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pag. 1-75 OCSE-PISA:05-P427-445 verde acido - Sei

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nelle specialità, ma le pillole di Fender sono buone, aiutano a tirarsi su.<br />

Però preferisco assicurarmi che sei organicamente a posto. Non mi piace il<br />

fatto che appena ti affretti un po’ ti viene subito l’affanno, e poi le tue labbra<br />

hanno un colore che non mi piace.<br />

La grassoccia, ingenua Millie si guardò allo specchio, e si passò un dito<br />

sulle labbra.<br />

Come molte donne della sua età, aveva perso i colori, e attorno alla bocca<br />

aveva effettivamente un leggerissimo alone azzurrognolo.<br />

Il farmacista si affrettò a rassicurarla.<br />

– Non sarà niente di grave, ne sono sicuro, ma è meglio andare stasera<br />

stessa a consultare Crupiner – disse. – Non vogliamo correre rischi, vero?<br />

Millie assentì, con le labbra tremanti.<br />

– Sì, caro – disse; e aggiunse nel suo solito modo stucchevole. – Penso che<br />

hai ragione.<br />

Dopo che Millie fu scesa per occuparsi della colazione, Henry si alzò, l’ultima<br />

frase pronunciata ancora sulle labbra. Se la ripeté, pensoso.<br />

– Non possiamo correre rischi. Proprio così. Niente rischi. Nessuna stupida<br />

imprudenza, Henry Brownrigg!<br />

Solo gli sciocchi fanno le cose a casaccio. Solo gli sciocchi si fanno cogliere<br />

in fallo. Ma in effetti, l’impresa era veramente semplice. Millie era così ingenua,<br />

così incredibilmente fiduciosa.<br />

Verso la fine della giornata, il signor Brownrigg era nervosissimo. Perry, il<br />

commesso, gli aveva riferito, con molto candore, di aver visto il giovane<br />

Hill passare lungo l’Acacia Road nella sua nuova auto, a velocità sostenuta,<br />

e aveva aggiunto tra l’altro che nella macchina c’era anche quella ragazza<br />

bionda, Phyllis Bell. Se la ricordava, vero, il signor Brownrigg? Quella<br />

biondina tanto graziosa…<br />

Per un attimo, Henry Brownrigg aveva tremato all’idea che il commesso<br />

avesse scoperto il suo segreto e stesse punzecchiandolo con malizia. Ma<br />

anche dopo essersi convinto che non era così, il fatto e la rabbia restarono.<br />

Hill era un bel giovanotto, scapolo. Phyllis era giovane e inesperta. Il farmacista<br />

se li immaginava fermi in qualche boschetto fuori città, intenti a tenersi<br />

per mano, forse a baciarsi: il suo cuore, che poteva restare calmo sotto<br />

lo sguardo spaventato di Millie che parlava della propria malattia, gli balzava<br />

nel petto all’idea di quell’abbraccio.<br />

«Presto!». La parola si formò di nuovo nel suo cervello. «Far presto, far<br />

presto!».<br />

Millie era senza fiato quando arrivarono alla vecchia casa del dottor Crupiner.<br />

Henry, assorto nei propri pensieri, aveva camminato molto in fretta.<br />

Il dottore li ricevette subito. Era un vecchietto impolverato. Dentro di sé,<br />

Millie pensava che le sarebbe piaciuto dargli una buona spazzolata, e a<br />

quell’idea le si presentò alla mente un quadretto così spassoso da farla<br />

uscire in una risatina sciocca. Henry dovette lanciarle un’occhiataccia,<br />

scrollando la testa.<br />

Subito lei arrossì, e il suo volto ritrovò la consueta espressione ottusa.<br />

Henry illustrò al dottore i sintomi della moglie, e Millie parve grata e sor-<br />

V. Jacomuzzi, R. Miliani, F.R. Sauro, Trame - Dalla comprensione del testo alla scrittura © SEI 2010

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