Sulle orme della salamandra - IL TULIPANO

gname, ma anche rame, nichel e alluminio, etanolo e
nafta.
Cominciava a subire il peso degli ultimi anni passati
ad inseguire gli affari di città in città da quando era venuto
a mancare Gerard suo padre, a causa di un terribile
incidente d’auto.
Il suo vecchio aveva curato l’azienda alla perfezione
dopo che l’aveva, a sua volta, ereditate dal suo, che però
lo aveva avviato al mestiere con lunghe e meticolose
istruzioni e precetti.
Dopo qualche settimana da quella tragica scomparsa
se ne era andata anche sua madre, Eloise, suicidandosi.
Per lui quell’impiego, seppur troppo immediato e il
repentino passaggio di consegne lo avesse colto impreparato,
rappresentava in effetti tutto ciò che rimaneva
della sua famiglia; e gli garantiva anche una valida occasione
che gli permettesse la giusta distrazione per
l’elaborazione del lutto, come gli consigliò anche Philip
il suo psicologo.
Non era per niente avvezzo a quel genere di situazioni,
ma ci mise quanto più impegno potesse per riuscirci.
Nonostante ciò, dimenticare per lui non fu mai facile.
Adesso avvertiva fino all’ultimo dei suoi nervi contratti,
tutta la fatica dovuta agli incessanti viaggi di lavoro,
ai frenetici spostamenti intercontinentali, tesi ad
incentivare i profitti degli ultimi investimenti per promuovere
le società rifondate che avrebbero garantito al
gruppo rinnovato di resistere alle difficoltà dei mercati
emergenti e alle insidie finanziarie della crisi economica.
Come un drogato era arrivato perfino a convincersi
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