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20 popoli e missione

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L’altra economia<br />

QUANDO L’ECONOMIA SI<br />

BLOCCA E NON CRESCE PIÙ E<br />

LE PROSPETTIVE DELLE NUOVE<br />

GENERAZIONI DIVENTANO<br />

INCERTE, LA DISUGUAGLIANZA<br />

SI TRASFORMA IN INSOPPORTABILE<br />

INGIUSTIZIA. IL PROGRESSO DEI<br />

RICCHI NON È PIÙ INFATTI<br />

PERCEPITO COME QUELLA<br />

CRESCITA DELLA TORTA DI CUI<br />

TUTTI BENEFICERANNO, O COME<br />

UN TRAGUARDO CHE TUTTI<br />

POTRANNO UN GIORNO<br />

RAGGIUNGERE, MA DIVENTA<br />

PRIVILEGIO INACCETTABILE<br />

IN UN MOMENTO DI GENERALE<br />

SOFFERENZA.<br />

* Professore Ordinario di Economia Politica presso<br />

la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata”.<br />

Mercato e<br />

bene comune<br />

DALLA PROTESTA<br />

ALLA PROPOSTA<br />

di LEONARDO BECCHETTI*<br />

<strong>popoli</strong>e<strong>missione</strong>@operemissionarie.it<br />

Gli indignati italiani hanno identificato i<br />

colpevoli della crisi globale nel sistema<br />

finanziario e nelle banche. La crisi dei<br />

subprime porta sull’orlo del fallimento i grandi<br />

intermediari finanziari. Gli interventi di salvataggio<br />

degli Stati gonfiano i debiti pubblici e<br />

la crisi bancaria si trasforma in crisi di finanza<br />

pubblica. Ciò che è considerato insopportabile<br />

è che le grandi banche d’affari privatizzino<br />

i profitti e socializzino le perdite. Che<br />

continuino a scommettere con i soldi dei salvataggi<br />

pubblici contro la stabilità finanziaria<br />

dei loro stessi salvatori. Che ancora oggi,<br />

in piena crisi, per un sistema di incentivi<br />

perversi, i grandi manager facciano correre<br />

rischi incredibili ai loro intermediari finanziari<br />

mettendoli il più delle volte sul lastrico<br />

e ne escano con buonuscite miliardarie. A confronto, le pur<br />

rilevanti responsabilità della casta politica non sono paragonabili.<br />

Se non interveniamo subito rischiamo che la protesta<br />

perda di lucidità e diventi cieca. Non capendo ad<br />

esempio che la Banca d’Italia ha giocato un ruolo fondamentale<br />

nell’impedire, con la qualità della sua vigilanza,<br />

che le banche italiane esagerassero coi derivati del credito.<br />

Che le responsabilità maggiori sono quelle della finanza<br />

anglosassone e di parte di quel mondo accademico finanziario<br />

d’Oltreoceano di cui il documentario Inside the job,<br />

premiato con l’Oscar, ha messo a nudo i conflitti d’interesse<br />

con lo stesso mondo delle banche d’affari. C’è bisogno<br />

che le energie della società civile italiana ed internazionale<br />

vengano spese su obiettivi concreti.<br />

Primo, una piattaforma di riforme dei mercati finanziari<br />

per riportare il gioco d’azzardo nei suoi porti naturali<br />

(scommesse sportive, poker) e fuori dai valori sensibili di<br />

attività finanziarie fondamentali per riportare la finanza<br />

stessa al servizio dell’economia reale. Il paradosso di oggi è<br />

che tutti i Paesi emergenti che oggi sono in forte crescita<br />

(Cina, India, Brasile, economie asiatiche) hanno forme di<br />

controllo sui movimenti di capitali finanziari a breve, »<br />

POPOLI E MISSIONE - GENNAIO <strong>20</strong>12<br />

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