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IL NATALE TRISTE DI PERIFERIA - Cinque Quotidiano

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4<br />

H<br />

o dato indicazioni al commissario<br />

Bondi di lavorare<br />

per un equilibrio tra ri-<br />

gore e sostegno. Confido che<br />

l'indicazione sia seguita. Da parte<br />

del ministero resta alta l'attenzione<br />

verso il Lazio così come<br />

verso le altre regioni. Bondi sta<br />

facendo comunque un grosso<br />

lavoro». Le parole del ministro<br />

alla Sanità Balduzzi danno la<br />

misura delle difficoltà che affronta<br />

la sanità del Lazio e del<br />

compito difficile, tutt'altro che<br />

ragionieristico, del commissario<br />

Bondi. La protesta non diminuisce:<br />

oggi alle 17 sarà il momento<br />

della fiaccolata davanti<br />

al ministero dell'Economia, assemblee<br />

si terranno in altri<br />

ospedali come il Pertini oggi e<br />

domani, e l'esigenza che emerge<br />

è quella di rivedere il piano che<br />

verrà licenziato entro fine anno<br />

alla luce delle necessità del territorio<br />

e delle specialità presenti<br />

nei nosocomi. Ieri i lavoratori<br />

degli ospedali pubblici Cto, San<br />

Filippo Neri, Spallanzani, Eastman,<br />

Sant’Andrea e Umberto<br />

I si sono riuniti in assemblea<br />

per elaborare un documento<br />

contro i tagli così come previsti<br />

dal piano e in mattinata una<br />

conferenza stampa organizzata<br />

giovedì 20 dicembre 2012<br />

istituzioni<br />

dai sindacati ha ribadito l'esigenza<br />

di non trattare la sanità<br />

del Lazio «come un costo da<br />

tagliare» ma «come una risorsa<br />

e un volano per l'economia della<br />

regione». Per reagire alla situazione<br />

attuale «serve una<br />

nuova programmazione in cui<br />

la medicina territoriale, la continuità<br />

assistenziale e la presa<br />

in carico delle persone siano le<br />

basi del nuovo sistema sanitario<br />

regionale» in cui «ci siano più<br />

servizi, più qualità e meno sprechi».<br />

Per i sindacati è evidente<br />

che il riassetto non può passare<br />

solo attraverso la dismissione<br />

di strutture sul territorio: «La<br />

chiusura dei 25 ospedali pubblici<br />

operati dalla precedenti gestioni<br />

commissariali non ha prodotto<br />

l’aumento dei servizi sanitari<br />

territoriali attraverso l’apertura<br />

di presidi di prossimità a favore<br />

dell'assistenza territoriale e domiciliare».<br />

Tra le proposte avanzate<br />

dalle sigle sindacali: assistenza<br />

territoriale h24 nei distretti,<br />

il superamento della gestione<br />

commissariale con il ripristino<br />

nella prossima legislatura<br />

dell'assessorato alla Sanità.<br />

Intanto però i territori fremono.<br />

Come nel caso del Cto a Roma,<br />

dove ieri la cittadinanza si è<br />

mobilitata e nel corso di un’<br />

assemblea affollata «ha consegnato<br />

al Municipio Roma XI<br />

le prime 7.000 firme di cittadini<br />

che si oppongono alla sua chiusura.<br />

Altre migliaia si stanno<br />

già raccogliendo nei quartieri<br />

vicini e nell’ospedale - hanno<br />

spiegato il presidente del Municipio<br />

Roma XI Andrea Catarci<br />

e Antonio Bertolini, Delegato<br />

municipale alla Sanità - Al CTO,<br />

con l’apporto dei sindacati e di<br />

tutte le categorie, si è prodotta<br />

un’idea di rilancio del polo ospedaliero<br />

CTO-S. Eugenio con la<br />

proposta di riprendere la collaborazione<br />

mai avviata con<br />

l’INA<strong>IL</strong> e la reale valorizzazione<br />

della vocazione ortopedico-traumatologica.<br />

La raccolta firme e<br />

il piano di rilancio elaborato<br />

da medici, infermieri e lavoratori<br />

delle ditte appaltatrici, verranno<br />

consegnati al Dirigente<br />

Generale della ASL RMC Dott.<br />

Paone in una prossima manifestazione».<br />

cinque<br />

WEB: cinquegiorni.it<br />

@: info@cinquegiorni.it<br />

<strong>IL</strong> CASO Assemblee continue nelle varie strutture sanitarie. Gli ospedali propongono alternative al piano di Bondi<br />

