RIVELAZIONI - Gianni De Martino - sito ufficiale

Finito il grande privilegio del letterato di creare l'immagine del
mondo in cui viviamo, e sostituito ormai dal terrorista, pare che
oggi lo scrittore non possa fare altro che attingere - per
contaminazioni, travisamenti e taccheggi - a quel sempiterno e
splendido cantiere di rovine che è la Letteratura, ovvero il
Saponificio.
In Letteratura, nel paese della lingua, vi sono ancora inferni,
purgatori e paradisi, ed anche nuvolette più leggere, aeree e
luminose di ciò che banalmente accade e presto si consuma.
Vi sono anche giardini che sembrano piantati in noi da prima che
cominciasse la Storia. E vi sono quei tipici roghi dove ardono gli
eroi della Letteratura: qui ardono eternamente, senza bruciare. E'
naturale che una ragazzina nel leggere l'Iliade possa scorgere
Achille avvicinarsi al rogo dell'amato Patroclo e sentirsi tutta un
Falò... Specialmente se - passando accanto alla differenza, e alle
differenze nella differenza - la Mamma l'ha abituata a scambiare i
propri malori per dei valori, inducendola diventare un'abile
saponificatrice. Altro è chinare la fronte e contemplare ed
accogliere il mistero del Forno!
Ma lei era più furba. E realisticamente doveva rifiutare non dico di
starsene nuda come un'anima e aperta come un'ostrica davanti al
proprio Signore ( amante celeste e unico giudice in cielo) ma di
abitare l'immensità dell'attesa. Stufa di attendere l'inaudito, doveva
assolutamente arrivare fra quelle ombre nichiliste incapaci di dare
una manina ai vivi, se non tirandoli di notte per i piedi.
Non eri tu. E a maggior ragione non poteva essere
quell’ectoplasma di Alfredo Delledonne. Un ectoplasma, peraltro,
in coito con chissà quanti altri fantasmi: dal momento che la figura
di un personaggio cartaceo di solito non è mai la condensazione
delle impressioni ricevute da una sola persona, ma spesso di molte
che magari condividono, o sembrano condividere caratteristiche
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