Finché vita non ci separi - Spazio MeF

per un certo periodo, proveniente da un'ottima famiglia dell'alta borghesia
milanese, una signora ormai più che adulta, che non ha mai perdonato al
padre di aver intrattenuto per moltissimi anni una relazione con una donna
che non era sua madre, e a lei, a sua madre, di aver sempre accettato e
nascosto accuratamente la realtà a lei e a suo fratello, "per il bene dei
figli".
Perché non ragionare sui bambini figli dei separati partendo da quello
che li fa stare bene, da quello che si può fare e molti genitori fanno per farli
crescere come tutti gli altri bambini: un po'tristi e un po' felici, dotati di
quella scorta di amore e sicurezza che consente di superare le frustrazioni,
le perdite e i distacchi che la vita, a tutti, propone?
Nella storia evolutiva di un bambino la frustrazione edipica o la nascita
di un fratello, ad esempio, sono passaggi drammatici se visti dal punto di
vista della tempesta emotiva che comportano. Sono vicende che, ancorché
fisiologiche, possono lasciare il segno, se non accompagnate dall'amore e
dalla sapienza istintiva degli adulti. E la separazione tra i genitori
rappresenta per un bambino un cimento, che al pari di altri, può fargli
correre dei rischi ma può, a certe condizioni, essere superato e
neutralizzato nei suoi aspetti più distruttivi e divenire occasione di crescita e
arricchimento.
I buoni sentimenti e le migliori intenzioni
I bambini 'separati' sono talora vittime di un effetto Pigmalione
all'inverso, di un pregiudizio diffuso, e travestito il più delle volte da buoni
sentimenti: ci si aspetta che siano infelici e disadattati, ma in questo modo
si rischia di indurli ad essere proprio come temiamo. L'effetto Pigmalione é
stato studiato dagli psicologi americani negli anni '60: a un insegnante
veniva presentato un alunno come superdotato, mentre in realtà disponeva
Irene Bernardini, Finché vita non ci separi
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