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Finché vita non ci separi - Spazio MeF

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pensieri, sentimenti ed azioni di un individuo siano più o meno<br />

consapevolmente condizionati dal suo essere una donna o un uomo. Nel<br />

mio lavoro, ad esempio, é tutt'altro che indifferente il fatto che io mi<br />

rapporti a uomini e donne, in relazione intensa ancorché dolorosa e<br />

conflittuale tra di loro, essendo io una donna: identificazioni e proiezioni<br />

sono all'ordine del giorno, a favore ora dell'una ora dell'altro. La<br />

professionalità e l'esperienza vengono in soccorso per impedire che<br />

alleanze inconsapevoli compromettano l'equanimità necessaria. Ma<br />

assumere fino in fondo, consapevolmente, il punto di vista femminile nel<br />

lavoro con i genitori in separazione vuol dire <strong>non</strong> già -sarebbe una<br />

s<strong>ci</strong>occhezza- parteggiare per la donna bensì assumere fino in fondo e<br />

valorizzare al massimo il punto di vista della relazione umana, il punto di<br />

vista della trasformazione, del travaglio della cres<strong>ci</strong>ta. Se mi commuovo<br />

incontrando certi padri é appunto perché avverto in loro il coraggio e il<br />

travaglio della trasformazione e della cres<strong>ci</strong>ta, la tensione a us<strong>ci</strong>re dallo<br />

stereotipo dei ruoli tradizionali, ad accettare il proprio lato femminile e a<br />

valorizzarlo a favore dei figli, l'orgoglio di sentirsi vi<strong>ci</strong>ni a loro, e lo strazio di<br />

doversene allontanare.<br />

I "mammi", odiosa macchietta frutto della consueta banalizzazione dei<br />

media, <strong>non</strong> c'entrano. I padri di cui parlo <strong>non</strong> hanno abdicato al loro ruolo<br />

maschile, ma sono stati capa<strong>ci</strong>, certo aiutati e un po' anche costretti dalle<br />

loro mogli e dal più generale processo di eman<strong>ci</strong>pazione e liberazione<br />

femminile, ad integrarvi attitudini, preziose nel rapporto con i bambini,<br />

come la cura, l'empatia, l'ascolto. Quando questo riesce, ne risulta un Io<br />

maschile più ricco, più versatile, vorrei dire più pienamente maschile<br />

perché più adulto e responsabile e più libero, <strong>non</strong> solo nel rapporto con i<br />

figli, dalla dipendenza dall'universo femminile e materno. La realtà di molte<br />

famiglie <strong>non</strong> é quella del padre padrone, ma di una gestione solitaria e<br />

Irene Bernardini, <strong>Finché</strong> <strong>vita</strong> <strong>non</strong> <strong>ci</strong> <strong>separi</strong><br />

scrivi@spaziomef.it<br />

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