Finché vita non ci separi - Spazio MeF
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<strong>non</strong> aver saputo garantire loro la "famiglia felice", eppure <strong>non</strong> sempre<br />
sanno risparmiare loro i momenti più laceranti, talora violenti, del conflitto.<br />
I figli, nella fase acuta del conflitto e della sofferenza, possono essere<br />
un peso. Non serve negarlo, e anzi colpevolizzare i genitori per questo è<br />
addirittura dannoso. Nei momenti diffi<strong>ci</strong>li i bambini, proprio perché soffrono,<br />
spesso regrediscono: le loro richieste si moltiplicano, il cammino<br />
dell'autonomia ha una battuta d'arresto o arretra, le richieste si fanno più<br />
assillanti. Nella sua sofferenza l'adulto è meno disponibile nei confronti dei<br />
bambini, preso com'è dalla propria angos<strong>ci</strong>a, spontaneamente ritirerebbe<br />
parte delle energie, dei suoi pensieri, delle sue cure dagli altri per<br />
reinvestirle su di sé, perché ne ha bisogno per fronteggiare la crisi. I figli, in<br />
certe <strong>ci</strong>rcostanze, possono essere sentiti come piccoli persecutori.<br />
Ci sono momenti insomma in cui il bene di un bambino sembra entrare<br />
in rotta di collisione con il bene di sua madre o di suo padre. Sentimenti<br />
come questi sono causa di conflitti acutissimi nelle persone, generano sensi<br />
di colpa devastanti. Ci pare inammissibile che proprio nel momento in cui<br />
sottraiamo a nostro figlio la prospettiva di una famiglia unita e felice,<br />
sentiamo insofferenza nei suoi confronti, abbiamo meno voglia di<br />
occuparcene, di giocare con lui. Una tale inconfessabile "cattiveria" viene<br />
infatti perlopiù negata o rimossa e proiettata sull'altro o altra che diventa<br />
così il ricettacolo di tutto il male del mondo.<br />
Ma i bambini <strong>non</strong> si ingannano fa<strong>ci</strong>lmente e percepiscono sia il rifiuto<br />
del genitore sia la demonizzazione dell'altro alimentata da quel rifiuto<br />
rimosso. Lo avvertono il più delle volte in modo oscuro e indiretto e per<br />
questo ancora più dannoso: i piccoli, in mancanza di elementi di realtà<br />
forniti dagli adulti, costruiscano in solitudine le loro proprie spiegazioni dei<br />
fatti e dei fenomeni cui assistono, spiegazioni quasi sempre segnate dal<br />
senso di colpa e dalla paura. Questo e quest'altro succede perché io sono<br />
Irene Bernardini, <strong>Finché</strong> <strong>vita</strong> <strong>non</strong> <strong>ci</strong> <strong>separi</strong><br />
scrivi@spaziomef.it<br />
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