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La sfida del clima nel XXI secolo

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Riquadro 1.3<br />

• Nel quadro <strong>del</strong> Protocollo di Kyoto, il Canada si è impegnato<br />

a ridurre le emissioni <strong>del</strong> 6 per cento. In realtà, le emissioni<br />

sono aumentate <strong>del</strong> 27 per cento e il paese supera ora l’in-<br />

tervallo previsto dall’obiettivo assegnatogli di circa il 35 per<br />

cento. L’intensità di emissioni di gas serra è diminuita, ma gli<br />

aumenti di efficienza sono stati soverchiati da un incremento<br />

<strong>del</strong>le emissioni derivante dall’espansione <strong>del</strong>la produzione di<br />

petrolio e di gas. Le emissioni nette associate alle esporta-<br />

zioni di petrolio e di gas sono più che raddoppiate rispetto al<br />

1990.<br />

• Le emissioni <strong>del</strong> Giappone <strong>nel</strong> 2005 erano superiori <strong>del</strong>l’8 per<br />

cento ai livelli <strong>del</strong> 1990. L’obiettivo di Kyoto era una riduzione<br />

<strong>del</strong> 6 per cento. Sulla base <strong>del</strong>le tendenze attuali, si prevede<br />

che il paese mancherà il suo obiettivo di circa il 14 per cento. Le<br />

emissioni <strong>del</strong> settore industriale sono diminuite in modo margi-<br />

nale dal 1990, ma si sono registrati notevoli aumenti <strong>del</strong>le emis-<br />

sioni derivanti dai trasporti (50 per cento per le automobili) e dal<br />

settore residenziale. Le emissioni <strong>del</strong>le famiglie sono cresciute<br />

più rapidamente <strong>del</strong> numero di famiglie.<br />

• Gli Stati Uniti sono un paese firmatario <strong>del</strong> Protocollo di Kyoto,<br />

ma non hanno ratificato il trattato. Se avessero aderito, avreb-<br />

bero dovuto ridurre le emissioni <strong>del</strong> 7 per cento entro il 2010,<br />

rispetto ai livelli <strong>del</strong> 1990. Le emissioni complessive sono au-<br />

mentate <strong>del</strong> 16 per cento. Secondo le proiezioni, <strong>nel</strong> 2010 le<br />

emissioni supereranno di 1,8 gt i livelli <strong>del</strong> 1990, con una ten-<br />

denza all’aumento. Le emissioni sono cresciute in tutti i settori<br />

principali, nonostante un calo <strong>del</strong> 25 per cento <strong>nel</strong>l’intensità di<br />

emissioni di gas serra per l’economia statunitense, misurata<br />

dal rapporto tra le emissioni di co 2 e il pil.<br />

• Come gli Stati Uniti, l’Australia non ha ratificato il Protocollo di<br />

Kyoto. Le emissioni complessive sono aumentate a un tasso<br />

pari a circa il doppio di quello che sarebbe stato richiesto se<br />

il paese avesse aderito, con un incremento <strong>del</strong> 21 per cento<br />

rispetto al 1990. Gli alti livelli di dipendenza da impianti di ge-<br />

nerazione di energia alimentati a carbone hanno contribuito<br />

a notevoli incrementi <strong>nel</strong> settore energetico, con un aumento<br />

<strong>del</strong>le emissioni di co 2 superiore al 40 per cento.<br />

In vista <strong>del</strong> periodo post-2012, la <strong>sfida</strong> sarà definire un accordo<br />

internazionale che impegni tutti i principali paesi responsabili di<br />

emissioni in uno sforzo a lungo termine, volto a garantire un bilancio<br />

<strong>del</strong> carbonio sostenibile per il xxi <strong>secolo</strong>. C’è ben poco che i governi<br />

possano fare oggi per ottenere effetti significativi sulle emissioni<br />

tra il 2010 e il 2012: come le petroliere, i sistemi energetici hanno<br />

un raggio di virata molto ampio.<br />

Ciò che è necessario ora è un quadro che permetta di prevenire<br />

mutamenti pericolosi <strong>del</strong> <strong>clima</strong>. Tale quadro dovrà prevedere un<br />

orizzonte temporale molto più lungo per i responsabili politici, con<br />

periodi di adempimento a breve termine legati a obiettivi a medio e<br />

lungo termine. Per i paesi industrializzati, tali obiettivi devono com-<br />

prendere riduzioni <strong>del</strong>le emissioni di circa il 30 per cento entro il<br />

2020 e di almeno l’80 per cento entro il 2050, secondo il nostro per-<br />

corso sostenibile per le emissioni. Le riduzioni da parte dei paesi<br />

in via di sviluppo potrebbero essere agevolate tramite misure di<br />

finanziamento e trasferimento di tecnologie (cfr. capitolo 3).<br />

Fonti: eea 2006; eia 2006; Government of Canada 2006; iea 2006c; Government of the United Kingdom 2007c; Ikkatai 2007; Pembina Institute 2007a.<br />

cento di questo aumento rappresentato dai<br />

paesi in via di sviluppo 76 . Le proiezioni attuali<br />

indicano che il mondo spenderà circa 20 000<br />

miliardi di dollari tra il 2005 e il 2030 per<br />

soddisfare questa domanda. Gran parte di tale<br />

investimento è ancora indirizzata verso infrastrutture<br />

ad alta intensità di emissioni, che<br />

continueranno a generare energia – ed emettere<br />

co 2 – anche <strong>nel</strong>la seconda metà <strong>del</strong> xxi<br />

<strong>secolo</strong>. Se ne possono valutare le conseguenze,<br />

confrontando gli scenari relativi alle emissioni<br />

di co 2 legate all’energia, elaborati dall’Agenzia<br />

internazionale per l’energia (aie) e dall’ipcc,<br />

con le nostre simulazioni relative al percorso<br />

sostenibile per le emissioni.<br />

• Il nostro percorso sostenibile per le emissioni<br />

mostra una traiettoria che richiede<br />

una riduzione <strong>del</strong> 50 per cento <strong>del</strong>le emissioni<br />

di gas serra a livello mondiale entro<br />

il 2050, rispetto ai livelli <strong>del</strong> 1990. Lo scenario<br />

<strong>del</strong>l’aie, per contro, indica un incremento<br />

di circa il 100 per cento. Solo tra il<br />

2004 e il 2030, le proiezioni indicano un<br />

aumento <strong>del</strong>le emissioni legate all’energia<br />

di 14 gtco 2 , o <strong>del</strong> 55 per cento.<br />

• Il nostro percorso sostenibile per le emissioni<br />

indica un obiettivo di massima per le<br />

riduzioni nei paesi ocse di almeno l’80 per<br />

cento, mentre lo scenario di riferimento<br />

<strong>del</strong>l’aie indica un incremento <strong>del</strong> 40 per<br />

r a p p or t o sul l o s v il uppo um a no 2007- 2008 83<br />

1<br />

la <strong>sfida</strong> <strong>del</strong> <strong>clima</strong> <strong>nel</strong> xxi <strong>secolo</strong>

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