Taddei XP 7 - Antichità e Tradizione Classica
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ALESSANDRO TADDEI<br />
dato in quella zona dal patriarca riformatore Atanasio I (1289-1293 e 1303-<br />
1309) e scelto da lui come proprio luogo di sepoltura 69 .<br />
Da notare l’uso, anche nel dialetto veneziano, dell’espressione «colonna<br />
hystoriada», la cui derivazione, anche nella lingua corrente, è con tutta<br />
probabilità da far risalire proprio all’uso del verbo στορέω – e degli<br />
aggettivi da esso derivati – nel greco dei Patria: τς σχάτας στορίας τς<br />
πόλεως κα τς λώσεις χουσιν νίστορας γγεγλυµµένας. Nell’età moderna<br />
sembra essere impiegata massicciamente – soprattutto dagli autori di<br />
lingua francese – per denominare le due colonne coclidi della Nuova<br />
Roma e in particolare (scomparsa precocemente quella di Teodosio I)<br />
quella dello Xerolophos, segno di una temperie culturale in cui, ormai, la<br />
paternità arcadiana doveva prestarsi poco ai fini di un’identificazione<br />
immediata. E ancora, nella xilografia incisa da Andrea Vavassore (1530-1550<br />
ca.), ma il cui disegno originale appare ascrivibile agli anni 1478-1481, la<br />
colonna di Arcadio è raffigurata come pressoché identica a quella di Teodosio<br />
I, ma si presti attenzione a come, sorprendentemente, l’autore applichi<br />
la didascalia «colona istoriata» solo alla coclide di Teodosio, mentre<br />
non appone alcun cartiglio in corrispondenza della arcadiana 70 .<br />
IL XVI SECOLO.TRASFORMAZIONI URBANISTICHE E PASSIONI ARCHEOLOGICHE<br />
Nella prima età ottomana, la zona dello Xerolophos comincia a<br />
ripopolarsi sotto la spinta della politica di incentivazione abitativa perseguita<br />
da Mehmet II (1451-1481), ma la piazza del foro di Arcadio rimane<br />
69 JANIN, La région occidentale de Constantinople cit., p. 106; STIERNON, Les quartier<br />
du Xérolophos cit., p. 177. Non è impossibile che Atanasio si fosse assicurato per il<br />
proprio monastero il corpo del suo illustre omonimo, traslato secondo una tradizione,<br />
peraltro priva di fondamento storico, da Alessandria a Costantinopoli al<br />
tempo del patriarca Germano (715-730): ibid., p. 178. Ma è più probabile, come<br />
pensa Janin, che i trafugatori siano incorsi in un madornale errore, portando a Venezia<br />
non il corpo del padre della Chiesa ma quello di Atanasio I di Costantinopoli:<br />
JANIN, La géographie ecclésiastique cit., I/3, p. 10.<br />
70 A. BERGER, Zur sogennanten Stadtansicht des Vavassore, in Istanbuler Mitteilungen<br />
44 (1994), pp. 329-355 (fig. 1): 344, 348. Si noti che al disegno di Vavassore si ispira<br />
anche il panorama della città che occupa i ff. 129v e 130r del testo a stampa del Liber<br />
Chronicarum dell’umanista tedesco Hartmann Schedel (1440-1514), apparso nel 1493:<br />
nel panorama di Schedel le due colonne coclidi sono raffigurate in maniera schematica<br />
e a brevissima distanza l’una dall’altra, a sinistra della colonna di Giustiniano<br />
I, quest’ultima connotata in modo più accurato. Si veda A. BERGER - J. BARDILL, The<br />
Representations of Constantinople in Hartmann Schedel’s World Chronicle, and Related Pictures,<br />
in Byzantine and Modern Greek Studies 22 (1998), pp. 2-37: 10, figg. 1, 4.