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terra promessa<br />
fotoREPORTAGE<br />
di Alex Masi<br />
Un viaggio<br />
<strong>in</strong> terra<br />
santa<br />
ضرلأا يف ةلحر<br />
ةسدقملا<br />
I bedu<strong>in</strong>i sono la popolazione <strong>in</strong>digena del<br />
deserto del Nagev, la parte più a sud dello<br />
Stato israeliano. Sono circa 150.000,<br />
di cui la metà vive <strong>in</strong> povere e squallide<br />
periferie, create appositamente negli<br />
anni ‘60 dal governo israeliano, sotto la<br />
politica che voleva una ‘concentrazione’<br />
dei bedu<strong>in</strong>i <strong>in</strong> piccole aree circoscritte, <strong>in</strong><br />
modo da liberare più terra possibile per i<br />
futuri <strong>in</strong>sediamenti ebraici.<br />
L’altra metà risiede <strong>in</strong> 45 villaggi non<br />
ufficalmente riconosciuti e <strong>in</strong> cui non<br />
esistono servizi basilari come l’acqua<br />
corrente, l’elettricità, le reti fognarie,<br />
strade accessibili, l<strong>in</strong>ee telefoniche e<br />
raccolta dei rifiuti.<br />
Sono considerati agglomerati urbani<br />
di fortuna, illegali. Questi villaggi sono<br />
sotto il cont<strong>in</strong>uo rischio di demolizione<br />
e la costruzione è severamente proibita.<br />
Non esistono nelle mappe ufficiali.<br />
Una volta ridotti agli stenti, gli abitanti<br />
non possono assicurarsi i loro diritti civili<br />
basilari.<br />
Paradossalmente molti dei bedu<strong>in</strong>i<br />
del deserto del Nagev sono cittad<strong>in</strong>i<br />
israeliani.<br />
Alex Masi - www.alexmasi.co.uk