Gennaio_Febbraio 2008 - Comune di Pietra Ligure
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Res Publica<br />
ANNO <strong>2008</strong> Numero d’oro: 14 - Epatta: 22 - Lunazioni:<br />
13 Lettera del Martirologio: C - Lettera Dominicale: EF<br />
<strong>Gennaio</strong><br />
Deriva il proprio nome da “Janus”, Giano, il <strong>di</strong>o romano<br />
delle porte, delle soglie, e, quin<strong>di</strong>, dei passaggi; il <strong>di</strong>o<br />
detto “bifronte”, con due facce; infatti, una faccia guarda<br />
in avanti, verso il futuro; mentre l’altra guarda in<strong>di</strong>etro,<br />
verso il passato.<br />
*1 <strong>Gennaio</strong> : Capodanno<br />
Proverbio: il freddo <strong>di</strong> <strong>Gennaio</strong> empie il granaio<br />
*6 <strong>Gennaio</strong> : l’Epifania<br />
L’Epifania deriva dal greco e signifi ca “manifestazione”,<br />
nel senso <strong>di</strong> palesamento, <strong>di</strong> scoprimento; è la festa che<br />
ricorda il manifestarsi <strong>di</strong> Gesù al mondo ed il riconoscimento<br />
da parte degli uomini della Sua natura <strong>di</strong>vina,<br />
umana e regale; infatti, Egli viene cercato e riconosciuto<br />
come tale dai Re Magi che, primi uomini tra i pagani,<br />
nella loro qualità <strong>di</strong> Re e <strong>di</strong> scienziati, si prostrano <strong>di</strong>nanzi<br />
a Lui e Lo adorano.<br />
Proverbio: la notte <strong>di</strong> Pasquetta parla il chiù con la<br />
civetta<br />
Proverbio ligure: A Pasquetta…: u giurnu se lunga<br />
n’uetta…<br />
Proverbio ligure: L’Epifania tutte e feste a porta via,<br />
poi u riva Carlevaa cu see turna a rabellaa<br />
*17 <strong>Gennaio</strong>, Sant’Antonio, patrono degli animali<br />
A <strong>Pietra</strong> <strong>Ligure</strong>, secondo un’usanza, ab immemorabile,<br />
nella basilica <strong>di</strong> San Nicolò, si svolge la cerimonia della<br />
consegna della ban<strong>di</strong>era della Compagnia dei Capitani <strong>di</strong><br />
mare <strong>di</strong> Sant’Antonio, che sarà tenuta e custo<strong>di</strong>ta da un<br />
Capitano ad honorem per tutto il corso dell’anno.<br />
*20 <strong>Gennaio</strong>, San Sebastiano<br />
A Loano, tra<strong>di</strong>zionale fi era de<strong>di</strong>cata al Santo<br />
Proverbio ligure: A san Bastian u giurnu u se lunga<br />
de un’ua e de un passu de can<br />
Proverbio: San Sebastiano ha la violetta in mano<br />
*21 <strong>Gennaio</strong>: il Sole esce dal segno del Capricorno ed<br />
entra in quello dell’Acquario<br />
*29, 30, 31 <strong>Gennaio</strong>, i giorni della merla<br />
Tra<strong>di</strong>zionalmente, dovrebbero essere giorni <strong>di</strong> freddo intenso<br />
e pungente<br />
Che fi ne hanno fatto i Re Magi ???<br />
Dopo aver deposto oro, incenso e mirra ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> Gesù<br />
Bambino, i Re Magi: Melchiorre, Gasparre e Baldassarre,<br />
“...avvisati in sogno da un angelo <strong>di</strong> non far ritorno- passando<br />
da Gerusalemme- presso Re Erode, ritornarono al<br />
loro paese tramite un’altra strada”.<br />
Così, racconta e ci informa il Vangelo <strong>di</strong> San Matteo,<br />
l’unico dei quattro Vangeli uffi ciali che parli <strong>di</strong> loro, mentre<br />
ne parlano più <strong>di</strong>ffusamente i Vangeli apocrifi , tra i<br />
quali il Vangelo Armeno dell’Infanzia del VI Sec. che, dei<br />
tre Re, ne comunica i nomi, poi, universalmente recepiti<br />
dalla tra<strong>di</strong>zione (cap.5, vers.10).<br />
Ma, poi, che fi ne fecero questi tre Re?<br />
Non sussistono fonti certe e uffi ciali per dare risposte<br />
sicure al riguardo; per farlo bisogna affi darsi alle tra<strong>di</strong>zioni<br />
formatesi e consolidatesi nel corso dei secoli.<br />
Una prima tra<strong>di</strong>zione ci racconta che l’apostolo Tommaso<br />
li consacrò Vescovi e che, morirono martiri, in un’età<br />
compresa tra i 106 e i 118 anni, in In<strong>di</strong>a, dove lo stesso<br />
apostolo pre<strong>di</strong>cò, e che furono sepolti in luoghi e sepolcri<br />
<strong>di</strong>stinti e <strong>di</strong>versi. Un’altra tra<strong>di</strong>zione, fondata su basi più<br />
storiche, ci racconta che essi morirono nei loro regni, in<br />
Persia e furono là sepolti.<br />
L’Imperatrice Elena, madre dell’Imperatore Costantino,<br />
ricercando tutte le sacre reliquie ancora ai suoi tempi<br />
esistenti, venutane a conoscenza avrebbe fatto trasferire<br />
