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24 >CULTURA<<br />
<strong>L'Azione</strong> 9 MARZO 2<strong>01</strong>3<br />
Comunicazione in carcere<br />
Un progetto giornalistico che riguarda anche noi<br />
di SILVIA RAGNI<br />
Lo scorso 20 febbraio, il<br />
Coordinamento Regionale<br />
delle Testate Giornalistiche<br />
Carcerarie ha presentato<br />
per la <strong>prima</strong> volta, ad Ancona,<br />
il proprio Documento di intenti.<br />
Ampio risalto è stato conferito alle<br />
opportunità legate alla funzione informativa<br />
e di comunicazione svolta<br />
dai periodici realizzati negli Istituti<br />
di Pena, sottolineando il loro ruolo<br />
di ‘ponte’ tra carcere e realtà esterna<br />
e auspicando una ottimizzazione<br />
relativa alla loro diffusione, al ne<br />
di ottenere la massima sensibilizzazione<br />
della comunità regionale<br />
su problemi e tematiche del mondo<br />
della reclusione. Il presidente<br />
dell’Assemblea Legislativa Vitaliano<br />
Solazzi ha ribadito l’importanza<br />
di sostenere massicciamente tutte le<br />
iniziative relative all’ informazione<br />
e alla comunicazione carceraria:<br />
“Chi ha infranto la legge è giusto,<br />
come previsto dalla nostra Costituzione,<br />
che sconti la pena, ma è<br />
contestualmente importante che sia<br />
avviato un percorso di riabilitazione<br />
e reinserimento.” , ha dichiarato.<br />
L’Ombudsman regionale, che in-<br />
sieme ai responsabili delle testate<br />
realizzate in quattro Istituti di Pena<br />
delle Marche – ‘Fuori riga’ (Montacuto,<br />
Ancona), ‘Penna Libera Tutti’<br />
(Villa Fastiggi, Pesaro), ‘Mondo a<br />
quadretti’ (Fossombrone) e ‘Io e<br />
Caino’ (Marino del Tronto, in provincia<br />
di Ascoli Piceno) – compone<br />
il Coordinamento Regionale delle<br />
Testate Giornalistiche Carcerarie,<br />
è nato mesi fa, ma solo il 20 febbraio<br />
ne è stata uf cializzata la<br />
costituzione. Come ha affermato<br />
Italo Tanoni, Garante Regionale<br />
dei Detenuti, scopo principale del<br />
protocollo di intenti del Coordinamento<br />
è sostenere e consolidare<br />
tutte le esperienze finalizzate a<br />
16 novembre 1961:<br />
il ricordo di Possenti<br />
Tredici aviatori italiani prigionieri<br />
nel Congo furono massacrati subito<br />
dopo la cattura, e i loro corpi<br />
fatti a pezzi e gettati nel ume. Gli<br />
uomini erano partiti dall’Italia, per<br />
compiere, al servizio dell’Onu,<br />
un’altissima missione di civiltà<br />
(trasportavano, fra l’altro, viveri<br />
e medicinali destinati alle popolazioni<br />
indigene) furono seviziati e<br />
trucidati da un gruppo di militari<br />
congolesi, in rivolta contro il loro<br />
stesso governo, abbrutiti dall’odio<br />
e dall’alcool, violando ogni forma<br />
di umanità. I tredici aviatori italiani,<br />
uf ciali piloti e sottuf ciali<br />
specialisti, in servizio presso la 46°<br />
aerobrigata di stanza a Pisa, erano<br />
in missione per conto dell’Onu<br />
con due grossi aerei da carico, i<br />
cosiddetti «vagoni volanti » G-119;<br />
avevano trasportato dalla capitale<br />
Léopoldville materiale militare<br />
per la locale guarnigione malese,<br />
composta di 100 uomini, ed un<br />
notevole quantitativo di viveri e<br />
medicinali per la popolazione locale.<br />
Secondo un testimone oculare<br />
Il teologo dogmatico Ludovico Carbone<br />
