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16<br />

Margery Allingham<br />

Il fantasma<br />

di Henry<br />

V. Jacomuzzi, R. Miliani, F.R. Sauro, Trame - Dalla comprensione del testo alla scrittura © SEI 2010<br />

anno 1931<br />

luogo<br />

Inghilterra<br />

genere<br />

racconto<br />

tra realtà<br />

e fantasia<br />

Presentazione dell’opera<br />

I romanzi della Allingham appartengono al tipo “sofisticato” del genere poliziesco e dimostrano una notevole accuratezza sia nella<br />

descrizione dei più disparati ambienti sociali, sia nella definizione psicologica dei personaggi. Il fantasma di Henry, uno dei racconti<br />

migliori della Allingham, può essere considerato un esempio dello stile della scrittrice, caratterizzato da uno spirito sottilmente satirico<br />

e una buona dose d’ironia. Il suo, anzi, è uno humour d’impronta tipicamente britannica, sempre molto contenuto nei toni<br />

ma acuto e pungente, che la scrittrice appunta tanto sui personaggi principali quanto su quelli secondari.<br />

Margery Allingham<br />

Nata a Londra nel 1904, negli anni fra le due guerre fu una prolifica autrice<br />

di romanzi gialli, tanto che, accanto ad Agata Christie, Dorothy Sayers, Josephine<br />

Tey, Gladys Mitchell e altre, può essere considerata una tipica esponente<br />

dell’“epoca d’oro” del romanzo poliziesco inglese. È la creatrice di<br />

Albert Campion, un investigatore dilettante che maschera la propria intelligenza<br />

sotto un’aria ebete e svagata; il suo, per di più, è soltanto uno pseudonimo,<br />

sotto il quale si cela un personaggio di altissimo lignaggio, addirittura<br />

vicino alla Casa Reale. Fa la sua comparsa nel 1929 in La lunga notte di<br />

Black Dudley, seguito da L’isola (1930), Il segreto della torre, La polizia in<br />

casa (entrambi del 1931) e Dolce pericolo (1933), ove appare un altro personaggio<br />

fisso, la bellissima lady Amanda, moglie di Campion e alter ego della scrittrice. Nei primi anni<br />

Trenta la Allingham pubblica anche alcuni romanzi con lo pseudonimo di Maxwell March, ma il vero<br />

grande successo arriva con Morte di un fantasma (1934), che segna uno spartiacque nella sua produzione.<br />

I primi romanzi con il personaggio di Campion, infatti, sono densi di azione, mentre da Morte di un<br />

fantasma in poi sono più strettamente “classici”, meno movimentati e caratterizzati da una più accurata<br />

definizione psicologica dei personaggi: Corte d’Assise (1936), Danza sull’abisso (1937), La parte del destino<br />

(1938) ecc. In Black plumes (1940) la Allingham sostituì Campion con l’ispettore Bridie, ma con<br />

minor successo. Tornò quindi al vecchio protagonista in Il ritorno di Campion e L’amnesia del signor Campion<br />

(entrambi del 1941), ma il filone si andava ormai esaurendo, tanto che in Un’ombra nella nebbia<br />

(1952), da molti considerato il suo capolavoro, Campion ha una parte del tutto marginale, e nella versione<br />

cinematografica l’autore della sceneggiatura lo tagliò del tutto. L’ultimo romanzo, Cargo of Eagles, lasciato<br />

incompiuto alla morte della scrittrice nel 1966, fu portato a termine dal marito Philip Youngman Carter, il<br />

quale proseguì da solo la serie dedicata al bizzarro investigatore creato quattro decenni prima dalla moglie.<br />

«<br />

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ara Millie, credo di essermi spiegato abbastanza, vero? Henry». Il<br />

C<br />

signor Henry Brownrigg firmò con uno svolazzo il foglietto di carta<br />

celeste, poi lo posò esattamente al centro della vaschetta mal lavata,<br />

e lasciato l’utensile bene in vista sul tavolo di cucina, perché la moglie<br />

lo trovasse al suo rientro, si allontanò, soddisfatto d’aver espresso il suo<br />

rimprovero con fermezza e insieme con garbo.<br />

In quindici anni di matrimonio, il signor Brownrigg sentiva di essersi impadronito<br />

dell’arte di dire alla moglie il fatto suo. Non che fosse riuscito ad<br />

insegnarle qualcosa. Con una donna ottusa come Millie, questo andava al<br />

di là di ogni speranza. Ma ormai, grazie alla lunga pratica, poteva indiriz-

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