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66<br />
Figura 5–1. Algoritmo proposto<br />
per l’uso dell’ecocardiografia<br />
transesofagea e transtoracica<br />
nella valutazione dei pazienti con<br />
ictus ischemico o TIA,<br />
stesura 16 febbraio 2007<br />
sorgenti meglio evidenziate<br />
dall’ecografia transesofagea:<br />
sorgenti evidenziate meglio o<br />
ugualmente bene con ecocardiografia<br />
transtoracica:<br />
<strong>SPREAD</strong> – Stroke Prevention and <strong>Ed</strong>ucational Awareness Diffusion<br />
Ictus cerebrale: Linee guida italiane<br />
Tabella 5:VIII – Ecografia transesofagea (ETE) ed ecografia transtoracica (ETT)<br />
per l’identificazione di sorgenti cardioemboliche<br />
aneurisma del setto interatriale, difetto del setto interatriale, forame ovale pervio,<br />
mixoma atriale, trombo atriale, trombo dell’auricola atriale, trombo/ateroma<br />
dell’arco aortico, vegetazioni della valvola mitralica: endocardite infettiva, endocardite<br />
marantica.<br />
trombo ventricolare sinistro, valvulopatia mitralica mixomatosa con prolasso,<br />
calcificazione dell’annulus mitralico, stenosi mitralica, stenosi aortica, vegetazioni<br />
della valvola aortica, discinesia del ventricolo sinistro (caratteristica predittiva<br />
di trombosi intracardiaca ma non sorgente di emboli di per sé).<br />
l’ictus cardioembolico è più probabile, può essere indicata l’ETE. Tali indicazioni sono state<br />
sostanzialmente riconfermate dalle linee guida dell’American College of Cardiology/American<br />
Heart Association Task Force sulle “Indicazioni all’ecocardiografia nei pazienti con eventi neurologici<br />
od altre manifestazioni di occlusione vascolare” pubblicate recentemente. 61<br />
Sono stati proposti anche numerosi algoritmi per l’utilizzazione dell’ecocardiografia nella<br />
valutazione dei pazienti con TIA o ictus ischemico. 62 La Figura 5-1 illustra uno di questi algoritmi<br />
diagnostici. 62 Nessuno di tali algoritmi risulta peraltro validato in studi di gestione dei<br />
pazienti.<br />
L’ETE è più sensibile dell’ETT per l’identificazione di potenziali fonti cardiache emboligene<br />
nei pazienti con TIA o ictus. Se una fonte cardiaca emboligena è svelata dall’ETT i costi addizionali<br />
e il disagio per il paziente dell’ETE non risultano giustificati. Al contrario soltanto<br />
l’ETE è in grado di identificare trombi ed ecocontrasto spontaneo in atrio e auricola sinistra,<br />
aneurisma del setto interatriale e placche aortiche.<br />
non segni clinici<br />
di malattia cardiaca➀<br />
ETE➁<br />
ETE: ecografia transesofagea<br />
ETT: ecografia transtoracica<br />
➀ segni clinici di malattia cardiaca comprendono:<br />
anamnesi positiva, esame obiettivo, ECG.<br />
➁ poiché ETT ed ETE sono complementari,<br />
entrambi potrebbero essere indicati<br />
Probabile ictus cardioembolico?<br />
Il paziente è candidato per anticoagulanti o chirurgia?<br />
>45 anni ≤45 anni<br />
anticoagulazione;<br />
non eco tranne che per<br />
chiarire patologia cardiaca<br />
segni clinici<br />
di malattia cardiaca➀<br />
sì no<br />
positiva<br />
per sorgente<br />
cardioembolica<br />
ETT<br />
ETE➁<br />
fibrillazione atriale non fibrillazione atriale<br />
negativa<br />
per sorgente<br />
cardioembolica<br />
no ETE ETE<br />
non ulteriore<br />
valutazione