Venerdì 11 gennaio ha visto la luce, per i tipi delle Gra che Vd di Città di<br />
Castello, un breve saggio biogra co, interamente consacrato al grande teologo<br />
dogmatico e losofo Messer Ludovico Carbone, o, meglio, Carboni, da<br />
Costacciaro (1545-1598).<br />
Sponsorizzata dall’Associazione Pro-loco di Costacciaro, patrocinata dal<br />
locale Comune e resa edita dall’Accademia dei Romiti di Gualdo Tadino, la<br />
monogra a, illustrata ed in brossura, di 48 pagine, dal titolo Ludovico Carbone<br />
da Costacciaro: vita, pensiero ed opere, a rma di Euro Puletti, intende<br />
costituire una <strong>prima</strong> introduzione alla conoscenza della vita, del pensiero e<br />
dell’opera del massimo umanista e scrittore costacciarolo d’ogni tempo, che<br />
fu letto, studiato ed apprezzato da personaggi del calibro di Marc-Antoine<br />
Muret, Galileo Galilei e Christian Wolff. Professore e predicatore d’eccezione,<br />
“il nostro genio del Rinascimento” - come lo de nisce il Professor Puletti -<br />
“si vantò sempre d’essere di Costacciaro, fu cittadino onorario di Perugia e<br />
fra i più illustri personaggi di Gubbio, godette di fama internazionale, morì<br />
a Venezia, dove rese edita una serie notevolissima di opere in latino, ma non<br />
sappiamo neppure dove sia sepolto”.<br />
Costacciaro, che non serba memoria di quale sia stata la casa natale di Carbone,<br />
gli intitolò, a suo tempo, una delle vie interne del centro storico. Oltre alla<br />
pro-Costacciaro, per la pubblicazione della monogra a, dedicata al valente<br />
ricercatore d’archivio eugubino Fabrizio Cece, Puletti ringrazia, in maniera<br />
speciale, il professor Pierluigi Gioia, Rettore dell’Accademia dei Romiti di<br />
Gualdo Tadino.<br />
Naturalmente, questo piccolo lavoro di ricerca dev’essere considerato solo<br />
come un primo passo sulla strada della conoscenza d’un personaggio così<br />
grande e complesso, un passo cui altri dovranno, necessariamente, seguire.<br />
creare una ‘connessione’ tra carcere<br />
e mondo esterno. Una delle<br />
modalità per perseguire tale obiettivo<br />
potrebbe avere, come punto di<br />
partenza, la diffusione delle quattro<br />
testate citate anche nei rimanenti<br />
Penitenziari regionali. “Spesso<br />
la gente ha opinioni negative nei<br />
confronti della realtà carceraria”,<br />
ha spiegato Tanoni. “Attraverso la<br />
comunicazione, l’informazione,<br />
vogliamo creare un canale privilegiato<br />
per fare in modo che la gente<br />
possa rendersi conto di questa realtà<br />
in sofferenza”. I responsabili delle<br />
testate giornalistiche carcerarie,<br />
dal canto, loro, hanno fornito un<br />
resoconto della propria attività ed<br />
gli equipaggi dei due aerei si erano<br />
appena seduti nel salone della mensa<br />
uf ciali dell’aeroporto di Kindu<br />
quando gruppi di<br />
soldati congolesi<br />
facevano irruzione<br />
nel locale urlando<br />
e schiamazzando.<br />
I congolesi, forse<br />
ottanta e quasi<br />
tutti in preda ai<br />
fumi dell’alcool,<br />
piombavano sugli<br />
italiani, disarmati,<br />
e li dichiaravano<br />
in arresto. Nella<br />
mischia venivano<br />
sparati numerosi<br />
colpi di arma da<br />
fuoco e uno degli<br />
italiani fu raggiunto<br />
da una pallottola<br />
Nel mondo...<br />
anticipato programmi e progetti<br />
attuabili a breve.<br />
