CITTàA OSTACOLI - Cinque Quotidiano
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Ai primi di luglio di quest'anno la polizia<br />
giudiziaria entrò in Vaticano per una perquisizione.<br />
Dopo qualche querelle sulla territorialità<br />
le fiamme gialle iniziarono la<br />
contabilità dell'Istituto dermatologico dell'immacolata<br />
(Idi) e dell'ospedale San Carlo<br />
di Nancy, il polo sanitario della congregazione<br />
dei figli dell'Immacolata Concezione.<br />
Una inchiesta che scoperchiò un buco da<br />
oltre 800 milioni di euro. L'istituto, affidato<br />
alle “sapienti” mani di frate Franco Decaminada,<br />
allontanato ed indagato per una<br />
situazione che sfiora la bancarotta, oggi è<br />
commissariato dal prefetto Vincenzo Boncoraglio<br />
che ha il compito di chiarire tutti<br />
gli aspetti contabili e gestionali della vicenda<br />
per salvare il salvabile, in primo luogo quel<br />
personale che nei decenni ha dato prova di<br />
alta specializzazione. Non è dato sapere a<br />
che punto stia la fase conoscitiva alla quale<br />
il prefetto sta lavorando, per di più anche<br />
sotto i riflettori della Procura, anche se<br />
sabato 20 ottobre 2012 3<br />
istituzioni<br />
IL CASO Dietro il presunto scandalo la realtà di organizzazioni che lavorano nonostante il bilancio bloccato da mesi<br />
Coop degli immigrati<br />
Il Comune non paga<br />
da oltre un anno<br />
O<br />
rmai da qualche giorno la<br />
Repubblica ed in precedenza<br />
l'Espresso della scorsa set-<br />
timana, rivelano il presunto scandalo<br />
di centri dei accoglienza per<br />
immigrati nel comune di Roma e<br />
non solo. In particolare quello dei<br />
falsi minori del nord Africa che<br />
verrebbero ospitati in strutture<br />
(Misna) inadeguate e di fatto poco<br />
assistite lucrando su importi di<br />
milioni di euro erogati dal governo.<br />
Ieri in rappresentanza delle cooperative<br />
sociali coinvolte il Consorzio<br />
Eriches ci ha inviato la<br />
precisazione che di seguito riportiamo<br />
in sintesi. Intanto nella nota<br />
si chiarisce che le persone indirizzate<br />
ai centri di accoglienza<br />
vengono segnalate ed inviate dal<br />
Comune di Roma e le cooperative<br />
non hanno alcun titolo nella selezione<br />
iniziale delle persone da accogliere.<br />
Non solo, ma le stesse cooperative<br />
hanno più volte segnalato che sul<br />
certificato medico di riferimento<br />
di ogni immigrato spesso l’età<br />
presunta non sembra corrispondere<br />
a quella effettiva, mentre i<br />
superficiali accertamenti sanitari<br />
previsti ed effettuati dal servizio<br />
sanitario nazionale diversamente<br />
da quanto denunciato dal quotidiano<br />
del gruppo Espresso, non<br />
sono di competenza delle cooperative<br />
stesse. Per di più, rispetto<br />
alle ingenti somme percepite per<br />
questi servizi, il Consorzio Eriches<br />
precisa che tutte le cooperative<br />
sociali stanno ancora ad oggi lavorando<br />
senza aver ricevuto alcun<br />
pagamento dal Giugno 2011, oltre<br />
SANITÀ RELIGIOSA<br />
un anno quindi, e per il 2012 addirittura<br />
non è ancora stata sottoscritta<br />
alcuna convenzione da<br />
parte del Comune di Roma o di<br />
altra Pubblica Amministrazione.<br />
Inoltre nonostante le cooperative<br />
non abbiano percepito alcuna remunerazione<br />
per i servizi offerti<br />
le stesse continuano a garantirli<br />
tramite le proprie strutture, gli<br />
operatori specializzati (regolarmente<br />