le reliquie stesse dei Magi a Costantinopoli, quin<strong>di</strong>,<br />
GAZZETTINO DI PIETRA LIGURE 2<br />
C A L E N D A R I O<br />
<strong>di</strong> Mario Carrara<br />
nel medesimo IV secolo furono concesse al vescovo Eustorgio<br />
che le trasferì a Milano. S. Eustorgio stesso, nella<br />
cronaca da Lui scritta del viaggio delle reliquie, racconta<br />
come le “urne, prima <strong>di</strong> entrare nella città si fecero così<br />
pesanti da non poter più essere trasportate, quasi volessero<br />
in<strong>di</strong>care il luogo ove avessero voluto essere custo<strong>di</strong>te”:<br />
in quel luogo S. Eustorgio fece costruire la Chiesa,<br />
ancor oggi esistente nel suo splendore, alle porte <strong>di</strong> Milano,<br />
oggi in piena Città, ove furono deposte.<br />
In questa stessa chiesa era sicuramente esistente nell’XI<br />
secolo una grande arca chiamata: “Arca dei Re Magi”,<br />
con una stella sopra un pilastro.<br />
Ma la storia <strong>di</strong> queste preziose reliquie non si ferma a<br />
Milano.<br />
Nel 1162, infatti, l’Imperatore Federico Barbarossa, conquistando<br />
Milano e mettendola a ferro e fuoco, or<strong>di</strong>nò<br />
che le stesse reliquie, come bottino <strong>di</strong> guerra, ma, soprattutto,<br />
essendo considerate potente talismano affi nché gli<br />
garantissero una particolare compiacenza e protezione<br />
da parte <strong>di</strong> Dio, venissero trasferite in Germania. Esse<br />
furono, quin<strong>di</strong>, prelevate e trasportate a Colonia dall’arcivescovo<br />
<strong>di</strong> quella città: Reinaldo <strong>di</strong> Dassel. Giovanni <strong>di</strong><br />
Hildesheim, un cronista del 1364, ha tramandato una<br />
particolare descrizione del viaggio, in 42 tappe, che effettuò<br />
lo stesso Reinaldo con le reliquie, a partire da Pavia,<br />
ove l’Imperatore Barbarossa aveva il suo quartier<br />
generale, poi, Vercelli, Torino e, quin<strong>di</strong>, le Alpi, la Francia<br />
ed, infi ne, la Germania. Vengono descritte le traversie<br />
avventurose <strong>di</strong> questo grande, lungo viaggio me<strong>di</strong>oevale<br />
e le scene <strong>di</strong> intensa devozione che si produssero al<br />
passaggio delle Sacre reliquie nei luoghi attraversati.<br />
Oggi, le reliquie dei Re Magi si trovano in un’arca-cattedrale<br />
gran<strong>di</strong>osa nel Duomo <strong>di</strong> Colonia e tutta questa<br />
chiesa è permeata, dalle vetrate ai <strong>di</strong>pinti, <strong>di</strong> devozione<br />
verso i Tre Re.<br />
Quanto a Milano, il culto verso i Re Magi sopravvisse e<br />
si <strong>di</strong>ffuse nella regione; infatti, se ne hanno signifi cativi<br />
esempi nella magnifi ca Certosa <strong>di</strong> Pavia ove ben 26<br />
scene narrano la loro storia in un trittico d’avorio del<br />
1420, e sempre a Pavia, nel 1570, venne affrescata una<br />
cappella dei Re Magi e a Voghera i cistercensi aprirono<br />
un’abbazia a loro de<strong>di</strong>cata.<br />
Tutte queste notizie ci sono state date e confermate dal<br />
prof. Goffredo Viti, or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> storia della Chiesa presso<br />
l’Università <strong>di</strong> Firenze, nella relazione tenuta in un apposito<br />
convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> il 19 e 20 Dicembre 1998, che<br />
aveva per titolo ”I Tre Saggi e la Stella. Mito e realtà dei<br />
Re Magi”.<br />
FEBBRAIO<br />
Il nome “<strong>Febbraio</strong>” deriva dal verbo latino “februare”<br />
cioè, “purifi care” e dalle cerimonie, appunto, <strong>di</strong> espiazione,<br />
cosiddette “februae” che si svolgevano nell’ultima<br />
parte del mese. In questo contesto si celebravano i riti<br />
relativi al culto dei morti che nell’antica Roma avevano<br />
proprio in questo mese, anziché a Novembre, il loro svolgimento.<br />
Proverbio: <strong>Febbraio</strong>, Febbraietto mese corto e maledetto<br />
Proverbio ligure: Frevaa curtu u l’è pezzu che un turcu<br />
*2 <strong>Febbraio</strong>: La Candelora<br />
Proverbio laziale: Per la Santa Candelora, se nevica o<br />
se plora, dell’Inverno semo fora; ma se è sole o solicello<br />
semo sempre a Inverno bello.<br />
*3 <strong>Febbraio</strong>: San Biagio, protettore della gola<br />
Nelle chiese, durante tutte le funzioni, invocando il Santo,<br />
viene benedetta la gola tramite l’imposizione sulla stessa<br />
<strong>di</strong> due candele benedette, incrociate.