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Commento del Seminario I di Jacques Lacan 2

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quell’immagine, perché è quell’immagine, e solo quella, che si attendeva. È questo il<br />

motivo per cui nell’or<strong>di</strong>ne degli esseri viventi soltanto il partner <strong>del</strong>la stessa specie<br />

può scatenare il comportamento sessuale. Nel mondo animale tutto il ciclo <strong>del</strong><br />

comportamento sessuale è dominato dall’immaginario; d’altra parte nel<br />

comportamento sessuale ve<strong>di</strong>amo manifestarsi le maggiori possibilità <strong>di</strong> spostamento,<br />

e questo vale anche per l’animale quando si presenti ad esso un richiamo o una falsa<br />

immagine, un’ombra con le caratteristiche precipue <strong>del</strong> partner. Non c’è dunque<br />

soltanto l’identificazione e la fatalità <strong>del</strong>l’immagine, ma c’è anche la possibilità <strong>di</strong><br />

uno spostamento, <strong>di</strong> un’illusorietà intrinseca alla <strong>di</strong>mensione immaginaria, e che<br />

perciò domina dal profondo l’or<strong>di</strong>ne dei comportamenti sessuali.<br />

Nell’uomo l’immagine potrebbe essere l’Ideal Ich <strong>di</strong> cui parlavamo? Dove<br />

collocarlo? Anche in questo caso ci viene in aiuto l’apparecchio ideato da <strong>Lacan</strong>.<br />

L’immagine reale è prodotta dallo specchio sferico e come tale può inserirsi nel<br />

mondo degli oggetti reali. Il vaso capovolto è invisibile; <strong>di</strong>venta un’immagine reale<br />

che si mescola tra gli oggetti reali (i fiori) e non solo viene situato accanto a questi,<br />

ma ad<strong>di</strong>rittura li include, li inquadra. Proprio questo è il fenomeno immaginario che<br />

si descriveva nell’animale. Questi fa coincidere un oggetto reale con l’immagine che<br />

ne ha e, come in<strong>di</strong>cato nei testi <strong>di</strong> Freud, la coincidenza <strong>del</strong>l’immagine con un<br />

oggetto reale la rinforza, le dà corpo, le dà incarnazione. Ed è proprio in quel<br />

momento che si scatenano quei comportamenti che guideranno il soggetto verso il<br />

suo oggetto tramite l’interme<strong>di</strong>ario <strong>del</strong>l’immagine.<br />

Nell’uomo avviene la stessa cosa? Nel suo caso le manifestazioni <strong>del</strong>la funzione<br />

sessuale sono caratterizzate da un fondamentale <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne. L’immagine intorno alla<br />

quale noi analisti ci muoviamo presenta una specie <strong>di</strong> frammentazione, <strong>di</strong> esplosione,<br />

<strong>di</strong> spezzettamento, <strong>di</strong> inadattamento, <strong>di</strong> inadeguatezza. C’è una sorta <strong>di</strong> gioco a<br />

nascon<strong>di</strong>no tra l’immagine e il suo oggetto normale. Tuttavia questa immaginazione<br />

in <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne giunge nonostante tutto a compiere la sua funzione.<br />

<strong>Lacan</strong> ripresenta il solito schema, al quale però sostiene <strong>di</strong> aver apportato un<br />

perfezionamento, che ci fa vedere come l’immagine reale possa essere vista in modo

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