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Programma di Intervento - IReR

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Distretto Diffuso del Commercio: “Commerciando tra castelli e casali dell’Aquila e del Leone”<br />

Cenni storici e patrimonio artistico<br />

Tracce <strong>di</strong> vita preistorica neolitica sono emerse in località Bottino, dove sono state rinvenute lamelle <strong>di</strong><br />

selce e ceramiche, in località San Vito sono stati ritrovati: oggetti <strong>di</strong> bronzo, lame e frecce <strong>di</strong> selce<br />

dell’età del bronzo.<br />

È l’epoca romana quella che ha lasciato maggiormente tracce nell’area <strong>di</strong> Casaloldo. In antico l’attuale<br />

territorio del paese non era esclusivamente pertinente all’agro <strong>di</strong> Mantova, ma parte era compreso in<br />

quello veronese, parte in quello cremonese, ed in parte nell’oltrepò ed afferiva all’Emilia.<br />

Tra i più interessanti reperti archeologici del periodo romano recuperati in Casaloldo, si segnala una<br />

pregevole applique bronzea a soggetto mitriaco databile attorno al I sec. d.C. (1) e un balsamario in<br />

argento e oro a maschere teatrali sempre <strong>di</strong> età imperiale (2). Questi reperti oggi rappresentano il vanto<br />

del Museo Archeologico <strong>di</strong> Mantova. Dal IX sec, al XIII sec. d.C. Casaloldo unisce le sue fortune a<br />

quelle <strong>di</strong> una importante famiglia: i Conti Longhi da Casalalto o Casalo<strong>di</strong>. Casaloldo vede inoltre la sua<br />

storia legata a quella dei paesi vicini, in particolare Asola e soprattutto Castelnuovo <strong>di</strong> Asola, in alcuni<br />

perio<strong>di</strong> del passato. Oggi sappiamo che Casaloldo in origine, si chiamava Casalto, Casale Alto (Casalis<br />

Altis), Casalzucco o anche Casalatto, sorgeva come afferma l’Amadei “tra due munitissime torri con un<br />

castello” <strong>di</strong> cui vi sono ancora visibili alcuni resti. Il Mangini, cancelliere della Serenissima, nelle<br />

“Flistorie” fa <strong>di</strong>scendere la stirpe dei Casalo<strong>di</strong> da Brenno re dei Galli-cenomani, scesi in Italia nel V<br />

secolo.<br />

Il nome del casato Io incontriamo però ufficialmente solo nel 964 allorché Ermengarda, moglie <strong>di</strong><br />

Corrado da Verona lascia un legato per una cappella da erigersi in “Locus Dicituri Casalis Altis”.<br />

Un altro storico il Muratori, da per certa la notizia delle armate <strong>di</strong> Matilde sconfitte il 15 <strong>di</strong> Ottobre<br />

1080 a Volta Mantovana dalle truppe imperiali, mentre il Mangimi assicura che questa battaglia si sia<br />

svolta in località san Vito <strong>di</strong> Casaloldo e che per tale scontro Mantova è stata sottratta alla contessa.<br />

Non è semplice stabilire l’origine <strong>di</strong> questa famiglia ma la autorevole affermazione sembra essere<br />

quella <strong>di</strong> Odorici il quale afferma che la famiglia dei Longhi appartenga alla stirpe degli Ugoni secondo<br />

alcuni e per altri fu Laffranco I Conte <strong>di</strong> Casaloldo a dare origine alla famiglia.<br />

È certo che Laffranco Conte <strong>di</strong> Casaloldo fu padre <strong>di</strong> Azzone I, Vizzolo e forse Narisio, questi fratelli<br />

ebbero ciascuno successione. Azzone si chiamò Conte <strong>di</strong> Mosio, Vizzolo Conte <strong>di</strong> Sarazzino e Narisio<br />

Conte <strong>di</strong> Montechiaro, Alberto, figlio <strong>di</strong> Azzone conservò l’antico titolo <strong>di</strong> Conte <strong>di</strong> Casaloldo, Ugo<br />

suo fratello <strong>di</strong>venne Conte <strong>di</strong> Redondesco Pizone, Pizino o Pizio Conte <strong>di</strong> Marcaria. Quella dei Longhi<br />

fu la famiglia più potente tra quelle dei conti rurali stanziati nel territorio tra Cremona, Mantova,<br />

Brescia e Verona.<br />

Il castello dei Casalo<strong>di</strong> nell’anno 1214, era tanto poderoso per mezzi e per soldati che i Conti potevano<br />

aspirare alla conquista <strong>di</strong> Brescia. Casaloldo fu a lungo in guerra con Asola.<br />

Questa fu conquistata da Rotario <strong>di</strong> Casaloldo neI 1121. Intervenne poi Brescia a punire i Casalo<strong>di</strong>.<br />

Ridusse al suolo il castello nel 1125, ma l’operazione facilitò i Casalo<strong>di</strong>, che nel 1150 ricostruirono<br />

rocche e torri ed ebbero dall’imperatore Rotario nel 1155 l’investitura ufficiale. Brescia nel 1147 invase<br />

<strong>di</strong> nuovo l’asolano e pose d’asse<strong>di</strong>o Casaloldo. Il risultato fu che i Longhi, due anni dopo tentarono<br />

ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> impadronirsi <strong>di</strong> Brescia e furono respinti a stento.<br />

Nel 1158 rincominciarono le scorrerie e le battaglie; fu allora che Brescia decretò che nella stessa terra<br />

dei Casalo<strong>di</strong> si levasse un castello e vi fosse mercato franco (oggi Castelnuovo <strong>di</strong> Asola).<br />

Il nuovo borgo a ridosso <strong>di</strong> Casaloldo prese il nome “Costrum Novum” ed era esente da ogni tassa.<br />

Questo mercato franco portò il popolo <strong>di</strong> Casaloldo alla rivolta. Nel frattempo Brescia era andata<br />

conquistando attorno terre e castelli così da chiudere in una morsa il borgo ribelle. Fu la rovina;<br />

Casaloldo fu costretto a vivere in un piccolo spazio limitato in ogni iniziativa affamato ed indebolito.<br />

Con la forza della <strong>di</strong>sperazione il popolo nel 1181 asse<strong>di</strong>ò e poi prese il castello <strong>di</strong> Brescia. Lo lasciò<br />

solo quando questo fu completamente depredato.<br />

Il popolo <strong>di</strong> Casaloldo fu inseguito dai rinforzi e fu decimato, furono <strong>di</strong>strutti ed incen<strong>di</strong>ati i cascinali, il<br />

borgo e i raccolti, i bresciani però non riuscirono ad espugnare il castello. Alberto signore Conte <strong>di</strong><br />

Casaloldo non si <strong>di</strong>ede per vinto; dopo essere stato cacciato da Brescia si fece dì nuovo pericoloso<br />

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