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documento del 15 Maggio - ITE Magione

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PROGRAMMA DI STORIA<br />

ISTITUTO TECNICO ECONOMICO ‘MAZZINI’ MAGIONE<br />

ANNO SCOLASTICO 2012 – 2013<br />

Classe V^ A IGEA<br />

PROF. Antonio Monaco<br />

Nel programma svolto si è tenuto conto <strong>del</strong>le modalità di interpretare e concepire i fatti storici<br />

leggendoli nell’intreccio <strong>del</strong>le relazioni politiche, economiche e sociali, individuandone anche<br />

dinamiche e composizioni di gruppi e classi sociali che nel corso degli eventi dispiegarono<br />

progressivamente nel contesto nazionale ed internazionale i valori <strong>del</strong>la tolleranza, <strong>del</strong>la democrazia<br />

e <strong>del</strong>la responsabilità.<br />

Pertanto, dal punto di vista metodologico abbiamo utilizzato come strumenti di lavoro fattori e<br />

categorie propri <strong>del</strong>la storiografia che, intrecciandosi, in modo dinamico e convergente, lasciano<br />

leggere fatti e avvenimenti che hanno segnato gli eventi umani nelle loro dimensioni spaziali e<br />

temporali, sociali, economiche e politiche, religiose e morali.<br />

E’ in questo modo che, anche quest’anno, ci siamo avvicinati allo scenario europeo dei primi anni<br />

<strong>del</strong> ‘900, leggendo le ambizioni di potere, di conquiste e di sfruttamento che maturavano tra i<br />

rappresentanti degli imperi (minoranze come banchieri,militari, industriali, sovrani e uomini di<br />

governo) che ne componevano la geografia politica. Abbiamo quindi l’impero Ottomano in<br />

decadenza -pronto ad appetiti altrui, nella zona dei Balcani, gli imperi centrali -Austro-ungarico- e<br />

Prussiano; l’Impero Russo; l’Impero dei mari, quello inglese e addirittura il piccolo e nascente<br />

Regno d’Italia, già con ambizioni colonialiste dei propri gruppi di potere industriale e finanziario –<br />

vedi conquista <strong>del</strong>la Libia <strong>del</strong> 1911- il quale verrà in piccola parte beneficiato, con non poche<br />

turbolenze politico-militari.<br />

A grandi passi verso la Prima Guerra Mondiale. Ritornandovi ancora, sul terreno internazionale<br />

abbiamo capito e carpito degli interessi economici e commerciali, che le stesse potenze europee si<br />

contendevano, ad iniziare dal colonialismo e l’approvvigionamento <strong>del</strong>le materie prime necessarie<br />

ai rispettivi apparati produttivi e sul nostro terreno nazionale abbiamo indagato sulle composizioni<br />

politiche anche da noi emergenti di rappresentanti degli interessi di quelle altre classi sociali<br />

(socialiste cattoliche) che rivendicavano miglioramenti economici, rappresentanza politica e<br />

maggiori aspirazioni di identità democratiche, in un contesto competitivo europeo di giorno in<br />

giorno sempre più esasperato.<br />

E’ stata denominata, a ragione, la Guerra dei Trent’anni <strong>del</strong> XX Secolo quella iniziata nel 1914/<strong>15</strong><br />

(Prima Guerra Mondiale) e conclusasi nel 1945 (Seconda Guerra Mondiale).<br />

Da Sarajevo –giugno 1914- ai 14 punti di Wilson -gennaio 1918-. C’è di tutto dentro queste date:<br />

8.536.000 morti e 22000.000 tra dispersi e feriti, nel suo totale. Nella sola Italia vi furono 65.0000<br />

caduti e più di un milione e mezzo tra feriti e dispersi. Paesi interi ne uscirono distrutti e trasformati<br />

nelle economie e nelle dimensioni territoriali, lasciando una scia di malcontenti, rabbia ed<br />

ingiustizie che sarebbero riesplose appena dopo un ventennio con ben più gravi e superiori<br />

conseguenze.<br />

Abbiamo accennato a questo periodo perché dopo la stessa Europa perderà il suo epicentro nel<br />

mondo a spese degli Stati Uniti d’America, vincitori sia nella Prima che nella Seconda Guerra<br />

mondiale. Due sono stati gli aspetti studiati nella nostra storia: quelli nazionali e quelli<br />

internazionali in un’interazione continua e vicendevole.

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