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SPREAD V Ed - Capitolo 5

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76<br />

Raccomandazione 5.8 Grado D<br />

L’angiografia del circolo intracranico<br />

rappresenta il gold standard<br />

per lo studio della patologia<br />

aneurismatica cerebrale responsabile<br />

di emorragia sub-aracnoidea.<br />

È indicata in tutti i pazienti<br />

con emorragia sub-aracnoidea<br />

candidati a un intervento chirurgico<br />

od endovascolare.<br />

<strong>SPREAD</strong> – Stroke Prevention and <strong>Ed</strong>ucational Awareness Diffusion<br />

Ictus cerebrale: Linee guida italiane<br />

mento intimale, fibrosi della tunica media ed avventizia secondarie a un processo infiammatorio<br />

cronico interessante tutta la parete arteriosa, che porta a restringimento del lume e trombosi<br />

con segni di insufficienza cerebrovascolare o infarto, assenza dei polsi periferici.<br />

Angiograficamente si evidenzia con un quadro di stenosi sub-occlusiva interessante lunghi<br />

tratti dei tronchi epiaortici a partenza dall’arco. 108<br />

Fibrodisplasia muscolare<br />

Angiopatia segmentale non aterosclerotica, non infiammatoria ad eziologia sconosciuta che<br />

interessa prevalentemente il sesso femminile in età media:<br />

• incidenza angiografica variabile dallo 0,6% a 1%;<br />

• sede elettiva carotide interna e vertebrale a livello C2;<br />

• bilateralità nei 2/3 dei casi, si associa ad aneurismi sub-aracnoidei nel 22%-50% dei casi.<br />

Aspetto angiografico: 109<br />

Tipo1: aspetto a corona di rosario (89%) con multiple irregolarità concentriche distanziate<br />

con interposizione di segmenti arteriosi normali o dilatati;<br />

Tipo2: stenosi tubolare (7%): lesione concentrica con restringimento regolare del lume del<br />

vaso;<br />

Tipo3: solo una parete del segmento vascolare risulta colpita e può mostrare una tasca simildiverticolare<br />

o una stenosi con aspetto a setto.<br />

Aspetti clinici: le manifestazioni più frequenti associate al riscontro angiografico di fibrodisplasia<br />

sono sindromi emorragiche cerebro-meningee ed ischemiche (TIA, ictus).<br />

5.6.4.6 Angiografia nell’emorragia sub-aracnoidea<br />

L’esecuzione di uno studio angiografico in un paziente affetto da emorragia sub-aracnoidea è<br />

necessario rappresentando questa metodica di indagine strumentale ancora oggi il ”gold standard”<br />

della diagnostica neuroradiologia volta ad evidenziare la ricerca di malformazioni vascolari<br />

causa dell’evento emorragico intracranico. 110<br />

Il ruolo di esame angiografico quale metodica di elezione nello studio degli aneurismi subaracnoidei<br />

e delle malformazioni arterovenose cerebrali non risulta infatti modificato, allo<br />

stato attuale dell’arte, dallo sviluppo delle metodiche non invasive di angio-TC e di angio-RM<br />

che sono da considerarsi ancora oggi complementari all’angiografia cerebrale (eseguita per<br />

cateterismo selettivo delle arterie cerebro-afferenti). 111-115<br />

L’esame angiografico consente:<br />

a. identificazione e caratterizzazione morfologica dell’aneurisma.<br />

La metodica angiografica è provvista di un alto potere di risoluzione spaziale e ed è in grado<br />

di studiare tutti i territori vascolari cerebrali (selettività e completezza del bilancio vascolare).<br />

La possibilità di diagnosticare aneurismi di pochi mm di diametro su arterie periferiche o<br />

corticali, in prossimità della base cranica e della fossa cranica posteriore od all’interno del<br />

seno cavernoso ove l’angio-RM e l’angio-TC possono incorrere in falsi negativi, rende la<br />

metodica angiografica indispensabile per effettuare un bilancio morfologico completo di<br />

tutte le arterie cerebrali. 116 Lo studio delle dimensioni dell’aneurisma, della sua morfologia<br />

e del suo orientamento spaziale ottenibili con l’angiografia, indispensabile alla programmazione<br />

dell’intervento terapeutico, può essere migliorato se effettuato con angiografi biplanari<br />

e rotazionali che sono in grado di produrre ricostruzioni tridimensionali della lesione<br />

su diversi piani spaziali.<br />

b. caratterizzazione angio-topografica dell’aneurisma. 117<br />

La possibilità di ottenere immagini secondo diversi orientamenti spaziali (multiplanarità)<br />

consente di valutare i rapporti dell’aneurisma con i rami di biforcazione che si diramano<br />

dalla base dell’aneurisma e con le arterie perforanti più grosse o con arterie funzionali prossime<br />

alla lesione (arteria corioidea ricorrente di Heubner ecc). Queste informazioni unitamente<br />

alla possibilità di evidenziare varianti anatomiche (fenestrazioni vascolari) risultano<br />

di grande importanza nel determinare il rischio dell’intervento e di pianificare la scelta terapeutica<br />

(neurochirurgica ed endovascolare).<br />

c. caratteristiche emodinamiche.<br />

Lo studio selettivo di tutte le arterie cerebro afferenti consente di ottenere informazioni<br />

sulla completezza e funzionalità (attraverso l’esecuzione di manovre di compressione caro-<br />

stesura 16 febbraio 2007

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