In un’ottica di approfondimento<br />
della realtà del mondo del carcere,<br />
la rubrica ‘Vita dietro le sbarre’ de<br />
"L’Azione" è attiva da mesi con<br />
l’intento di divulgare quotidianità<br />
ed esperienze della reclusione, al<br />
ne di favorirne una conoscenza<br />
scevra da pregiudizi e da sommarie<br />
considerazioni. Questo proposito,<br />
nei prossimi numeri, si avvarrà di<br />
un canale in più: è al via, infatti,<br />
una collaborazione mensile con<br />
il periodico ‘Penna Libera Tutti’,<br />
realizzato nella Casa Circondariale<br />
di Pesaro ‘Villa Fastiggi’ e diretto e<br />
co-diretto, rispettivamente, da Don<br />
Raffaele Mazzoli e Roberto Mazzoli.<br />
"L’Azione" intende, attraverso<br />
il ‘connubio’ con ‘Penna’, donare<br />
spazio e valorizzazione alle tematiche<br />
che verranno mensilmente<br />
trattate dalla redazione di Pesaro,<br />
creando una sorta di ‘cassa di risonanza’<br />
fabrianese che esamini determinati<br />
aspetti e angolature di una<br />
realtà, a tutt’ oggi, prevalentemente<br />
sconosciuta ai più. Ringraziando<br />
dunque Roberto Mazzoli e tutta la<br />
redazione di ‘Penna Libera Tutti’,<br />
che hanno reso possibile questa<br />
e si abbatteva al suolo, gravemente<br />
ferito. Per lungo tempo lo sventurato<br />
rimase a terra, e un oco<br />
gemito usciva appena<br />
dalle sue labbra. I 13<br />
aviatori italiani furono<br />
percossi e fatti segno<br />
ad insulti e violenze,<br />
alcuni, ormai privi<br />
di sensi, furono costretti<br />
ad attraversare<br />
a piedi tutto l’abitato<br />
di Kindu e radunati<br />
in uno spiazzale davanti<br />
all’edi cio delle<br />
carceri, una vecchia<br />
costruzione belga dove<br />
era stato sistemato uno<br />
spaccio di liquori. Nel<br />
frattempo si era riunita<br />
una grande folla d’indigeni,<br />
che sembrava-<br />
Il vanto di Costacciaro di Romagnoli<br />
Siamo invitati a ritrovare la nostra propria sorgen-<br />
te, dopo aver individuato che ne abbiamo una, ad<br />
accogliere ciò che essa ci dice, ad ascoltare il suo<br />
mormorio, cosa possibile solo nel silenzio. Non si<br />
tratta di cambiare identità, ma di ritrovare chi siamo<br />
in profondità e di scoprire così il nostro vero desiderio.<br />
Uno sguardo sul mondo, distorto e contorto a<br />
volte, spesso divertito e coinvolto, che<br />
si sofferma sulle mortali mancanze,<br />
sulle assenze, sui vizi e sui sogni,<br />
molto molto meno sulle virtù. virtù. Vorrei essere<br />
una mosca, per ascoltare ciò che si<br />
dicono. E’ uno sguardo spassionato,<br />
dissacrante ma, ragionevole,<br />
intelligente dell’autore Fabrizio<br />
Romagnoli, nato a Fabriano nel<br />
1946, che ha pubblicato nel mese<br />
di febbraio un interessante libro<br />
dal titolo “Il Congresso delle mosche”,<br />
edito dal Gruppo Editoriale<br />
Tabula Fati di Chieti. Fabrizio<br />
inizia a scrivere versi e poesie,<br />
n dall’adolescenza ottenendo<br />
numerosi e significativi riconoscimenti<br />
partecipando a vari<br />
concorsi letterari e pubblicando<br />
preziosa opportunità, ci accingiamo<br />
ad iniziare un percorso che - una<br />
volta al mese - includerà una nuova<br />
tappa: una delle molteplici sfaccettature<br />
che vanno a comporre un<br />
mondo complesso, spesso tenuto a<br />
distanza in un (inconscio, o conscio<br />
che sia) tentativo di ‘rimozione’ .<br />
