Sulle orme della salamandra - IL TULIPANO
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sarebbe stato contro il regolamento. Sapevamo anche<br />
che alla lunga non ci sarebbe stato modo di arginare i<br />
nostri sentimenti.”<br />
“Ci fu una notte. Una notte in cui piombavano più<br />
fulmini che gocce dal cielo. Il vento soffiava forte e aveva<br />
spalancato le finestre facendole urtare e riaprire<br />
violentemente. Le dovetti bloccare con chiodi e martello.<br />
La pioggia intanto penetrava nella baita nella parte<br />
del tetto scoperta e gocciolava dal soffitto del piano superiore<br />
su tutte le stanze. Aleksija tutta fradicia entrò<br />
nella mia camera e vide me che cercavo inutilmente di<br />
arginare le fessure con degli indumenti e stracci. Presi i<br />
materassi e li portai nel piano terra. Accesi il camino e<br />
rimanemmo un po’ accovacciati davanti al fuoco che<br />
divorava crepitando un grosso tronco di acacia. Lei si<br />
accostò e mi strinse forte. In quel movimento il bavero<br />
<strong>della</strong> sua camicia da notte si allargò e il suo seno uscendo<br />
andò a premere con il capezzolo sul mio braccio.<br />
Mi voltai. La guardai come se stessi sognando,<br />
socchiusi gli occhi avvicinando la mia bocca alla sua<br />
protesa verso un bacio che non ci fu mai. In quel preciso<br />
momento udì una raffica di mitra. La porta<br />
d’ingresso fu crivellata da fori di proiettile e immediatamente<br />
abbattuta con un forte calcio. Entrarono due<br />
soldati serbi.” - Terence ascoltava terrorizzato.<br />
“Urlarono alcune frasi nella loro lingua e Aleksija si<br />
rivolse a loro piangente presumibilmente implorandoli<br />
di lasciarmi andare. Quelli sembravano non accontentarsi<br />
e le chiesero qualcosa toccando con le canne degli<br />
AK-47 sulle plance degli strumenti radar sopra il tavolo.<br />
Lei, immagino stesse cercando di imbrogliarli con<br />
qualche scusa ma questi continuavano a ripetere urlando<br />
la stessa domanda. American?”<br />
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