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2 >EDITORIALI<<br />
<strong>L'Azione</strong> 9 MARZO 2<strong>01</strong>3<br />
La donna e il suo impegno<br />
Preoccupante il modello femminile veicolato dai mass media Una crisi<br />
di SONIA RUGGERI<br />
In un momento così dif cile e<br />
complesso come quello attuale,<br />
penso sia evidente a tutti<br />
come la grave crisi economica,<br />
che ha colpito il nostro Paese,<br />
conseguenza anche e soprattutto di<br />
una crisi etica, abbia condizionato<br />
l’universo femminile, con risvolti<br />
dannosi su tutta la società.<br />
Preoccupante, per esempio, è il<br />
fatto che nel nostro Paese sempre<br />
più diffuso sia il fenomeno della<br />
violenza sulle donne; la statistica<br />
riguardante l’Italia parla di 122<br />
delitti nel 2<strong>01</strong>2. Altro fattore, da<br />
prendere in seria considerazione la<br />
carenza di lavoro; il tasso dell’occupazione<br />
femminile nel nostro<br />
Paese è basso; risulta, infatti, del<br />
46,5%, al Nord del 56,6%. Inoltre<br />
alla disoccupazione si associa una<br />
forte denatalità, fattori questi che<br />
spingono la donna a vivere in uno<br />
strato di frustrazione nel suo desiderio<br />
di essere madre e in quello<br />
di realizzazione di sé attraverso<br />
il lavoro.<br />
Ma quello che ancor più preoccupa<br />
è il modello femminile che<br />
oggi principalmente i mass media<br />
veicolano. Le pagine di giornali,<br />
la televisione, i social network,<br />
ma non solo, sono pieni di veline<br />
o di donne che puntano esclusivamente<br />
sul loro corpo per occupare<br />
ruoli da protagoniste non solo nel<br />
mondo dello spettacolo, ma anche<br />
del lavoro, della società e della<br />
politica. Pertanto, nonostante il<br />
lungo percorso compiuto dalla<br />
donna, seppur con fatica, almeno<br />
nei paesi dell’area occidentale e in<br />
parte anche in quelli orientali, per<br />
la sua liberazione e per il raggiungimento<br />
di una condizione giuridica<br />
in posizione di parità con l’uomo,<br />
laddove esistevano discriminazioni<br />
dal punto di vista legale, i modelli<br />
femminili, che prevalentemente<br />
oggi ci vengono presentati, evidenziano<br />
una spaccatura interna al<br />
Per la festa<br />
dell'8 marzo<br />
Oggi è festa gioiosa<br />
Perché Tu Le regali la mimosa.<br />
Però ricorda di<br />
trattarLa sempre bene…<br />
non solo quando Ti conviene!<br />
Abbi cura di questo amore prezioso,<br />
e… non farlo andare a ritroso…<br />
a ripensare a quella giornata gioiosa,<br />
perché Tu<br />
Le avevi regalato<br />
la mimosa!<br />
Auguri a tutte le donne.<br />
Vincenzina Puglisi<br />
da “Pensieri un po’ così”<br />
Direttore responsabile<br />
Carlo Cammoranesi<br />
Autorizz. Tribunale Civile di Ancona<br />
n.11 del 6/09/1948<br />
Amministratore<br />
Giovanni Chiavellini<br />
Sorta nel 1911<br />
soppressa nel 1925<br />
risorta nel 1945<br />
www.lazione.com<br />
signi cato stesso dell’essere donna<br />
e sembrano lasciare il passo ad un<br />
futuro incerto e precario.<br />
Di fronte a tali situazioni forse<br />
spesso viene spontaneo chiedersi:<br />
“le donne, quelle vere, casalinghe,<br />
lavoratrici, laureate precarie, di<br />
talento senza lavoro, madri, mogli,<br />
glie, sorelle che svolgono i ruoli<br />
più diversi, dove sono? Sono protagoniste<br />
in questa società, oppure<br />
continuano a essere semplici spettatrici<br />
di un mondo che non offre<br />
spazio alle capacità?<br />
Si possono davvero raggiungere,<br />
ancora e soprattutto per una donna,<br />
degli obiettivi con i meriti, le competenze,<br />
la disciplina e il rigore<br />
del lavoro?”.<br />
Io sono profondamente convinta<br />
che nel momento in cui, nella realtà<br />
attuale, recupereremo la capacità<br />
di intercettare e cogliere il vero<br />
signi cato dell’essere donna e con<br />
esso le vere istanze delle donne,<br />
torneremo anche a ritenere il merito,<br />
le competenze, il talento, qualità<br />
su cui scommettere per risollevare<br />
il Paese non solo dal punto di vista<br />
etico, ma anche economico.<br />
E sono convinta anche<br />
che in questo compito<br />
un grande ruolo<br />
dovrà essere svolto<br />
dalle donne oggi più<br />
mature e più attente al<br />
momento presente, di<br />
Direzione, redazione e amministrazione<br />
Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10<br />
