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Pdf de L'amico ritrovato

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appoggiandomi tutto tremante alla colonna per sostenermi, mi preparai a ricevere il<br />

colpo di grazia.<br />

Frattanto gli Hohenfels, con ince<strong>de</strong>re lento e maestoso, si facevano sempre più<br />

vicini. Proce<strong>de</strong>vano uno accanto all'altro e la contessa, che stava nel mezzo, salutava<br />

i conoscenti con un cenno <strong>de</strong>l capo o agitando la mano ingioiellata come se fosse<br />

stata un ventaglio, mentre i brillanti che le incorniciavano il collo e il capo<br />

emanavano raggi di luce simili a gocce di acqua cristallina. Anche il conte chinava<br />

leggermente il capo per salutare e lo stesso fece nel ve<strong>de</strong>re il Presi<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>lla<br />

repubblica, il quale rispose con un profondo inchino. La folla si apriva al loro<br />

passaggio e la regale processione proseguiva il suo cammino senza incontrare<br />

ostacoli, altera e minacciosa.<br />

Gli Hohenfels distavano ancora una <strong>de</strong>cina di metri dal punto in cui li<br />

atten<strong>de</strong>vo, ben <strong>de</strong>ciso ad appurare la verità. Non avevo più via di scampo. La<br />

distanza si ridusse a cinque metri, poi a quattro. Tutt'a un tratto Konradin mi vi<strong>de</strong>,<br />

sorrise, portò la mano <strong>de</strong>stra al bavero come per togliersi un granello di polvere e...<br />

mi avevano già superato. Continuarono ad avanzare con solennità, come se stessero<br />

seguendo l'invisibile sarcofago di porfido di uno <strong>de</strong>i Potenti <strong>de</strong>lla terra, proce<strong>de</strong>ndo<br />

al ritmo di una marcia funebre che nessuno udiva, senza smettere di sorri<strong>de</strong>re e di<br />

alzare la mano in un gesto quasi benedicente. Quando giunsero all'estremità <strong>de</strong>l foyer<br />

li persi di vista, ma qualche istante dopo il conte e la contessa tornarono, questa volta<br />

senza Konradin. Continuarono il loro andirivieni, accettando l'omaggio <strong>de</strong>i presenti.<br />

Quando suonò il campanello che annunciava l'inizio <strong>de</strong>l secondo atto,<br />

abbandonai la mia postazione, tornai a casa e, senza farmi ve<strong>de</strong>re dai miei genitori,<br />

me ne andai dritto a letto.<br />

Quella notte dormii malissimo. Sognai che venivo aggredito da due leoni e da<br />

una leonessa e forse urlai perché., svegliatomi di soprassalto, vidi i miei genitori<br />

chini sul mio letto. Mio padre mi misurò la febbre, ma non dovette trovare niente di<br />

anormale perché, la mattina seguente, andai a scuola come il solito, nonostante mi<br />

sentissi <strong>de</strong>bole come al termine di una lunga malattia. Konradin non era ancora<br />

arrivato. Mi diressi al mio banco dove rimasi seduto, fingendo di correggere un<br />

compito, e non alzai gli occhi nemmeno quando entrò. Anche lui andò dritto al suo<br />

posto e si mise a sistemare libri e matite, senza guardarmi. Ma appena suonò la<br />

campana che annunciava la fine <strong>de</strong>lla lezione, mi si avvicinò e, appoggiandomi le<br />

mani sulle spalle - un gesto che non aveva mai fatto -, mi rivolse qualche domanda,<br />

evitando tuttavia la più ovvia, e cioè se mi fosse piaciuto il Fi<strong>de</strong>lio. Risposi il più<br />

naturalmente possibile. Al termine <strong>de</strong>lla giornata scolastica Konradin mi aspettò e ce<br />

ne tornammo a casa assieme come se nulla fosse successo. Per una buona mezz'ora<br />

continuai a far finta di niente, pur sapendo che non gli sfuggiva ciò che si agitava in<br />

me, altrimenti non avrebbe esitato ad affrontare l'argomento che più ci stava a cuore,<br />

e precisamente l'episodio <strong>de</strong>lla sera prece<strong>de</strong>nte. Poi, mentre il cancello di ferro si<br />

apriva, preannunciando la nostra separazione, mi voltai verso di lui e gli dissi:<br />

«Konradin, perché mi hai evitato, ieri?»<br />

Forse si aspettava la domanda, ma essa dovette ugualmente turbarlo perché<br />

prima arrossì poi impallidì. Chissà, probabilmente aveva sperato che non gliela

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