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JORGE MARIO BERGOGLIO - Cinque Quotidiano

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cronaca<br />

ANZIO Tormentato dai problemi economici, martedì sera un 50enne ha cercato di togliersi la vita impiccandosi<br />

Pochi soldi, troppe spese: tenta suicidio<br />

L’elettricista, sposato e padre di due figli, aveva legato al collo una<br />

corda e si era lasciato penzolare dalla grata di una finestra. A salvarlo<br />

sono stati la moglie e il fratello che abita nello stesso palazzo al<br />

quartiere Europa. Ora è in rianimazione al San Giovanni di Roma<br />

E<br />

’ in coma al reparto rianimazione<br />

dell’ospedale<br />

San Giovanni Addolo-<br />

rata di Roma l’uomo che martedì<br />

sera, colto dalla disperazione<br />

forse perché pressato<br />

da gravi problemi economici,<br />

ha tentato di togliersi la vita<br />

impiccandosi. Il dramma si è<br />

consumato in una dignitosa<br />

abitazione del quartiere Europa,<br />

poco distante dal locale<br />

commissariato di polizia, nella<br />

città di Anzio. E’ stata la moglie<br />

che, già a letto, non vedendolo<br />

arrivare, si è alzata scoprendo<br />

che il marito aveva legato una<br />

corda alla grata di una finestra.<br />

E che, dopo averla attorcigliata<br />

al collo, si era lasciato<br />

penzolare da terra. La<br />

donna, sconvolta, si è precipitata<br />

a chiedere aiuto al fratello,<br />

che abita in un appartamento<br />

nello stesso condominio,<br />

e insieme hanno liberato<br />

il poveretto del cappio che gli<br />

stringeva la gola. Nel frattempo<br />

sul posto, allertati da<br />

una telefonata al 118 e al<br />

113, sono arrivati i sanitari e<br />

una volante del commissariato.<br />

L’uomo, privo di sensi, è<br />

così stato trasportato d’urgenza<br />

al nosocomio romano<br />

in gravissime condizioni anche<br />

se, fortunatamente, al momento<br />

il peggio è stato scongiurato.<br />

Adesso si cercano di<br />

comprendere i motivi che hanno<br />

indotto l’uomo, 50 anni,<br />

originario di Anzio, a compiere<br />

questo gesto estremo. Si tratta<br />

di un elettricista che lavora<br />

da tempo presso una ditta,<br />

una brava persona che si è<br />

sempre presa cura della propria<br />

famiglia composta dalla<br />

moglie casalinga e da due<br />

figli, un ragazzo maggiorenne<br />

e uno ancora piccolo, entrambi<br />

studenti. La causa probabile<br />

che avrebbe scatenato quel<br />

terribile momento di sconforto<br />

sarebbero stati i problemi economici,<br />

fanno sapere gli investigatori<br />

agli ordini del dottor<br />

Fabrizio Mancini. Il lavoro<br />

non mancava. Ma evidentemente<br />

le entrate non erano<br />

sufficienti a pagare il mutuo<br />

della casa, le bollette che mese<br />

dopo mese si accumulavano,<br />

le rette scolastiche. E tutte<br />

quelle spese, ordinarie e “straordinarie”<br />

che si presentano<br />

in una famiglia di quattro persone.<br />

Secondo quanto ha riferito<br />

la moglie, il coniuge era<br />

sì preoccupato, ma di certo il<br />

suo comportamento non lasciava<br />

presagire la tremenda<br />

decisione che andava invece<br />

maturando dentro di lui. Fino<br />

alla sua attuazione. Adesso<br />

lotta tra la vita e la morte in<br />

un letto d’ospedale.<br />

Maria Grazia Stella<br />

giovedì 14 marzo 2013<br />

CASAL DEL MARMO<br />

Falsa dentista smascherata e denunciata<br />

dai carabinieri. La donna, una filippina<br />

di 42 anni residente a Rocca Priora, esercitava<br />

la professione pur essendo sprovvista<br />

di qualsiasi titolo abilitativo. La sedicente<br />

dottoressa riceveva gli ignari pazienti<br />

in un appartamento di via Crevenna,<br />

nella zona di Casal del Marmo, dove<br />

aveva allestito un vero e proprio studio<br />

11<br />

SMASCHERATA FALSA DENTISTA<br />

dentistico con tanto di attrezzature, medicinali<br />

e documentazione sanitaria, ovviamente<br />

finta, di suoi connazionali in<br />

cura. Sequestrate attrezzature, protesi<br />

dentarie e scatole di medicinali provenienti<br />

dall’estero. Mancavano solo la poltrona,<br />

sostituita da una semplice sedia a<br />

sdraio, e il braccio con il faro, rimpiazzato<br />

da una comune lampada da terra.

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