pag. 1-75 OCSE-PISA:05-P427-445 verde acido - Sei
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Nel frattempo, attenersi alla più assoluta normalità. Questo era l’importante.<br />
Non fare nulla che potesse insospettire Millie o destarne la curiosità.<br />
Gli venne il pensiero che sarebbe stata una truce ironia pregare Millie di<br />
aiutarlo a spolverare il negozio quella sera stessa: ma lo scacciò. Con tutta<br />
la buona volontà, non ci sarebbe stato il tempo di fare un lavoro accurato.<br />
Andò a lavarsi le mani in cucina e ritornò nell’ingresso. Un passo sulle<br />
scale, sopra la sua testa gli fece salire alla gola un urlo che riuscì appena in<br />
tempo a reprimere.<br />
Era Millie. Era rientrata dalla porta di servizio senza che lui la sentisse, e<br />
solo il cielo sapeva da quanto tempo si trovasse in casa.<br />
– Henry – gli annunciò lei, mite come sempre – mi sono fatta prestare da<br />
mia madre una tenda per la tua camera da letto, così non sarai più disturbato<br />
dagli spifferi d’aria e dalla luce che filtra in camera. È un bel tendone<br />
spesso. Ho finito proprio adesso di metterlo su.<br />
Henry Brownrigg rispose con un borbottio che avrebbe potuto significare<br />
qualsiasi cosa. Aveva i nervi completamente a pezzi.<br />
L’osservazione che lei fece seguire, suonò rassicurante; così rassicurante<br />
che lui, per poco, non diede in una sonora risata.<br />
– Oh, Henry – disse lei – oggi mi hai dato solo quattro di quelle pillole.<br />
Non dimenticare la quinta, sai, caro?<br />
– Prosciutto cotto, piselli in scatola già pronti, insalata di patate e salsa piccante<br />
in bottiglia. Che cuoca ho sposato, mia cara Millie.<br />
Henry Brownrigg traeva una maligna soddisfazione da quelle battute sarcastiche<br />
da quattro soldi. Quando vide la faccia pallida di Millie irrigidirsi,<br />
ne rimase contentissimo.<br />
Mentre, seduto a tavola, guardava la moglie, Brownrigg si rese conto di un<br />
curioso fenomeno. La donna spiccava in mezzo a tutto il resto della stanza<br />
come se lei sola fosse in rilievo. Henry vedeva chiaramente ogni linea del<br />
suo volto, ogni piega dell’abito di stoffa scura, come se quei particolari fossero<br />
stati sottolineati con un pesante tratto di matita nera.<br />
Millie era silenziosa. Persino il suo solito torrente di banalità si era prosciugato,<br />
ed Henry ne era contento.<br />
Si sorprese ad osservarla con occhio spassionato, come se fosse stata un’estranea.<br />
Arrivò alla conclusione che, in fondo, non la odiava affatto. Al contrario,<br />
era dispostissimo a credere che, sia pure in modo limitato, fosse una<br />
persona apprezzabile e di grandi qualità. Ma... gli intralciava la strada!<br />
Quella creatura vuota e grassoccia, niente affatto diversa da tante altre padrone<br />
di casa della città, aveva commesso l’errore capitale di mettersi sul<br />
sentiero di Henry Brownrigg. Lei, quella donnetta ridicola, priva di interesse,<br />
si ergeva tra Henry Brownrigg e i più riposti desideri del suo cuore.<br />
In quel momento, nulla faceva tanta impressione sul farmacista quanto<br />
quell’impudenza, quell’incredibile audacia di moglie.<br />
Lunedì, pensava. Lunedì, al più tardi martedì, e poi…<br />
Millie cominciò a sparecchiare.<br />
Il signor Brownrigg trangugiò il suo primo bicchiere di whisky e soda con<br />
V. Jacomuzzi, R. Miliani, F.R. Sauro, Trame - Dalla comprensione del testo alla scrittura © SEI 2010