Sulle orme della salamandra - IL TULIPANO

“Sarebbe a dire?”
“Vuol dire che Ruprecht ha una forte, diciamo così,
avversione verso gli organi genitali femminili.”
“E questo cosa ci spiegherebbe?”
“Possiamo ipotizzare che nel suo immaginario, la
donna come ripugnante rappresentazione del peccato
andasse punita con l’amputazione delle dita che sarebbero,
nel suo modo distorto di vedere le cose, la principale
causa e strumento della masturbazione. Lui poi ha
impresso a fuoco le lettere che compongono il suo
pseudonimo su ognuna di esse, come a purificarle dopo
la mutilazione.”
“Le dita sarebbero dunque l’oggetto usato dal soggetto
per compiere il peccato?”
“In un certo qual modo, sì, le mie comunque sono
solo supposizioni affrettate.”
“Può darsi che abbia spiato la donna nell’intimità e
che magari abbia anche constatato che non aveva rapporti
con il marito.”
“Questo potrebbe anche essere” - disse Robert ruotando
gli occhi verso Terence - “Quindi il fatto che le
abbia amputato le dita potrebbe essere non affatto casuale?”
“Stando alla lettura di questo rapporto. Magari mi
sbaglio, sto cercando di ragionare insieme a te.”
“Fermati un attimo, Phil!” - Robert trasalì.
“Leggendo tra i suoi appunti su questo taccuino la
parola dita viene ripetuta in diverse circostanze.”
Bernard e Terence si alzarono gli andarono incontro.
Robert prese a sfogliare velocemente.
“E’ riportata accostandola a diverse località geografiche,
sparse per il mondo, saranno un centinaio.” - Robert
girò la testa come a cercarle dentro la stanza.
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