveri e nega alle persone la possibilità di migliorare la<br />

propria vita. In futuro, i cambiamenti <strong>clima</strong>tici rischiano di provo-<br />

care una catastrofe ecologica.<br />

È nostro dovere nei confronti dei poveri <strong>del</strong> mondo e <strong>del</strong>le ge-<br />

nerazioni future intraprendere un’azione risoluta e urgente per fer-<br />

mare i mutamenti pericolosi <strong>del</strong> <strong>clima</strong>. <strong>La</strong> buona notizia è che non è<br />

troppo tardi. Esiste ancora una finestra di tempo utile, ma bisogna<br />

essere chiari: l’orologio corre, e il tempo stringe.<br />

Le nazioni ricche devono assumere un ruolo guida e ricono-<br />

scere la loro responsabilità storica. Sono i loro cittadini a lasciare<br />

l’impronta ecologica più profonda <strong>nel</strong>l’atmosfera terrestre. Esse<br />

hanno inoltre le capacità finanziarie e tecnologiche necessarie per<br />

realizzare riduzioni profonde e precoci <strong>del</strong>le emissioni. Tutto questo<br />

non significa che la mitigazione debba essere <strong>del</strong>egata esclusiva-<br />

mente ai paesi ricchi. Una <strong>del</strong>le priorità più pressanti è infatti la coo-<br />

perazione internazionale in materia di trasferimento di tecnologie,<br />

per permettere ai paesi in via di sviluppo di compiere la transizione<br />

verso sistemi energetici a basse emissioni.<br />

Oggi, i cambiamenti <strong>clima</strong>tici ci insegnano <strong>nel</strong> modo più duro<br />

alcune lezioni che avevamo cercato di spiegare in Il futuro di noi<br />

tutti. <strong>La</strong> sostenibilità non è un’idea astratta. Significa trovare un<br />

equilibrio tra le persone e il pianeta, un equilibrio che risponda alle<br />

grandi sfide <strong>del</strong>la povertà oggi e tuteli gli interessi <strong>del</strong>le generazioni<br />

di domani.<br />

Gro Harlem Brundtland<br />

Presidente <strong>del</strong>la Commissione mondiale<br />

per l’ambiente e lo sviluppo<br />

Ex primo ministro <strong>del</strong>la Norvegia

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