Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica
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ALESSANDRO TADDEI<br />
maggior ragione dato che l’articolazione stessa del complesso ci è ignota.<br />
Opportunamente, la questione è stata di recente riassunta dal Bauer nei<br />
seguenti termini: si deve innanzitutto ammettere una sostanziale sovrapponibilità<br />
dell’attuale tracciato di Cerrahpas¸a Caddesi con l’antico percorso<br />
occidentale della Mese 35 ; postulando che quest’ultima arteria attraversasse<br />
il foro lungo il suo asse centrale, si può affermare in via di ipotesi<br />
che la colonna sorgesse nella metà nord del foro. Tale supposizione<br />
sembra avvalorata dalla collocazione dei rilievi sui diversi prospetti del<br />
piedistallo. Il lato nord, ove si trova la porta di accesso all’interno e che<br />
sarebbe stato quindi l’unico non visibile direttamente da chi transitava<br />
lungo la Mese, è sprovvisto di decorazione 36 . Un’analoga considerazione<br />
può essere fatta quanto alla decorazione del fusto che concentrava le<br />
scene principali sul prospetto meridionale, verso la Mese 37 .<br />
Teofane dice che la colonna fu eretta, o più probabilmente iniziata,<br />
nell’anno 403, insieme al resto del complesso 38 . A terminarla e a inaugu-<br />
35 Nella ricostruzione di MANGO, Le développement urbain cit., pp. 27-28, il tracciato<br />
della Mese si perdeva in corrispondenza della discesa di Aksaray ma tornava a<br />
essere ben chiaro sul lato opposto del vallone, dove Cerrahpas¸a Caddesi corre rettilinea<br />
per quasi 1800 m, passando accanto alla colonna di Arcadio e transitando subito<br />
a Nord della Isakapı Mesçidi, cioè presso il sito dell’antica Porta d’Oro. La via proseguiva<br />
poi fino alla chiesa di S. Andrea en Krisei. Mango precisa inoltre che questo<br />
tratto della Mese (dall’antica Porta d’Oro al Foro di Arcadio) era quello fiancheggiato<br />
dalle Porticus Troadenses menzionate dalla Notitia urbis nel catalogo dei monumenti<br />
della XII regione. Su queste porticus, si veda M. MUNDELL MANGO, The Porticoed<br />
Street at Constantinople, in Byzantine Constantinople: Monuments, Topography and<br />
Everyday Life, ed. by N. NECIPOG˘ LU, Leiden-Boston-Köln 2001, pp. 29-51: 47 n. 72,<br />
la quale proprio a questo edificio riconduce i fusti di granito emersi nel 1982 a<br />
breve distanza dalla base della colonna di Arcadio e non alle ψι~δες del foro, come<br />
sembrerebbe preferire Bauer.Va rammentato, tuttavia, che tanto le Parastaseis quanto<br />
i Patria non mettono direttamente in relazione le ψι~δες con le mirabili κοχλίαι<br />
(siano esse colonne tortili o altro) e che Cyril Mango pubblica una foto in cui sono<br />
riconoscibili semplici colonne di granito per indicare le quali, verosimilmente,<br />
sarebbe stato piuttosto adoperato il termine generico di κίoνες o στλοι: C. MANGO,<br />
The Triumphal Way of Constantinople and the Golden Gate, in Dumbarton Oaks Papers 54<br />
(2000) [= Constantinople. The Fabric of the City. Dumbarton Oaks Symposium 1998, ed.<br />
by A.-M. TALBOT], pp. 173-188: 180 n. 50, fig. 3.<br />
36 M. JORDAN-RUWE, Das Säulenmonument. Zur Geschichte der erhöhten Aufstellung<br />
antiker Porträtstatuen, Bonn 1995 (Asia Minor Studien, 19), p. 156.<br />
37 BAUER, Stadt, Platz und Denkmal cit., p. 208.<br />
38 THEOPHANES, Chron. (cf. supra, n. 16). G. BECATTI, La colonna coclide istoriata.<br />
Problemi storici, iconografici, stilistici, Roma 1960, p. 152, n. 296, interpretò per primo la<br />
forma verbale στησε nel significato di «dare inizio a una costruzione»; BAUER, Stadt,<br />
Platz und Denkmal cit., p. 205. Similmente, in Giorgio Monaco [Georgii monachi chronicon,<br />
ed. C. DE BOOR, II, Lipsiae 1904, pp. 592,21-593,1] si legge: Μετ δ Θεοδόσιον