Lazio, la sanità si mobilita<br />

Oggi fiaccolata al ministero<br />

E al Cto già raccolte le<br />

prime settemila firme<br />

contro la chiusura<br />

POSTE ITALIANE<br />

Oggi dalle ore alle 9.30 si terrà<br />

a Roma in Viale Europa sotto la<br />

sede di Poste Italiane la manifestazione<br />

delle lavoratrici e dei<br />

lavoratori della Romana Recapiti<br />

Group per rivendicare il diritto<br />

al lavoro. La Romana Recapiti<br />

Group già in difficoltà economica<br />

e in ritardo nel pagamento degli<br />

stipendi, ha aperto la procedura<br />

L’ospedale Cto<br />

Fondi regionali<br />

Protesta della “Romana recapiti”<br />

Licenziamenti per due terzi dei dipendenti<br />

La storica società di consegne manifesta oggi<br />

davanti alla sede centrale di viale Europa<br />

per rivendicare il diritto al lavoro<br />

S. Raffaele, l’appello di Unindustria<br />

Unindustria - si legge in una nota - «a fronte dei gravi ed<br />

ingiustificabili ritardi con i quali gli uffici della Regione<br />

Lazio procedono alla liquidazione e pagamento delle prestazioni<br />

erogate dalle cliniche accreditate del Gruppo San<br />

Raffaele - ribadisce la propria preoccupazione per le prospettive<br />

del gruppo sanitario, per le decine di migliaia di<br />

pazienti assistiti ed i circa 3mila dipendenti».<br />

L’associazione degli industriali «sollecita, quindi, gli uffici<br />

regionali competenti a non ritardare ulteriormente l’attuazione<br />

dei provvedimenti di riconversione concordati non solo<br />

con il Gruppo San Raffaele ma anche con la maggioranza<br />

delle imprese sanitarie, grandi e piccole, e confida che la<br />

Regione affronterà le situazioni di crisi del sistema<br />

sanitario regionale con quel rigore, equità e sollecitudine<br />

che il contesto richiede».<br />

per licenziare 102 lavoratori su<br />

152. Da decenni l'azienda opera<br />

con Poste Italiane in regime di<br />

appalto: consegna solo a Roma<br />

raccomandate (circa 6.000.000<br />

all'anno) e posta in genere:<br />

Nell’ultimo bando di gara, Poste<br />

Italiane, a livello nazionale, ha<br />

drasticamente ridotto gli affidamenti<br />

con le agenzie in ap-<br />

La sede delle Poste<br />

Ministero Salute<br />

Disavanzo Lazio<br />

a 815 milioni<br />

Il disavanzo sanitario del Lazio nel 2011<br />

è stato pari a -815.091.000. Un “rosso”,<br />

nel risultato di esercizio prima delle coperture,<br />

più contenuto rispetto agli anni<br />

precedenti ma che è stato il più alto<br />

delle regioni italiane, sia di quelle sottoposte<br />

sia di quelle non sottoposte a<br />

piano di rientro. E' quanto si legge nei<br />

dati messi a disposizione dal ministero<br />

della salute nel corso della conferenza<br />

stampa su “Chiarezza sui numeri della<br />

sanità”. Nei risultati di gestione dopo le<br />

coperture finanziarie risulta invece che il<br />

Lazio ha chiuso il 2011 con un +0,4 milioni.<br />

Il trend dei disavanzi del Lazio,<br />

prima delle coperture, risulta essere in<br />

costante contrazione dal 2007. Quell’anno<br />

infatti fu di 1,696 miliardi, l’anno<br />

successivo di 1,673 miliardi, nel 2009 di<br />

1,419 miliardi e di 991 milioni nel 2010.<br />

Nell’ultimo anno di cui i dati sono disponibili,<br />

il 2011, nel Lazio si è dunque<br />

registrato, come in quelli immediatamente<br />

precedenti, il disavanzo regionale<br />

più alto. I risultati di esercizio della sanità<br />

nel Lazio dopo le coperture, invece,<br />

è risultato essere di 141.856.000 nel<br />

2007, -186.374.000 nel 2008, -<br />

17.299.000 nel 2009 e 93.074.000 nel<br />

2010.<br />

palto. Il risultato è stato di circa<br />

duemila esuberi nelle principali<br />

città italiane. A Roma, la Romana<br />

Recapiti Group è stata addirittura<br />

esclusa dai bandi di gara<br />

perchè giudicata “non affidabile”<br />

in rapporto alle offerte fatte<br />

poichè opera con lavoratori in<br />

contratto di solidarietà e legge<br />

102/09, cioè con ammortizzatori<br />

sociali a oggi non completamente<br />

rifinanziati. Attualmente sono<br />

in 102 su 152 a perdere il lavoro,<br />

ma ci sono altrettanti collaboratori<br />

co.co.pro. che non hanno<br />

possibilità di proseguire il loro<br />

rapporto con la Romana Recapiti.<br />

«In una città come Roma, già<br />

colpita da una forte crisi, si rischia<br />

di vedere ulteriori famiglie<br />

entrare in una situazione di povertà<br />

nel completo silenzio e indifferenza<br />

di Poste Italiane,<br />

azienda, lo ricordiamo, a completo<br />

capitale pubblico». Così in<br />

una nota Alberto Manzini, segretario<br />

generale Slc Cgil di<br />

Roma e del Lazio e Stefano Cardinali,<br />

segretario Slc Cgil Roma<br />

est Valle dell'Aniene.

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