Trattato della concupiscenza- Bossuet - Popolo di Dio in Italia
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Capitolo I1 - Che cos'è la <strong>concupiscenza</strong> <strong>della</strong> carne:<br />
quanto il coqo è <strong>di</strong> peso all'anima.<br />
La concupiscei~za <strong>della</strong> carne è <strong>in</strong> primo luogo<br />
amore per i piaceri dei sensi, poiché questi piaceri<br />
ci legano al nostro corpo mortale, del quale S. Paolo<br />
<strong>di</strong>ceva: «Me <strong>in</strong>felice, chi mi libererà da questo<br />
corpo mortale ? n '' che ci rende suoi schiavi tanto<br />
da <strong>in</strong>durlo a chiedersi: Chi me ne libererà? ,>, chi<br />
mi affrancherà dalla sua tiraiiiiia, chi ne spezzerà i<br />
legami, chi mi torrà <strong>di</strong> dosso un giogo così pesante?<br />
«Timi<strong>di</strong> sono i pensieri dei mortali n, e me<strong>di</strong>ocri.<br />
(C Instabili sono i nostri <strong>di</strong>segni, perché il corpo corruttibile<br />
è <strong>di</strong> peso all'anima e la nostra <strong>di</strong>mora terrestre<br />
opprime la mente, che è fatta per ben ragionare,<br />
e la conoscenza medesima delle cose terrene<br />
ci è <strong>di</strong>fficile. A malapena e con travaglio penetriamo<br />
ciò che è davanti ai nostri occhi: ma le cose che<br />
son del cielo, chi <strong>di</strong> noi le penetrerà? » 13. I1 corpo<br />
fiacca i nostri pensieri sublimi e ci lega alla terra,<br />
mentre noi non dovremmo respirare che il cielo.<br />
Questo peso ci opprime, «ed è questo I'ostacolo<br />
che è stato creato per tutti gli uom<strong>in</strong>i >) dopo il peccato,<br />
C( il giogo che grava su tutti i figli d'Adamo dal<br />
giorno <strong>in</strong> cui sono usciti dal ventre materno f<strong>in</strong>o a<br />
quello <strong>in</strong> cui ritorneranno, con la sepoltura, alla<br />
madre comune », alla terra1" Pertanto l'amore che<br />
si volge al piacere sensuale e che ci lega al corpo,<br />
che per la sua caducità è <strong>di</strong>venuto il giogo più opprimente<br />
che l'anima possa sopportare, è la causa<br />
più manifesta <strong>della</strong> sua schiavitù e delle sue debolezze.