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Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica

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72<br />

ALESSANDRO TADDEI<br />

ficiali: egli fu curatore della editio princeps dei Patria Constantinopoleos e si<br />

era portato sulle tracce di Gyllius nella capitale ottomana tra 1597 e 1598,<br />

visitando i monumenti dell’ippodromo, la Santa Sofia, l’acquedotto di<br />

Valente e la «Cisterna Basilica» e associando la sua voce a quella di<br />

Gyllius nel deplorare in maniera accorata la progressiva sparizione dei<br />

monumenti dell’antichità.<br />

Nel 1574 fu invece realizzato un album di disegni a seppia raffigurante<br />

ventuno diverse vedute di monumenti di Costantinopoli, sia tardoantichi<br />

(colonne di Costantino, Arcadio e dei Goti, monumenti dell’ippodromo,<br />

interno della Santa Sofia) sia di epoca ottomana (moschea e türbe di<br />

Süleyman I, türbe di Selim I). L’album (Cambridge, Trinity College, ms.<br />

0.17.2, disegni nr. 23, 25, 27 [cm 40,5 27,0/54,0]) fu rinvenuto nel 1922<br />

nella collezione di Edwin Freshfield a Cambridge, dove esso si trovava da<br />

tempo, poiché è verosimile che il proprietario lo avesse acquistato a Tessalonica<br />

nei primi anni del XX secolo. Fu pubblicato dal figlio dell’antico<br />

proprietario, E.H. Freshfield, da cui il nome di «Album Freshfield» 91 . Dei<br />

tre disegni che raffigurano altrettanti lati – occidentale, meridionale e<br />

orientale – di una colonna coclide istoriata, quello con la veduta da ovest<br />

(tav. V) reca la didascalia «Columna cochlidis Arcadij» 92 . Sebbene manchi<br />

il lato settentrionale, quello ove il basamento non era decorato poiché vi<br />

si apriva la porta di accesso, i disegni Freshfield possiedono un notevole<br />

grado di affidabilità, dovuto anche al fatto che l’autore sembra aver rinunciato<br />

in parte o in tutto alle proprie pretese artistiche in funzione di una<br />

riproduzione puntuale di quanto egli vedeva. Lo stile non eccellente e le<br />

probabili semplificazioni o generalizzazioni nelle figure non sottraggono<br />

pertanto rilevanza a tale fonte documentaria 93 .<br />

L’artista che eseguì i disegni rimane anonimo ma al verso dell’ultimo<br />

foglio si legge la nota: «missa mihi Constantinopoli Viennam Ianuarii<br />

91 E.H. FRESHFIELD, Notes on a Vellum Album containing some original sketches of<br />

public buildings and monuments, drawn by a German artist who visited Constantinople in<br />

1574, in Archaeologia or Miscellaneous tracts relating to Antiquity 72 (1922), pp. 87-104<br />

(tavv. 15-23): 89; KOLLWITZ, Oströmische Plastik cit., p. 19, Beilage 3-7; GIGLIOLI, La<br />

colonna di Arcadio, cit., figg. 14-19; BECATTI, La colonna coclide istoriata cit., pp. 160-161,<br />

tavv. 74-76; ma cf. anche R. GRIGG, Symphōnian Aeidō tēs Basileias, in The Art Bulletin<br />

59 (1977), pp. 469-482: 470 n. 9, figg. 1-4; KONRAD, Beobachtungen […] Arkadiossäule<br />

cit., p. 357, fig. 5.<br />

92 Una scheda particolareggiata, dedicata al disegno del lato occidentale della<br />

colonna, è apparsa a cura di L. FAEDO nel volume Aurea Roma. Dalla città pagana alla<br />

città cristiana, [catalogo della mostra: Roma, 22 dicembre 2000-20 aprile 2001], a cura<br />

di S. ENSOLI - E. LA ROCCA, Roma 2000, p. 610 (nr. 311).<br />

93 BECATTI, La colonna coclide istoriata cit., pp. 160-161.

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