Il cammino che andremo a intraprendere<br />
si pre gge di focalizzare<br />
l’attenzione su una nuova visione<br />
della pena e dell’ambiente carcerario<br />
evidenziando, oltre alle<br />
problematiche, tutti quegli aspetti<br />
che possono contribuire a tramutare<br />
un’ esperienza dura e difficile,<br />
come quella della detenzione, in<br />
un’importante occasione per ri ettere,<br />
apprendere nuove prospettive,<br />
riappropriarsi dei valori e dare un<br />
nuovo senso alla propria esistenza.<br />
Perché, come disse un detenuto,<br />
“Noi siamo uomini, non ‘reati’. E<br />
un approccio propositivo alla pena<br />
non può prescindere, prendendo<br />
le distanze da una funzione meramente<br />
‘punitiva’ del carcere, da<br />
tutti quegli assiomi che implicano<br />
il rispetto dei diritti umani e una<br />
nalità di recupero e reinserimento,<br />
sia sociale che professionale, all’insegna<br />
dell’integrazione.<br />
no fare a gara a chi urlava di più.<br />
Un giovane altissimo, con vistosi<br />
galloni e un cappello da uf ciale,<br />
fece un segno e una mitragliatrice<br />
aprì il fuoco, tutti gli italiani caddero<br />
nella polvere. Si assistette<br />
quindi a una scena feroce, orrenda,<br />
barbarica: i ribelli si gettarono sui<br />
cadaveri ancora caldi, fecero a<br />
pezzi le membra e le gettarono,<br />
in segno di dispregio, nelle acque<br />
del ume Congo (il Lualaba). Due<br />
corpi, spaventosamente mutilati,<br />
furono trascinati per la via principale<br />
della cittadina. Tra i tredici<br />
martiri aviatori c’era il sergente<br />
maggiore montatore Silvestro Possenti<br />
(nella foto), di Maurizio e di<br />
Sera na Lacchè, nato a Fabriano<br />
il 18 febbraio 1921, residente a<br />
Pisa, sposato con Angela Teseo,<br />
di 35 anni.<br />
nel tempo, tre libri di poesia. Nella prefazione il<br />
critico Giancarlo Giuliani, scrive: “E’ sorprendente<br />
lo stile di questo libro, dove l’attenzione è catturata<br />
dalla ricchezza linguistica che, non solo evoca, ma<br />
dipinge con rara ef cacia situazioni e personaggi.<br />
Il linguaggio è colto pur essendo ben legato a stilemi<br />
e strutture della lingua popolare, spingono il lettore<br />
a staccarsi dal usso delle parole e a soffermarsi sul<br />
loro senso più profondo. C’è nel libro un sotteso<br />
senso di profonda amarezza, uno sguardo consapevolmente<br />
aperto sull’uomo e sulle sue piccolezze.<br />
La sua scrittura è coinvolgente, robusta, l’uso delle<br />
parole è maturo e consapevole, il suo sguardo sul<br />
mondo è lucido e tagliente”.<br />
"Il Congresso delle mosche" è una storia-non<br />
storia che vuole portare a ri ettere<br />
sulle contraddizioni, specie<br />
quelle legate ad un falso concetto<br />
di modernità, al sempre più<br />
marcato distacco dall’essenziale<br />
a vantaggio del super super uo, al ragionare<br />
molto spesso per luoghi<br />
comuni supportando, invece, non<br />
senza qualche compiacimento, le<br />
proprie. Fabrizio Romagnoli ha<br />
sentito l’esigenza, dopo l’esperienza<br />
poetica, di esprimersi anche in prosa,<br />
producendo brevi racconti no alla<br />
stesura di questa opera che può essere<br />
considerato il suo unico “lungometraggio”.<br />
Il testo è reperibile presso<br />
la libreria di Gianni Lotti.<br />
Sandro Tiberi<br />
24 cultura.<strong>indd</strong> 2 06/03/13 11.29