stipendiati ogni mese) ed<br />
avendo anticipato anche le spese<br />
personali per gli ospiti oltre ad<br />
avergli fornito i kit di vestiario<br />
ed igiene. Questa situazione di<br />
forte ritardo e disagio è imputabile<br />
alla mancata approvazione del bilancio<br />
capitolino. Sin qui la precisazione<br />
di Eriches, ma le cooperative<br />
coinvolte in un business<br />
che secondo Repubblica sfiora i<br />
110 milioni erogati dallo Stato,<br />
sono 19 e riguardano 2300 minori<br />
al costo di 70 euro al giorno. Dati<br />
che emergerebbero da un rapporto<br />
di Save the Children e del garante<br />
per l'infanzia. In particolare l'attenzione<br />
del quotidiano è puntata<br />
sulla Domus Caritatis che gestisce<br />
5 e non 8, come riferito dal quotidiano<br />
in cronaca di Roma, dei 13<br />
Le attività<br />
Alle strutture fino a 67 euro al giorno a ospite<br />
centri aperti. Questa, secondo Repubblica,<br />
è una costola dell'Arciconfraternita<br />
del Santissimo Sacramento<br />
e Trifone, vicina al cardinal<br />
Ruini. Affermazione che lascia<br />
intravedere una sorta di regolamento<br />
interno di conti nel<br />
settore dell'associazionismo cattolico<br />
che si occupa di assistenza<br />
ed anche in altri ambienti delle<br />
gerarchie cattoliche. Infatti la questione<br />
sollevata dal recente articolo<br />
dell'Espresso e da quelli successivi<br />
di Repubblica metterebbe<br />
sotto accusa tutto il sistema assistenziale<br />
che queste cooperative,<br />
Dietro l'accoglienza ai tanti giovani che attraversano uno o anche due continenti nella speranza<br />
di raggiungere vivi l'Europa c'è un meccanismo di assegnazione delle risorse alle<br />
strutture che si occupano di loro, e che offrono in cambio moltissimi servizi ai migranti.<br />
Per l’ accoglienza ai minori accolti a Roma e nel Lazio vengono assegnati da Comune e<br />
Regione cifre che oscillano dai 18 a 67,07 euro al giorno a persona. Per gli adulti si va invece<br />
su cifre inferiori: da 14,83 a 40,87 euro. Generalmente le realtà che accolgono queste<br />
persone ricevono i minori dopo che questi sono stati presi in carico dalle forze dell'ordine<br />
o dalla polizia municipale e quindi dopo aver espletato i controlli sanitari obbligatori. Dopo<br />
questa visita medica, che comporta anche la verifica dell'età (maggiore o minore) gli immigrati<br />
entrano in possesso del certificato medico rilasciato dal pronto soccorso attestante la<br />
minore età. Senza certificato medico infatti, documento minimo per la "gestione" della persona,<br />
le strutture non possono erogare i servizi di accoglienza.<br />
Nelle strutture viene offerto un kit per l'igiene personale, la biancheria e un insieme di vestiti<br />
(biancheria intima, tuta, scarpe, ciabatte, giaccone invernale). I ragazzi, svolgendo attività<br />
come i corsi di italiano per stranieri, vengono forniti anche di kit per la scuola, oltre<br />
alla tessera metrebus e alla tessera telefonica mensile. Attraverso queste strutture i giovani<br />
immigrati possono ricevere anche forme di assistenza sanitaria generica e specialistica tramite<br />
il servizio sanitario nazionale, mediazione culturale grazie a operatori, orientamento e<br />
assistenza legale gratuita.<br />
solo il delineare un quadro più preciso<br />
sulle condizioni finanziarie dell'Istiuto cozzerebbe<br />
contro una assoluta confusione ed<br />
opacità dei numeri. Sono certe invece le<br />
continue manifestazioni dei dipendenti in<br />
