RIVELAZIONI - Gianni De Martino - sito ufficiale

comuni. L'Alfredo Delledonne poteva quindi essere la figura del
buffo maestro, dell'amico fessacchiotto dell'infanzia e dell'amore
scostante se non impossibile di varie fasi di una stessa vita, quella
della scrittrice. Tramite la scrittura essa poteva così vedere se
stessa al maschile ( "tutto ossa in bassorilievo e pella bianca") ma
soprattutto resa "isterico" dalla sua stessa "piscina" riflessa in uno
specchio d'inchiostro . Già, la "piscina", la piscina della Covito. Tu
non credevi, ed anzi sapevi empiricamente, per esperienza, che le
piscine non rendevano isterico Alfredo Delledonne, e che se
proprio doveva esserci dell'isterico occorreva andare a pag. 70,
quando Marilina si asserraglia nel bagno, apre un pacchetto di
sigarette, stringe i denti e - come per fissare il proprio utero
vagante da qualche parte - accende e spegne i mozziconi sulla
propria coscia, in rapida sequenza - per poi affliggerci con
l'esibizione delle stimmate e dare la colpa a Scheletrino. Sebbene
la verità non si trovi nei libri, è proprio tramite le forme della
convenzione letteraria che è possibile lasciare affiorare qualche
verità, sotto un cumulo di menzogne necessarie. Il fatto, ad
esempio, che siete come vermi della terra, pur aspirando talvolta al
Tutt'altro, senza provare neanche un minimo di apertura verso
l'altro, neanche mentale.
“Ti secca?”. Così come la "piscina" della Covito, quella storia di
piccola sessualità ti divertiva, ed eri felice per il libro ma
preoccupato per Carmen. Continuavi anche a pensare che l’ironia a
cui ricorreva l’Autore spesso rendeva scipite le immagini. L’ironia
era un’arte che restava difficile da amministrare. Ci voleva
un’abilità estrema per farla operare in profondità, mostrandola solo
in superficie. Non a caso i grandi scrittori umoristici sono scrittori
d’intensa virilità. I loro libri s’impongono per verità e il massimo
di sincerità possibile. Con grande efficacia, mentre sembrano
divagare o raccontare divertenti bugie, bugie da ciarlatani, ti
squarciano simulando un lampo che per attimo ti dà la sensazione,
o piuttosto la reale percezione dell’assoluta tragedia della vita.
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