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Si avverte che gli incaricati alla diffusione non possono essere ...

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64 Consap Magazine 2013<br />

In evidenza<br />

gna è considerato uno dei principi ispiratori della<br />

‘ndrangheta. La leggenda, sapientemente elaborata<br />

per legittimare la mafia, racconta di tre cavalieri fuggiti<br />

d<strong>alla</strong> Spagna dopo aver difeso l’onore della propria<br />

sorella con il sangue. Sbarcati nell’isola di Favignana,<br />

Osso si sarebbe affidato a San Giorgio rimanendo<br />

in <strong>Si</strong>cilia per fondare “Cosa Nostra”, Mastrosso<br />

devoto <strong>alla</strong> Madonna si sarebbe invece trasferito<br />

in Campania fondando la camorra, mentre<br />

Carcagnosso, invocando San Mi<strong>che</strong>le Arcangelo, si<br />

sarebbe stabilito in Calabria dando origine <strong>alla</strong><br />

‘ndrangheta.<br />

Il nome di San Mi<strong>che</strong>le viene poi menzionato in altri<br />

rituali della ‘ndrangheta come quando si chiede<br />

la provenienza di un altro uomo “d’onore”: “A nome<br />

del nostro severissimo San Mi<strong>che</strong>le Arcangelo, <strong>che</strong><br />

in mano porta la spada e nell’altra porta la bilancia,<br />

fatemi di grazia con chi ho l’onore di parlare “.<br />

San Mi<strong>che</strong>le, <strong>che</strong> significa “chi è come Dio”, viene<br />

rappresentato con l’armatura di un condottiero e la<br />

spada con la quale ha sconfitto satana, oltre <strong>che</strong> con<br />

una bilancia la quale, secondo la tradizione cattolica,<br />

è lo strumento con cui si pesano le anime.<br />

L’invincibile condottiero delle milizie celesti <strong>che</strong> vinse<br />

il demonio, e d<strong>alla</strong> Chiesa viene invocato durante <strong>gli</strong><br />

esorcismi per distruggere i demoni, nel rituale di affiliazione<br />

dello sgarrista di ‘ndrangheta viene invece<br />

rappresentato come uno sconfitto, decapitato da tre<br />

cavalieri, sconosciuti <strong>alla</strong> mitologia, dal nome Minofrio,<br />

Mismizzu e Misgarro.<br />

La ‘ndrangheta, in questo caso, ha preso probabilmente<br />

spunto dai numerosi casi di santi martirizzati<br />

mediante decapitazione come San Giovanni Battista,<br />

San Paolo e i santi Cosma e Damiano. Ma secondo<br />

la tradizione cattolica, San Mi<strong>che</strong>le è un Arcangelo<br />

e <strong>non</strong> si è mai incarnato come i santi, <strong>non</strong><br />

potendo quindi <strong>essere</strong> stato martirizzato.<br />

Più <strong>che</strong> devozione nei confronti di San Mi<strong>che</strong>le, la<br />

‘ndrangheta in questo rituale dimostra ancora una<br />

volta di distorcere i precetti religiosi per servirsene,<br />

in questo caso la formula rituale viene infatti elaborata<br />

per arginare la “dissonanza cognitiva” <strong>che</strong> potrebbe<br />

sorgere in un credente <strong>che</strong> teme il giudizio divino<br />

per mezzo dell’arcangelo Mi<strong>che</strong>le. Proprio per<br />

questo motivo, San Mi<strong>che</strong>le Arcangelo, secondo<br />

questo suggestivo giuramento,viene decapitato “perché<br />

è stato molto severo nella sua spartizione". Nel<br />

rituale questa decapitazione viene riprodotta strappando<br />

la testa al santino e bruciandola. Con la cenere<br />

l’affiliato viene consacrato sgarrista dal capo<br />

locale <strong>che</strong> pronuncia le seguenti parole: “[…] la sua<br />

testa è stata bruciata e con la sua cenere di battezzo<br />

e ti consacro sbarrista”.<br />

La cenere nella liturgia cattolica è simbolo di penitenza<br />

e di conversione, il mercoledì delle ceneri conserva<br />

questo duplice significato per mezzo delle formule<br />

di imposizione: "Ricordati <strong>che</strong> sei polvere, e in<br />

polvere ritornerai" e "Convertitevi, e credete al Vangelo".<br />

La teologia fa discendere la penitenza d<strong>alla</strong><br />

fragile condizione dell’uomo. Nel caso del rituale di<br />

affiliazione a sgarrista, la cenere rappresenta la conversione<br />

<strong>alla</strong> ‘ndrangheta <strong>che</strong> al pari di una religione<br />

instaura nella psi<strong>che</strong> dell’affiliato precetti e<br />

credenze elaborandole su delle simbologie preesistenti<br />

nella psi<strong>che</strong> dell’adepto.<br />

La ‘ndrangheta insegna ai propri affiliati a temere<br />

solo il giudizio della stessa ‘ndrangheta, <strong>non</strong> può esserci<br />

altra giustizia terrena o divina.<br />

“Non sono affatto superati i rituali per boss ed affiliati<br />

della ‘ndrangheta, in ogni bunker rinveniamo<br />

statue di santi ma an<strong>che</strong> santini per le cerimonie di<br />

affiliazione” Afferma il capitano dei carabinieri,<br />

Francesco Cinnirella, già comandante dello squadrone<br />

eliportato dei cacciatori di Calabria, parlando<br />

ad un work shop organizzato dal Movimento Antimafia<br />

“Ammazzateci Tutti”.<br />

Allo stesso modo, per boss ed affiliati prendere attivamente<br />

parte alle celebrazioni religiose di eventi<br />

importanti nel proprio paese equivale ad imporre il<br />

proprio potere a<strong>gli</strong> occhi dei concittadini come se<br />

fosse legittimato da Dio.<br />

Le generose offerte da parte di personaggi legati<br />

alle ‘ndrine nelle casse di alcune parrocchie “legittimano”<br />

un potere decisionale all’interno dell’organizzazione<br />

della celebrazione dei festeggiamenti per il<br />

santo patrono. Una situazione costante e consolidata<br />

in certi paesi, roccaforti di alcune sanguinarie<br />

‘ndrine, <strong>che</strong> difficilmente scagiona i parroci e li fa<br />

apparire inconsapevoli a<strong>gli</strong> occhi della gente. Gli<br />

stessi prelati <strong>che</strong> hanno l’ardire di presentarsi nei tribunali<br />

come testimoni della difesa di boss notori per<br />

attestarne l’assoluta estraneità an<strong>che</strong> ai peggiori fatti<br />

di sangue in quanto persone per bene.<br />

Numerose le prese di posizione da parte della<br />

chiesa per contrastare il fenomeno, com’è an<strong>che</strong> doveroso<br />

ricordare i tanti preti <strong>che</strong> nell’adempiere <strong>alla</strong><br />

propria missione, coerentemente con i precetti di Cristo,<br />

hanno perso la vita.<br />

Lia Staropoli

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