ritardo nel pagamento degli stipendi, che<br />
da due giorni occupano l'ospedale. «Resteremo<br />
qui finchè non ci pagano - ha spiegato<br />
ieri Massimiliano Rizzuto, rappresentante<br />
della Cgil - Le prestazioni sono al minimo,<br />
o ci pagano o ci fanno vedere il piano di ristrutturazione<br />
aziendale che hanno portato<br />
al tribunale fallimentare». Il consigliere<br />
del Pdl Alessandro Vannini faceva sapere<br />
ieri di aver incontrato il commissario dell'Idi<br />
Boncoraglio per chiedere un incontro con<br />
il personale e le parti sindacali affinchè<br />
vengano mostrati con chiarezza i punti fondamentali<br />
del piano. «Il grido d'allarme dei<br />
1500 lavoratori non può restare inascoltato<br />
– ha detto Vannini - da mesi ormai la struttura<br />
sanitaria vive in una grave emergen-<br />
cattoliche o “rosse” che siano,<br />
gestiscono soprattutto a Roma.<br />
Sistema di assistenza che come<br />
riportiamo in pagina, va ben oltre<br />
l'accoglienza dei minori rifugiati<br />
dal Nord Africa, ma che riguarda<br />
i rom, l'emergenza abitativa, i<br />
centri per rifugiati ecc , una somma<br />
di servizi e prestazioni che da<br />
decenni i comuni ed altri enti pubblici<br />
delegano all’assistenza cooperativa<br />
ed al volontariato. Un sistema<br />
che comunque occupa del<br />
personale spesso recuperato da<br />
situazioni di oggettivo disagio<br />
quali il carcere.<br />
In questo contesto risulta quanto<br />
meno colpevole il silenzio del Comune<br />
di Roma, almeno sino ad<br />
oggi, su tutta questa vicenda, poiché<br />
contrariamente a quanto scrive<br />
Repubblica, i responsabili dei<br />
servizi ci precisano che la questione<br />
dei fondi per i minori riguarda<br />
solo in minima parte il<br />
Governo e l'emergenza minori<br />
Nord Africa ormai conclusa, ma<br />
coinvolge il Comune che si deve<br />
far carico direttamente dei minori<br />
anche solo quando si dichiarano<br />
tali, salvo poi farsi rimborsare<br />
dallo stato la spesa sostenuta per<br />
quelli nordafricani.<br />
La verità è che oggi il Campidoglio<br />
non dispone di questi fondi da<br />
erogare alle cooperative che, come<br />
ci ha scritto Eriches, al momento<br />
si fanno carico anche di questo<br />
servizio in attesa di un bilancio<br />
di previsione impantanato nelle<br />
debolezze e nelle divisioni della<br />
Giunta e della sua maggioranza.<br />
Giuliano Longo<br />
Nessuna nuova sugli stipendi: l’Idi resta occupato<br />
za…mentre gli animi sono ormai esasperati<br />
e le risorse per portare avanti le attività<br />
assistenziali sono ridotte al lumicino». “Castità,<br />
obbedienza, povertà”, recitava il regolamento<br />
di fratel Decaminada. Per i lavoratori<br />
di povertà ce n’è in vista quanto<br />
basta mentre come riportò la stampa, il<br />
frate tre anni fa s’è comprato una villa di<br />
18 stanze in Toscana circondata da 23 mila<br />
metri quadrati di terreno e prati. Peccato<br />
veniale, si potrebbe dire. Il fatto è che<br />
mentre i lavori di ristrutturazione del villone<br />
sono quasi finiti, la Congregazione è in<br />
crisi e registrava appena qualche mese fa<br />
un buco di bilancio, stimato, dalle stesse<br />
fonti vaticane, tra i 300 e i 400 milioni di<br />
euro. Non bastasse l'esperienza del San<br />
Raffaele a Milano, l’Idi è un’altro esempio<br />
di come gli enti religiosi navighino talora<br />
nel mondo della finanza, più come fondi finanziari<br />
che come enti no profit.<br />
gl