SENTENZA CIMINO - art 643

il principio del ne bis in idem. Fa osservare che il Puntorno ha già subito
condanna per gli stessi fatti con sentenza passata in giudicato
L’avv. Gioacchino Sbacchi nell’interesse del proprio assistito
XXXXXXXXXXX conclude chiedendo assolvere l’imputato perché il
fatto non sussiste.
L’avv. Giacomo La Russa nell’interesse del proprio assistito
XXXXXXXXXXX conclude chiedendo assolvere l’imputato dal capo F)
della rubrica perché il fatto non sussiste; in subordine per non averlo
commesso ed ancora in subordine sub-riqualificarsi l’art.73 commi 4° e 5°
con particolare assoluzione perché il fatto non costituisce reato
All’udienza del 4 marzo 2005 l’avv. Giacomo La Russa nell’interesse
del proprio assistito XXXXXXXXXXX conclude chiedendo
l’assoluzione dell’imputato perché il fatto non sussiste e perché il fatto
non costituisce reato per il capo A); assoluzione per non aver commesso
il fatto per il reato di cui al capo B); applicare la diminuente di cui al 5°
comma dell’art. 73 D.P.R. 309/90 con concessione delle attenuanti
generiche e che la pena venga contenuta nei minimi del presofferto per
il capo C).
1) Svolgimento del processo.
Con decreto che dispone il giudizio, emesso in data 23/7/2003 dal
G.I.P. del Tribunale di XXXXXXXXXXX ed altri 24 imputati, venivano
portati al cospetto di questo Collegio giudicante – alcuni dei quali in stato
di detenzione - per rispondere dei reati di cui agli artt. 81, 110 C.P. e 73, 74
D.P.R. n. 309/90, nonché di altre ipotesi delittuose minori, tutti reati in
epigrafe meglio specificati.
La prima udienza, fissata per il 20/10/2003, non si teneva per
irregolare composizione del Collegio giudicante.
La successiva udienza del 5/11/2003 veniva dedicata alla verifica
della regolare costituzione delle parti e alle questioni preliminari.
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