RIVELAZIONI - Gianni De Martino - sito ufficiale
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cafona che si crede arrivata e sottointendendo "la salita di culo".<br />
Ecco, ti trovavi esattamente davanti alla figura della " Sagliuta" in<br />
persona. E così - continuando a soffiarsi tutta con un suo nuovo e<br />
cialtronesco ventaglietto - Carmelina si era fatta ( fatta, per usare il<br />
gergo dei drogati) più leggera, troppo leggera, aerea e voluminosa (<br />
sì, perché nonostante il nuovo trucco che l'ingentiliva un po' e<br />
l'ascesa miracolosa il culo le pendeva comunque in basso, però).<br />
Insomma, potevi considerare il tutto come una vendetta della<br />
storia: tu che da giovane volevi morire per amore avevi finito col<br />
fare il giornalista ( anche se poi di notte scrivevi); lei, invece, che<br />
da ragazzina sparava nei muri e voleva farsi una pera di varechina -<br />
tanto era l'odio di sè - aveva finito col farsi una flebo di<br />
Letteratura, una vera e propria trasfusione rigeneratrice.<br />
C'era qualcosa d'imbarazzante, che probabilmente aveva a che fare<br />
con la memoria, con la Letteratura e con i sentimenti.<br />
Capisti che non avresti ricevuto mai più un suo squillo, e che la<br />
sua vocina e la sua intelligenza ti sarebbero mancate un po’.<br />
Anche perché la crisalide diventata farfalla non parlava più , ma<br />
aveva cominciato ad espandersi e a tarlare. Era uno sfizio leggero<br />
che lei voleva prendersi con te e con i fessacchiotti come te, con la<br />
speranza di lasciare tanti piccoli vuoti nei cuoricini degli amici,<br />
delle amiche e degli involontari testimoni.<br />
Naturalmente ci vuole ben altro per tarlarti ! Non perché il tuo<br />
cuore sia simile a quello di una poetessa, ovvero un cuore<br />
d'acciaio. Ma perché, a furia di cercare il pelo nell’uovo, ti sei<br />
accorto di non avere cuore: la perdita, infatti, la vera perdita non<br />
può che essere infinita.<br />
( L'infinito? Va', citrullino mio! Ma vacci per una gioia infinita e<br />
senza causa, oltre il godimento maligno e il gorgo vuoto del<br />
godimento. Qui, dove non c'è dove, e i veri morti sono tutti liberi e<br />
felici - e niente li tarla, li trascina o spinge. Qui, nel vuoto come<br />
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