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La sfida del clima nel XXI secolo

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1<br />

la <strong>sfida</strong> <strong>del</strong> <strong>clima</strong> <strong>nel</strong> xxi <strong>secolo</strong><br />

Quando si tratta di difesa<br />

nazionale e di protezione<br />

contro il terrorismo, i<br />

governi non si rifiutano di<br />

effettuare investimenti oggi<br />

perché non sono certi dei<br />

vantaggi che ne trarranno<br />

in futuro o <strong>del</strong>la natura<br />

precisa dei rischi futuri<br />

2 r a p p or t o sul l o s v il uppo um a no 2007- 2008<br />

come non scontiamo i diritti umani <strong>del</strong>le generazioni<br />

future, perché sono equivalenti ai nostri,<br />

allo stesso modo dovremmo accettare il compito<br />

di una «gestione responsabile <strong>del</strong>la Terra» che<br />

impone di accordare alle generazioni future lo<br />

stesso peso etico <strong>del</strong>la generazione attuale. Scegliendo<br />

un tasso di pura preferenza temporale<br />

<strong>del</strong> 2 per cento, si dimezzerebbe il peso etico<br />

attribuito a una persona che nascerà <strong>nel</strong> 2043<br />

rispetto a una persona che nascerà <strong>nel</strong> 2008 91 .<br />

Negare la necessità di agire oggi in ragione<br />

<strong>del</strong> fatto che le generazioni future, cui è attribuito<br />

minor peso, dovrebbero farsi carico di una<br />

quota maggiore dei costi di mitigazione non è<br />

una tesi eticamente difendibile, ed è incompatibile<br />

con le responsabilità morali implicite <strong>nel</strong>l’appartenenza<br />

a una comunità umana legata<br />

attraverso le generazioni. I principi etici sono il<br />

veicolo primario attraverso il quale gli interessi<br />

<strong>del</strong>le persone non rappresentate sul mercato (generazione<br />

futura) o prive di voce (i giovanissimi)<br />

sono presi in considerazione <strong>nel</strong>la formulazione<br />

<strong>del</strong>le politiche. Questo è il motivo per cui la<br />

questione etica deve essere affrontata in modo<br />

chiaro e trasparente allorché si determinano le<br />

strategie da adottare per la mitigazione 92 .<br />

Incertezza, rischio e irreversibilità:<br />

argomenti a favore di un’assicurazione<br />

contro i rischi catastrofici<br />

Qualsiasi analisi degli argomenti a favore e contro<br />

un’azione urgente volta a mitigare i cambiamenti<br />

<strong>clima</strong>tici deve partire da una valutazione<br />

<strong>del</strong>la natura dei rischi esistenti e <strong>del</strong>la loro distribuzione<br />

<strong>nel</strong> tempo. L’incertezza è un elemento<br />

critico in questa discussione.<br />

Come già indicato <strong>nel</strong> presente capitolo,<br />

l’incertezza legata ai cambiamenti <strong>clima</strong>tici è<br />

strettamente associata alla possibilità di esiti<br />

catastrofici. In un mondo che ha maggiori probabilità<br />

di superare i 5°C che di rimanere sotto<br />

i 2°C, le «brutte sorprese» di natura catastrofica<br />

diventeranno più probabili con il passare<br />

<strong>del</strong> tempo. L’impatto di tali sorprese è incerto.<br />

Tuttavia, esse comprendono la possibile disintegrazione<br />

<strong>del</strong>la calotta di ghiaccio <strong>del</strong>l’Antartide<br />

occidentale, con le relative implicazioni per gli<br />

insediamenti umani e per l’attività economica.<br />

Una mitigazione ambiziosa può essere conside-<br />

rata come un anticipo da versare sull’assicurazione<br />

contro i rischi catastrofici per le generazioni<br />

future 93 .<br />

Rischi catastrofici come quelli comportati<br />

dai cambiamenti <strong>clima</strong>tici giustificano un’azione<br />

precoce. L’idea che gli interventi costosi debbano<br />

essere rinviati finché non si disporrà di<br />

maggiori conoscenze non è applicata in altri<br />

settori. Quando si tratta di difesa nazionale e di<br />

protezione contro il terrorismo, i governi non si<br />

rifiutano di effettuare investimenti oggi perché<br />

non sono certi dei vantaggi che ne trarranno in<br />

futuro o <strong>del</strong>la natura precisa dei rischi futuri.<br />

Valutano anzi i rischi e stabiliscono, sulla base<br />

<strong>del</strong>le probabilità, se esista una possibilità abbastanza<br />

alta di gravi danni futuri che giustifichi<br />

l’adozione di misure preventive volte a ridurre<br />

tali rischi 94 . In altre parole, soppesano i costi,<br />

i benefici e i rischi e cercano di assicurare i loro<br />

cittadini contro esiti incerti ma potenzialmente<br />

catastrofici.<br />

Gli argomenti contro un’azione urgente sui<br />

cambiamenti <strong>clima</strong>tici presentano lacune più<br />

ampie. Esistono molti ambiti di politica pubblica<br />

in cui un approccio «attendista» può<br />

essere ragionevole, ma i cambiamenti <strong>clima</strong>tici<br />

non sono tra questi. Poiché l’accumulo di gas<br />

serra è cumulativo e irreversibile, le politiche<br />

sbagliate non possono essere corrette facilmente.<br />

Una volta che le emissioni di co 2 e abbiano raggiunto,<br />

per esempio, 750 ppm, le generazioni<br />

future non avranno la possibilità di esprimere<br />

una preferenza per un mondo che stabilizzi le<br />

emissioni a 450 ppm. Aspettare di vedere se il<br />

crollo <strong>del</strong>la calotta di ghiaccio <strong>del</strong>l’Antartide<br />

occidentale produrrà risultati catastrofici è una<br />

scelta a senso unico: non si può riagganciare la<br />

banchisa al fondo <strong>del</strong> mare. L’irreversibilità dei<br />

cambiamenti <strong>clima</strong>tici rappresenta un notevole<br />

incentivo ad applicare il principio di precauzione.<br />

Data la possibilità di esiti realmente catastrofici<br />

in un ambito caratterizzato da vaste aree<br />

di incertezza, l’uso <strong>del</strong>l’analisi marginale è un<br />

quadro troppo restrittivo per formulare risposte<br />

alla <strong>sfida</strong> <strong>del</strong>la mitigazione dei cambiamenti<br />

<strong>clima</strong>tici. In altre parole, una piccola probabilità<br />

di una perdita infinita può comunque rappresentare<br />

un rischio enorme.

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