60044 Fabriano (An)<br />
Te l. 0732 21352 Fax 0732 22330<br />
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Redazione Matelica<br />
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Impaginazione<br />
Tania Bugatti<br />
Ferruccio Cocco<br />
Daniela Pedica<br />
grande complessità, in un rapporto<br />
di reciprocità con gli uomini; da<br />
quelle donne che non esprimono<br />
più vane rivendicazioni di false<br />
parità, ma dissentendo di fronte al<br />
modello della donna “velina”, chiedono,<br />
invece, di costruire in pienezza<br />
e coraggio, mettendo magari in<br />
discussione se stesse, la società; da<br />
quelle donne che chiedono di impegnarsi<br />
in maniera costruttiva per il<br />
raggiungimento reale di uno status<br />
più equo dell’universo femminile,<br />
ispirato a valori quali: dignità della<br />
persona, vocazione e diritti, perché<br />
in tal modo ed esclusivamente in<br />
questo modo ritengono di poter<br />
aiutare non solo gli uomini stessi ad<br />
esistere “l’uno per l’altro” e a vivere<br />
in un mondo meglio organizzato,<br />
ma anche e soprattutto l’umanità a<br />
non decadere.<br />
Allora questo appassionato desiderio<br />
ed impegno delle donne<br />
più mature e attente della nostra<br />
realtà contemporanea, che spesso<br />
rimane nel nascondimento, non è<br />
forse un segno dei tempi per una<br />
nuova umanizzazione del mondo<br />
da cogliere e valorizzare?<br />
Cosa fare per favorire una nuova<br />
cultura, atta a veicolare il vero<br />
signi cato dell’essere donna?<br />
Cosa fare per far sì che la donna,<br />
nella sua reciprocità con l’uomo,<br />
contribuisca alla costruzione di un<br />
nuovo modo di pensare e di agire e<br />
quindi ad una nuova umanizzazio-<br />
Una mostra... in rosa<br />
Editore<br />
Fondazione di Culto e Religione<br />
“Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84<br />
Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione<br />
in abbonamento postale gr. 1 -<br />
Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%.<br />
Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/20<strong>01</strong>.<br />
Stampa<br />
Rotopress International srl<br />
via Brecce - Loreto (An)<br />
Ogni copia € 1.20. <strong>L'Azione</strong> paga la tassa<br />
ne del mondo?<br />
Creiamo, innanzitutto, le condizioni<br />
atte a favorire la valorizzazione<br />
del genio della donna, quale genio<br />
complementare all’uomo, non<br />
tanto per esplicitare un tardivo<br />
risarcimento alle donne per i tanti<br />
torti subiti lungo la storia, ma<br />
per affermare la vocazione che la<br />
donna porta connaturata in sé. Un<br />
genio che non è espresso solo nelle<br />
donne grandi e famose, ma anche<br />
in quelle donne semplici che manifestano<br />
il loro talento femminile,<br />
mettendolo a servizio degli altri,<br />
silenziosamente e costantemente<br />
nel quotidiano.<br />
Un genio capace di coniugare ragione<br />
con sentimento, portando la<br />
ricchezza della propria sensibilità,<br />
dell’intuizione, della creatività, della<br />
generosità e della costanza nel<br />
nucleo familiare, nella scuola, nel<br />
lavoro, nella Chiesa, nella cultura,<br />
nella società, contribuendo in tal<br />
modo anche alla costruzione di<br />
strutture economiche e politiche<br />
più ricche di umanità..<br />
E’ specialmente nel suo donarsi<br />
agli altri, nella vita di tutti i giorni,<br />
che la donna coglie, infatti, la<br />
vocazione profonda della sua vita,<br />
“lei che forse ancor più dell’uomo<br />
vede l’uomo, perché lo vede con il<br />
cuore e cerca di venirgli incontro”<br />
“Grazie a te donna, per il fatto<br />
stesso che sei donna!” - scriveva<br />
Giovanni Paolo II il 29 giugno<br />
1995 nella Lettera alle donne, in<br />
vista della IV° Conferenza Mondiale<br />
sulla donna promossa dall’Onu<br />
a Pechino - Con la tua percezione,<br />
che è propria della tua femminilità<br />
tu donna arricchisci la comprensione<br />
del mondo e contribuisci alla<br />
piena verità dei rapporti umani”.<br />
Proviamo, allora, a celebrare la<br />
giornata della donna, con un impegno<br />
ben preciso: quello di mettere<br />
a disposizione, in quanto donne,<br />
in un rapporto di reciprocità con<br />
gli uomini, la nostra femminilità<br />
nei luoghi in cui viviamo, secondo<br />
il ruolo che ciascuna svolge, per<br />
