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Sintesi 5-10<br />
L’angio-RM documenta con sufficiente<br />
accuratezza la pervietà o<br />
meno dei vasi intra ed extra cranici.<br />
<strong>SPREAD</strong> – Stroke Prevention and <strong>Ed</strong>ucational Awareness Diffusion<br />
Ictus cerebrale: Linee guida italiane<br />
3. migliore localizzazione topografica della lesione, grazie alla possibilità di acquisire immagini<br />
orientata nei tre piani dello spazio;<br />
4. identificazione di lesioni recenti in un quadro di tipo multinfartuale, grazie all’uso di<br />
sequenze pesate in diffusione;<br />
5. possibilità di discriminare la genesi di una lesione pregressa, ipodensa alla TC, tra esito di<br />
ischemia o di emorragia, grazie all’uso di sequenze sensibili ai prodotti di degradazione dell’emoglobina.<br />
5.6.4.4 Angio-RM<br />
L’angio-RM è una metodica non invasiva che permette lo studio dei vasi intra ed extracranici.<br />
L’angio-RM intracranica completa le informazioni ottenute con la RM, precisando la sede e<br />
l’entità dell’occlusione vasale (Figura 5-7), utilizzando sequenze denominate “a tempo di<br />
volo” (time-of-flight, TOF). Come tutte le metodiche, presenta anche dei limiti quali il tempo<br />
di acquisizione delle immagini, la modesta risoluzione spaziale delle diramazioni anteriori di<br />
II e III ordine, la rappresentazione non ottimale vascolare nei pazienti anziani ed i falsi positivi<br />
in caso di turbolenze di flusso.<br />
L’Angio-RM dei tronchi epiaortici è generalmente eseguita con la tecnica definita a bolo di<br />
contrasto mediante l’iniezione endovenosa rapida di limitate quantità di mezzo di contrasto<br />
paramagnetico (Figura 5-8).<br />
5.6.4.5 Angiografia convenzionale<br />
Le indicazioni all’esecuzione di uno studio angiografico in un soggetto affetto da ischemia<br />
cerebrale si sono modificate in questi ultimi anni in seguito allo sviluppo della TC, della RM<br />
e dell’ecocolor-Doppler carotideo.<br />
La possibilità di ottenere immagini morfologiche sia dei tronchi epiaortici che del circolo<br />
intracranico mediante angio-TC ed angio-RM, di caratterizzare ecograficamente la placca ateromasica,<br />
di effettuare studi RM di perfusione e diffusione del parenchima cerebrale consentono<br />
di ottenere in modo non invasivo un valido inquadramento del paziente con segni di<br />
ischemia cerebrale pregressa. 92-95<br />
Tuttavia, la metodica angiografica, per il suo alto potere di risoluzione, per la capacità di evidenziare<br />
e studiare tutti i territori vascolari cerebrali e di fornire informazioni emodinamiche<br />
sui tempi di circolo cerebrale, può anche rappresentare un riferimento per una valutazione<br />
morfologica e funzionale del circolo intracranico, soprattutto in fase pre-operatoria oltre che<br />
in tutte quelle condizioni in cui le metodiche non invasive abbiano dato risultati incompleti o<br />
discordanti.<br />
L’esame angiografico è in grado di individuare le alterazioni dei vasi (placca ateromasica ulcerata,<br />
stenosi vascolare, dissezione, etc) e le relative conseguenze emodinamiche attraverso la<br />
valutazione dei circoli collaterali di compenso. 96,97<br />
Figura 5-7. Angio-RM in un’occlusione dell’arteria<br />
cerebrale media di sinistra a livello della biforcazione.<br />
stesura 16 febbraio 2007<br />
Figura 5-8. Angio-RM con tecnica a bolo: presenza di<br />
placca ulcerata all’origine dell’arteria carotide interna.