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JORGE MARIO BERGOGLIO - Cinque Quotidiano

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Trastevere<br />

Carlotta Proietti<br />

“La Magnifica”<br />

Il teatro raccontato dal teatro. Al Trastevere<br />

da oggi al 17 marzo va in scena l’esilarante<br />

commedia della drammaturga francese Isabelle<br />

Candeliere “Andrea La Magnifica”, con<br />

protagonista Carlotta Proietti. Come la serie<br />

“Boris” per la televisione, la pièce si fa parodia<br />

di tutto ciò che ruota attorno al palcoscenico<br />

raccontando le classiche situazioni<br />

di rivalità, gelosia, amore, amicizia, orgoglio<br />

e meschinità che si vengono a formare all’interno<br />

di una compagnia che sta cercando<br />

di mettere in piedi uno spettacolo. Una<br />

vera e propria ode al teatro e al piacere di<br />

giocare con l’arte della recitazione.<br />

La parodia di vizi e vezzi<br />

dell’universo del teatro<br />

giovedì 14 marzo 2013 17<br />

tempolibero<br />

GLI OCCHIDEL NEPAL<br />

Le meraviglie del piccolo paese dell’Himalaya raccontate dal “fotografo<br />

per passione” Simone Caliento attraverso lo sguardo dei suoi abitanti<br />

G<br />

uardare negli occhi il popolo del Nepal per magari,<br />

un giorno, conoscere con i propri occhi le meraviglie<br />

del Nepal. E’ questo l’obiettivo della mostra del<br />

“fotografo per passione” Simone Caliento, in scena al<br />

Piccolo Teatro Campo d’Arte da domani (inaugurazione<br />

alle ore 19) al 22 marzo. Il reporter capitolino ha deciso<br />

di immortalare in pellicola la sua intensa avventura nel<br />

piccolo paese dell’Himalaya con una serie di scatti cui ha<br />

dato curiosamente il nome di “Nepalese toothpic(k)s”,<br />

tradotto stuzzicadenti nepalesi. Una scelta che richiama<br />

subito alla mente quella che è la reale professione di Caliento,<br />

dentista di base a Roma. Ma non solo. «Così fragile<br />

nelle mani se preso singolarmente - spiega Caliento - lo<br />

stuzzicadenti diviene invece impossibile da spezzare<br />

quando lo si aggiunge a dieci, venti, cinquanta altri stecchini<br />

uguali a lui. Questa unione rappresenta l’essenza<br />

stessa degli abitanti nepalesi». Che nelle sue istantanee<br />

appaiono infatti sempre sorridenti, coi loro sguardi intrisi<br />

di speranza e di futuro nonostante un presente drammatico<br />

fatto di un’economia debolissima, se non inesistente, e di<br />

storie quotidiane di profondo disagio sociale. Il desiderio<br />

del fotografo, con la sua esposizione, è quello di sensibilizzare<br />

il pubblico sulla complicata questione nepalese, e<br />

di invogliarlo a visitare in prima persona un paese che<br />

come pochi al mondo offre incredibili spettacoli naturali,<br />

anch’essi naturalmente ampiamente ritratti da Caliento<br />

in questa iniziativa che merita, tra l’altro, un ulteriore<br />

plauso, visto che i proventi della vendita delle foto<br />

saranno devoluti all’Associazione di Nepalesi a Roma - di<br />

cui è presidente Dev Gurung - che prenderà a cuore l’incarico<br />

di farli recapitare direttamente in Nepal.<br />

Fra. Ga.<br />

Delle Muse<br />

All’improvviso<br />

“Il ventaglio”<br />

Può “Il ventaglio” sconvolgere la vita di un<br />

pacifico borgo? Per Carlo Goldoni evidentemente<br />

si, vista la sua celebre commedia<br />

capolavoro, una delle più attuali della sua<br />

produzione, in scena fino al 19 marzo al<br />

Delle Muse. A interpretarla un cast di 11<br />

attori capitanati da Mimmo Strati, che con<br />

Claudio Monzio Compagnoni ambientaper<br />

la prima volta l’opera in un piccolo centro<br />

cittadino romano del Seicento. La vita dei<br />

suoi abitanti cambierà per sempre per<br />

colpa di questo “strano” oggetto magico:<br />

un ventaglio in grado rivelare verità nascoste<br />

e scatenare rivalità, gelosie e invidie.<br />

All’Auditorium<br />

TINA MODOTTI<br />

Gli scatti in Messico<br />

della sorella di Neruda<br />

Nuovo appuntamento con “La fotografia al<br />

femminile”, la rassegna realizzata all'Auditorium<br />

in collaborazione con Contrasto. Dopo la mostra<br />

dedicata a Charlotte Rampling, dal 14<br />

marzo al 7 aprile in esposizione ci sono sessanta<br />

fotografie<br />

di Tina Modotti<br />

che testimoniano<br />

la straordinaria<br />

vicenda artistica<br />

della fotografa<br />

italiana, nata a<br />

Udine alla fine<br />

dell’800 ed emigrata<br />

a Hollywood<br />

per fare<br />

l’attrice. Cittadina<br />

del mondo, Tina<br />

Modotti ha viaggiato<br />

e vissuto<br />

tra Messico, Russia,<br />

Spagna, Germania.<br />

Al centro<br />

della mostra ci<br />

sono i capolavori<br />

del periodo messicano,<br />

negli anni<br />

in cui la sua fotografia<br />

drastica<br />

e rivoluzionaria<br />

documentava la<br />

vita e il lavoro,<br />

facendo della<br />

“macchinetta” un<br />

autentico strumento<br />

di denuncia<br />

sociale e di<br />

militanza. In quel<br />

periodo conosce<br />

e frequanta i<br />

maggiori artisti,<br />

politici e intellettuali,<br />

da Frida<br />

Kahlo a Robert<br />

Capa, da Ernst<br />

Hemingway ad<br />

André Malraux. «Tina Modotti, sorella non<br />

dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente<br />

crescere la rosa di ieri, l’ultima rosa di ieri, la<br />

nuova rosa. Riposa dolcemente sorella», è l’incipit<br />

della poesia che Pablo Neruda scrisse per<br />

lei quando morì in circostanze misteriose il 5<br />

gennaio 1942. Un messagio d’amore scolpito<br />

come epitaffio sulla sua tomba nel grande<br />

Pantheòn de Dolores di Città del Messico.<br />

Chiara Cecchini<br />

Protagonista del capolavoro<br />

goldoniano è Mimmo Strati

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