arricchire la comprensione del<br />
mondo e contribuire alla piena<br />
verità dei rapporti umani. Il mio<br />
augurio è che questa s da dell’universo<br />
femminile, in un rapporto di<br />
reciprocità con l’universo maschile,<br />
possa essere vinta, per il bene di<br />
ciascuno di noi e di tutta l’umanità.<br />
per la restituzione di copie non consegnate.<br />
ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00<br />
Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00<br />
Europa e Bacino Mediterraneo € 165,00<br />
Africa, Asia e America € 165,00<br />
Oceania € 175,00<br />
C.C.P. 17618604 intestato a <strong>L'Azione</strong><br />
C.C.B. IT21B0614021110<strong>01</strong>0570009048<br />
intestato a <strong>L'Azione</strong><br />
presso Cassa di Risparmio di Fabriano<br />
e Cupramontana - Ag. Corso della Repubblica<br />
eterna?<br />
Lo stesso vale per gli individui,<br />
che dovrebbero riuscire a<br />
conquistare la saggezza dell’incertezza”.<br />
È certo che non si<br />
deve decidere di muoversi solo<br />
se si hanno garanzie o si sa già<br />
in partenza come andrà a nire,<br />
ma questo non signi ca affatto<br />
incertezza. Anzi è esattamente la<br />
certezza di qualcosa che si vive<br />
nel presente che consente di lanciarsi,<br />
anche senza paracadute,<br />
nella costruttività futura. Nella<br />
nebbia o nel buio di una strada<br />
facciamo più fatica, e non è detto<br />
che ce la facciamo, a muoversi, a<br />
cercare una via d’uscita, a pensare<br />
ad una prospettiva positiva.<br />
Se vogliamo usare i termini della<br />
dottrina cristiana, dovremmo<br />
dire che la trasformazione della<br />
crisi in stato permanente sta mettendo<br />
in discussione la speranza.<br />
Essa però, non è recuperabile<br />
come volontarismo generico o<br />
attraverso l’improbabile “saggezza”<br />
di chi si rassegna a non aver<br />
nulla di certo su cui appoggiarsi.<br />
È piuttosto il coraggio di lasciare<br />
quelle che sembravano certezze<br />
- e che la crisi ha travolto - per<br />
recuperare la saldissima consistenza<br />
di ciò che, nel presente,<br />
non è venuto meno. E sul quale,<br />
quindi, diventa ragionevolissimo<br />
addentrarsi con certezza<br />
nell’incertezza del futuro. La<br />
posizione attuale della Chiesa,<br />
con il prossimo conclave, dentro<br />
il rigenerante anno della fede,<br />
non cancella il dramma e la<br />
sofferenza di un territorio locale,<br />
ma anche nazionale, che deve<br />
fare i conti con una crisi economica<br />
senza ritorno (con aziende<br />
che chiudono a ripetizione), ma<br />
può aiutare a scorgere quei segni<br />
di certezza che vanno al di là<br />
di ogni ragionevolezza umana<br />
e del sentire di ogni giorno. Ed<br />
aiutarci ad andare oltre la crisi<br />
e a superare questa fase di passaggio.<br />
Che non dura in eterno.<br />
Se si coltiva la speranza.<br />
Carlo Cammoranesi<br />
Anche per questa quarta edizione dell’evento, InArte, con il patrocinio<br />
della Città di Fabriano e della Fondazione Carifac, organizza<br />
ArteDonna, una mostra collettiva Mail Art, che sarà inaugurata<br />
venerdì 8 marzo alle ore 18 presso la Pinacoteca Civica “Bruno<br />
Molajoli” (ingresso gratuito per tutte le donne). Anche quest’anno dunque la formula scelta per festeggiare la donna all’interno dell’arte<br />
è quella della Mail Art: codi cata nel 1962 da Ray Jhonson, la mail art si è evoluta dagli anni ’50 agli anni ’90, trae le sue in uenze<br />
da gruppi precedenti come il futurismo con i collaggi postali, i Dada e i contemporanei del gruppo Fluxus ed è uno dei movimenti<br />
artistici più longevi della storia. I mail-artisti solitamente si scambiano opere in forma di lettere illustrate, fanzine, timbri, buste decorate<br />
o illustrate, gurine d’artista, cartoline, francobolli, interviste postali e oggetti tridimensionali. La mostra che sarà inaugurata<br />
l’8 marzo è dedicata interamente alle opere in formato cartolina, la maggior parte delle quali spedite dagli artisti in formato elettronico.<br />
Dunque la mail art diventa al tempo stesso il messaggio spedito e il mezzo utilizzato per spedirlo. Saranno 154 gli artisti, sia<br />
italiani che non, che metteranno al centro delle loro creazioni la propria personale visione della donna, vera protagonista dell’evento.<br />
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02 editoriali.<strong>indd</strong> 2 06/03/13 10.59