RIVELAZIONI - Gianni De Martino - sito ufficiale

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vivendo un altro ritmo, tu continuavi a pensare che la libertà fosse sempre e comunque presente, purché si fosse disposti a pagarne il prezzo. Il sogno della Marilina Labruna del libro, invece, pareva quello di un'emarginata leggermente squilibrata che ambiva rientrare nella follia della normalità. Il libro raccontava la storia di un mostro sgobbone che sfruttando abilmente e con molto studio e cinismo le proprie "debolezze" di mostro, rientrava finalmente a pieno titolo nel ventre della bestia . Non a caso si parlerà di quel periodo storico come degli anni del riflusso - come si disse con metafora mestruale. L'onda lunga del riflusso aveva portato i pentiti e le pentite della piccola borghesia italiana a covare nell'imbuto del privato, dove si rivelava un inconscio medio-italiano meschino e polipesco, per niente rizomatico e desiderante. Perlomeno a te così pareva, forse perchè scavalcando con un salto avventuroso il pozzo di Babele della Letteratura e superando per magia le solite vendette della storia credevi che ognuno, ognuna, avrebbe potuto comunicare cuore a cuore con tutti gli amici nell'universo. Non sappiamo chi ti avesse messo in testa quella strana idea di un mondo più libero e più felice, forse Mondo Beat, Fernanda Pivano, Paperino... Il tempo del libro della Covito non era, evidentemente, solo il tempo storico del riflusso, del post-moderno, del post-mortem e del post-tutto, ma quello tipicamente "femminile" di una ritorsione. La ritorsione dei panni pisciati di una mostruosa creatura abituata a dissimulare da perlomeno ventimila anni, la quale - giocando d'astuzia - trasforma la propria presunta o supposta debolezza in forza - e può così apparire per un momento più forte dei forti. Conoscevi davvero le brutte, le bruttone, le bruttine e l'odio accumulato contro le donne belle e gli altri mostri che non le guardavano neanche? La bruttina stagionata implicava una lotta 6
dura, durissima , non solo fra i sessi, ma di una bruttina contro le donne belle, gli uomini che neanche la guardavano e persino contro quei parenti, conoscenti o amici che non l'avevano accudita abbastanza, riconosciuta, appagata, onorata, abbracciata e amata . Nell'incapacità di perdonare - così pareva - per il risentimento covato, per il rancore o per spirito di rivalsa, aveva scritto un libro per vendicarsi un po' della vita. La pubblicazione del libro da Bompiani rappresentava, per lei, una specie di ritorsione e anche un modo di dimostrare all’universo mondo che lei non aveva bisogno di niente e di nessuno, e che ce l’aveva fatta da sola, ed anzi aveva addirittura sbancato. Il premio finale di questa lotta sarebbe stato il coito con i fantasmi. Tramite la pubblicazione di quel libro da Bompiani, Covito infatti proclamava ai quattro venti, anche tramite web, di essere morta all'io e alle relazioni di prima e si vantava a gran voce di essere rinata in co(v)ito costante con i Grandi Uomini della Letteratura. Era diventata scrittore, insisteva , e avrebbe potuto finalmente co-ire, cioè andare con Proust, con Stendhal, con Omero; e permettersi anche una spruzzatina di Rimbaud: “ Io chi è ?”. Per il resto, delusa dall'amore, si sarebbe trasformata in una specie di tante à crouille e avrebbe fatto sesso solo con i marchettari e qualche nordafricano disposto a chiudere un occhio su un po' di cellulite. Era la prefigurazione, come già inscritta nel nome, della vittoria finale di un femminile ribelle trasformatosi in una specie di spiritessa beffarda. Forse eravate un po' tutti dei complessati. Chi di voi non ha mai covato l'abietto desiderio di essere amato ? Tutti noi, compreso il fantasma che vi scrive da lontano, desidera essere accolto come vuole il cuore. E sempre, sempre volgerà il suo sguardo di mostro intorno a sè, nutrendo la mezza paura e la mezza speranza d'incontrare l'Altro veramente capace di salvarlo. Carmen sembrava stufa di bussare a tante porte, anche strette, aperte sul 7
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