Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica
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42<br />
ALESSANDRO TADDEI<br />
denominazione – resasi progressivamente obsoleta 14 – potrebbe risiedere<br />
nel fatto che, a quanto ci dice Socrate, la piazza e la colonna furono ultimati<br />
dal successore Teodosio II nel 421, al termine di lavori verosimilmente<br />
durati per circa un ventennio. Rilevante è poi che il vecchio<br />
toponimo Xerolophos non verrà mai soppiantato dalle varie denominazioni<br />
successive, anzi, come nel caso del Tauros di Teodosio I, manterrà la<br />
sua valenza nell’indicare non soltanto il sito, ma anche il foro e la sua<br />
colonna. Così, nel già citato passo della Historia Ecclesiastica, Socrate relativizza,<br />
citando il luogo soprannominato Xerolophos, al quale all’epoca<br />
sua si dava il nome di foro (γορά) di Arcadio 15.<br />
La paternità arcadiana del complesso monumentale dello Xerolophos<br />
è testimoniata con precisione da Teofane (758-817 ca.), allorché egli<br />
afferma che due sono le opere dell’imperatore: la colonna dello Xerolophos<br />
con la statua e la (ri)fondazione di una città nella Tracia, alla quale<br />
fu imposto il nome di Arkadioupolis (oggi Lüleburgaz, nella Turchia<br />
Europea) 16. Molto più tardi, nel XII secolo, Giorgio Cedreno si sofferma<br />
a ricordare che il foro arcadiano era stato costruito in maniera tale da<br />
risultare in tutto e per tutto simile a quello di Teodosio I: Ξηρόλοφος<br />
ργον στν ρκαδίου, µοιον κατ πάντα τ ταύρ, ma va qui ricordato<br />
come nelle fonti tarde il nome Xerolophos – in forza di una proprietà<br />
transitiva dovuta all’uso comune – può riferirsi addirittura alla sola<br />
colonna e non all’intera piazza 17. Pertanto, fatta salva la certezza di significative<br />
analogie con il Tauros, la conformazione del foro continua a non<br />
esserci ben chiara.<br />
Un’informazione importante, sebbene indiretta, tramandata dai Patria<br />
e dalle Parastaseis è la presenza nel foro di statue collocate sopra arcate<br />
14 A stare ai Patria II, 105 [ed. PREGER cit., p. 207], il toponimo, ma – verrebbe<br />
da pensare – anche la consistenza architettonica originaria del «Foro Teodosiano»<br />
dello Xerolophos sarebbero rimasti in vigore fino al tempo di Costantino V (741-<br />
775): […] σχατον δ κλήθη Θεοδοσιακς Φόρος κα ν µέχρι Κωνσταντίνου το<br />
Κοπρωνµου. D’altronde, l’inizio del regno di Costantino V coincide con il day after<br />
del terremoto del 740. Cf. BAUER, Stadt, Platz und Denkmal cit., p. 206.<br />
15 SOCRATES, Hist. Eccl. [ed. PG 67, col. 745C]: […] ν τόπ τς πόλεως <br />
προσωνυµία Ξηρόλοφος, ν νν γορ ρκαδίου νοµάζεται. Lo stesso si verifica<br />
anche in Par. LXXI [ed. PREGER, p. 67], in cui il foro è detto λεγόµενος Ξηρόλοφος:<br />
BAUER, Stadt, Platz und Denkmal cit., p. 205 n. 427.<br />
16 THEOPHANES, Chronographia [ed. C. DE BOOR, I, Lipsiae 1873, p. 77, 24-25<br />
(anno 403 d.C.)]: Τ δ’ ατ τει ρκάδιος στησε τν κίονα το Ξηρολόφου, κα τν<br />
ρκαδιούπολιν κτισε τς Θρκης.<br />
17 CEDRENUS, Compendium historiarum [Georgius Cedrenus Iohannis Scylitzae ope, ed.<br />
I. BEKKER, I, Bonnae 1838 (Corpus Scriptorum Historiae Byzantinae), p. 567, 3-4].