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pag. 1-75 OCSE-PISA:05-P427-445 verde acido - Sei

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22<br />

6. Si intende una persona<br />

di servizio che<br />

evidentemente andava<br />

in casa Brownrigg durante<br />

la mattina.<br />

245<br />

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sono ottime, e vi risparmierò il disturbo di preparare qualcosa di mia prescrizione.<br />

Continuate pure con quelle, per qualche giorno. Sono ottime, anch’io<br />

le prescrivo molto spesso. Vanno prese con moderazione, s’intende.<br />

– Oh, certo – assicurò Henry. – Comunque pensate che abbia fatto bene a<br />

fargliele prendere, dottore?<br />

Millie era sorpresa e compiaciuta per lo zelo che il tono di Henry rivelava.<br />

– Senza dubbio, caro Brownrigg –. E il dottor Crupiner tornò ad avvicinarsi<br />

a Millie. – Allora, signora Brownrigg – disse con affettata giovialità –<br />

abbiatevi cura e fate quello che dice vostro marito. Tornate a trovarmi tra<br />

una decina di giorni e sarete di nuovo vispa come prima. Arrivederci. Ah,<br />

signora Brownrigg, mi raccomando: niente emozioni, badate bene! Cercate<br />

di stare calma il più possibile e non affaticatevi.<br />

Le strinse distrattamente la mano, e mentre Henry aiutava Millie a raccogliere<br />

le sue cose, mostrando una premura assolutamente insolita, il vecchio<br />

andò a togliere da uno scaffale un polveroso volume di medicina.<br />

Un momento prima che i due uscissero, Crupiner sbirciò Henry al di sopra<br />

delle lenti.<br />

– Quelle pillole di Fender sono un’ottima idea – osservò in tono completamente<br />

diverso dal borbottio professionale di poco prima. – Proprio quello<br />

che ci vuole. Contengono una piccola dose di digitalina.<br />

Una delle abitudini meno lodevoli del signor Brownrigg era il suo modo di<br />

trascorrere il sabato sera.<br />

Alle sette e mezzo, paziente e solerte, benché disapprovasse, Millie faceva<br />

sparire le tracce della cena e metteva sulla tovaglia di tela <strong>verde</strong> un bicchiere<br />

e una bottiglia di whisky sigillata.<br />

Fatto questo, si ritirava in cucina, rigovernava e si metteva a stirare. Di solito<br />

si riservava quest’operazione per il sabato sera, perché era una faccenda<br />

lunga, con frequenti soste per piccoli punti da dare alle camicie di Henry e<br />

alla sua biancheria, e Millie sapeva che avrebbe avuto dinanzi a sé una<br />

lunga serata tranquilla.<br />

Infatti, aveva tempo fino a mezzanotte. Quando l’orologio di cucina segnava<br />

le dodici, Millie riponeva l’asse da stiro e posava il ferro sul fornello<br />

spento lasciandolo lì a raffreddarsi.<br />

Poi andava nel soggiorno e toglieva di mezzo il bicchiere e la bottiglia<br />

vuota, perché la donna a giornata 6 non li vedesse il mattino dopo. Inoltre<br />

raccoglieva da terra i giornali e rimetteva in ordine la stanza.<br />

Finalmente, dopo avere spento la stufetta a gas, si occupava di Henry.<br />

Circa tre settimane dopo la sua prima visita al dottor Crupiner (il medico, su<br />

suggerimento di Henry, aveva aumentato la dose delle pillole Fender da tre a<br />

cinque al giorno) Millie passò la sera del sabato seguendo il solito cerimoniale.<br />

Per un uomo impegnato in un progetto quale quello del signor Brownrigg,<br />

ubriacarsi anche una sola volta, in modo totale e sistematico, poteva essere<br />

pura follia. Ma Brownrigg continuava a farlo, una volta la settimana.<br />

Un bicchiere di whisky lo rendeva taciturno. Dodici abbondanti dosi di<br />

whisky, ovvero, l’intera bottiglia, facevano di lui un sacco silenzioso e senza<br />

V. Jacomuzzi, R. Miliani, F.R. Sauro, Trame - Dalla comprensione del testo alla scrittura © SEI 2010

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